Il Dalai Lama, Tenzin Gyatso, capo spirituale dei Buddisti Tibetani, interverrà personalmente in uno speciale di Tokyo MX TV dedicato al film Buddha 2: Tezuka Osamu no Buddha ~Owarinaki Tabi~, (Osamu Tezuka's Buddha: Awakening) secondo capitolo della trilogia con la quale la Toei Animation sta adattando in animazione il Buddha, il manga di Osamu Tezuka creato negli anni settanta e dedicato alla vita del principe Siddharta.
La Toei ha già presentato al Dalai Lama il film durante una speciale anteprima tenutasi in Giappone e l'anziano leader buddista lo ha ampiamente apprezzato:
Nell’occasione il Dalai Lama ha approvato ufficialmente l’intero progetto.
Durante lo speciale Tv verrà mostrata un'ampia scelta di immagini del primo film, un making off del secondo lungometraggio e verranno proposte alcune interviste ai membri del cast, in particolare a Sayuri Yoshinaga (regina Maya, madre del Principe Shiddarta), Kenichi Matsuyama (Tatta), e Yoko Maki (principe Ruri); interverrà anche il critico musicale e commentatore di NHK World, Peter Barakan. La puntata andrà in onda il 18 Gennaio.
Il secondo film della Trilogia, scritto da Reiko Yoshida (K-ON) e diretto da Toshiaki Komura, il regista della serie anime "Precure", è atteso nelle sale giapponesi il prossimo 8 febbraio. Nella gallery i doppiatori del film con i rispettivi personaggi partendo da Hidetaka Yoshioka (Siddhartha).
Fonte Consultata:
Anime News Network
La Toei ha già presentato al Dalai Lama il film durante una speciale anteprima tenutasi in Giappone e l'anziano leader buddista lo ha ampiamente apprezzato:
“Sono molto felice che il mondo del Buddha venga diffuso dal film in questo modo”
Nell’occasione il Dalai Lama ha approvato ufficialmente l’intero progetto.
Durante lo speciale Tv verrà mostrata un'ampia scelta di immagini del primo film, un making off del secondo lungometraggio e verranno proposte alcune interviste ai membri del cast, in particolare a Sayuri Yoshinaga (regina Maya, madre del Principe Shiddarta), Kenichi Matsuyama (Tatta), e Yoko Maki (principe Ruri); interverrà anche il critico musicale e commentatore di NHK World, Peter Barakan. La puntata andrà in onda il 18 Gennaio.
Nel primo capitolo della trilogia abbiamo visto un giovane principe interrogarsi sulle differenze sociali fra gli uomini, differenze che pure lo hanno portato in una posizione di supremazia fra di loro, innamorarsi di una banditessa, Migaila, ed imparare alcune dure lezioni sulla vita, sull'amore e su se stesso iniziando a individuare una propria visione della vita e della sofferenza.
Nella seconda parte torneranno Sayuri Yoshinaga e Kanze Kiyokazu (interprete del teatro Noh) nel ruolo della madre e del padre di Siddharta (quest'ultimo sempre interpretato da Hidetaka Yoshioka), Nana Mizuki, Kenichi Matsuyama, un ladro in cerca di vendetta, e l'attore comico Tetsuo Nakanishi che interpreterà il ruolo di Brahmam, che appare a Siddharta nelle vesti di un vecchio in grado di offrirgli un cammino verso l'illuminazione... (a chi, d'altronde, meglio di un comico il ruolo di una divinità cosmica?)
Nella seconda parte torneranno Sayuri Yoshinaga e Kanze Kiyokazu (interprete del teatro Noh) nel ruolo della madre e del padre di Siddharta (quest'ultimo sempre interpretato da Hidetaka Yoshioka), Nana Mizuki, Kenichi Matsuyama, un ladro in cerca di vendetta, e l'attore comico Tetsuo Nakanishi che interpreterà il ruolo di Brahmam, che appare a Siddharta nelle vesti di un vecchio in grado di offrirgli un cammino verso l'illuminazione... (a chi, d'altronde, meglio di un comico il ruolo di una divinità cosmica?)
Il secondo film della Trilogia, scritto da Reiko Yoshida (K-ON) e diretto da Toshiaki Komura, il regista della serie anime "Precure", è atteso nelle sale giapponesi il prossimo 8 febbraio. Nella gallery i doppiatori del film con i rispettivi personaggi partendo da Hidetaka Yoshioka (Siddhartha).
