Titoli poco conosciuti, passati in sordina all'epoca dell'uscita o dimenticati col tempo... su AnimeClick.it abbiamo migliaia di schede anime e manga senza alcuna recensione, privando quindi i lettori di uno dei principali punti di forza delle stesse.
Per cui, ad ogni appuntamento di questa rubrica vi proporremo alcuni di questi titoli, con la preghiera di recensirli qualora li conosciate. Tutti gli utenti che recensiranno le opere proposte entro la scadenza assegnata riceveranno l'icona premio Scheda adottata. Per le regole da seguire nella stesura delle recensioni rimandiamo al blog apposito, che vi preghiamo di utilizzare anche per commenti, domande o tenere traccia dei premi (non commentate l'iniziativa in questa news).
I titoli al momento disponibili sono:
[ANIME] Maryuu senki - Evil Dragon War Chronicles (Scadenza: 11/2/2015)
[MANGA] Facciamo i pervertiti (Scadenza: 15/2/2015)
[DRAMA] Attack No.1 (Scadenza: 18/2/2015)
[ANIME] Desert Rose - Snow of the Apocalypse (Scadenza: 22/02/2015)
Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.
Oggi ci dedichiamo ai classici, con i manga Dragon Ball e Touch ed il manga Video Girl Ai.
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
Per saperne di più continuate a leggere.
Dragon Ball
10.0/10
Recensione di bruttabestia
-
Dragon Ball, realizzato da Akira Toriyama e pubblicato sulla rivista Shonen Jump dal 1984 al 1995, può essere considerato lo shonen per antonomasia, ovvero l’opera che negli anni successivi (e tutt’ora) ha ispirato e continua ad ispirare molti mangaka che si cimentano a scrivere manga per ragazzi. Questa affermazione non deve essere valutata come critica, bensì come dato di fatto, in quanto Dragon Ball ai suoi tempi aveva introdotto non pochi elementi originali nel mondo dei manga. Come può essere facilmente constatabile, questo titolo è stato sfruttato in tutti i modi possibili per motivi economici; quello che però mi appresto ora a recensire è il manga in se stesso, e non come è stato successivamente oltraggiato... quindi fate finta che questa opinione sia stata scritta il giorno dopo che è uscito l’ultimo volume, ovvero nel lontano 1995.
La storia narra di un ragazzino di nome Goku che non è mai entrato in contatto con la società civilizzata, e l’unico essere umano da lui conosciuto era l’amato nonno (che all’inizio della storia era già deceduto); già all’inizio si viene a conoscenza delle sette Sfere del Drago, ovvero oggetti che se raccolti tutti insieme possono esaudire un qualsiasi desiderio. E’ grazie all’incontro con Bulma, una giovane ragazza in cerca delle sfere, che Goku sperimenta il primo vero contatto con l’umanità, ed inizia quindi la storia vera o propria.
Nonostante il nome, le Sfere del Drago hanno un’importanza rilevante solo nelle primissime saghe, dato che, sul piano narrativo, verranno poi sostituite come importanza dai combattimenti di Goku e compagni contro il “cattivone” di turno, e serviranno solamente a resuscitare i compagni morti in battaglia.
Dal punto di vista grafico, il tratto di Toriyama è inconfondibile: semplice, pulito e chiarissimo; non si disperde in particolari inutili e le scene di combattimento non sono confuse, risultando così comprensibili alla prima occhiata. Confrontando i primi volumi con gli ultimi, è possibile riscontrare una maggiore ricerca di dettagli, sia sui personaggi che sullo sfondo. Gli stessi personaggi all’inizio sono caratterizzati da una linea tonda e morbida, che andrà poi a “indurirsi” col passare degli anni (forse dato dall’esigenza di disegnare non più personaggi bambini, ma adulti, con una massa muscolare maggiore). Le linee di dinamicità sono sempre presenti in abbondanza (caratteristica classica degli shonen), per trasmettere movimento all’azione, e l’autore non ne abusa. In generale si può dire comunque che il tratto dell’autore rimane costante nel tempo.
