Nel panorama della narrativa giapponese è ancora oggi abbastanza raro imbattersi in una storia fantasy di chiara ispirazione occidentale con elfi, nani, orchi, demoni e umani di stampo tolkeniano, a favore di un universo fatto di oni, kappa e tante altre creature più vicine al folclore nipponico. A maggior ragione lo era nella seconda metà degli anni 80, quando nacque quella che sarebbe divenuta una delle più importanti saghe fantasy classiche della storia giapponese: Cronache di guerra dell'isola di Lodoss (Lodoss-tou senki, nota in Occidente come Record of Lodoss War). Le origini di questa saga vanno ricercate durante le sessioni di Dungeons & Dragons di un gruppo di ragazzi, uno dei quali, il Dungeon Master Ryo Mizuno, decise di pubblicare sulla rivista Comptiq di Kadokawa Shoten dei replay in cui sintetizzare gli avvenimenti e i personaggi delle sessioni di gioco. Il successo di tali scritti spinse Mizuno e l'editore a trasformare quelle semplici trascrizioni delle campagne in un vero e proprio romanzo. La strega grigia, il primo libro, fu pubblicato nel 1988 nell'allora nascente formato delle light novel, di cui contribuì alla diffusione.
 
Le light novel di Record of Lodoss War

Seppur rielaborato in una narrazione più organica, il romanzo mostra chiaramente la sua natura di campagna di D&D e durante la lettura è facile riconoscere in molti capitoli la struttura tipica delle sessioni di gioco, così come una certa linearità di fondo. Stupisce tuttavia la figura di Karla, la strega grigia, che da nome al romanzo e risulta una figura sicuramente interessante e più atipica del resto dei personaggi che popolano il mondo di Lodoss.
Ad affiancare i testi di Mizuno fu scelto Yutaka Izubuchi per disegnare le illustrazioni che sarebbero state inserite all'interno del romanzo e avrebbero avuto un notevole impatto per il fantasy giapponese. Ancora oggi ad Izubuchi viene infatti rinfacciato di essere il motivo per cui tutti gli elfi di anime, manga e videogiochi giapponesi hanno le orecchie lunghe e affusolate. Nella definizione grafica dell'elfo Deedlit Izubuchi non pose particolare attenzione alle orecchie, disegnandole in quel modo semplicemente perchè pensava fossero le orecchie più naturali per un elfo.
Il successo de La strega grigia spinse Mizuno e i suoi collaboratori a proseguire la saga di light novel arrivando a sette romanzi principali, più vari prequel, sequel o spin-off, le cui vendite totali si aggirano intorno alle dieci milioni di copie.
 
La mia generazione quando pensa agli elfi pensa a Deedlit e quando pensa ai nani pensa a Ghim.
 
Deedlit

In origine era Forciera, il gigante primigenio. Alla sua morte, il suo corpo si mutò nel creato: nacque la terra, il mare e il cielo, gli dèi immortali videro la luce e si spartirono il mondo dei vivi, quello dei morti e quello delle fate. Tuttavia anche l'era degli dèi giunse al termine, con la tremenda battaglia tra Pharis, somma divinità della luce, e Pharalis, suprema dea delle tenebre. Le altre divinità si divisero in due schieramenti, parteggiando per l'una o per l'altra: potenze titaniche squassarono i cieli e frantumarono la terra, e il mondo andò incontro alla distruzione quasi totale. Dopo innumerevoli combattimenti rimasero in due sole dee: Marpha, madre della creazione, e Kardis, malefica dea della distruzione. Marpha risultò vincitrice, distruggendo Kardis, la quale riuscì tuttavia a scagliare una maledizione sull'avversaria, corrompendo irreparabilmente la terra. Marpha, nel suo ultimo afflato vitale riuscì a scindere la parte maledetta dal resto del continente, generando una piccola isola a sud, Lodoss. Nota nei secoli a venire come l'Isola Maledetta, Lodoss sarà teatro di infinite guerre, e la pace resterà sempre e solo un lontano miraggio bramato dai saggi e vanamente inseguito dagli eroi.

Molti anni sono passati dalla grande guerra degli dèi, e gli umani hanno colonizzato Lodoss, dividendosi in diverse nazioni più o meno potenti e creando un delicato equilibrio politico tale da rendere il minimo incidente diplomatico la possibile miccia di un nuovo devastante conflitto. Questa volta il pericolo giunge da Marmo, piccola isola a sud-est di Lodoss, in cui giace il corpo di Kardis, adorata presso un tempio in cui si è sviluppato un fertile culto religioso. Beld, imperatore di Marmo a capo di tutti i mostri e demoni dell'isola, ha dato il via a una campagna militare per colonizzare l'intera Lodoss, partendo dall'adiacente nazione di Kanon. I regni dell'entroterra non stanno ovviamente a guardare, e una nuova guerra globale è in procinto di iniziare...
 
