Ultimo capitolo di Moonlight Act – L'editto della Luna (Gekko jorei, in originale) sul numero 19 di Shonen Sunday in uscita il 9 aprile. La più recente serie lunga di Kazuhiro Fujita, attualmente in corso a ritmo aperiodico nel nostro paese in edizione J-Pop, farà in totale 29 volumi.
« Questa è la storia di una gran scocciatura. Ogni dieci, vent'anni o più, la Luna si fa tutta blu e illumina la Terra con i suoi raggi, causando innumerevoli stranezze nel mondo delle favole. Fu così che i vecchi saggi delle fiabe si riunirono in un consiglio ed emanarono una singola legge.
Il nome di questa legge è... Moonlight Act! ».
Illuminato dai raggi della Luna blu, il mondo delle fiabe è uscito di senno. Un giovane è stato scelto come esecutore del Moonlight Act per rimettere in sesto la situazione. Il suo nome è Gekko Iwasaki e, con l’aiuto di Hachikazuki, messaggera dell’editto, e dell’amica “Lady Teatro”, dovrà lottare contro i personaggi delle fiabe...
Serializzata sul settimanale di Shogakukan dal 2008, l’opera di Kazuhiro Fujita, che per i più distratti ricordiamo mangaka dallo stile davvero particolare e abilissimo narratore di sentimenti, autore di saghe lunghe e di successo come Ushio e Tora e Karakuri Circus (appena tornato disponibile, questo, in una nuova edizione da edicola e fumetteria grazie a Goen), conta attualmente ventotto tankobon, l'ultimo dei quali pubblicato in patria da qualche giorno. Quindici sono i volumi finora proposti da J-Pop in edizione italiana. Da non perdere!
Fonte consultata: Newsmangajapon.
Il nome di questa legge è... Moonlight Act! ».
Illuminato dai raggi della Luna blu, il mondo delle fiabe è uscito di senno. Un giovane è stato scelto come esecutore del Moonlight Act per rimettere in sesto la situazione. Il suo nome è Gekko Iwasaki e, con l’aiuto di Hachikazuki, messaggera dell’editto, e dell’amica “Lady Teatro”, dovrà lottare contro i personaggi delle fiabe...
Serializzata sul settimanale di Shogakukan dal 2008, l’opera di Kazuhiro Fujita, che per i più distratti ricordiamo mangaka dallo stile davvero particolare e abilissimo narratore di sentimenti, autore di saghe lunghe e di successo come Ushio e Tora e Karakuri Circus (appena tornato disponibile, questo, in una nuova edizione da edicola e fumetteria grazie a Goen), conta attualmente ventotto tankobon, l'ultimo dei quali pubblicato in patria da qualche giorno. Quindici sono i volumi finora proposti da J-Pop in edizione italiana. Da non perdere!
Fonte consultata: Newsmangajapon.
ps: l'edizione JPOP è buona, ma la sovracopertina cribbio se è delicata... si rovina subito.
Mi toccherà recuperarla prima o poi, ammesso e non concesso che la J-Pop pubblichi i restanti volumi...
Stiamone alla larga tutti.
Veramente in questi anni la jpop mi sembra si sia sempre comportata così, facevano/fanno eccezione solo le serie che vendono tanto
ci vorrebbe veramente poco per terminare alcune serie soprattutto della GP (Detonation Island, The Princess and the Pilot, ecc...), ma probabilmente non rendendo molto preferiscono immettere nuove serie piuttosto che terminare quelle avviate e che soprattutto son terminate in patria.
ok, Detonation Island vende poco, metto un volume ogni 4 mesi, non ogni 4 anni per dire.
capisco che conta il guadagno, ma se inizi a non terminare qualcosa la gente si stufa e prima di iniziarti una nuova serie si fa 2 conti prima, evitando di rimanere con roba incompleta tra le mani ed un sacco di soldi buttati via.
ok, vero è anche che non hanno detto nulla riguardo a possibili blocchi di serie, ma ripeto che aspettare mesi e mesi senza sapere nulla su diverse opere non va affatto bene, sia se dovuto a problemi con il jap (rinegoziazione dei diritti, ecc..), sia per cause interne (diluizione per le scarse vendite, ecc..).
un po di serietà, le edizioni son molto buone, ma non basta per definire seria un'azienda visto che ci sono diverse altre lacune.
Hanno detto che un nuovo volume dovrebbe comunque uscire dopo l'estate.
