Spulciando tra saggi, interviste e articoli, sempre in cerca del nuovo approfondimento da scrivere, diventa abbastanza comune imbattersi in numerosi aneddoti dietro le quinte su questo o quell'anime, personaggio o studio di produzione. Piccole curiosità, non tali da realizzarne articoli dedicati, ma abbastanza interessanti da volerli diffondere agli interessati.
In questa rubrica andremo quindi a raccogliere alcuni di questi aneddoti e curiosità.
Fonti consultate:
- Interview with Sato Toshihiko: On Magical Girls and Male Fans (Part One) - A Different Sort of Heroine
- Interview with Nunokawa Yuji: On Magical Girls and Male Fans (Part Two) - Kindness Rather than Strenght
(The Moè Manifesto: An Insider Look at the Worlds of Manga, Anime, and Gaming di Patrick W. Galbraith)
Le risorse di Sunrise erano esigue, e Gundam non ebbe nemmeno uno dei migliori trattamenti da parte dello studio. La maggior parte dei nostri animatori faceva parte del team Nagahama, che lavorava su progetti subappaltati da Toei. Perchè tutta questa attenzione ai progetti subappaltati? Sunrise stava indebolendo i suoi progetti originali... non aveva senso! La situazione con Yamato era completamente diversa. Con quelle risorse Sunrise avrebbe potuto realizzare ben tre anime contemporaneamente. Prendiamo per esempio la color chart. Quella di Yamato aveva più di 300 colori, Gundam mi pare fossimo intorno ai 79. Ricordo che dovetti insistere per far aggiungere altri tre colori intermedi, arrivando a 82 colori complessivi. Con Yamato arrivavamo a 82 già solo con le sfumature di grigio!
Fonte consultata:
Making Gundam: The Inside Story (youtube.com)
Quando mi fu presentato il progetto di una trasposizione animata di Gunnm c'erano diversi aspetti con cui non ero d'accordo, per cui lo rifiutai. Il progetto partì nonostante tutto, e venni portato a Tokyo per un incontro di produzione dove mi furono mostrati gli storyboard. Alcuni aspetti non mi convincevano e chiesi quindi alcuni cambiamenti e correzioni. Il team di produzione rispose tuttavia che non avevano il tempo per operare tali cambiamenti, cosa che mi fece dubitare del senso di quell'incontro. Non rimasi soddisfatto dal momento che non avevo potuto dare alcun apporto al prodotto. Mi piacerebbe molto se venisse fatto un nuovo adattamento animato di Gunnm, ma sarebbe difficile dal momento che, quando furono venduti i diritti per l'adattamento cinematografico dell'opera, anche i diritti per una trasposizione animata vennero ceduti a FOX, che fu poi acquistata da Disney. Ad oggi, Disney possiede i diritti per un adattamento animato di Gunnm.
Fonte consultata:Gunnm - Yukito Kishiro Panel in Paris (fullfrontal.moe)
Gli anni '60 portarono ad un'esplosione incredibile del fumetto giapponese: la crescita economica del dopoguerra, l'esplosione di nascite del baby-boom, il successo dell'intrattenimento televisivo e delle trasposizioni animate, la regolarizzazione del merchandise, la rivoluzione della narrativa shojo e la completa assenza di censure che permetteva ai narratori di seguire la contestazione studentesca e universitaria con opere sovversive e dissacranti sancirono una crescita impensabile del settore. La diffusione della televisione fece inoltre abituare il pubblico alla periodicità settimanale degli spettacoli, spingendo gli editori di manga a prediligere una periodicità settimanale per le loro riviste principali. Sfruttando questa contingenza, lo storico Shonen Magazine di Kodansha sarebbe stata la prima rivista di manga a toccare il significativo traguardo del milione di copie, sul finire del 1966.
Fonte consultata:
Il manga - Storie e universi del fumetto giapponese di Jean-Marie Bouissou
Devo ringraziare solo l'energia che mi derivava dalla giovane età. Al tempo le riviste di manga per ragazze erano settimanali: significa che dovevo passare giorni interi senza dormire e, il giorno della consegna di un episodio, crollavo, dormendo per sedici ore. Poi, al risveglio tornavo a disegnare l'episodio successivo. I manga per ragazze, contrariamente a quelli per i maschi, richiedono un maggior lavoro da parte dell'autore: mentre i mangaka uomini spesso affidano molte parti della lavorazione ad assistenti, le lettrici sono molto più sensibili e si accorgono subito quando un singolo sopracciglio o un boccolo di capelli sono disegnati da un'altra persona. Perciò dovevo prendermi cura io di tutto, dalle complicatissime divise ai dettagli delle capigliature, limitando il ruolo delle assistenti a funzioni molto ridotte. Avevo tempo solo per mangiare cibi precotti, cosa che peggiorò i problemi che avevo a un rene. Continuai a disegnare anche con la febbre a 39, ma quando il problema renale si aggravò fui ricoverata d'urgenza. I redattori vennero subito a prendermi in ospedale e mi costrinsero a farmi dimettere e a continuare a disegnare. Per certi versi fu un inferno, ma a 24 anni ero così eccitata per quello che stavo disegnando che spesso, quando finivo un episodio, anche se ero spossata non riuscivo a dormire. Così a volte con le assistenti andavamo a Tokyo a far compere, principalmente di vestiti!