Fahn e Beld

Questo l'incipit della saga, che vede il giovane umano Parn lasciare il suo piccolo villaggio natale per capire cosa stia succedendo sull'isola e diventare un eroe forte e coraggioso in grado di difendere se stesso e gli altri da mostri e malvagi. Nel suo viaggio si uniranno a lui l'elfa Deedlit, il ladro Woodchuck, il mago Slayn, il nano guerriero Gym e l'amico d'infanzia Eto, chierico di Pharis, ricreando il classico party delle sessioni di D&D. Il gruppo si ritroverà invischiato, quasi per caso, nella guerra che sta per annientare l'isola di Lodoss così come in un misterioso complotto ordito da una pericolosa figura sconosciuta.

A dare una spinta in popolarità alla già apprezzata serie di romanzi fu la scelta da parte dello studio Madhouse di realizzare una trasposizione animata dell'opera, la prima di una lunga serie di adattamenti. Rilasciati nell'allora florido formato OVA, che permetteva una libertà creativa e lavorativa impensabile per l'animazione televisiva, i 13 episodi di Record of Lodoss War furono trasmessi tra il 30 giugno 1990 e il 23 novembre 1991 tra l'entusiasmo dei vecchi fan e di un nuovo pubblico. Questa trasposizione OVA fu anche quella che permise alla saga di Lodoss di farsi conoscere all'estero, Italia compresa dove arrivò anche doppiata da Yamato Video, in varie edizioni home video.
 
Locandina di Record of Lodoss War

Il primo episodio, completamente originale, inizia in medias res, presentandoci il gruppo di protagonisti già completo mentre si dirige da Wort per ottenere informazioni sulla strega grigia. A parte due brevi scene dedicate a Fahn e Kashue e a Wort e Karla, l'intera puntata è dedicata alla presentazione della squadra, di cui si inizia fin da subito a definire le caratteristiche principali e i rapporti che intercorrono tra i veri membri. La storia vera e propria prende invece il via dal secondo.

Il Character Design di Nobuteru Yuki raffina e enfatizza l'originale di Yutaka Izubuchi, riuscendo, insieme alla splendida cura nei fondali, negli oggetti e nell'ambientazione, a dar vita a un mondo fantasy credibile e affascinante. La raffinatezza nella definizione dei lineamenti dei personaggi – che raggiunge l'apice negli anziani vecchi e rugosi – viene ottimamente portata su schermo dagli animatori scelti, aiutati dalla periodicità mensile degli episodi data dalla natura OVA del progetto. Il mondo di Lodoss si presenta agli spettatori in tutto il suo splendore, tra libri polverosi, maestosi draghi antichi, armi incantate o maledette, dungeon oscuri, stuoli di creature demoniache o cavalieri in alta armatura... per toccare il culmine forse nella figura più peculiare dell'intera saga: Karla, la strega grigia, quasi irraggiungibile nella sua altera impassibilità, indecifrabile e circondata da un'aura mistica e soprannaturale impossibile da dimenticare.
 
Karla, la strega grigia

Perfetto complemento alle immagini è la colonna sonora realizzata da Mitsuo Hagita: epica ed intensa, l'OST accompagna tutte le vicende più importanti e significative della serie, adattandosi di volta in volta all'ambientazione delle scene e variando anche in base alla cultura e all'atmosfera delle varie nazioni che Parn e compagni incontrato durante il viaggio. Memorabile, in tal senso, la traccia dedicata a Valis e alla festa reale, durante la quale un bardo ci delizia persino con una versione del canto dedicato ai sei eroi che sconfissero il signore dei demoni.

Un comparto tecnico di prim'ordine, quindi, in grado di donare uno splendore senza pari alla saga di Lodoss, come mai verrà fatto (almeno fino a questo momento) in nessuna delle sue svariate incarnazioni successive.
 

Tale maestosità tecnica, tuttavia, non viene purtroppo eguagliata dal comparto narrativo, in cui comunque la sceneggiatura si prende un gran numero di libertà creative rispetto all'originale cartaceo. I primi otto episodi cercano di mantenersi comunque abbastanza fedeli alla storia del romanzo, riproponendone la vicenda e i personaggi senza stravolgimenti eccessivamente profondi.
Buona parte del background politico e sociale dell'isola di Lodoss viene eliso, limitandosi a fornire le informazioni proprio essenziali alla comprensione della storia, e lo stesso accade per vari personaggi secondari, le loro motivazioni e vicende pregresse. Anche gli stessi avvenimenti vengono ridotti all'osso, cancellando eventi più o meno secondari e varie spiegazioni per sintetizzare il tutto alle scene più epiche, significative e d'impatto.
 