Per lo stesso motivo spero che anche Kingdom finisca a breve, anche se, date le vendite, questa è più dura.
Tra l'altro io sono uno che odia quando una serie che seguo finisce, dimmi te se quelli di GP/J-POP devono farmi cambiare atteggiamento >.>
CHIARIAMO il concetto una volta per tutte: è l'EDITORE a dover pubblicare un prodotto prendendosi l'onere della pubblicazione, anche a rischio di perderci. Il cliente, cioè il lettore, non ha alcun dovere verso chi pubblica. L'unica cosa che può fare un editore è creare fiducia verso i suoi prodotti garantendone la riuscita.
I lettori NON HANNO IL MINIMO OBBLIGO di acquisto di volumi. Ma siamo tutti impazziti? Il lettore foraggia la casa editrice, e l'unico mezzo che ha per farsi valere è il denaro. Se la casa editrice non merita fiducia e disattende le promesse fatte o in generale maltratta il cliente, si merita di essere punita con una perdita di introiti.
La casa editrice minaccia di tagliare serie se non vendono? E che minaccia sarebbe? E' come se il cane minacciasse il padrone di non mangiare più dalla ciotola. Che senso ha?
Se un editore fa sapere, come la GP ha già SPESSO e PUBBLICAMENTE fatto, che ha interrotto e interromperà le serie che non vendono, i lettori semplicemente smettono di comprarle. Non stiamo parlando di non compare la pagnotta giornaliera: parliamo di qualcosa che ha un valore solo se completo in tutte le sue parti. La GP e la JPOP hanno pensato di essere geniali nel fare come la Planet, che taglia dove vuole perchè è un colosso con introiti da ogni dove.
Risultato? Entrambe stanno dando il giro, ora che han scoperto che il pubblico non sopporta di vedersi minacciare da chi dipende da esso, e son state troppo stupide per rendersene conto.
Morale della favola:
-) hai delle serie che pubblichi in perdita, ma le termini comunque? Ottimo, ti sei guadagnato la fiducia dei lettori, che eventualmente compreranno i tuoi nuovi "numeri Uno", sostenendoti economicamente.
-) blocchi le serie, lasciando ai lettori dei prodotti incompleti e inutili? Complimenti, hai appena perso una fetta di potenziali lettori, e tutti i guadagni futuri.
Non siamo NOI a doverci sacrificare per chi vende. E' che vende a DOVERSI sacrificare per chi gli dà da mangiare, nella speranza (spesso premiata!) che il compratore (il lettore) gli assicuri il flusso di entrate.
A Raharu vorrei invece suggerire di moderare un po' i toni ("i discorsi....mi fanno imbestialire"). Nessuno ha mai parlato di obblighi dei lettori nei confronti di una casa editrice. E nessuno ne parla perche' ipotizzarli sarebbe impensabile ed e' perfettamente chiaro a tutti che non esistono: si acquista cio' che si ritiene valido/interessante/di qualita' etc. Cio' detto, risulta altrettanto chiaro che discorsi del tipo "attendero' che la serie sia finita per acquistarla, cosi' sono sicuro che potro' leggerla tutta", riferito spesso anche a case editrici che non hanno mai interrotto nulla (vedi Hazard con Kagemaru Den, tanto per citarne una) risultano sotto tanti aspetti un'occasione persa prima di tutto per il LETTORE: la casa editrice punta su un titolo, ne acquisisce i diritti, lo pubblica ed i lettori non lo leggono perche' gia' al momento dell'uscita del no. 1 iniziano a preoccuparsi che la serie non verra' completata (per la serie: fasciarsi la testa prima di essersela rotta). Ovvio che se in molti fanno questo discorso la serie non andra' avanti, l'autore sara' piu' difficilmente pubblicato in futuro (anche da altre case editrici) ed infine il pubblico sara' il primo ad essersi precluso un'opportunita' di lettura (quasi sempre di un'opera meno commerciale, di cui c'e' sempre piu' bisogno per mantenere un po' di qualita' nel mare magnum delle pubblicazioni). A me sembra un'occasione persa per tutti, a partire dai lettori.
Se gli editori come GP/Jpop rallentano la serie a tempo indeterminato non appena vende meno di quel che si aspettavano, è logico che il lettore li punirà non prendendo niente da loro di nuovo.
