AnoHana Live Action: la nostra recensione, il vostro parere

La perdita di una persona cara è una delle fasi della vita tra le più sconvolgenti; fa prendere coscienza della ineluttabilità della vita umana e provoca un trauma il più delle volte davvero difficile da superare, a maggior ragione se si è in giovane età, quando si dovrebbe pensare a tutt'altro che a questo. Questo, unito ad una componente fantasy, era stato il tema della serie animata AnoHana, andata in onda nel 2011 durante NotaminA, tra i più celebri contenitori di anime televisivi made in Japan, e arrivata anche da noi su Rai4 l'anno dopo grazie a Dynit. Uno speciale live-action è stato trasmesso sulla Fuji TV il 21 settembre 2015  e diffuso (con i sottotiltoli) da Crunchyroll via streaming in Europa anche in Italia. 

La storia di per sé ha una trama molto semplice, tanto che le 11 puntate della serie vengono riassunte in maniera molto naturale nel film, senza eccessivi traumi come a volte capita con altre operazioni simili. Tutto si concentra in una estate molto particolare per un gruppo di ragazzi, praticamente indivisibili ai tempi delle elementari fino al momento del dramma dovuto alla perdita dell'amica più carismatica e amata. Dopo 10 anni questi ragazzi non hanno ancora superato questo shock affrontando, ognuno separatamente, a proprio modo il dolore in un continuo tentativo di fuga o di menzogna a se stessi e agli altri. Toccherà a Menma, l'amica scomparsa, fare in modo che le vite dei suoi cari amici tornino a incrociarsi per superare insieme il trauma comune, con tante difficoltà e rifiuti.
Come dicevo il film traspone fedelmente tutti i punti focali già visti nella serie animata e un grande aiuto lo da sicuramente l'azzeccata scelta degli attori, davvero molto simili sia in versione bambini che adolescenti. A questo aggiungiamoci che i posti sono esattamente gli stessi, quelli trasposti con assoluta fedeltà anche nella serie, solo che reali. Siamo infatti a Chichibu, nella prefettura di Saitama: una location che davvero deve molto a questo titolo!
 
Quello che forse viene a mancare è un certo approfondimento psicologico di certi personaggi, in particolare Anaru che in pratica viene praticamente dimenticata per buona parte del film, recuperando poi velocemente solo verso il finale. Sicuramente l'interpretazione di Menma da grande poteva essere fatta meglio, dando più spazio ai tormenti interiori di chi vede le persone care soffrire senza poter far nulla, ma a mio avviso è cercare un pelo nell'uovo di un prodotto fatto per intrattenere un pubblico televisivo. Partendo da questo presupposto il film adempie in pieno il suo dovere facendo provare allo spettatore, o almeno a coloro a cui è piaciuta la serie animata, le stesse emozioni (i famosi feels) che gli avevano rigato il volto con qualche (o più) lacrima), emozione che arriva già al suono della conosciutissima canzone Secret Base, qui reinterpretata dalla band Silent Siren.

Per me quindi, la trasposizione live action di AnoHana è promossa ed è stata, anzi, una delle visioni live action migliori dell'ultimo periodo dopo la grande delusione dell'Attacco dei Giganti e la freddezza provata con Assassination Classroom. La consiglio quindi a tutti coloro che hanno apprezzato la serie tv, ai detrattori no perchè ci ritroveranno dentro tutto quello che già non gli era piaciuto nell'anime. Buona visione a tutti voi!

All'epoca non ho seguito l'anime da cui è stato tratto questo adattamento live di AnoHana, perciò mi ci sono accostata "in purezza": le due ore di questo special televisivo scorrono in scioltezza, raccontando con naturalezza una storia che seppur con qualche elemento di prevedibilità non permette allo spettatore di volgere lo sguardo altrove fino all'ultimo secondo di trasmissione, grazie anche a una discreta costruzione tecnica.
Gradita la miscela tra i temi del rimpianto e del risentimento, apprezzabile la recitazione degli attori nel ruolo dei sei componenti dei Super Peace Busters, tutti giovani dal curriculum ancora acerbo alle spalle, ma dalla carriera senz'altro promettente. Parrebbe quasi scontato dirlo ma non lo è: senza nulla togliere all'interpretazione di Jintan, Yukiatsu, Anaru, Poppo e Tsuruko, fra tutti loro spicca per me Minami Hamabe (Ace Attorney) su Menma: la giovane è delicatamente espressiva, dolcissima, di una bellezza tanto aggraziata da apparire quasi irreale, davvero perfetta nel contesto.
 
Una menzione finale va fatta anche alla splendida colonna sonora, mutuata direttamente dall'anime, che arriva e parla là dove ogni altra parola manca.
                                                                                                           Autore: zettaiLara

Lo special televisivo live di AnoHana narra nuovamente la storia già raccontata a suo tempo dall'anime, restituendone ambienti e atmosfere con il 'valore aggiunto' della coloritura emotiva di una recitazione dal vero particolarmente espressiva. Un cast di giovani promesse si cala nelle parti di Menma, Jintan, Yukiatsu, Anaru, Poppo e Tsuruko con sensibilità calzanti ai rispettivi personaggi.
Riascoltare le splendide musiche, che riportano indietro alla serie animata, rafforza il gradevole senso di déjà vu delle scene.    
Gli istanti di pura commozione assicurati dalla vicenda, semplice nella sua intensità, sono dosati da una sceneggiatura attenta e aderente alla storia originale. I Super Peace Busters si rituffano in un'infanzia crudelmente dorata, senza averla mai davvero abbandonata, alla ricerca di un percorso comune e singolare per espiare un senso di colpa denso di rimorsi e acuito dai rancori. Quella ricerca passa necessariamente attraverso il ritrovamento della loro piccola e perduta amica.
I sentimenti di Menma, veicolati dalla freschezza recitativa di una dolcissima, disarmante Minami Hamabe, sanno recuperare il senso più innocente di quella lontana estate, fatta di giochi e di risate, di promesse pensate per durare in eterno — l'infinito tracciato nell'aria con la scia evanescente di un fuoco d'artificio.
Quando Menma riappare, nel suo vestito bianco di un tempo, nessuno riesce a vederla, nessuno può intenderla. Nessuno, forse, ha ancora il coraggio di affrontarla. Né i Super Peace Busters né la sua famiglia. Nessuno, tranne Jintan.
Il ragazzo è possessivo, geloso del fantasma di Menma, salvo accorgersi pian piano che può fare a meno di esserlo. Perché alla fine è stato Jintan a ritrovarla, lui che non aveva mai accettato di perdere il suo amore inconfessato. E questo a Menma basta.
Lentamente, mentre i ragazzi esaudiscono il suo desiderio, Menma fa a tutti un enorme dono, abbattendo con delicatezza il muro di incomprensioni eretto dal tempo tra i membri del gruppetto.
 
Attraverso i primi piani accorati del finale, si desidera ardentemente che Menma non scompaia di nuovo, che la morte sia solo un gioco: solo giocare a nascondino, prima di ritrovarsi.
                                                  　　　　　　　Autore:　キョン