Si festeggiano i 50 anni dalla nascita della rivista Shonen Jump della Shueisha, e Akira Toriyama decide di svelare alcuni particolari che hanno riguardato il suo lavoro alla sua opera maggiore, Dragon Ball.
Il 9° numero, uscito proprio in questi giorni, contiene la speciale intervista.
Quando Dragon Ball iniziò ad essere pubblicato, non riscosse molto successo fra i lettori di Shonen Jump. Kazuhiko Torishima, editore all'epoca, ricordava continuamente all'autore che la serie non si consacrava perché non riusciva a trovare quel qualcosa che la potesse far diventare popolare. In quel momento il mangaka concepì il Budokai Tenkaichi, il leggendario torneo di lotta, che fece letteralmente decollare le vendite del manga, facendo comprendere all'autore quanto i bambini amassero i combattimenti.
Inizialmente Toriyama non voleva disegnare manga sui combattimenti, ma per accontentare il pubblico lo fece, e dichiara di aver fatto del suo meglio. Fu la risposta positiva dei lettori che spinsero l'autore a proseguire e lo supportarono in questa scelta.
Il giornalista gli ha fatto inoltre notare quanto fosse diventato popolare Dragon Ball e l'influenza che aveva e continua ad avere. Toriyama rispose che non comprendeva questa cosa, poiché non si considera un gran mangaka. Ammette di aver creato un mondo dove tutto può accadere così che nessuno potesse dirgli "ma no, questo non potrebbe succedere! Questo non esiste!". Fu un modo per fuggire più che per divertire, conclude.
Nel corso della pubblicazione, Toriyama disse di non aver sofferto a livello mentale, ma a livello fisico. Mentre disegnava, ricorda, aveva spesso il naso chiuso e starnutiva in continuazione. Il medico che consultò disse di non avere idea del perché Toriyama fosse ridotto così, ma 3 mesi dopo la conclusione di Dragon Ball era misteriosamente guarito.
Forse era il disegnare a farlo star male, scherza l'autore. Aggiunge inoltre di non essersi rattristato per la fine della serie: qualunque lavoro si svolga, dice, alla fine la cosa più importante è che piaccia svolgerlo.
Dopo aver riletto l'arco narrativo su Freezer (forse per lavorare a La Resurrezione di F?) dice che ancora oggi non si spiega il suo incredibile successo.
Per concludere, l'intervistatore gli chiese cosa ne pensasse della rivista Weekly Shonen Jump, e Toriyama rispose: "è la rivista che mi ha fatto capire che essere un mangaka è ciò che fa per me."
Fonte consultata:
Mangamag
Il 9° numero, uscito proprio in questi giorni, contiene la speciale intervista.
Quando Dragon Ball iniziò ad essere pubblicato, non riscosse molto successo fra i lettori di Shonen Jump. Kazuhiko Torishima, editore all'epoca, ricordava continuamente all'autore che la serie non si consacrava perché non riusciva a trovare quel qualcosa che la potesse far diventare popolare. In quel momento il mangaka concepì il Budokai Tenkaichi, il leggendario torneo di lotta, che fece letteralmente decollare le vendite del manga, facendo comprendere all'autore quanto i bambini amassero i combattimenti.
Inizialmente Toriyama non voleva disegnare manga sui combattimenti, ma per accontentare il pubblico lo fece, e dichiara di aver fatto del suo meglio. Fu la risposta positiva dei lettori che spinsero l'autore a proseguire e lo supportarono in questa scelta.
Il giornalista gli ha fatto inoltre notare quanto fosse diventato popolare Dragon Ball e l'influenza che aveva e continua ad avere. Toriyama rispose che non comprendeva questa cosa, poiché non si considera un gran mangaka. Ammette di aver creato un mondo dove tutto può accadere così che nessuno potesse dirgli "ma no, questo non potrebbe succedere! Questo non esiste!". Fu un modo per fuggire più che per divertire, conclude.
Forse era il disegnare a farlo star male, scherza l'autore. Aggiunge inoltre di non essersi rattristato per la fine della serie: qualunque lavoro si svolga, dice, alla fine la cosa più importante è che piaccia svolgerlo.
Dopo aver riletto l'arco narrativo su Freezer (forse per lavorare a La Resurrezione di F?) dice che ancora oggi non si spiega il suo incredibile successo.
Per concludere, l'intervistatore gli chiese cosa ne pensasse della rivista Weekly Shonen Jump, e Toriyama rispose: "è la rivista che mi ha fatto capire che essere un mangaka è ciò che fa per me."
Fonte consultata:
Mangamag
Prova definitiva che come quasi la totalità di queste pubblicazioni seriali, le storie in un modo o nell'altro prendono una direzione influenzata dal pubblico, è che DB venne inflenzato già dopo i famosi primi venti capitoli dell'arco di Pilaf, quindi agli inizi della prima serie, e non dallo Z come a molti piace credere. D'altronde ricordo che in un'intervista disse che anche con Dr. Slump & Arale inserì dei tornei perchè piacevano al pubblico.