Per quanto riguarda la storia, non si può fare altro che apprezzare la superiorità di questo manga sotto questo punto di vista, record eguagliato da pochissimi altri titoli (e chi mi conosce sa di quale parlo in particolare): semplice, eterogenea e molto intensa dal punto di vista emotivo. Personalmente non rimango impassibile quando, rileggendo tutta l’opera d’un fiato, mi soffermo sulla crescita dei vari personaggi ed i cambiamenti che si sono sviluppati nell’ambiente in cui agiscono e mi commuove l’ultimissima mini-saga, ovvero quella in cui si vedono i personaggi come sono invecchiati (basti pensare a quanti anni copre questo manga). Insomma, solo paragonando l’opera nel suo sviluppo se ne possono apprezzare gli innumerevoli aspetti positivi perché questo è un manga che, letto con superficialità, può essere scambiato per una storia con target infantile.
Per concludere parlerò delle innumerevoli edizioni italiane (tutte Star Comics): la prima (1995-1997) è composta da 62 volumi; la seconda (DB Deluxe) e la terza (DB New) da 42 volumi; la quarta (DB Perfect Editino) da 34. Le ultime due presentano molte censure rispetto all’originale, mentre solo nell’ultima è contenuto un finale alternativo disegnato recentemente dallo stesso Toriyama. Quella che ho letto io (DB New) è nel complesso soddisfacente, la carta è discreta e vale il prezzo che è stata pagata (tipico stile Star Comics).
Il mio 10 è stato dato in quanto non si può non riconoscere la perfezione in questo manga, e alcuni piccoli “difetti” possono essere tranquillamente trascurati se osservati con un’ottica diversa (ad esempio non è vero che nello Z le saghe sono tutte uguali, perché se le si leggono attentamente, è possibile riscontrare in tutte dei sentimenti profondi).
Consiglio a tutti Dragon Ball e spero che la mia recensione sia piaciuta e non sia stata pesante da leggere.
VOTO FINALE: 10/10 29/03/2009
by bruttabestia
La storia narra di un ragazzino di nome Goku che non è mai entrato in contatto con la società civilizzata, e l’unico essere umano da lui conosciuto era l’amato nonno (che all’inizio della storia era già deceduto); già all’inizio si viene a conoscenza delle sette Sfere del Drago, ovvero oggetti che se raccolti tutti insieme possono esaudire un qualsiasi desiderio. E’ grazie all’incontro con Bulma, una giovane ragazza in cerca delle sfere, che Goku sperimenta il primo vero contatto con l’umanità, ed inizia quindi la storia vera o propria.
Nonostante il nome, le Sfere del Drago hanno un’importanza rilevante solo nelle primissime saghe, dato che, sul piano narrativo, verranno poi sostituite come importanza dai combattimenti di Goku e compagni contro il “cattivone” di turno, e serviranno solamente a resuscitare i compagni morti in battaglia.
Dal punto di vista grafico, il tratto di Toriyama è inconfondibile: semplice, pulito e chiarissimo; non si disperde in particolari inutili e le scene di combattimento non sono confuse, risultando così comprensibili alla prima occhiata. Confrontando i primi volumi con gli ultimi, è possibile riscontrare una maggiore ricerca di dettagli, sia sui personaggi che sullo sfondo. Gli stessi personaggi all’inizio sono caratterizzati da una linea tonda e morbida, che andrà poi a “indurirsi” col passare degli anni (forse dato dall’esigenza di disegnare non più personaggi bambini, ma adulti, con una massa muscolare maggiore). Le linee di dinamicità sono sempre presenti in abbondanza (caratteristica classica degli shonen), per trasmettere movimento all’azione, e l’autore non ne abusa. In generale si può dire comunque che il tratto dell’autore rimane costante nel tempo.
