Gli otaku di tutto il mondo l'hanno ribadito migliaia di volte: "gli anime sono la mia vita, il mio unico interesse." Dichiararlo, si sa, fa alzare non poche paia di sopracciglia, soprattutto di chi pensa che una dichiarazione simile non possa che venire da una persona strana che non ha una vita.
Sembra inoltre che il pensare di avere interesse solo per anime e manga porti a condurre una vita solitaria.
Lo pensa anche il sito di incontri Tora Con, che ha quindi deciso di far sapere alla gente quali sono gli interessi degli otaku!
Tora Con è un sito gestito da Tora no Ana, uno dei maggiori rivenditori di merchandising a tema anime di tutto il Giappone. Offre i suoi servizi soltanto agli otaku, e rivolgendosi a loro il sito ha detto che sì, anime e manga sono cose molto interessanti, ma per avere un ragazzo o una ragazza bisogna avere anche altri interessi.
Ecco cosa dicono i tweet:
A quelli che dicono "voglio fare solo cose da otaku"
sembra divertente, e non neghiamo che sia giusto vivere in quel modo. Però...
Di cosa parli quando esaurisci i tuoi argomenti otaku?
Di cosa si parla ai genitori del partner quando si è soli con loro?
Come si gioca con i figli? Gli si trasmette i propri hobby?
Cosa si fa quando non si possono fare le cose da otaku?
Su un punto sono chiari: per costruire una relazione che duri nel tempo, bisogna relazionarsi non solo con il partner, ma anche con le persona che lo/la circondano. E se a lui/lei potrebbero piacere gli anime, non si può dire lo stesso di tutte le altre persone che fanno parte della sua vita.
Il sito ha commentato: "è davvero fantastico avere degli interessi come quelli degli otaku ma, realisticamente parlando, chi ha anche altri interessi ha maggiori possibilità di costruire una relazione stabile e duratura."
Chi lavora per il sito ma anche per Tora no Ana non sono solo fan di anime, ma anche esperti: forse dargli ascolto ne vale la pena.
E voi che ne pensate?
Fonte consultata:
SGCAFE
Sembra inoltre che il pensare di avere interesse solo per anime e manga porti a condurre una vita solitaria.
Lo pensa anche il sito di incontri Tora Con, che ha quindi deciso di far sapere alla gente quali sono gli interessi degli otaku!
Tora Con è un sito gestito da Tora no Ana, uno dei maggiori rivenditori di merchandising a tema anime di tutto il Giappone. Offre i suoi servizi soltanto agli otaku, e rivolgendosi a loro il sito ha detto che sì, anime e manga sono cose molto interessanti, ma per avere un ragazzo o una ragazza bisogna avere anche altri interessi.
オタク以外のことなんかやりたくない!という方
— とら婚@結婚後もオタク継続! (@ToraCon_Akiba) 18 settembre 2017
否定はしません、楽しいしね
ただ…
その話題が尽きたらどうするの?
デートはどこ行くの?
お相手のご両親と何を話すの?
子どもが出来たら何で遊ぶの?趣味を押し付けるの?
オタク趣味をどうしてもできなくなったときどうするの?
Ecco cosa dicono i tweet:
A quelli che dicono "voglio fare solo cose da otaku"
sembra divertente, e non neghiamo che sia giusto vivere in quel modo. Però...
Di cosa parli quando esaurisci i tuoi argomenti otaku?
Di cosa si parla ai genitori del partner quando si è soli con loro?
Come si gioca con i figli? Gli si trasmette i propri hobby?
Cosa si fa quando non si possono fare le cose da otaku?
Su un punto sono chiari: per costruire una relazione che duri nel tempo, bisogna relazionarsi non solo con il partner, ma anche con le persona che lo/la circondano. E se a lui/lei potrebbero piacere gli anime, non si può dire lo stesso di tutte le altre persone che fanno parte della sua vita.
Il sito ha commentato: "è davvero fantastico avere degli interessi come quelli degli otaku ma, realisticamente parlando, chi ha anche altri interessi ha maggiori possibilità di costruire una relazione stabile e duratura."
