Il 2017 ha segnato in Italia un momento particolarmente importante per i manhwa, poiché l'editore J-pop manga ha pubblicato, per la prima volta nel mondo, l'edizione cartacea di Killing Stalking, webtoon coreano dell'editore Lezhin. Il manhwa nasce nel 2016 e in pochissimo tempo, grazie ad un mix di elementi particolari, raggiunge un grande successo.
Il webcomic ha vinto la seconda edizione del World Comic Contest indetto dall'editore Lezhin.
La sua giovane autrice, Koogi, è stata ospite di J-pop manga in quest'ultima edizione di Lucca Comics and Games, e grazie alla disponibilità dell'editore e dell'autrice, siamo lieti di presentarvi la nostra intervista esclusiva.
Animeclick.it: Per la creazione di Killing Stalking si è ispirata a qualcosa in particolare? Un fatto di cronaca, un film...
Koogi: Mi piace guardare film polizieschi che sono spaventosi e realistici, qualche volta cupi, ma in questo caso non sono stata influenzata da nessun film specifico. Anzi, ho cercato appositamente di non venir influenzata da qualcosa in particolare.
AC: Quando ha ideato Killing Stalking ha avuto chiaramente in mente il suo sviluppo e la conclusione sin dal principio, o si sta lasciando guidare dai personaggi?
K: Avevo delineato i punti principali della storia prima della pubblicazione, ci sono stati alcuni cambiamenti minori relativi all'ordine di svolgimento degli eventi, ma la storia rimane virtualmente identica a come l'avevo pianificata.
AC: Tra i protagonisti di Killing Stalking ce n'è qualcuno che ritiene del tutto "positivo"?
K: C'è, una persona sola, ma è veramente difficile da trovare.
AC: Il poliziotto?
K: Chi lo sa (ride).
AC: C'è almeno un po' di lei nei suoi personaggi?
K: Quando scrivo, dopo che ho finito, leggo spesso ad alta voce, quindi forse c'è una parte di me nei personaggi, ma non cerco di farlo attivamente.
AC: Come si sente quando disegna una scena estremamente violenta? Si distacca da ciò che sta rappresentando o si sente emotivamente coinvolta?
K: Chiaramente sono coinvolta quando sto disegnando la scena, ma quando disegno la mia attenzione è sempre sul lettore e nel cercare di rendere coinvolto lui piuttosto che me stessa.
AC: Crede che in Killing Stalking sia presente, in qualche misura, un sincero sentimento amoroso?
K: Sta al lettore decidere.
AC: Il tormento e il dolore di Bum in questa relazione per nulla sana, riflettono in qualche modo una sua visione dell'amore? Il modo in cui Bum si approccia all'amore e la sua relazione è un commento su come l'amore dovrebbe o non dovrebbe essere?
K: Se devo decidere, allora no.
AC: Pensa che per i protagonisti di Killing Stalking esista speranza di redenzione?
K: Spoiler!
AC: Le piacerebbe vedere un film dal vivo tratto dalla sua opera? E quali attori le piacerebbe veder recitare?
K: Certamente. Se potessi scegliere mi piacerebbe vedere Dane DeHaan nel ruolo di Yoombum. Per Sangwoo ci devo pensare.
AC: Immaginava di poter avere un simile successo in Italia?
K: No, non me lo sarei mai aspettato e mi viene in mente giusto un episodio avvenuto ieri a Lucca, quando stavo passeggiando e alcune persone mi hanno riconosciuta e mi hanno chiesto un autografo; è stata una piacevole sorpresa e un'esperienza indimenticabile. Ogni fase di Killing Stalking per me è una sorpresa e non avrei mai immaginato di fare un'intervista con voi, per cui grazie per questa esperienza.
AC: Quando ha iniziato a disegnare e raccontare storie?
K: Fin dalla scuola elementare volevo raccontare storie, ma il mio sogno era quello di diventare una pittrice ad olio, ma quando mi preparai per diventare una pittrice tradizionale durante le scuole superiori mi accorsi che avevo una passione per raccontare storie, per cui penso che sia iniziato tutto da lì.
Ad oggi sono stati pubblicati in Italia 4 volumi che compongono la prima serie di Killing Stalking, il seguito è atteso per quest'anno.
Ringraziamo di nuovo Koogi e J-Pop manga per l'occasione concessaci.
Yoonbum, un ragazzo esile e silenzioso, ha una cotta per uno dei ragazzi più belli e popolari dell'università, Sangwoo. L'ossessione sempre crescente per il compagno porta Yoonbum a diventare un vero e proprio stalker, fino a quando il ragazzo riesce anche ad introdursi in casa di Sangwoo. Quello che scopre, però, è molto diverso da quello che si aspettava...
Il webcomic ha vinto la seconda edizione del World Comic Contest indetto dall'editore Lezhin.
