Un fulmine a ciel sereno squarcia gli animi tra Giappone, Italia, Francia e tutto il resto del mondo: Jiro Taniguchi, autore di manga come Gourmet e La Vetta degli Dei, è scomparso a soli 69 anni, proprio oggi.
I familiari hanno optato per una cerimonia funebre privata.
Taniguchi è nato nella città di Tottori nel 1947. Dopo aver inizialmente lavorato in un negozio all'ingrosso di vestiti occidentali a Kyoto, si è poi trasferito a Tokyo per inseguire il suo sogno di diventare un autore manga e ha poi debuttato a 24 anni con l'opera Kareta Heya.
Tra i riconoscimenti internazionali conseguiti spicca anche il cavalierato ottenuto in Francia come Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres (Cavaliere dell’Ordine delle Arti e delle Lettere). L'autore è stato anche in Italia, ospite del Lucca Comics & Games 2011, e una mostra a lui dedicata ha avuto luogo a Venezia nel 2014.
Fonte consultata:
Anime News Network
I familiari hanno optato per una cerimonia funebre privata.
Taniguchi è nato nella città di Tottori nel 1947. Dopo aver inizialmente lavorato in un negozio all'ingrosso di vestiti occidentali a Kyoto, si è poi trasferito a Tokyo per inseguire il suo sogno di diventare un autore manga e ha poi debuttato a 24 anni con l'opera Kareta Heya.
Tra i riconoscimenti internazionali conseguiti spicca anche il cavalierato ottenuto in Francia come Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres (Cavaliere dell’Ordine delle Arti e delle Lettere). L'autore è stato anche in Italia, ospite del Lucca Comics & Games 2011, e una mostra a lui dedicata ha avuto luogo a Venezia nel 2014.
Fonte consultata:
Anime News Network
Verissimo!
E dire che non era nemmeno uno die mangaka piú oberati di lavoro…
Le tue opere avranno sempre un posto speciale nel mio cuore, maestro.
Amo i suoi lavori in maniera viscerale! Veramente un peccato.
Ricordo ancora quando alle soglie del 2000 lo scoprii in fumetteria con L'Uomo che Cammina. Sono davvero sgomento da questa notizia, un fulmine a ciel sereno.
L'unica consolazione è che un po' della "parte più grande" di chi fa arte non scomparirà mai.
RIP
RIP.
Riposi in pace, Maestro.
Condoglianze alla famiglia.
A quell'età poi, con tutto quello che ancora poteva dare.
Riposi in pace.
Sapere di non poter più leggere nulla di questo grandissimo artista è disarmante, una perdita incommensurabile. Sono molto dispiaciuto..
Ho avuto la fortuna di essere sorteggiata per la sessione di autografi a Lucca, piansi di gioia, anche perché decisi di andarci proprio per la sua presenza.
La dedica e lo schizzo che lasciò sul volume sono il mio piccolo tesoro...
Era ancora abbastanza giovane tra l'altro, e senza un'avvisaglia che ci segnalasse di malattie o altro rende davvero questa notizia un fulmine a ciel sereno T__T
Sono dispiaciutissima ç________ç
69 anni cavolo... manco troppo anziano.
RIP maestro. Eri un maestro del fumetto; ora sei una leggenda insieme ai vari Pratt, Toppi, Pazienza,Crepax, Tezuka, Eisner, Shigeru etc...
Addio poeta del tempo.
R.I.P
Letteralmente un fulmine a ciel sereno.
Mi sa che è giunto il momento di farmi prestare qualcuno dei suoi volumi, quando li avrà riletti perché appena ha saputo di questa triste notizia ha deciso di rivederseli in onore del maestro...
Sulle cause della morte, Le Figaro parla semplicemente di "una lunga malattia" (chi vuolesse leggere la notizia in francese può trovarla qui: http://www.lefigaro.fr/flash-actu/2017/02/11/97001-20170211FILWWW00117-mort-du-celebre-auteur-de-mangas-jiro-taniguchi.php).
Difficilmente sapremo di più, su questi temi i nipponici sanno essere molto riservati; la sostanza purtroppo è che da ieri è mancato un grande autore.
Non sono mai stata a Lucca e perciò non l'ho mai conosciuto personalmente, ma dalla foto postata qui ho avuto la sensazione che fosse una persona molto sensibile e gentile: una grossa perdita per il mondo dei manga, che riposi in pace!
R.I.P. Maestro
Consiglio a tutti di prendere almeno un suo manga (meglio 2/3 shonen inutili in meno...ed un SIGNOR MANGA in più nella vostra libreria)
"Negli anni Cinquanta, quando ero bambino, gli adulti odiavano i manga considerandoli qualcosa di volgare, oltre che un'inutile distrazione per i figli, che avrebbero invece dovuto pensare allo studio. Nonostante ciò, fui travolto dal fascino delle loro storie fiabesche, e dai disegni che le caratterizzavano.”
E da allora non ha mai smesso di disegnare e creare.
R.I.P Maestro.
mi han detto "Ma chi è ? Leonardo da Vinci ?"
Quando ho letto la notizia,con tanto di foto, pur non avendo mai effettivamente letto una suo opera, mi è salita una grande tristezza...