Se poi uno è interessato a fare beneficenza, è un altro discorso. In campo generale, è ormai noto a CHIUNQUE in Italia che gli editori nostrani, Star Comics forse a parte (mi par giusto segnalare i meriti), considerano le serie come una somma di pezzi singoli, e NON come un unico pezzo.
Ciò ha portato all'assurda comparsa delle mitiche minacce più o meno velate della Planet (come dimenticarsi i vari "la serie verrà interrotta qualora non vedessimo un adeguato riscontro di pubblico", detti a metà pubblicazioni per costringere la gente a comprare) e dei vari editori che si sono da tempo buttati sul carro del vincitore "economico" Planet, che con i suoi modi dittatoriali ha comunque vinto sul piano dei guadagni. Il problema degli altri editori è che han tentato di far come il fratellone grande, senza rendersi conto della piiiiiiiiiiiccola differenza. Ci salutano dalla tomba in cui già sono o stanno per finire i vari editori minori che si son dati arie da padroni della stampa, finendo a calci in faccia e 3 pubblicazioni al mese (quando va o andava bene).
In Italia, Star e Planet sono gli unici due editori reali di manda rimasti. Punto. Da questi due si può e si è costretti ad accettare di tutto, avendo la fortuna che la Star sia meno miserabile della Planet, che se ne approfitta platealmente. Da questi due, sì, c'è poco da fare: le serie si acquistano a priori, dato che, fiducia o non fiducia, il potenziale esiste per portarle a termine comunque.
Ciò NON vale per tutti gli altri editori, specie visto il trend, MAI smentito, di serie interrotte, volumi da buttare e invendibili, e soldi generalmente sprecati.
Ergo -> sì, per prodotti potenzialmente in fin di vita come le serie da 15+ volumi, vige la regola del non acquistare dall'editore minore a meno che si tratti di bombe editoriali mondiali.
La JPOP e la GP avevano un pedigree ottimo, e una loro precississima fetta di mercato. Prezzi e prodotti erano coerenti, e quindi ci si poteva fidare ad acquistare a scatola chiusa. Quando mai le uscite semestrali JPOP han spaventato i lettori che già conoscessero l'editore? La JPOP era nota per vivere di prodotti ad uscita ultralenta, ed era affidabile in quanto viveva da tempo senza problemi di simili prodotti. Si fosse parlato, che so, della Planet, un prodotto semestrale fin dalla prima uscita non l'avrebbe preso nemmeno un pazzo: sicuro come l'oro che sarebbe stato interrotto.
Ora la JPOP e la GP han deciso di giocare ai bambini grandi, cosa che non possono semplicemente fare.
Ne consegue che siano crollate, e non so come ne usciranno, nell'abisso di sfiducia per cui, sì, si acquista solo dopo. Se non avessero già felicemente tagliato serie e abbandonato lettori fedeli (perchè campando di prodotti semestrali si parla per DAVVERO di fedeltà, ben più che per Star o Planet dove una serie finisce in un anno), il discorso sarebbe diverso.
Ora, auguri a GP e JPOP. Per amor dei soldi son riuscite a silurarsi da sole. E a perdere ottimi lettori che, spaventati da un cambio di rotta finora estramemente fallimentare, le han declassate al "prima finire serie, poi vedere soldi".
Quando ancora avevano i clienti e quindi le entrate, si son permesse (sottolineo: permesse!) di giocare alla Planet e tagliare i rami più secchi del catalogo, forti dei guadagni del momento. Bella lungimiranza. Ora arrancano nelle uscite, abbandonano serie e il pubblico s'è smaliziato. Un vero affarone, han fatto.
Soprattutto, mi lasciano basito alcune affermazioni quali "In Italia, Star e Planet sono gli unici due editori reali di manga rimasti": non so quali manga tu legga, ma a me vengono in mente anche Hazard, Hikari, Rizzoli Lizard, Flashbook che hanno fatto/stanno facendo un lavoro piu' che egregio su autori molto meno commerciali di quelli pubblicati da Star e Planet. Per fortuna i lettori hanno sostenuto queste case editrici e le loro iniziative, perche' altrimenti in Italia non sapremmo neppure chi sono Tezuka, Taniguchi, Sanpei Shirato, etc.
Comunque, ognuno e' libero di fare quello che vuole. Mi sembra solo che quando parli di "farsi prendere in giro dalle case editrici" tu stia personalizzando un po' troppo queste vicende.
Buona lettura a tutti!
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