Per quanto riguarda la storia, non si può fare altro che apprezzare la superiorità di questo manga sotto questo punto di vista, record eguagliato da pochissimi altri titoli (e chi mi conosce sa di quale parlo in particolare): semplice, eterogenea e molto intensa dal punto di vista emotivo. Personalmente non rimango impassibile quando, rileggendo tutta l’opera d’un fiato, mi soffermo sulla crescita dei vari personaggi ed i cambiamenti che si sono sviluppati nell’ambiente in cui agiscono e mi commuove l’ultimissima mini-saga, ovvero quella in cui si vedono i personaggi come sono invecchiati (basti pensare a quanti anni copre questo manga). Insomma, solo paragonando l’opera nel suo sviluppo se ne possono apprezzare gli innumerevoli aspetti positivi perché questo è un manga che, letto con superficialità, può essere scambiato per una storia con target infantile.
Per concludere parlerò delle innumerevoli edizioni italiane (tutte Star Comics): la prima (1995-1997) è composta da 62 volumi; la seconda (DB Deluxe) e la terza (DB New) da 42 volumi; la quarta (DB Perfect Editino) da 34. Le ultime due presentano molte censure rispetto all’originale, mentre solo nell’ultima è contenuto un finale alternativo disegnato recentemente dallo stesso Toriyama. Quella che ho letto io (DB New) è nel complesso soddisfacente, la carta è discreta e vale il prezzo che è stata pagata (tipico stile Star Comics).
Il mio 10 è stato dato in quanto non si può non riconoscere la perfezione in questo manga, e alcuni piccoli “difetti” possono essere tranquillamente trascurati se osservati con un’ottica diversa (ad esempio non è vero che nello Z le saghe sono tutte uguali, perché se le si leggono attentamente, è possibile riscontrare in tutte dei sentimenti profondi).
Consiglio a tutti Dragon Ball e spero che la mia recensione sia piaciuta e non sia stata pesante da leggere.
VOTO FINALE: 10/10 29/03/2009
by bruttabestia
Touch
10.0/10
Credo che non esistano parole sufficienti per descrivere uno dei più meravigliosi manga nato dalla mano magica del maestro Adachi, di tutti i tempi. Sto parlando di Touch conosciuto in Italia con il titolo di "Prendi il Mondo e Vai", edito negli anni novanta.
Ricordo ancora quando da bambina seguivo le vicende dei gemelli Uesugi e della bella e atletica Minami, alla ricerca di se stessi e delle proprie aspirazioni. Un manga eccellente a dir poco. Forse per molti può sembrare alquanto noiosetto e dai contenuti classici dove la bella di turno si mette con uno dei fratelli, il classico triangolo amoroso sostanzialmente.
Ma non è propriamente cosi.
Touch è un lavoro dai toni drammatici e assolutamente non scontati. Ci ritroviamo davanti a un grande amore che deve superare lo scoglio del dolore causato dalla perdita di qualcuno, che cerca di trovare la propria strada attraverso errori e talvolta scelte avventate. Questo non è un manga comune. E' assolutamente unico nel suo genere.
E' impossibile non dare considerazione alla leggerezza ed eleganza con cui il maestro Adachi ci mostra una gioventù che cambia, che cerca di affrontare il proprio destino, nel bene e nel male. Il tutto condito da uno stile di disegno raro e assolutamente unico, indistinguibile e maturo.
Touch ovvero un capolavoro nel senso pieno del termine che non mancherà di affascinare anche quelle generazioni che non hanno avuto modo di conoscerlo.
Un opera d'arte senza tempo. Immortale e bellissimo. Voto: 10 e lode.
Ricordo ancora quando da bambina seguivo le vicende dei gemelli Uesugi e della bella e atletica Minami, alla ricerca di se stessi e delle proprie aspirazioni. Un manga eccellente a dir poco. Forse per molti può sembrare alquanto noiosetto e dai contenuti classici dove la bella di turno si mette con uno dei fratelli, il classico triangolo amoroso sostanzialmente.
Ma non è propriamente cosi.
Touch è un lavoro dai toni drammatici e assolutamente non scontati. Ci ritroviamo davanti a un grande amore che deve superare lo scoglio del dolore causato dalla perdita di qualcuno, che cerca di trovare la propria strada attraverso errori e talvolta scelte avventate. Questo non è un manga comune. E' assolutamente unico nel suo genere.