Fonte consultata:
Intervista a Riyoko Ikeda - parte prima - (Le rose di Versailles vol.1, edizione d/books)
In questa rubrica andremo quindi a raccogliere alcuni di questi aneddoti e curiosità.
Otaku maschi adulti a caccia di giovani maghette
- Qual era il target di pubblico pensato per Minky Momo?
- Vi aspettavate che ci sarebbero stati fan adulti?
- Quello era un periodo in cui i fan club dedicati agli anime stavano crescendo
- Le ultime opere dedicate a Minky Momo sono state molto apprezzate da questi fan maschi. Le animazioni erano eccellenti ed il personaggio era doppiato dalla famosa Megumi Hayashibara. Vi stavate deliberatamente rivolgendo a questi fan per spingerli all'acquisto videocassette della serie?
- L'esistenza di fan maschi adulti vi sorprese?
- Avevate cercato di catturare questo tipo di pubblico?
- Quali sono i tuoi sentimenti riguardo a questi fan maschi?
Fonti consultate:
- Interview with Sato Toshihiko: On Magical Girls and Male Fans (Part One) - A Different Sort of Heroine
- Interview with Nunokawa Yuji: On Magical Girls and Male Fans (Part Two) - Kindness Rather than Strenght
(The Moè Manifesto: An Insider Look at the Worlds of Manga, Anime, and Gaming di Patrick W. Galbraith)
82 sfumature di grigio
Le risorse di Sunrise erano esigue, e Gundam non ebbe nemmeno uno dei migliori trattamenti da parte dello studio. La maggior parte dei nostri animatori faceva parte del team Nagahama, che lavorava su progetti subappaltati da Toei. Perchè tutta questa attenzione ai progetti subappaltati? Sunrise stava indebolendo i suoi progetti originali... non aveva senso! La situazione con Yamato era completamente diversa. Con quelle risorse Sunrise avrebbe potuto realizzare ben tre anime contemporaneamente. Prendiamo per esempio la color chart. Quella di Yamato aveva più di 300 colori, Gundam mi pare fossimo intorno ai 79. Ricordo che dovetti insistere per far aggiungere altri tre colori intermedi, arrivando a 82 colori complessivi. Con Yamato arrivavamo a 82 già solo con le sfumature di grigio!
Fonte consultata:
Making Gundam: The Inside Story (youtube.com)
Yukito Kishiro e gli adattamenti animati di Gunnm
Quando mi fu presentato il progetto di una trasposizione animata di Gunnm c'erano diversi aspetti con cui non ero d'accordo, per cui lo rifiutai. Il progetto partì nonostante tutto, e venni portato a Tokyo per un incontro di produzione dove mi furono mostrati gli storyboard. Alcuni aspetti non mi convincevano e chiesi quindi alcuni cambiamenti e correzioni. Il team di produzione rispose tuttavia che non avevano il tempo per operare tali cambiamenti, cosa che mi fece dubitare del senso di quell'incontro. Non rimasi soddisfatto dal momento che non avevo potuto dare alcun apporto al prodotto. Mi piacerebbe molto se venisse fatto un nuovo adattamento animato di Gunnm, ma sarebbe difficile dal momento che, quando furono venduti i diritti per l'adattamento cinematografico dell'opera, anche i diritti per una trasposizione animata vennero ceduti a FOX, che fu poi acquistata da Disney. Ad oggi, Disney possiede i diritti per un adattamento animato di Gunnm.