Chi lavora per il sito ma anche per Tora no Ana non sono solo fan di anime, ma anche esperti: forse dargli ascolto ne vale la pena.
E voi che ne pensate?
Fonte consultata:
SGCAFE
È come chiedere a un drogato qual è la strategia migliore per combattere lo spaccio di droga e qual è la sua opinione in merito.
Penso che però sia più difficile avere rapporti con persone con cui non si condivide nulla.
D'altronde è anche difficile fare un lavoro in cui ti ritrovi a fare cose di cui non ti interessa nulla e quello è praticamente un obbligo.
Se parlando delle cose che appassionano dall'altra parte c'è un muro di sbuffi e indifferenza è ovvio che la relazione non può andar bene.
Io penso che, otaku o non otaku, sia più semplice iniziare ad avere una relazione con degli interessi in comune, e che sia importante poi interessarsi alle passioni dell'altra persona (non necessariamente tutte, non necessariamente in modo approfondito, ma abbastanza da capire quel di cui sta parlando).
E questo non vale solo per le relazioni amorose... alla fin fine se in un gruppo sono tutti appassionati di calcio e ci si rifiuta di informarsi un minimo o almeno ascoltare senza sbuffare si verrà ovviamente tagliati fuori (e questo può anche essere un bene se il gruppo in questione non piace).
Ma in ogni caso, un appassionato di manga/anime non dev’essere per forza un asociale, come un asociale non è detto che sia necessariamente appassionato di manga/anime, non vanno automaticamente a braccetto queste due cose.
Comunque, detto questo, è normale che per interagire con gli altri si discuta un po’ di tutto, non è perché se l’altro non conosce l’argomento manga/anime allora si tratta per forza di una brutta persona, il mondo non è diviso così nettamente tra bianco e nero (magari fosse così semplice…).
Non me ne parlare, ne ho uno proprio in classe con me. 40 minuti a monopolizzare il professore con la propria sceneggiatura perché non capiva come tutti i suoi cliché di manga non andassero bene per il proprio scritto.
l' impressione è che in giappone non sappiano cosa sia questo fenomeno subculturale, e lo continuano a bollare come qualcosa di disastroso e negativo tanto da essere la causa della "mancanza di rapporti umani", in maniera indiretta del calo delle nascite, dalla serie non trovano patner e quindi non fanno figli, quindi è colpa loro i calo delle nascite... l' ingenuità di questa trovata fa rabbrividire, sembra che dicano che gli altri che non sono otaku non divorziano mai, non si lasciano mai col loro patner, non hanno problemi con l' altro sesso perchè non guardano anime.
patetici è dir poco.
Non sono totalmente d'accordo sulla tua affermazione ^^
Mi è capitato molto spesso di incontrare persone che professano di esserlo e che effettivamente tendevano poco sia a rapportarsi con gli altri che a uscire...
Per il resto credo sia OVVIO che per avere relazioni con gli altri o avere un rapporto con l'altro sesso debbano rovesciare completamente il loro comportamento... tuttavia facendo ciò, perderebbero il loro status di Otaku. Mi sembra un articolo un po' scontato xD
Stò guardando un certo spot in questi giorni, due persone ad un ristorarante od altra situazione conviviale, psi scambiano banalità sulle loro vite - come mai noi uomini facciam sempre la figura dei meschini babbei o degli intelligentoni premurosi in determinate situazioni ? - nessuno dei due trovando nell'altro un punto di contatto..poi all'improvviso! Illuminazione, il tipo dichiara di avere il conto in un certo istituto..e da li proluvio di scemenze sul noto conto.
Uomini e donne siamo pianeti che per incontrarsi devono sempre far parecchia fatica, sotto qualunque cielo ( Sembra che ne valga anche la pena. Sembra.)