E' impossibile non dare considerazione alla leggerezza ed eleganza con cui il maestro Adachi ci mostra una gioventù che cambia, che cerca di affrontare il proprio destino, nel bene e nel male. Il tutto condito da uno stile di disegno raro e assolutamente unico, indistinguibile e maturo.
Touch ovvero un capolavoro nel senso pieno del termine che non mancherà di affascinare anche quelle generazioni che non hanno avuto modo di conoscerlo.
Un opera d'arte senza tempo. Immortale e bellissimo. Voto: 10 e lode.
Video Girl Ai
10.0/10
<i>"Io ti consolerò."</i>
Quanti maschietti in adolescenza di fronte all'ennesimo rifiuto o due di picche, non ha sperato una volta che si è letto Video Girl Ai, che la fanciulla dei suoi sogni potesse recitar loro una frase simile uscendo dalla TV o dal monitor del pc... ?
Se dovessi citare la serie che mi fece innamorare di Masakazu Katsura, non potrei che citare Video Girl Ai. Raramente ho letto serie tanto poetiche, dolci, romantiche, divertenti, reali e vivide come in VGA.
La storia la sapete tutti, quindi la racconto in breve: Yota è innamorato pazzo della compagna di classe Moemi, la quale però ha una cotta per Takashi che, fra le altre cose, è il miglior amico di Yota. In un pomeriggio invernale Moemi fa la sua dichiarazione a Takahashi, con grande sconforto e tristezza di Yota, che si dirige a casa emotivamente distrutto. Lungo il tragitto di ritorno però, il ragazzo noleggia una videocassetta al Gokuraku, un videonoleggio decisamente particolare, nella quale sugli scaffali è possibile trovare una grande quantità di VHS con in copertina ragazze dolci e affascinanti.
Dopo un breve discorso con l'anziano e gentile proprietario del negozio, Yota decide di tornare a casa con un video, peccato che durante la visione della cassetta, mentre il nostro eroe è in lacrime pensando alla sua situazione… una ragazza esca dallo schermo della tv! Il suo nome è Ai ed è una Video Girl, il suo compito... ? Prendersi cura dei cuori affranti, feriti e colmi di tristezza nati da pene d'amore. Ha quindi inizio la convivenza forzata (e tutt'altro che scontata) tra Yota ed Ai.
Questo ovviamente è solo l'incipit narrativo, ci sarebbero un sacco di altre cose che vorrei raccontarvi: il perché del Gokuraku e chi può accedervi, cosa significa avere (ed essere) una Video Girl, chi è l'uomo con l'impermeabile, e una serie di comprimari, triangoli amorosi, tira e molla, colpi di scena, momenti dolci e piccanti... per poi non terminare più!
Lo stile di disegno del Katsura di allora è decisamente acerbo se paragonato al più recente I"S (fantascientifico se paragonato al recentissimo Zetman), ma nonostante ciò risulta già estremamente particolareggiato, godibile, vario ed innovativo per quanto concerne ambientazioni, vestiti e location. Se a ciò aggiungiamo la costante evoluzione che è possibile notare nitidamente di volume in volume, siate pronti a godervi un vero e proprio spettacolo per gli occhi.
La sceneggiatura è meravigliosa: come non perdersi in quella poesia che il Maestro ci illustra e delizia pagina per pagina? Ogni capitolo corrisponde ad un'emozione, un sospiro, un battito di cuore. Non posso dire con certezza se le generazioni di oggi possano ritrovarsi in quel ragazzo timido ed impacciato degli anni "80, però mi sento d'affermare che Video Girl Ai rimane una storia estremamente reale e verosimile nella sua atmosfera fantasy che a mio avviso merita di rimanere oltre che un classico della letteratura manga (ed un fenomeno di massa che ha generato 3 OAV, un live action ed addirittura uno spettacolo teatrale nostrano qualche anno fa), un vero e proprio evergreen, perché si sa: anche se oggi Ai uscisse da un DVD anziché da una VHS, riuscirebbe ad evocarmi i medesimi sentimenti, che ancora a distanza di tempo, rileggendolo in età più matura, continua a farmi emozionare e sorridere sperando in un amore senza tempo e senza fine, tenendomi incollato ad un sogno molto più reale e palpabile di quanto si possa credere.
