Requiem of the Rose King è uno shojo manga di Aya Kanno, autrice già nota nel nostro Paese per la pubblicazione di Otomen da parte della Goen. La serie, iniziata nel 2013 e tuttora in corso, in Italia è pubblicata a partire dal mese di ottobre da Star Comics e qui di seguito trovate le opinioni dei redattori che hanno avuto il piacere di iniziare a seguirla. E voi che ne pensante? Diteci la vostra nei commenti qui sotto!
Ricordavo la mangaka Aya Kanno per la dolce e divertente commedia romantica di Otomen, e me la ritrovo ora alle prese con un'atmosfera che sarebbe stato spinoso riprodurre anche per un autore occidentale, quali sono stati i fatti della Guerra delle Due Rose.
Ne sono rimasta piacevolmente sorpresa.
Interessante la scelta di concentrarsi in particolar modo su due dei tanti protagonisti: entrambi sono terribilmente tormentati, e per motivi uguali ed opposti allo stesso tempo. Per la verità, tramite la lettura si ha la percezione di una rappresentazione davvero corale di quel periodo, in quanto anche i personaggi secondari sono ben tratteggiati e risultano gradevoli ed accattivanti.
Il consueto disegno fine ed elegante della Kanno, poi, si accosta benissimo ad un tipo di storia che narra di potenza e gloria, di guerre e dinastie, di sfide proclamate a gran voce e di contorti moti esistenziali interiori.
Difficile capire per quale fronte parteggiare, e certamente le scene d'impatto non mancano. Quando ad esempio Richard, dai capelli scuri e fisico androgino e maledetto, conosce inaspettatamente il biondo Henry, sembra quasi che il mondo si fermi, e le lotte intestine non esistano più. Curiosamente i due non sanno di essere avversari, ma a noi pare comunque di assistere quasi all'incontro tra yin e yang, da tanto sono diversi, per quanto decisamente complementari ed essenziali nel far muovere le complicate vicende storiche degli York e dei Lancaster.
Quasi come una delicatissima partita di scacchi in cui la mossa di un pezzo determinerà inevitabilmente l'esito delle successive.
Ne sono rimasta piacevolmente sorpresa.
Interessante la scelta di concentrarsi in particolar modo su due dei tanti protagonisti: entrambi sono terribilmente tormentati, e per motivi uguali ed opposti allo stesso tempo. Per la verità, tramite la lettura si ha la percezione di una rappresentazione davvero corale di quel periodo, in quanto anche i personaggi secondari sono ben tratteggiati e risultano gradevoli ed accattivanti.
Il consueto disegno fine ed elegante della Kanno, poi, si accosta benissimo ad un tipo di storia che narra di potenza e gloria, di guerre e dinastie, di sfide proclamate a gran voce e di contorti moti esistenziali interiori.
Difficile capire per quale fronte parteggiare, e certamente le scene d'impatto non mancano. Quando ad esempio Richard, dai capelli scuri e fisico androgino e maledetto, conosce inaspettatamente il biondo Henry, sembra quasi che il mondo si fermi, e le lotte intestine non esistano più. Curiosamente i due non sanno di essere avversari, ma a noi pare comunque di assistere quasi all'incontro tra yin e yang, da tanto sono diversi, per quanto decisamente complementari ed essenziali nel far muovere le complicate vicende storiche degli York e dei Lancaster.
Quasi come una delicatissima partita di scacchi in cui la mossa di un pezzo determinerà inevitabilmente l'esito delle successive.
Autore: zettaiLara
Premettendo che non amo i manga di stampo storico mi sono approcciata a quest'opera incuriosita dalla particolarità fisica del protagonista e dal suo rapporto (potenzialmente) controverso con il coprotagonista.
Il risultato è stato migliore di quel che credessi, poiché il primo volume di Requiem of the Rose King mi ha trascinata in un vortice di dramma e sofferenza. Il protagonista, Richard, vive solo in virtù dell'amore del padre e ad egli aspira e dedica ogni suo pensiero; il ragazzo infatti vive una condizione fisica molto particolare, per la quale viene disprezzato dalla madre. La vita di Richard cambia quando la guerra delle due rose raggiunge l'apice e l'incontro con il misterioso Henry innesca qualcosa nella sua personalità contorta.
Il manga inizia con una narrazione intrigante e ricca di pathos, accompagnata da disegni dal tratto deciso ed elegantissimo.