Fonte Consultata:
Anime News Network
Al Tg ti fanno vedere ogni giorno il papa che come sempre parlotta un pò al vento in barba all'art 7 della cost sancisce il principio di laicità dello stato.
Al massimo, se davvero fosse necessario far vedere il papa in tv, almeno vorrei per il principio di eguaglianza dell'individuo e pari diritti delle religioni, vedere un pò il dailama, il massimo capo musulmano, cattolico protestante...
In ogni caso sono contento della notizia, però mi sorge un dubbio, il Dalai Lama proviene dalla corrente tibetana (il lamaismo) dei berretti gialli, non è che c'entra moltissimo col buddhismo originario di Siddharta Gotama (il theravada della foresta), è un po' come il papa che approva un film su Martin Lutero.
Tornando ai film, spero vengano portati anche qui in Italia. È sempre bello imparare di più su culture e religioni differenti, soprattutto quando così antiche e con una storia affascinante. In ogni caso sono fiduciosa, considerato che comunque sono basati sui manga del grande Tezuka!
Io sono per la ragione umana ovvero ateo.
"Con il termine Buddismo si indica più in generale l'insieme di tradizioni, sistemi di pensiero, pratiche e tecniche spirituali, individuali e devozionali, nate dalle differenti interpretazioni di queste dottrine"
Da wikipedia
Secondo me lo è eccome non è necessario adorare divinità e/o avere dogmi obbligatori per definire una religione tale imho.
Ripeto, sono le altre religioni a screditarlo per interesse.
Prendendo la seconda definizione di wikipedia citata da Kuroneko, è possibile notare la parola "devozionale" tipica delle successive interpretazioni e delle dottrine postume.
Buddha non ha mai voluto che il Dhamma (ossia l'essenza degl'insegnamenti) divenisse una nuova religione, proprio perché all'interno del buddhismo vige la massima tolleranza possibile ad ogni credo e vige il principio di non interferenza con le varie culture/tradizioni locali (questo è il motivo della massima eterogeneità tra le varie tipologie di buddhismo, tra cui il tibetano, lo zen, ecc... le quali risultano estremamente diverse). Inoltre è vietato fare proselitismo (non si può "evangelizzare"), chi è interessato può chiedere ad un monaco i vari insegnamenti, un monaco non può andare in giro a predicare, al massimo può mendicare del cibo dai laici.
Esiste il rispetto per il Buddha, il Dhamma e il Sangha (ossia la comunità di monaci e laici), ma non la devozione/adorazione.
Ciò che interessò a Buddha fu un'unica cosa, la cessazione della sofferenza, per cui comprese le quattro nobili verità (il dolore, la sua origine, la sua cessazione e la via che conduce alla cessazione del dolore) e il nobile ottuplice sentiero (ossia lo strumento grazie al quale è possibile cessare di soffrire).
Non intendo sminuire ciò che io stesso pratico, semplicemente occorre soffermarsi su una definizione più corretta. Capisco che in molti (wiki compresa, così come il libro di Robinson Richard H. e Johnson Willard L. chiamato "La religione buddhista" edito da Ubaldini) abbiano categorizzato il buddhismo come una religione, tuttavia occorre trovare un accordo su che cosa sia una religione (la stessa wikipedia è piuttosto vaga nell'offrire una definizione univoca a questo concetto).
Se per religione s'intende un'insieme di pratiche, di culture, tradizioni ecc... a livello "secolare", il buddhismo rientra in queste categorie (specificando quale tipo di buddhismo si parla), se per religione s'intende la presenza di elementi metafisici che influenzano attivamente e passivamente la vita delle persone e queste persone considerano questi elementi metafisici come soggetti degni di devozione, e se vi sono degli obblighi e dei divieti provenienti da tali soggetti, e se vi sono anche delle parti impositive la cui natura non può essere spiegata (dogmi), allora il buddhismo non è una religione (io per buddhismo intendo il theravada).
Personalmente identifico la religione secondo quest'ultima definizione.
La filosofia buddista segue ragionamenti logici tipici della filosofia occidentale o ha altri mezzi?
Chi segue il buddhismo ha 5 precetti di base (espandibili a 8 o a 227 per i monaci), ossia: non mentire/insultare, non rubare, non essere indolenti/violenti, avere una condotta sessuale morale (non tradire, non violentare, non abusare, ecc.) e non intossicarti (non assumere alcolici, droghe, fumo, ecc.). Se si applicano questi 5 precetti chiunque può essere un buddhista (anche un cristiano o un ateo, ad esempio).