La profondita sconvolgente delle Sue opere traspare dagli ineffabili sguardi dei personaggi che ci dona, dolcemente, costruendo un universo di armonie meravigliose, un concerto sinfonicamente ineccepibile. "Quartieri lontani", "Gli Anni Dolci", "Uno Zoo D'inverno", "La vetta degli Dei", "Al tempo di Papà", "Furari", "L'olmo"... Magnifiche le atmosfere che prendono vita in queste e altre splendide Sue opere. Per quanto mi riguarda, uno dei migliori, uno dei più grandi, uno dei vertici massimi dell'arte fumettistica.
Grazie, maestro. Ti porterò sempre con me, e non finirò mai di scoprirti.
Il vero problema, riflettendo sulla sua opera, non è solo di quantificazione dei manga che ha realizzato o della loro qualità singola... Il punto è che Taniguchi ha aperto - fra i primi - un collegamento, vero e proficuo, con il mondo del fumetto occidentale a cui ha sempre guardato in modo sostanziale e non solo "per ispirarsi" o per mera moda. Taniguchi conosceva e apprezzava il nostro fumetto - mi riferisco a quello franco belga soprattutto, ma non solo. Conosceva e apprezzava la realtà che è il sostrato del fumetto.
Non è casuale che ngli ultimi 10 anni abbia partecipato più volte alla promozione e all'organizzazione di eventi culturali fra giovani fumettisti occidentali, anche italiani, e fumettisti nipponici. Un aspetto della sua opera da ricordare.
Culturalmente è una perdita più importante di quanto immaginiamo oggi.
E' anche grazie a Jiro Taniguchi se io adesso sono qui, in un paese lontano migliaia di chilometri dalla mia Italia, a studiare malvagi ideogrammi ogni giorno. E' grazie ai suoi silenziosi e sensibili uomini che camminavano e mangiavano di gusto ("Sei tu, perché cammini e mangi tanto!" mi disse una volta una mia amica del liceo) se, in quell'inverno dei miei diciassette anni, ho scoperto un nuovo volto dei miei amati manga, tanto di scegliere di mettermi a studiare la loro lingua all'università. Li compravo qua e là nei miei saltuari viaggi a Roma, i fumetti di Jiro Taniguchi, quando ancora era un autore sconosciuto e questi non venivano venduti nella mia Palermo, e ogni volta ne restavo incantato. In un modo o nell'altro ho acquistato quasi tutte le sue opere uscite in Italia, arrivando addirittura a comprare molti inediti in lingua francese (grazie, Libreria L'Aventure, non sai quanto ci manchi).
Ho dedicato a Jiro Taniguchi e al suo "Sky Hawk", avventura western ricca di fascino e simbologie, la mia tesi di laurea triennale, e sono stato felicissimo del fatto che, proprio mentre lavoravo alla tesi, il maestro sia venuto in Italia, in modo da poter sentire proprio dalla sua voce importanti approfondimenti per il mio lavoro, con buona pace del pubblico in conferenza che si è dovuto sorbire discorsi su un'opera al tempo inedita in Italia e di poco interesse generale. Vederlo lì, mentre disegnava calmo e serafico a pochi metri da me, è stato indescrivibile.
Terzo in ordine di scoperta nella mia sacra triade di mangaka preferiti, Taniguchi mi ha fatto sognare ed emozionare con ogni sua storia: con il suo Giappone di tutti i giorni mi ha fatto scoprire il fascino delle piccole cose, mi ha intrattenuto con viaggi nel Giappone feudale e nell'America dell'Ottocento, tra foreste incontaminate, splendidi e fedeli animali, avventurieri e cacciatori; mi ha fatto piangere con la biografia di un cane e con un uomo che passeggia per strada o mangia il ramen nei chioschetti; mi ha regalato viaggi nel tempo, scambi di corpi, thriller e storie d'amore, assassini e scrittori, uomini ed eroi piccoli ma grandi, straordinari nella loro normalità.
Ho potuto assistere ad una sua mostra tenuta nella nostra Venezia, così bella da lasciare senza fiato. Eppure, nonostante l'immensa bravura come artista, Taniguchi era un ometto semplice, sorridente, coi baffi, con gli occhiali, che prendeva il pennarello da un astuccio di Pikachu e ti regalava sogni meravigliosi e reali allo stesso tempo. Un artista, un maestro, un mago, oppure, dopotutto, semplicemente un uomo, dotato di quella sensibilità e di quel forte amore per la vita che tutti dovremmo avere.
Svegliarsi una mattina e trovarsi mille messaggi che ti avvisano della sua scomparsa, avvenuta troppo presto e a causa di qualcosa di non meglio identificato, è un dolore troppo grande, come se una grossa parte di ciò che sono diventato negli anni mi fosse stata strappata. Ma resterà sempre lì, nei ricordi di un ragazzo di diciassette anni ora trentenne che ripenserà a quel piccolo, grande eroe sorridente coi baffi e con gli occhiali ogni volta che si perderà a passeggiare per le strade, riscoprendo quanto sia bello vivere.
Grazie di cuore, maestro.
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ありがとうございます。
Bellissime parole Kotaro....mi sa che dovrò estendere la mia collezione di opere del maestro.
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