Requiem of the Rose King è pomposo ed enfatico, proprio come un'opera teatrale, inoltre, la Kanno si cimenta con un progetto piuttosto ambizioso che dalle premesse sembra poter essere soddisfacente ma che si pone comunque davanti ad una strada non semplice.
Forse non è un manga adatto a tutti, soprattutto a chi considera shojo e josei solo come opere sentimentali con donne innamorate: qui c'è tanta sofferenza, ci sono personaggi contorti e perversi. Il quadro generale è parecchio fosco ma il risultato finale potrebbe essere ottimo.
Il risultato è stato migliore di quel che credessi, poiché il primo volume di Requiem of the Rose King mi ha trascinata in un vortice di dramma e sofferenza. Il protagonista, Richard, vive solo in virtù dell'amore del padre e ad egli aspira e dedica ogni suo pensiero; il ragazzo infatti vive una condizione fisica molto particolare, per la quale viene disprezzato dalla madre. La vita di Richard cambia quando la guerra delle due rose raggiunge l'apice e l'incontro con il misterioso Henry innesca qualcosa nella sua personalità contorta.
Il manga inizia con una narrazione intrigante e ricca di pathos, accompagnata da disegni dal tratto deciso ed elegantissimo.
Requiem of the Rose King è pomposo ed enfatico, proprio come un'opera teatrale, inoltre, la Kanno si cimenta con un progetto piuttosto ambizioso che dalle premesse sembra poter essere soddisfacente ma che si pone comunque davanti ad una strada non semplice.
Forse non è un manga adatto a tutti, soprattutto a chi considera shojo e josei solo come opere sentimentali con donne innamorate: qui c'è tanta sofferenza, ci sono personaggi contorti e perversi. Il quadro generale è parecchio fosco ma il risultato finale potrebbe essere ottimo.
Autore: Arashi84
È meglio essere un pastore o un re?
Secondo Henry, della fazione Lancaster, è più propenso per la prima opzione perché si ha una maggiore libertà e pace; mentre non è della medesima idea Richard, della fazione opposta, ovvero quella dei York. Le loro famiglie sono in combutta per il trono, ordunque quale simbolo dominerà tra il bianco e il rosso?
Ispirato a un dramma di William Shakespeare, ossia l’Enrico VI e il Riccardo III, l’autrice ne fa una rielaborazione personale con le dovute differenze. Il risultato pare accattivante da molti punti di vista, a partire dai disegni dettagliati e curatissimi in ogni tavola, con la dovuta precisione nel tratteggiare i costumi e i vari lineamenti del character design. Anche i dialoghi sono minuziosi, nonostante agli inizi apparivano un po’ confusi per presentare a passo gli intrecci, ma una volta decollati rimane solo il coinvolgimento di proseguire le pagine.
La trama non è da meno in quanto è ricca di colpi di scena, tra segreti e tradimenti, alcuni vagamente prevedibili e altri totalmente inaspettati che enfatizzano gli attimi di drammaticità a quelli di pathos. C’è la curiosità di approfondire i concetti di: solitudine, diversità, affetto e disprezzo famigliare, crescita psicologica... Ben rappresentate le vicende di guerra, sia stilisticamente che narrativamente, a volte non sempre facili da seguire poiché la storia è alternata a frangenti visionari e anche religiose. Dunque si tratta di una sceneggiatura impegnativa, oltre che intrigante, che deve essere seguita con attenzione per immergersi al meglio nel contesto dell’ambientazione particolare nonché nella caratterizzazione dei personaggi, con tutte le loro preoccupazioni e responsabilità.
Il tema dell’intersessualità al momento è affrontato come un tormento, ma non mancheranno i frammenti di delicatezza, nell’insieme comunque è sviluppato con una certa credibilità.
Consigliato a coloro che cercano letture un po’ fuori dall’ordinario. Questo è un titolo che merita almeno un’occhiata soprattutto dal pubblico più adulto che diffida dalle copertine ambigue e la dicitura shoujo, perché oltre ai sentimenti ci troverà dei contenuti maturi e originali, tanto da poterne rimanere impressionato o quantomeno sorpreso.
Secondo Henry, della fazione Lancaster, è più propenso per la prima opzione perché si ha una maggiore libertà e pace; mentre non è della medesima idea Richard, della fazione opposta, ovvero quella dei York. Le loro famiglie sono in combutta per il trono, ordunque quale simbolo dominerà tra il bianco e il rosso?