Con la seconda parte della storia ( dalla saga dei saiyan ) io penso che Dragon ball abbia perso quella magia che lo caratterizzava...
La Saga del fiocco rosso era veramente bellissima! La ricerca delle sfere era un avventura molto emozionante!
Poi forse già dalla Saga del Grande mago piccolo abbiamo L'inizio del "declino" una saga bella ma già troppo incentrata suoi combattimenti meno sull'avventura...
Ovviamente questa non vuole essere una critica essendo Anche io Fan di dragon ball nella sua interezza ( compreso la serie GT meno invece di Super )
Ma soltanto una considerazione persona di quello che dragon ball era all'inizio che io da bambino adorai...
Infatti la Nuvola kinto,le sfere del Drago,torre di Karin,il bastone nyoi ,il torneo tenkaichi questo per me era dragon ball!
Per quanto lo abbia poi amato interamente dragon ball non lo ricordo certo per freezer,cell,majin-bu...
Il fatto è che il primo DB e Z potremmo considerarli tranquillamente due prodotti completamente diversi.
Dragon Ball era un anime migliore in tutto e per tutto.
Z ha raggiunto un incredibile apice di popolarità mondiale.
Ma non direi, la seconda parte del manga (o comunque l'avvio di essa) non è altro che l'evoluzione di quanto avvenuto nella prima, finisce Goku vs Piccolo e pagina dopo c'è Raditz che arriva sulla Terra. DB si è evoluto gradualmente, non è come Naruto e Naruto Shippuden dove il cambio è pianificato dall'autore stesso, a prescindere che poi anche lì il manga sia uno solo, ma in Naruto la divisione tra prima e seconda serie è netta negli intenti differentemente dal manga di Toriyama dove vi fu un processo di evoluzione graduale fino alla saga di Freezer (le due successive invece, Cell e Majin Bu, tentano di mantenere quella base funzionale creata con Freezer, reinventandosi però nei personaggi e nelle atmosfere attorno alle battaglie).
Furono gli animatori di DB a consacrare la divizione DB e DBZ, ma il manga quando lo leggi cambia pian piano pagina dopo pagina, basti pensare che il 23° Torneo Tenkaichi, in particolare lo scontro finale tra Goku e Piccolo, ha al 100% le atmosfere della saga dei saiyan e di Namecc che verranno dopo
(basti guardare questa bellissima scena per capirlo)
E quelel saghe non sono altro che un evoluzione dell'arco del Grande Demone Piccolo (evidentemente all'epoca quella saga piacque così tanto al pubblico da far dirottare la serie su nemici potentissimi che attaccano la Terra piuttosto che su i tornei Tenkaichi che oramai avevano detto tutto quello che potevano).
Si evolve fino al torneo contro Piccolo, e se vogliamo possiamo trascinar anche la saga dei Sayan, poi è più o meno sempre la stessa cosa.
Non voglio neanche dire brutto o bello, meglio o peggio, semplicemente non si evolve.....eccezione fatta per i capelli
Punti di vista XD
Attenzione a non confondere i punti di vista con i dati di fatto; Dragon Ball è un continuo evolversi fino alla fine di Namecc, non è che lo dico io, è così, la verità è nella carta. Anche quello che c'è dopo nelle due saghe successive a suo modo subisce un'evoluzione (cambiamento di atmosfere, di personaggi nuovi e vecchi ecc...) pur mantenendo le stesse basi della fortunatissima saga precedente, e quindi si se vogliamo l'evoluzione vera e propria arriva fino a Namecc, ma questo lo avevo anche detto.
:D
Non direi.....nella prima serie c’era tanta carne al fuoco che aveva nella ricerca delle sfere la sua spina dorsale; poi i tornei, le organizzazioni da sbaragliare e tutto il processo di crescita fino ad arrivare allo stadio finale in cui Goku è l’eroe che salva la terra. E ci si arriva pian piano, evolvendosi, dal salvare Bulma da un mostro a sconfiggere Piccolo (Tanto per dare l’idea di cambiamento in proporzione).
DB Z è sempre la stessa solfa (salvare il pianeta continuamente da cattivi sempre più forti) in cui l’unica evoluzione sono i livelli di combattimento e qualche cattivo che diventa buono.
Ripeto, non dico che è necessariamente meglio la prima serie; Z è sicuramente più accattivante per i power up, le trasformazioni e per come è gestito l'hype nei combattimenti, ma il primo DB ha un respiro decisamente più ampio ed avventuroso. Per questo li considero quasi come due prodotti diversi.
Il suo discorso sul non considerarsi un maestro forse metterà a tacere qualche malelingua che pensa che sia un borioso Rockfeller che prende in giro i fan solo per farsi ancora più soldi, quando invece, com'è nella natura dei giapponesi, è una persona abbastanza umile da quello che si legge.
Intervista di Akira Toriyama su Weekly Shonen Jump.
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