Se si leggono alcuni testi del Canone Pali (ossia l'insieme dei testi approvati dal buddhismo Theravada), si scoprirà come sono scritti i vari Sutta. In alcuni casi ci sono delle allegorie, o dei costanti paragoni ecc. In altri casi sono riportati con precisione i dettami, i precetti, le norme morali e comportamentali (per monaci e laici), le osservanze e le astinenze. In altri casi è spiegato (con la logica razionale) come far prosperare uno stato (rispetto per le donne, rispetto per gli anziani, rispetto per i praticanti, non inventare una sfilza di leggi nuove di volta in volta, il commercio onorevole, ecc.) In altri ancora sono rappresentati i paradisi e gl'inferni (ottenibili per meriti e demeriti, in ogni caso non sono eterni, prima o poi si ritorna sulla terra), in altri ancora vi sono interazioni con i Deva (le divinità) e gli Ashura (i demoni) più una serie di creature (come i Naga) che spesso conversavano col Buddha. Ci sono poi dei testi che riportano le conversazioni che Buddha tenne con i monaci, i laici, i sovrani, i semplici curiosi, i nobili, la gente povera, i maestri di altre dottrine, gli estimatori, i denigratori, ecc.
Non posso affermare con certezza che sia possibile paragonarlo ad un sistema filosofico occidentale moderno, però possono esserci molti punti in comune con la filosofia platonica e stoica.
Hai ragione quando dici che dipende dalla definizione di religione che adoperiamo e che non esiste una definizione univoca (e, secondo me, non esisterà mai). Tuttavia, personalmente mi sembra che la tua definizione di religione (la seconda) sia troppo restrittiva e centrata su aspetti impositivi (dogmi, obblighi e divieti) che per quanto mi riguarda non costituiscono l'essenza delle religioni.
Personalmente, credo che una buona definizione da cui partire possa basarsi su due concetti: 1) una religione implica una certa visione del mondo (potremmo dire una certa metafisica), di solito basata su elementi sovrasensibili; 2) indica una via di salvezza (che può essere intesa sia in senso spirituale che terreno) attraverso cui l'uomo e/o la società trova la propria realizzazione e insegnamenti su come raggiungerla.
Da quel che so del buddhismo (ossia molto poco a essere sincero), mi sembra che abbia entrambe queste caratteristiche e quindi possa rientrare, sempre seguendo la definizione che ho dato, tra le religioni così intese.
Una religione da un significato alla morte (proprio per alleviare i timori umani).
Penso che tutte le religioni esistenti servano per aiutare le persone a non annegare nella disperazione e a salvarle evitando loro condotte scorrette.
Questo può averlo anche ogni filosofia che ammette una metafisica.
Secondo me la religione ha degli elementi aggiuntivi rispetto alla filosofia, ossia la presenza di entità sovrannaturali (divinità, semidivinità, eventuali creature maligne, emissari, ecc.) che si manifestano tramite le sacre scritture (se presenti), tramite azioni miracolose, tramite punizioni, ecc. Per cui, il credente devoto, accetta l'esistenza di queste entità superiori e si regola in base a ciò che a loro gradito (che siano comandamenti, dogmi, imposizioni, precetti, rituali, e chi più ne ha, più ne metta) in cambio di possibili "ricompense" (mi scuso per la brutta parola), che possono essere: gloria eterna, felicità eterna, vita dopo la morte, ecc.
Sotto quest'ultima parte il buddhismo è anomalo, perché stabilisce che meriti e demeriti hanno una durata temporale limitata, e che più che la felicità, occorre trovare la serenità interiore, in modo da non dover più rinascere. Chi ha concluso la sua ultima esistenza rettamente, ha estinto il proprio karma ed è libero da ogni vincolo, per cui ottiene il Nirvana (o Nibbana), ossia la cessazione totale di ogni forma di sofferenza.
[Moderatore Vi invito a continuare la discussione OT su una delle vostre schede utenti - Becar]
oltre tutto il lamaismo tibetano non rappresenta il buddhismo
E tralascio sui buddhisti che non hanno mai capito cosa si intendesse davvero per "amore universale", è un altro discorso.
In ogni caso, mi aspetto molto da questi film, il manga lo sto recuperando e lo sto amando, seppur io sia all'inizio e chi non conosce bene il buddhismo potrebbe rimanere leggermente disorientato (non che io lo conosca a menadito, eh)
Il manga di Tezuka mi ha colpito molto, penso che tutti dovrebbero leggerlo almeno una volta nella loro vita. Davvero molto bello e ricco di significati.
http://news.nicovideo.jp/watch/np790466
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