Ma se il tuo orizzonte, per come la società imposta le persone, fin dalla più tenera età, è solo il lavoro e gli hobby e gli altri interessi, animazione, manga, compresi, sono un modo per sfuggire a questa situazione...perchè alla fine questo sono....la vedo male.
no ha ragione, perchè il fenomeno degli otaku è nato proprio come sottocultura di quel popolo, e per tanto ne fa parte come sottoprodotto, anche se indesiderato, che ci siano fenomeni sociali affini in occidente è fuori di dubbio, ma non bisogna confonderli con neet e quant' altro.
c'è molta confusione sul termine otaku credo sia un fenomeno troppo poco studiato persino dai sociologi giapponesi, per questo trovo che le domande proposte da tora con siano molto ignoranti e abbastanza ingenue. dovrebbero studiare di più questo fenomeno, a livello culturale può risultare interessante e portare dei benefici, invece si ostinano a non volere accettare che sia un sottoprodotto della loro cultura, eppure gli stessi della Tora Con ci vivono di questa sottocultura pop.
Non siatene troppo sicuri. ( o che poi quelli della Tora Con ci campino è certissimo).
Ti faccio questa domanda: Hai un cuscino come moglie?
no ne sono sicuro, perchè è un sottoprodotto della cultura giapponese.
poi come ho detto prima è possibile che esistano sottoculture affini, magari una sottocultura nerd, di stampo occidentale. non è vero che gli otaku si isolano dal mondo, primo perchè sono un prodotto della stessa cultura che li schifa secondo perchè esiste una sottocultura otaku ben sviluppata e quindi è impossibile che siano isolati se no non si sarebbe diffusa questa sottocultura e non ci sarebbero compagnie commerciali che ne approfittano. quello che posso notare è che in questa iniziativa di tora con c'è una accomunanza con il fenomeno degli hikikomori o neet, dettata da ignoranza, ma non tutti i neet sono otaku e non tutti gli otaku sono neet.
per smentire quello che dice tora con basterebbe guardare il manifesto della cultura otaku per eccellenza Genshiken.
comunque devo fare una correzione Tora con è un sito di incontri non vende roba da otaku XD bisogna che legga più attentamente.
Ma vogliamo parlare dei drogati di videogiochi o serie TV? E dei malati che stanno fino alle 4 di notte su facebook a postare foto?
Bravo anche facebook é una droga e anche molto peggiore di tanti altri hobby , per non parlare del calcio che ce gente che parla solo di quello.
Comunque guardare anime o leggere manga o far collezionismo di questo genere non ti rende asociale , anzi per me se sto qua é proprio perché mi piace parlare di queste cose con voi che condividete le mie stesse passioni.
Ah un ultima cosa , io sono fidanzato con una persona a cui piacciono queste cose e il rapporto va benissimo cosi , siamo solo io e lei perche gli altri che ci circondano (amici , famiglia ecc) non approvano guardare anime , manga ecc. ma onestamente a noi non ce ne frega un cazzo e stiamo bene cosi
Trovato adesso
Meraviglioso , se ci fosse pure un sensore sarebbe perfetto.
Sono d'accordo in tutto. A parte la premessa che, sul nascere, colloca un appassionato in una posizione di svantaggio ("Volete una ragazza?" >>> Come se un otaku sia condannato a non avercela) e poi qualcuno dica a questi signori che non esiste alcuna correlazione tra gli interessi personali di un soggetto e la presenza o assenza, nella sua vita, di un rapporto sentimentale. Inoltre, anche in altri contesti che favoriscono l'aggregazione sociale in funzione di un hobby o di una passione (es. il baretto dell'Inter) ci sono i morti di figa per cui utilizzare la variabile "anime/manga/videogiochi ecc." per avvalorare questa teoria basata su stereotipi è statisticamente inutile.
Alla facciaccia loro, io alla me stessa "otaku" che passa i pomeriggi a guardare serie su serie auguro di trovare un altro appassionato di anime/manga con cui condividere il suo amore per quest'arte e parlare ore e ore e ore solo di questo!
Tipo Tsuyopon e Yukirin di Rainbow Days!
