Si sta tenendo in questi giorni l'annuale edizione del Dengeki Game Festival, evento dedicato agli universi narrativi della celebre etichetta Dengeki Bunko sotto la quale escono molte novel popolari.
E proprio qui, durante l'evento "Dengeki Bunko 25th Anniversary & New Work Unveiling Stage", sono giunti vari nuovi annunci. Tra questi è emerso anche quello relativo a una nuova serie anime legata all'universo di Boogiepop (ricorre infatti il 20°anniversario dalla pubblicazione delle novel), che nel tempo ha prodotto molte light novel. Sarà appunto Boogiepop wa Warawanai (Boogiepop non ride mai), prima della serie di romanzi, a venire animata. Sarà inoltre lo studio Madhouse a occuparsi del progetto come già aveva fatto per serie animata Boogiepop Phantom che di fatto ne costituisce un sequel.
In aggiunta alla nuova serie anime, verranno prossimamente lanciati anche due nuovi manga: Boogiepop Returns: VS Imaginator di Naoki Koshimizu (Absolute Isolator) sulla rivista Monthly Comic Dengeki Daioh e Yowaake no Boogiepop di Yoshihiro Kawabata a partire da aprile sulla rivista Dengeki G's Comic.
Nello staff Madhouse che si occuperà del progetto ci sarà Shingo Natsume (One-Punch Man) in qualità di regista, Tomohiro Suzuki (ACCA) a supervisionare i copioni, Hidehiko Sawada (Redline) sul character design e Kensuke Ushio (Space Dandy) a comporre le musiche. Sono già scelti anche i ruoli principali del cast con Aoi Yuuki nel ruolo di Boogiepop e Saori Oonishi in quello di Nagi Kirima.
Fonti Consultate:
Anime News Network I, II
E proprio qui, durante l'evento "Dengeki Bunko 25th Anniversary & New Work Unveiling Stage", sono giunti vari nuovi annunci. Tra questi è emerso anche quello relativo a una nuova serie anime legata all'universo di Boogiepop (ricorre infatti il 20°anniversario dalla pubblicazione delle novel), che nel tempo ha prodotto molte light novel. Sarà appunto Boogiepop wa Warawanai (Boogiepop non ride mai), prima della serie di romanzi, a venire animata. Sarà inoltre lo studio Madhouse a occuparsi del progetto come già aveva fatto per serie animata Boogiepop Phantom che di fatto ne costituisce un sequel.
In aggiunta alla nuova serie anime, verranno prossimamente lanciati anche due nuovi manga: Boogiepop Returns: VS Imaginator di Naoki Koshimizu (Absolute Isolator) sulla rivista Monthly Comic Dengeki Daioh e Yowaake no Boogiepop di Yoshihiro Kawabata a partire da aprile sulla rivista Dengeki G's Comic.
Secondo una leggenda metropolitana esiste uno shinigami, un "Angelo della morte" che può liberare le persone dalle loro sofferenze: il suo nome è Boogiepop.
In seguito a una serie di sparizioni di studenti dell'accademia Shinyo, la polizia crede di avere a che fare con una coincidenza di fughe di casa: la studentessa Nagi Kirima sospetta però che sia in atto qualcosa di sinistro. Che sia il Boogiepop, o qualcosa di ancora peggio?
In seguito a una serie di sparizioni di studenti dell'accademia Shinyo, la polizia crede di avere a che fare con una coincidenza di fughe di casa: la studentessa Nagi Kirima sospetta però che sia in atto qualcosa di sinistro. Che sia il Boogiepop, o qualcosa di ancora peggio?
Nello staff Madhouse che si occuperà del progetto ci sarà Shingo Natsume (One-Punch Man) in qualità di regista, Tomohiro Suzuki (ACCA) a supervisionare i copioni, Hidehiko Sawada (Redline) sul character design e Kensuke Ushio (Space Dandy) a comporre le musiche. Sono già scelti anche i ruoli principali del cast con Aoi Yuuki nel ruolo di Boogiepop e Saori Oonishi in quello di Nagi Kirima.
Fonti Consultate:
Anime News Network I, II
È un prequel? Ben venga, forse è la volta buona che verrà fatta un pò di luce sugli eventi di Boogiepop Phantom xD Sono solo (quasi) due decenni che aspetto...
Dal primo romanzo è anche stato tratto un manga in 2 volumi (Boogiepop wa Warawanai). L'anime del '00 è il sequel di quel manga. Difatti si chiama Boogiepop wa Warawanai: Boogiepop Phantom
Stavolta vedrò di stare sul pezzo!
Ecco perché non ci si capiva niente. Era il sequel di una serie mani vista!
lo hai deciso te, hai visto lo staff? ne sei superiore?
