Negli ultimi anni, il numero di serie d'animazione che in Giappone vengono trasmesse a partire dal calar del sole fino all'alba è stato in costante aumento. Si è discusso spesso di sovrapproduzione, che spesso fa sì che i dipendenti delle case produttrici conducano dubbi stili di vita, ma, secondo l'utente Twitter Anime-Local, la tendenza sta cambiando. La programmazione televisiva degli anime è suddivisa per le quattro stagioni.
L'utente ha evidenziato come, rispetto alla primavera 2018, i titoli annunciati per quest'anno siano molti meno, al momento. In particolare, quando nel 2018 sono andati in onda 42 anime primaverili (la maggior parte dei quali nella fascia oraria notturna), i titoli fino ad ora previsti per questa primavera sono solo 15, ovvero il 65% in meno.
Questa è la lista delle due annate a confronto, stilata da Anime-local:
L'utente è consapevole che la lista del 2019 sia ancora incompleta, ma, anche ammettendo che altri 10 slots vengano aggiunti, il numero di serie rimarrebbe comunque più basso del 40% rispetto al 2018. L'analisi sembra aver dato un po' di speranza a chi ha sempre pensato che moltissimi degli anime prodotti ogni stagione non avessero senso di esistere, data la misera qualità di alcuni prodotti.
Ecco che sorge un interrogativo: una quantità inferiore di anime corrisponderà ad un generale aumento della loro qualità?
Tra i commenti al tweet di Anime-Local si leggono frasi del tipo "Sì, ne hanno fatti davvero troppi e la qualità è in notevole calo" oppure "Penso che sia meglio avere meno anime. Personalmente, preferirei che lo stesso budget totale venga diviso tra meno serie."
È importante considerare, però, che la produzione animata non funziona proprio così. Ogni industria è composta da diverse società che sono in costante competizione l'una con l'altra, e l'abbondante (talvolta sconsiderata) produzione di serie costituisce una piccola possibilità in più per ciascuna di queste aziende di fare successo. È difficile resistere alla tentazione di realizzare molti prodotti quando se ne ha la possibilità. Ciononostante, le considerazioni di Anime-Local ci possono far ben sperare, almeno fino a quando non saranno smentite.
Fonte consultata:
Sora News 24
L'utente ha evidenziato come, rispetto alla primavera 2018, i titoli annunciati per quest'anno siano molti meno, al momento. In particolare, quando nel 2018 sono andati in onda 42 anime primaverili (la maggior parte dei quali nella fascia oraria notturna), i titoli fino ad ora previsti per questa primavera sono solo 15, ovvero il 65% in meno.
2018年春期と2019年春期の深夜アニメ一覧(ショートアニメ、再放送を除く)です。2018年春期は40本強、2019年春期は現時点で15本、未確定が約10本。NHK総合日曜深夜2本、「川柳少女/みだらな青ちゃんは勉強ができない」「ふたばにめ!」をそれぞれ合わせ技で1本として数えても+4本にしかなりません。 pic.twitter.com/KSY4Fy6V5C
— AnimeLocal-アニメなどの放送情報・統計メイン (@anime_local) 5 marzo 2019
Questa è la lista delle due annate a confronto, stilata da Anime-local:
L'utente è consapevole che la lista del 2019 sia ancora incompleta, ma, anche ammettendo che altri 10 slots vengano aggiunti, il numero di serie rimarrebbe comunque più basso del 40% rispetto al 2018. L'analisi sembra aver dato un po' di speranza a chi ha sempre pensato che moltissimi degli anime prodotti ogni stagione non avessero senso di esistere, data la misera qualità di alcuni prodotti.
Ecco che sorge un interrogativo: una quantità inferiore di anime corrisponderà ad un generale aumento della loro qualità?
Tra i commenti al tweet di Anime-Local si leggono frasi del tipo "Sì, ne hanno fatti davvero troppi e la qualità è in notevole calo" oppure "Penso che sia meglio avere meno anime. Personalmente, preferirei che lo stesso budget totale venga diviso tra meno serie."