Come faccio io con la mia partner
Ma poi guardare o leggere manga é una cosa bella e non fa male a nessuno quindi non rompessero le palle e andassero a cercare i drogati o altra gente del genere !
bhe che Tora Con sappia o non sappia cosa siano e lo facciano apposta non è dato saperlo, è una supposizione, può essere ma anche non essere... quanto al fatto che ci siano anche qua... non so, non credo. voi vedete l' otaku con la stessa connotazione negativa che la stessa società che lo ha creato lo vede. in realtà non è così. quelli che descrivete non sono otaku sono neet, e non tutti i neet sono otaku... allo stesso modo chi si definisce otaku in occidente non lo è sul serio, anche perchè non fa parte di quella cultura di cui è sottoprodotto, comunque in un mondo globalizzato è possibilissimo che qualcuno nel mondo ci sia, la mostra a Roma di Mangasia penso sia un bell' esempio di come la subcultura otaku, anche se in questo caso legata solo all' aspetto fumettistico, possa aver influenzato anche altri luoghi e posti.
Un otaku ( ma proprio il termine correttooriginale ) è un drogato. E non c'è cosa più triste del desiderare un partner otaku perché non in grado di interagire in un'altra maniera se non parlando di manga 24 ore su 24.
Quello è, a mio parere, proprio il problema principale di come viene visto, in Giappone, l'appassionato di anime/manga.
Se devo dirla tutta è stato proprio Genshiken a farmi (da ragazzino) pentire di essermi dichiarato otaku... Gli otaku in Genshiken non sono solo ragazzi con problemi a socializzare (il che può anche essere normale per una persona qualsiasi), hanno tutti un fetish particolare, sono tutti collezionisti di gadget di vario genere e la loro "passione" è rivolta solo all'ambito puramente sessuale della cosa.
In linea di massima insomma gli otaku sono rappresentati come dei puri e semplici pervertiti (e a mio parere è questo il motivo di tanto odio, i giapponesi odiano i pervertiti).
In Genshiken non ci sono appassionati di battle shonen, di seinen o di altri generi che normalmente sono il cuore della passione di un fan. In Genshiken se non hai un modellino o un robottone o non hai tot gadget non sei neanche considerato un otaku (come se la passione per anime/manga fosse necessariamente collegata alla passione per comprare giocattoli).
Non intendo con questo dire che bisogna essere bigotti (e non ho nulla contro il genere hentai)... e Genshiken in certi episodi mi ha fatto anche divertire (nell'episodio dove uno dei personaggi va a comprare dei pantaloni mi sono ritrovato ad immedesimarmi abbastanza). Ma è ovvio che quel tipo di otaku venga visto negativamente. E personalmente non posso proprio identificarmi nel modo in cui Genshiken rappresenta il tipico otaku.
Molto meglio Lucky Star da questo punto di vista. Divertente al punto giusto, con tante citazioni (di serie del livello di Initial D, Dragonball, Suzumiya Harui ecc... non robaccia) e tante situazioni in cui ci si può davvero identificare.
Più che manifesto del mondo otaku è il manifesto di come viene visto l'appassionato di anime/manga nella maniera più negativa possibile.
In verità, il termine otaku significa "casa propria" e nel corso del tempo è passato a indicare le persone che passano molto tempo in casa. Significa anche appassionato, entusiasta, oltre che fissato, nerdone, ecc... Come in ogni campo, ci sono casi che spingono al limite la loro passione e quindi essa va a identificarsi con termini come "disturbo ossessivo compulsivo", "patologia" e i soggetti vengono definiti "malati", "persone che non stanno bene", ecc. ma parliamo di qualcosa che ha già superato il limite. La cultura otaku non è di per se stessa malata, ma chi ne abusa lo è. In Occidente il termine "otaku" è stato svuotato di significato e associato impropriamente all'appassionato di manga e anime, perché non c'era un altro termine per indicarlo, al di là di quello ancora più offensivo di giappominchia. E poi utilizzare il termine straniero fa più figo, no? Tutto ciò per dire che il termine otaku va demonizzato fino a un certo punto, perché continuando a identificarlo come qualcosa di negativo e non integrabile con la società, lo si spinge ai limiti, isolandolo ancor di più di quanto non lo sia già di suo. Ecco perché ho trovato semplicistico questo articolo e l'ho buttata sul ridere, dato che imputano la causa dell'isolamento di un otaku soltanto a lui stesso, quando sappiamo tutti che la società giapponese identifica l'appassionato di anime e manga come un bambinone disturbato e lo relega ai margini perché se ne vergogna.