Fonte consultata:
Shonen Magazine da un milione di copie
Gli anni '60 portarono ad un'esplosione incredibile del fumetto giapponese: la crescita economica del dopoguerra, l'esplosione di nascite del baby-boom, il successo dell'intrattenimento televisivo e delle trasposizioni animate, la regolarizzazione del merchandise, la rivoluzione della narrativa shojo e la completa assenza di censure che permetteva ai narratori di seguire la contestazione studentesca e universitaria con opere sovversive e dissacranti sancirono una crescita impensabile del settore. La diffusione della televisione fece inoltre abituare il pubblico alla periodicità settimanale degli spettacoli, spingendo gli editori di manga a prediligere una periodicità settimanale per le loro riviste principali. Sfruttando questa contingenza, lo storico Shonen Magazine di Kodansha sarebbe stata la prima rivista di manga a toccare il significativo traguardo del milione di copie, sul finire del 1966.
Fonte consultata:
Il manga - Storie e universi del fumetto giapponese di Jean-Marie Bouissou
I dolori della giovane Ikeda
Devo ringraziare solo l'energia che mi derivava dalla giovane età. Al tempo le riviste di manga per ragazze erano settimanali: significa che dovevo passare giorni interi senza dormire e, il giorno della consegna di un episodio, crollavo, dormendo per sedici ore. Poi, al risveglio tornavo a disegnare l'episodio successivo. I manga per ragazze, contrariamente a quelli per i maschi, richiedono un maggior lavoro da parte dell'autore: mentre i mangaka uomini spesso affidano molte parti della lavorazione ad assistenti, le lettrici sono molto più sensibili e si accorgono subito quando un singolo sopracciglio o un boccolo di capelli sono disegnati da un'altra persona. Perciò dovevo prendermi cura io di tutto, dalle complicatissime divise ai dettagli delle capigliature, limitando il ruolo delle assistenti a funzioni molto ridotte. Avevo tempo solo per mangiare cibi precotti, cosa che peggiorò i problemi che avevo a un rene. Continuai a disegnare anche con la febbre a 39, ma quando il problema renale si aggravò fui ricoverata d'urgenza. I redattori vennero subito a prendermi in ospedale e mi costrinsero a farmi dimettere e a continuare a disegnare. Per certi versi fu un inferno, ma a 24 anni ero così eccitata per quello che stavo disegnando che spesso, quando finivo un episodio, anche se ero spossata non riuscivo a dormire. Così a volte con le assistenti andavamo a Tokyo a far compere, principalmente di vestiti!
Fonte consultata:
Intervista a Riyoko Ikeda - parte prima - (Le rose di Versailles vol.1, edizione d/books)
Riguardo le maghette, direi che questa cosa succede ancora oggi, nonostante il target siano le bambine o i bambini in generale, hanno molto successo anche tra gli adulti.
Ah...ahah...ahahah.
Boh, sarà vera sta cosa? O forse ai tempi i tratti erano più "personali" visto che lo shoujo era agli albori...in ogni caso poveretta...
Con coniglietti cyborg dalle lunghe ciglia e dagli occhioni sbrilluccicosi?
E quello che mi sconvolge ancora di più è che ha realizzato un'opera del genere, uno dei più importanti manga di tutti i tempi, a soli 24 anni. È incredibile
Questo mi spiega perché il film di Alita fa più riferimenti al anime rispetto dal manga.
Se si basa su Last Order è perfettamente contestualizzabile
No, le maghette dopo Creamy e Momo, sono pensate anche e sopratutto per gli otaku maschi.
E pure Momo e Creamy lo erano, nonostante gli intervistati affermino il contrario per salvare la faccia.
Basta guardare le serie per capirlo : fin dal primo episodio, Momo adulta si vede nuda durante la trasformazione, e spesso è in abiti discinti .
Era per far contente le bimbe , vero ?
Anche Creamy aveva la sua dose di pelle nuda pantsu.
La verità è che lo staff pensava di attirare i fan maschi con le versioni adulte delle eroine, mentre questi erano attirati dalle loro versioni bambine.
Ed ecco che pian piano , nelle serie Pierrot , viene dato più spazio alla maghetta bambina che a quella adulta , e in Sandy , addirittura l'elemento della trasformazione sparisce perché considerato inutile.
L'intero genere si concentrerà sempre più sull' aspetto lolitesco , tanto che lla maggior parte delle maghette bambine rimarranno tali anche dopo la trasformazione di rito ( Pretty Sammy, Princess Tutu, Saint Tail , Sugar Sugar Rune ecc...)
Sì ci manca solo questo.
E poi che altro? Hentai della Disney?
Altro che Kingdom Hearts!
Hai ragione, avevo scritto l'editore sbagliato. Grazie per la segnalazione, ora è corretto.
Ehm, non è esattamente questa la ragione per cui la maggioranza del pubblico delle maghette è costituito da esseri adulti di sesso maschile... Solo che, ovviamente, nelle interviste non si può dire. XD
Volevo vederla in maniera ottimista non rovinarmi questa ingeniutà XD
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