È importante considerare, però, che la produzione animata non funziona proprio così. Ogni industria è composta da diverse società che sono in costante competizione l'una con l'altra, e l'abbondante (talvolta sconsiderata) produzione di serie costituisce una piccola possibilità in più per ciascuna di queste aziende di fare successo. È difficile resistere alla tentazione di realizzare molti prodotti quando se ne ha la possibilità. Ciononostante, le considerazioni di Anime-Local ci possono far ben sperare, almeno fino a quando non saranno smentite.
Fonte consultata:
Sora News 24
Basta miniserie incomplete, basta anime uno più simile all'altro, basta trasposizioni di manga di 30-40 numeri in 36-39 episodi!
Servirebbe maggiore equilibrio.
Probabilmente molte non sono televisive. Non diamo mai a vederlo, ma in generale non sappiamo quali effettivamente passino in tv e quali no.
Immagino molte escano solo su Crunchyroll, Funimation o Hulu senza passaggio televisivo
Difficile dire se poi aumenterà la qualità però...dubito.
Tra l'altro, la lista è decisamente incompleta già adesso: Diamond no Ace Act II, Mix ed i Giganti dove sono?
È comunque un dato positivo, vuol dire che si stanno producendo serie più lunghe. Il formato da 12 episodi (o 11, o 13... insomma, siamo lì) funziona solo in pochi casi, e quasi mai nelle trasposizioni di manga.
esempio
Index 1 (24 ep) = 6 volumi
Index 2 (24 ep) = 7 volumi
Index 3 (26 ep) = 9 volumi
spero che per New Testament allargano il numero di ep perchè il problema ritorna
Il vero problema degli anime è che vengono quasi sempre adattati quando l'opera originale (manga o light novel) è ancora in corso e che quest'ultime spesso si dilungano in maniera incontrollata (non è raro che i primi episodi siano i migliori e che la seconda serie sia deludente per colpa dell'opera originale).
Bisognerebbe imporre serie più brevi agli autori originali e adattare ad opera conclusa
Ma è così da sempre...una volta anzi si abusava di filler e riempitivi fino alla noia per fare più legna
Anche in passato c'erano serie incomplete oppure più lunghe del dovuto, però per il mio gusto personale preferivo gli adattamenti prolissi di una volta che quelli striminziti di oggi.
Pensiero personale per carità, liberi di insultarmi come meglio credete xD
Non ho ben capito, intendi che meno serie=più budget? Non credo succederebbe, il budget medio è invariato da 20 anni come detto in un articolo qui su AC di qualche anno fa.
"una volta le serie realmente di qualità erano gli OVA da 6/8 episodi (con le dovute eccezioni ovviamente), quindi non capisco dove tutti vedete questo calo di qualità, abbiamo Mob, Neverland, MHA, Fate e mille altri ancora!"
Con qualità cosa intendi? L'aspetto tecnico?
Non approfondisco le altre questioni perché sono cose che ho già detto più volte in altri articoli.
Certo che aspettare il seguito di una serie per 2-3 anni, per me spezza del tutto l'entusiasmo.
Si si, mi riferivo a quello. Per quello c'è poco da fare, ci si legge il manga ma almeno l'adattamento animato, se pur breve e incompleto, mantiene una sua identità, secondo me era più una volta che le serie TV erano mere pubblicità fini a se stesse (sempre con le dovute eccezioni, prendi appunto Orange Road )
Edit. Per fare un esempio, una serie come Ace wo Nerae avrebbe ricevuto un sequel 15 anni dopo se non fossero mai esistiti gli OVA che, guarda caso, avevano 12/13 episodi a distanza di mesi l'uno dall'altro? Avremmo avuto Gunbuster, Patlabor o Bubblegum rispettando le programmazioni televisive d'allora? Ora semplicemente si mettono in pratica gli insegnamenti di Eva, concordo che bisognerebbe puntare magari ad almeno 2 cour, ma tanto il manga deve pur sempre avere il tempo di andare avanti
In quest ultima stagione di index c'è stato un problema di priorità ovvero stanno puntando tutto su Railgun però stanno aspettando che il direttore finisca boogiebob prima di inziare i lavori.