Parlando di me nello specifico, io ho varie passioni oltre ai manga e agli anime, ma quella è la preponderante. Mi piacerebbe tanto avere una persona accanto che possa capirla e che mi faccia compagnia, perché per tanto tempo l'ho vissuta da sola, nel chiuso della mia cameretta o al massimo alle fiere, ora vorrei condividerla con qualcuno che la accetti come parte di me. Sicuramente non staremo a parlare di manga 24 ore su 24, quella è un'iperbole, ma senz'altro la condivisione è per me fondamentale, perché ho sempre vissuto con chi quella passione l'ha giudicata e demonizzata, almeno il resto della vita mi piacerebbe passarlo con un appassionato come me.
Però mi sembra un po' ridicolo che un sito di incontri per otaku sostenga che bisogna avere altri interessi per trovare un partner. E allora il loro servizio a che serve?
Una storia come quella di Tsuyopon e Yukirin è un sogno! Avere un partner che condivide le tue stesse passioni deve essere bello.
bhe il tizio con la passione dei videogiochi con la morosa gnocca e un lavoro in una holding di video game, non mi sembra tanto sfigatello... chissa che cosa avete letto/visto??? di sicuro non Genshiken.
e no stavolta invece confondi il termine otaku con il termine medico maniaco ossessivo compulsivo... come diceva bene LaMelina quelli sono casi limite che con la sottocultura otaku hanno ben poco a che fare.
purtroppo vedo che anche qua si tende a demonizzare qualcosa che non è affatto tale.
e il tizio che si mette con la cosplayer gnocca?? mosca bianca anche lui???
ci sono un po' troppe mosche bianche
ma che risposte sono??? ma chissene frega di farti un complimento o meno... ma roba da matti...
Io ho visto tutti gli episodi, e ho scritto nel dettaglio perché per me non può essere il manifesto otaku (o meglio, spero che non lo sia).
Ma evidentemente tu hai visto qualcosa che io non ho notato per affermare con tanta sicurezza che lo sia.
no abbiamo visto lo stesso per quello che ho letto, però devi tenere conto di una cosa... che il fenomeno degli otaku è un fenomeno di origine capitalista, quindi in un certo senso si è necesseraio comprare oggetti da otaku per essere considerato tale, o meglio viene naturale farlo, perchè l' idea di fondo è che se ti piace qualcosa allora devi supportarlo comprando i prodotti correlati. pensiero tipicamente nipponico, anche se quel modo di "supportare" diventa aberrante per la stessa sociètà nipponica.
ma è più o meno quello che fa un qualsiasi fan di qualcosa, dal calcio, ai cantanti, alle idee politiche ecc ecc... certo nessuno trova stupido andare ad un concerto spendendo dei soldi per stare sotto il sole a 40 gradi e vedere la testa di quello davanti perchè il palco non si vede, mentre per uno strano motivo moltissimi pensano sia stupido comprarsi una action figure di Mikuru Asaina spendendo 200 euro per guardarle sotto la gonna. quale è la cosa più stupida?
Ma i prodotti che un appassionato compra posso anche essere i prodotti stessi... andare al cinema per vedere un film animato può essere comparato ad andare ad un concerto per un appassionato di musica.
Un appassionato di musica è forse considerato tale solo se compra gli oggetti correlati piuttosto che la musica stessa (in cd o su itunes o altro)?
Ma dei vari punti che ho sollevato questo è tutto sommato il minore dei problemi... stiamo comunque parlando di qualcosa presente anche in Lucky Star.
Il mio punto principale era il fatto che gli otaku in Genshiken sembrano essere solo quelli che amano gli hentai o simili... mancano un sacco di citazioni a serie davvero famose.
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