Ispirato a un dramma di William Shakespeare, ossia l’Enrico VI e il Riccardo III, l’autrice ne fa una rielaborazione personale con le dovute differenze. Il risultato pare accattivante da molti punti di vista, a partire dai disegni dettagliati e curatissimi in ogni tavola, con la dovuta precisione nel tratteggiare i costumi e i vari lineamenti del character design. Anche i dialoghi sono minuziosi, nonostante agli inizi apparivano un po’ confusi per presentare a passo gli intrecci, ma una volta decollati rimane solo il coinvolgimento di proseguire le pagine.
La trama non è da meno in quanto è ricca di colpi di scena, tra segreti e tradimenti, alcuni vagamente prevedibili e altri totalmente inaspettati che enfatizzano gli attimi di drammaticità a quelli di pathos. C’è la curiosità di approfondire i concetti di: solitudine, diversità, affetto e disprezzo famigliare, crescita psicologica... Ben rappresentate le vicende di guerra, sia stilisticamente che narrativamente, a volte non sempre facili da seguire poiché la storia è alternata a frangenti visionari e anche religiose. Dunque si tratta di una sceneggiatura impegnativa, oltre che intrigante, che deve essere seguita con attenzione per immergersi al meglio nel contesto dell’ambientazione particolare nonché nella caratterizzazione dei personaggi, con tutte le loro preoccupazioni e responsabilità.
Il tema dell’intersessualità al momento è affrontato come un tormento, ma non mancheranno i frammenti di delicatezza, nell’insieme comunque è sviluppato con una certa credibilità.
Consigliato a coloro che cercano letture un po’ fuori dall’ordinario. Questo è un titolo che merita almeno un’occhiata soprattutto dal pubblico più adulto che diffida dalle copertine ambigue e la dicitura shoujo, perché oltre ai sentimenti ci troverà dei contenuti maturi e originali, tanto da poterne rimanere impressionato o quantomeno sorpreso.
Autore: Melany
Titolo | Prezzo | Casa editrice |
---|---|---|
Requiem of the Rose King 1 | € 4.90 | Star Comics |
Requiem of the Rose King 2 | € 4.90 | Star Comics |
Requiem of the Rose King 3 | € 4.90 | Star Comics |
Requiem of the Rose King 4 | € 4.90 | Star Comics |
Requiem of the Rose King 5 | € 4.90 | Star Comics |
Requiem of the Rose King 6 | € 4.90 | Star Comics |
Requiem of the Rose King 7 | € 4.90 | Star Comics |
Requiem of the Rose King 8 | € 4.90 | Star Comics |
Requiem of the Rose King 9 | € 4.90 | Star Comics |
Requiem of the Rose King 10 | € 4.90 | Star Comics |
Requiem of the Rose King 11 | € 4.90 | Star Comics |
Requiem of the Rose King 12 | € 4.90 | Star Comics |
Requiem of the Rose King 13 | € 4.90 | Star Comics |
Requiem of the Rose King 14 | € 4.90 | Star Comics |
Requiem of the Rose King 15 | € 4.90 | Star Comics |
Requiem of the Rose King 16 | € 4.90 | Star Comics |
Requiem of the Rose King 17 | € 4.90 | Star Comics |
Adesso ho ancora più voglia di recuperarlo
Ps: non ho capito bene, c'è bromance fra i protagonisti?
È conplicato dato che
Ad ogni modo, per ora niente ma nel futuro potrebbe essere...
Belle le recensioni, concordo con tutte e tre!
Anche questo manga sembra interessante, leggevo otomen quando veniva pubblicato dalla planeta e mi piaceva molto. L'unica cosa che mi blocca è il fatto che anche questo è ancora in corso, e visto che ho varie serie ferme (clamp....), non vorrei trovarmene un altra che si ferma e non si sa quando riparte. Per caso si sa a che punto è la storia in giappone?
Grazie mille
Concordo con te, ma purtroppo non ho molti soldi da spendere in manga, avendo già serie ferme tra l'altro preferisco spendere in qualcosa di sicuro.
Dai 2 volumi usciti si intuisce che
E poi davvero i personaggi sono stati ben resi sinora, il che era tutto fuorché facile, specie dei con dei protagonisti così complessati.
Molto bello davvero, devo dire che non mi aspettavo "così tanto" dalla Kanno, che pure già stimavo molto dai tempi di Otomen, ma qui per me fa un bel salto di qualità
Lettura suggerita senz'altro!
Aspetto trepidante il terzo volume
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