La longevità dell'opera è giusta, la serie non si perde mai ed anzi: s'arricchisce portando ad evolvere i suoi personaggi e a farli crescere in un tumulto continuo e costante di colpi di scena avvincenti, che rimettono sempre in gioco tutto e tutti sino alla fine, in cui il lettore arriverà per forza di cose a prendere posizione in merito e tifare per una coppia a dispetto di un'altra.
In conclusione... ?
Video Girl Ai è un capolavoro come pochi, che consiglio indistintamente a tutti e che non potrà che piacervi dalla prima all'ultima pagina. Indipendentemente dall'edizione che riuscirete a reperire, se non l'avete ancora fatto: COMPRATELO, LEGGETELO E VIVETELO. Video Girl Ai è un'esperienza sublime, perfetta ed assolutamente meravigliosa.
Quanti maschietti in adolescenza di fronte all'ennesimo rifiuto o due di picche, non ha sperato una volta che si è letto Video Girl Ai, che la fanciulla dei suoi sogni potesse recitar loro una frase simile uscendo dalla TV o dal monitor del pc... ?
Se dovessi citare la serie che mi fece innamorare di Masakazu Katsura, non potrei che citare Video Girl Ai. Raramente ho letto serie tanto poetiche, dolci, romantiche, divertenti, reali e vivide come in VGA.
La storia la sapete tutti, quindi la racconto in breve: Yota è innamorato pazzo della compagna di classe Moemi, la quale però ha una cotta per Takashi che, fra le altre cose, è il miglior amico di Yota. In un pomeriggio invernale Moemi fa la sua dichiarazione a Takahashi, con grande sconforto e tristezza di Yota, che si dirige a casa emotivamente distrutto. Lungo il tragitto di ritorno però, il ragazzo noleggia una videocassetta al Gokuraku, un videonoleggio decisamente particolare, nella quale sugli scaffali è possibile trovare una grande quantità di VHS con in copertina ragazze dolci e affascinanti.
Dopo un breve discorso con l'anziano e gentile proprietario del negozio, Yota decide di tornare a casa con un video, peccato che durante la visione della cassetta, mentre il nostro eroe è in lacrime pensando alla sua situazione… una ragazza esca dallo schermo della tv! Il suo nome è Ai ed è una Video Girl, il suo compito... ? Prendersi cura dei cuori affranti, feriti e colmi di tristezza nati da pene d'amore. Ha quindi inizio la convivenza forzata (e tutt'altro che scontata) tra Yota ed Ai.
Questo ovviamente è solo l'incipit narrativo, ci sarebbero un sacco di altre cose che vorrei raccontarvi: il perché del Gokuraku e chi può accedervi, cosa significa avere (ed essere) una Video Girl, chi è l'uomo con l'impermeabile, e una serie di comprimari, triangoli amorosi, tira e molla, colpi di scena, momenti dolci e piccanti... per poi non terminare più!
Lo stile di disegno del Katsura di allora è decisamente acerbo se paragonato al più recente I"S (fantascientifico se paragonato al recentissimo Zetman), ma nonostante ciò risulta già estremamente particolareggiato, godibile, vario ed innovativo per quanto concerne ambientazioni, vestiti e location. Se a ciò aggiungiamo la costante evoluzione che è possibile notare nitidamente di volume in volume, siate pronti a godervi un vero e proprio spettacolo per gli occhi.
La sceneggiatura è meravigliosa: come non perdersi in quella poesia che il Maestro ci illustra e delizia pagina per pagina? Ogni capitolo corrisponde ad un'emozione, un sospiro, un battito di cuore. Non posso dire con certezza se le generazioni di oggi possano ritrovarsi in quel ragazzo timido ed impacciato degli anni "80, però mi sento d'affermare che Video Girl Ai rimane una storia estremamente reale e verosimile nella sua atmosfera fantasy che a mio avviso merita di rimanere oltre che un classico della letteratura manga (ed un fenomeno di massa che ha generato 3 OAV, un live action ed addirittura uno spettacolo teatrale nostrano qualche anno fa), un vero e proprio evergreen, perché si sa: anche se oggi Ai uscisse da un DVD anziché da una VHS, riuscirebbe ad evocarmi i medesimi sentimenti, che ancora a distanza di tempo, rileggendolo in età più matura, continua a farmi emozionare e sorridere sperando in un amore senza tempo e senza fine, tenendomi incollato ad un sogno molto più reale e palpabile di quanto si possa credere.