Il regista invece di raccontare in maniera lineare, ha avuto la genialata di mostrare un puzzle apparentemente confuso. Poi sta allo spettatore mettere gli eventi in ordine.
Questo "sistema" è stato ripreso anche, per esempio, nel gioco Forbidden Siren.
È un mezzo capolavoro, con ost potentissima.
Insieme a Lain, tra le migliori cose viste sul finire del millennio scorso.
Altra serie? Ma basta....
Su di te dice gia tutto l'immagine di profilo di legend of the galactic heroes e la storia del "non fanno più animazioni come una volta"... devo dire di essermi rotto di sentire questo tipo di gente da anni ormai che sono in questa comunity ^^"
Non me ne vogliate se la mia sembra qualcosa che si avvicini a un'invettiva contro l'animazione giapponese di questi ultimi anni foderata di moe e pornografia, chi d'altronde ha potuto notare il povero trattamento che certe rivisitazioni hanno avuto negli anni recenti serie come Kino no Tabi e, siccome è stato tirato in ballo, Legend of Galactic Heroes ha certamente assistito ad un totale snaturamento degli originali. Questi due esempi sono uno l'adattamento di una light novel e l'altro di una serie di romanzi, perciò nel secondo caso si può addurre una più larga interpretazione, ma il succo è lo stesso: non sono casi in cui si dà spazio al contenuto o alla creatività bensì allo sfruttamento del brand, a cui è conseguito il tentativo di imitazione in un caso (con poco successo) e alla sterilizzazione del soggetto nell'altro (ne avremo presto conferma), ci si sforza di rendere accattivante il prodotto al nuovo pubblico ed ai gusti più recenti.
Il mio discorso sta quindi nell'accettare o no qualcosa di radicalmente diverso concettualmente. Con Boogiebop Phantom potrà avere in comune la trama, di certo non la libertà espressiva, caratteristica di un periodo che sembra ahimè irripetibile.
Siamo seri?
Vorrei scusarmi con te per essere passato estremamente velocemente alle conclusioni, sfortunatamente negli anni in sta comunity mi sto iniziando a fare più cinico , mi sono ritrovato fin troppe persone che come già detto che mi hanno scassato i maroni (per parlare in modo volgare).
Ammeto di aver sbagliato a giudicarti e anche se non sono totalmente d'accordo con la tua opinione, hai portato una buona argomentazione e la rispetto.
Eh si, essendo del 75 mi sono perso tante cose.
Adesso sono stato illuminato da te, perché in quarant'anni di visioni, non ho mai capito nulla di animazione....
Grazie.
"Non sto demonizzando questo periodo riducendolo ad una categoria"
Pochi messaggi sopra: "l'animazione giapponese di questi ultimi anni foderata di moe e pornografia"
Uhm....Le serie scadenti c'erano anche in passato, solo che ora ne escono molte di più in ogni stagione e quindi è normale che siano più numerose. Io tutto questo moe e pornografia (?) non li vedo, sto seguendo una decina di serie nel solo palinstesto invernale e nessuna di queste rientra nella tua generalizzazione semplicistica. Citi Kimi no tabi ma potrei risponderti con Kiseiju. QUALSIASI cosa legata al nostro passato ci sembra superiore, a prescindere dall'argomento.
Parlando di pornografia non mi sono riferito agli hentai, ma a decine di prodotti/serie unicamente finalizzati all'eccitamento più o meno velato del fruitore, che soddisfino il suo bisogno di immagini per stimolare i suoi istinti o che anche solo diano l'idea di quello stimolo. È un genere che ha preso piede ben più che nel passato.
Ovvio che Ping Pong the Animation sia bello, ma non stavo parlando di questo.
Kiseiju non è un esempio molto calzante, dal momento che è stato adattato in forma animata una sola volta: non si può fare un confronto con gli anni '90. Semmai fosse esistito, di sicuro avrebbe avuto uno stile molto simile a Yu Yu Hakusho. Quando dico che non si fa più animazione come in quegli anni, intendo anche che ogni periodo ha le sue caratteristiche in fatto di "stile" appunto: parlo di diversa ricezione delle immagini, suoni e movimenti diversi che mutano con le persone.
Per esigenze di mercato, non si può avere oggi un prodotto realizzato alla stessa maniera degli anni '70 oppure '80 o '90 a meno che non lo si voglia appositamente fare: le tecniche sono cambiate, il lavoro si svolge in maniera diversa, gli investimenti sono a raggio più ampio rispetto a quegli anni.
Diciamo che la crisi economica e di valori che hanno passato in Giappone durante quel periodo, ha fornito ai creativi parecchi spunti.
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