Inoltre Miki aveva detto che addirittura volevano saltare questa parte di index ed saltare direttamente al New testament Comunque sia 9 vol per 26 episodi è un massacro a livello di tagli.
Considera poi che avevano dato 24 ep all inizio per la 3 stagione al posto dei 26 di adesso quindi l hanno fatto per farla questa stagione.
Per accelerator non so, so solo che va in onda a luglio ed che non ne ho sentito parlare bene.
C'è anche da dire che in Giappone piattaforme (come Netflix,Amazon prime video dove ti puoi guardare one piece interamente ed altre serie, Niconico ed ecc. ) streaming sono molto, ma molto più diffuse che qua.
@Tubo.Non sono d'accordo, ogni emittente paga i diritti e lo studio per avere un risultato, se un emittente paga poco per una serie di basso livello (diciamo tanto per coprire un buco) è palese che gli animatori saranno sfruttati e il prodotto non sarà di livello. Poi grazie al cavolo, lo studio Bones ha lavorato su opere come MHA,Mob Psycho, FMA,Euroka Seven ed ecc. ed è palese che avranno avuto più tempo e soldi per lavorarci meglio dato che l'emittente stessa si aspettava un ottimo guadagno.
Poi c'è da dire che ogni caso è diverso e ci sono tantissime cose che non conosciamo.
Ora su internet quasi tutti si sono scagliati contro la JC Staff per one punch man 2 (anche io tempo fa) però alla fine non è colpa della JC Staff perché se prendiamo in esempio Prison School in quell'opera la JC Staff ha dimostrato i cogl*oni.
In parole povere non esistono studi migliori o peggiori, ma solo emittenti ed editori che pagano poco e danno tempistiche strette.
si ricordo le dichiarazioni di Miki Kazuma ma rimane lo stesso uno spreco di materiale, è saltare direttamente al New Testament renderebbe tutto più confuso di quanto già non fosse. La prima matassa di spiegazioni avviene durante gli arc presenti in questa terza serie.
Di Accellerator, ovviamente parlo del manga spin-off, non è brutto ma solo inutile e noioso. Si ambienta pochi giorni dopo che incontra Last Order e di come si abitua alla sua presenza, ma siccome la sua evoluzione la vediamo in Index rende ancora meno il senso di questo spin-off (tranne per gli Accel-fan), a differenza di Railgun che mostra retroscena sia su Misaka, Shokuhou e la Città non visti nella serie base.
Lo so....putroppo mi devo rassegnare poichè le adattazioni delle LN per la maggior parte sono mediocri se non peggio.
Per accelerator sicuramente vedrò il primo episodio ma non sarà un priorità considerando quello che c'è a luglio.
Per le nuove produzioni il problema che siano poche o tante riguarda l'assetto finanziario delle aziende, i loro budget e le previsioni di andamento del mercato. Non è un "fenomeno" che va analizzato lato domanda, ma lato offerta.
Le domande dovrebbero essere: Poche serie (forse più lunghe, forse di qualità migliore) producono più rendite rispetto a produrne tante (di solito più corte, di solito inconclusive)? Il modello produttivo attuale ha costi/rendimenti migliori impiegando più risorse umane a basso costo o impiegandone di meno con stipendi più alti?
In soldoni, il numero di produzioni che relazione ha coi profitti nel breve e lungo periodo? Forse le aziende hanno trovato qualche risposta e stanno provando a cambiare qualcosa.
"Fai un disegno su Paint, butta 50 euro allo schermo e vedi se il disegno diventa più bello" cit. Italo AMI xD
Scusa ma il budget è sempre lo stesso per ogni produzione animata, JC Staff è uno studio altanelante perché è uno di quelli che utilizza tanti freelancers e non sempre si sa sfruttare la cosa come fatto in One Punch Man che aveva anche un budget inferiore alla media mi pare di ricordare (ma basta prendere EVA)
Mah non saprei, dubito sia strettamente legato alle tematiche o simili, forse proprio perché di giorno lavorano tutti.
Credo sia giusto che la Televisione giapponese decida quali trasporre o meno, bisogna dare spazio a quelli più meritevoli e seguiti ^^
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