Poster di Record of Lodoss War

Per riportare alcune delle modifiche più significative rispetto al primo romanzo (ATTENZIONE SPOILER!):
  • la battaglia contro i goblin non avviene fuori dal villaggio ma proprio a Zaxon, dato che i goblin attaccano il villaggio e sterminano parte della popolazione;
  • Deedlit compare per la prima volta durante l'assedio a Zaxon e si unisce poi al gruppo in occasione dello scontro con un elfo scuro, e non durante la festa ad Allania;
  • Wagnard ha già importanti ambizioni relative a Kardis già da prima della guerra degli eroi;
  • completamente cancellata la missione in cui Parn e compagni sventano il tentato assassinio del re di Allania, sostituita dalla storia del comandante Jebra e dei suoi uomini sterminati da Ashram;
  • Woodchuck viene incontrato nella prigione di un forte e non in città dopo aver passato vent'anni in carcere;
  • Ashram diventa un personaggio fondamentale fin da subito anziché essere una mera comparsa sul finale del primo romanzo;
  • Fianna non fugge di nascosto ma viene mandata in missione diplomatica ufficiale dal padre;
  • il salvataggio di Fianna è molto più veloce e il gruppo non viene nemmeno catturato;
  • la missione per cui Tessius infrange la legge è diversa, seppur simile nello spirito;
  • cambiano i sotterfugi e gli intrighi di Karla al fine di mantenere il bilanciamento del potere a Lodoss;
  • Beld viene ucciso da Karla e non da Kashue;
  • completamente eliminato qualsiasi riferimento a Flaus e quindi anche la sua importanza nella determinazione di Beld di voler conquistare Lodoss;
  • nella battaglia tra Marmo e Valis il gruppo si divide e non partecipa tutto insieme come nel romanzo;
  • non c'è alcun riferimento alla ricerca di Slayn della sua stella;
  • Woodchuck non tradisce il gruppo dopo la battaglia contro Karla, ma viene soggiogato forzatamente.
 
Sfida tra draghi antici

Nonostante le modifiche la serie animata non si allontana dalla linearità originale e non presenta una sceneggiatura o una caratterizzazione dei personaggi particolarmente interessante, lasciando che sia l'atmosfera fantasy generale a catturare lo spettatore.
La situazione non cambia con l'entrata nella seconda parte della serie, che decide di proseguire con le avventure di Parn adattando in maniera estremamente libera i romanzi successivi. Si può dire che in questo caso l'originale faccia solo da flebile ispirazione, da cui prendere l'idea del Drago della montagna di fuoco e del rituale di Wagnard. Essendo poi all'epoca gli ultimi romanzi ancora inediti, nella parte conclusiva fu necessario prendere una via completamente originale. Tutte le vicende vengono rielaborate in funzione dei personaggi già esistenti (gli unici nuovi personaggi inseriti sono Shiris e Orson), a poca distanza dalla Guerra degli Eroi (nel romanzo passavano diversi anni tra ogni arco narrativo) e facendo ruotare tutto intorno alla crescita di Parn come eroe e uomo (in originale l'ultima parte aveva addirittura un nuovo protagonista ed un nuovo gruppo completamente inedito di personaggi). Queste vicende verranno successivamente adattate in modo più fedele - ma tecnicamente molto inferiore - nella successiva serie televisiva del 1998 Cronache dell'eroico cavaliere.
 

Tra le modifiche rispetto all'originale è interessante analizzare brevemente la situazione di Pirotess. L'elfo oscuro che s'innamora di Ashram e ne diventa la compagna fedele (quasi in una sorta di macabro riflesso del rapporto tra Deedlit e Parn) non era presente nei romanzi, ma venne creato appositamente per la serie da Yutaka Izubuchi. Man mano che ci si avvicinava alle vicende originali della serie, Izubuchi si sentiva (ironicamente) in colpa nei confronti di Nobuteru Yuki, temendo che potesse sentirsi solo avendo poche ragazze da disegnare. Oltre tutto, lui non era solito disegnare personaggi femminili particolarmente formosi, cosa in cui era invece bravo Yuki. Un giorno, quindi, Izubuchi andò dal regista e dallo sceneggiatore con una bozza di Pirotess, per poterla inserire nella serie. Il personaggio piacque al punto che successivamente sarebbe stata inserita persino nei romanzi.
 
Pirotess