La sua giovane autrice, Koogi, è stata ospite di J-pop manga in quest'ultima edizione di Lucca Comics and Games, e grazie alla disponibilità dell'editore e dell'autrice, siamo lieti di presentarvi la nostra intervista esclusiva.
Animeclick.it: Per la creazione di Killing Stalking si è ispirata a qualcosa in particolare? Un fatto di cronaca, un film...
Koogi: Mi piace guardare film polizieschi che sono spaventosi e realistici, qualche volta cupi, ma in questo caso non sono stata influenzata da nessun film specifico. Anzi, ho cercato appositamente di non venir influenzata da qualcosa in particolare.
AC: Quando ha ideato Killing Stalking ha avuto chiaramente in mente il suo sviluppo e la conclusione sin dal principio, o si sta lasciando guidare dai personaggi?
K: Avevo delineato i punti principali della storia prima della pubblicazione, ci sono stati alcuni cambiamenti minori relativi all'ordine di svolgimento degli eventi, ma la storia rimane virtualmente identica a come l'avevo pianificata.
AC: Tra i protagonisti di Killing Stalking ce n'è qualcuno che ritiene del tutto "positivo"?
K: C'è, una persona sola, ma è veramente difficile da trovare.
AC: Il poliziotto?
K: Chi lo sa (ride).
AC: C'è almeno un po' di lei nei suoi personaggi?
K: Quando scrivo, dopo che ho finito, leggo spesso ad alta voce, quindi forse c'è una parte di me nei personaggi, ma non cerco di farlo attivamente.
AC: Come si sente quando disegna una scena estremamente violenta? Si distacca da ciò che sta rappresentando o si sente emotivamente coinvolta?
K: Chiaramente sono coinvolta quando sto disegnando la scena, ma quando disegno la mia attenzione è sempre sul lettore e nel cercare di rendere coinvolto lui piuttosto che me stessa.
AC: Crede che in Killing Stalking sia presente, in qualche misura, un sincero sentimento amoroso?
K: Sta al lettore decidere.
AC: Il tormento e il dolore di Bum in questa relazione per nulla sana, riflettono in qualche modo una sua visione dell'amore? Il modo in cui Bum si approccia all'amore e la sua relazione è un commento su come l'amore dovrebbe o non dovrebbe essere?
K: Se devo decidere, allora no.
AC: Pensa che per i protagonisti di Killing Stalking esista speranza di redenzione?
K: Spoiler!
AC: Le piacerebbe vedere un film dal vivo tratto dalla sua opera? E quali attori le piacerebbe veder recitare?
K: Certamente. Se potessi scegliere mi piacerebbe vedere Dane DeHaan nel ruolo di Yoombum. Per Sangwoo ci devo pensare.
AC: Immaginava di poter avere un simile successo in Italia?
K: No, non me lo sarei mai aspettato e mi viene in mente giusto un episodio avvenuto ieri a Lucca, quando stavo passeggiando e alcune persone mi hanno riconosciuta e mi hanno chiesto un autografo; è stata una piacevole sorpresa e un'esperienza indimenticabile. Ogni fase di Killing Stalking per me è una sorpresa e non avrei mai immaginato di fare un'intervista con voi, per cui grazie per questa esperienza.
AC: Quando ha iniziato a disegnare e raccontare storie?
K: Fin dalla scuola elementare volevo raccontare storie, ma il mio sogno era quello di diventare una pittrice ad olio, ma quando mi preparai per diventare una pittrice tradizionale durante le scuole superiori mi accorsi che avevo una passione per raccontare storie, per cui penso che sia iniziato tutto da lì.
Ad oggi sono stati pubblicati in Italia 4 volumi che compongono la prima serie di Killing Stalking, il seguito è atteso per quest'anno.
Ringraziamo di nuovo Koogi e J-Pop manga per l'occasione concessaci.
Comunque nel caso sono pronto a farmi stupire.
Il manhwa ha quel retrogusto da Silenzio degli Innocenti che non mi dispiace.
Attendo gli sviluppi futuri.
Non so, quando lo leggevo mi restava sempre addosso una spiacevolissima sensazione di "sporco", inteso proprio come sudiciume...addirittura a volte mi pareva di sentire lezzo di spazzatura, mai successa una cosa simile! Inoltre non riesco proprio a digerire i due protagonisti, e particolarmente Yoonbum che alla fine secondo me è il più pericoloso dei due, proprio perché è così assoggettato a quel serial killer sociopatico che è Sangwoo!
A ciò aggiungo che la storia si stava snodando in una direzione tale da non invogliarmi a proseguire oltre nella lettura.
In tutto questo, l'autrice secondo me è davvero un genio: il fatto che leggendo "Killing stalking" io abbia provato tante sensazioni negative per me è indice della sua bravura, significa che è stata in grado di creare e trasmettere al lettore esattamente ciò che voleva. Non proseguirò con questo manhwa perché è più che evidente che non è assolutamente nelle mie corde, ma seguirò comunque l'autrice nel caso in futuro dovesse dedicarsi a qualche altra opera!
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