La longevità dell'opera è giusta, la serie non si perde mai ed anzi: s'arricchisce portando ad evolvere i suoi personaggi e a farli crescere in un tumulto continuo e costante di colpi di scena avvincenti, che rimettono sempre in gioco tutto e tutti sino alla fine, in cui il lettore arriverà per forza di cose a prendere posizione in merito e tifare per una coppia a dispetto di un'altra.
In conclusione... ?
Video Girl Ai è un capolavoro come pochi, che consiglio indistintamente a tutti e che non potrà che piacervi dalla prima all'ultima pagina. Indipendentemente dall'edizione che riuscirete a reperire, se non l'avete ancora fatto: COMPRATELO, LEGGETELO E VIVETELO. Video Girl Ai è un'esperienza sublime, perfetta ed assolutamente meravigliosa.
Video Girl Ai lo sto leggendo ora nella nuova edizione, e se letto nel mood giusto è davvero un'opera che scalda il cuore.
Invece per Touch non sarebbe davvero un male se la Star ci proponesse una ristampa, sarei ben lieto di comprarla.
"eh ma db è bello sl fino alla 1° serie!1!1!1!" fra 3-2-1...
Il manga in special modo non lo vedo adeguato ad un'opera di questo genere, c'è tanto dinamismo.
Di Touch ho visto l'anime, molto bello!
Concordo con il voto di Video Girl Ai, opera sicuramente riuscita molto meglio in formato cartaceo che non animato ma che si difende benino anche digitalizzata.
Fu il mio primissimo manga, seguito immediatamente da I's sempre di Masakazu Katsura ed è a pieno merito tra le mie opere preferite in assoluto!
Dragon ball ha dato vita a un genere, ad oggi storia e disegni sono memorabili.
Touch, a scapito di qualche difetto e sbavatura, ha saputo affascinarmi e ha dissolto il mio scetticismo verso Adachi.
Video girl Ai è l'unico di questi a non essermi piaciuto più di tanto, pur riconoscendone l'ottimo stile grafico e la capacità di coinvolgimento.
Voto più che meritato il 10!
Tornando comunque al tema della discussione...
DB è la mia infanzia e quindi probabilmente sarò un po' di parte, tuttavia non ha perso minimamente la sua freschezza ed è una serie godibilissima anche oggi, ben più di molti suoi successori
Video Girl Ai, invece, per me è una spina nel cuore... L'ho amato nella prima metà, dove era dolce, toccante e descriveva in maniera davvero realistica tutte le emozioni dei personaggi, poi lentamente il disastro: con l'andare dei capitoli avrei voluto semplicemente pestare quel cataplasma di Yota e la sua indecisione assolutamente assurda, in più non ho capito il perché di molte scelte fatte dall'autore nella seconda parte, che mi hanno davvero fatto cadere le braccia.
Touch lo voglio leggere a tutti i costi. Ma probabilmente la Star potrebbe pure ristamparlo, viste le insistenti richieste, un po' come fatto con Maison Ikkoku!
Leggilo, anche se secondo me dopo metà svacca abbastanza. Vale comunque la pena per tutta la prima parte e per le emozioni che riesce a regalare... Io stessa sono rimasta a tormentarmi fino alla fine se prendere o meno la nuova edizione... E non ho ancora deciso del tutto x'D
Concordo pienamente con la recensione di Kouga, il voto è alto ma per me se lo merita tutto: la grafica è affascinante e le emozioni che riesce a trasmettere mi fanno chiudere un occhio su alcuni "arrotolamenti" eccessivi della trama.
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