Nell'ultimo numero di Weekly Shonen Jump appena pubblicato in Giappone, e disponibile nell'app di Manga PLUS, è stato pubblicato l'ultimissimo capitolo di Haikyuu!!. Il manga di Haruichi Furudate è arrivato a conclusione dopo 9 anni. Ricordiamo che in Italia la serie è disponibile per Star Comics, che pubblicherà il prossimo agosto il volume 37 su 45 volumi totali.
Di seguito troverete le impressioni su questa conclusione, ovviamente estremamente SPOILER
È incredibilmente bello, in un 2020 così complesso e difficile per tutti, vedere come anche il concludersi di qualcosa a cui si è voluto un bene infinito possa sì rattristare ma anche riempire il cuore. Senza mezze misure.
Se tutto questo arco finale è quasi sembrato un tributo all’internazionalità raggiunta da Haikyuu, è sicuramente apprezzabile come questa non sia venuta meno nel finale nonostante tutte le difficoltà che il mondo reale sembrava poter porre: la scelta (sicuramente prevista da anni) di terminare la storia alle Olimpiadi poteva essere messa in discussione proprio a causa di questo 2020, dell’ovvio spettro del virus che già ha ritardato la messa in onda del secondo cour dell’ultima stagione dell’anime. Cosa poteva fare, quindi Furudate? Forse ritardare ancora la conclusione del manga per almeno un anno? Forse “estrarre” la serie e le vicende dal mondo reale, facendo finta che le Olimpiadi si svolgessero nello stesso 2020 - o, comunque, senza alcun ricordo di ciò che aveva toccato tutto il mondo? Sarebbe stato strano, certo, ma probabilmente anche un errore ingenuo e molto semplice da fare quando si tratta ancora del nostro presente.
Quello che abbiamo ricevuto è invece un ulteriore tributo al respiro internazionale dell’opera, o meglio ancora dello sport stesso. Piccoli messaggi di gioia e ringraziamento sulle bandiere dei vari paesi, senza citare direttamente il Covid ma gioendo chiaramente dell’unità internazionale (per ora ancora sognata più che reale…) riscoperta dopo aver superato le difficoltà. Un bellissimo cenno, voluto o meno, al ruolo che le stesse Olimpiadi hanno ricoperto durante i tempi di pace in seguito a guerre e conflitti.
Fa sorridere, diciamocelo, vedere citata più volte anche l’Italia: prima come nuova casa di un Nishinoya novello pescatore (anche qui, da quanto tempo Furudate si teneva dentro un gioco di parole nella nostra lingua riguardo al ruolo del libero?!) e, ora, con un Kageyama che si ritrova a giocare nella nostra Superlega. A quando una trasferta di AnimeClick al Palalottomatica?
Infine una piccola parentesi su Oikawa: anche se non si tratta del protagonista, per molti vederlo soffrire ed essere sconfitto dalla Karasuno ha significato un piccolo colpo al cuore. È bello quindi vedere come, similmente ad Hinata, anche lui si sia fatto forza dei suoi stessi limiti e, mangiandosi il suo stesso tanto decantato orgoglio (o forse nutrendosene) si sia lanciato nell’esperienza internazionale che lo ha portato ad essere quasi un Boss Finale, non un compagno di squadra come Ushijima, Osamu o altri avversari storici: anche dopo tanti anni, Tooru Oikawa non è riducibile a un compagno, neanche a livello nazionale. Tooru Oikawa è destinato, per sua stessa volontà, a combattere e cercare di sconfiggere tutti i suoi vecchi avversari su tutti i campi possibili. Mai alleato, sempre rivale (seppur ormai in modo amichevole), sempre il Grande Re che sogna di “dominare il campo”.
Haikyuu ci ha lasciati, sì, ma lo ha fatto in un modo talmente magistrale da sembrare una dichiarazione di affetto nei confronti di tutti e tutto ciò che questo manga ha toccato: ̶a̶d̶ ̶e̶c̶c̶e̶z̶i̶o̶n̶e̶ ̶d̶e̶l̶l̶a̶ ̶p̶i̶c̶c̶o̶l̶a̶ ̶N̶a̶t̶s̶u̶ ̶H̶i̶n̶a̶t̶a̶ nessun personaggio è lasciato indietro (neanche alcune comparse che probabilmente molti di noi neanche ricordavano!), così come anche alcuni punti di trama apparentemente chiusi ma che invece Furudate trova il modo di concludere ulteriormente, senza lasciare al caso la crescita di nessun personaggio. Una lettera d’amore quindi ai personaggi stessi, sì, ma anche ai lettori tutti: i punti salienti della storia, le scene a cui ci siamo più affezionati, tutti ritornano a salutarci nelle bellissime pagine finali e ci ricordano il bellissimo viaggio che abbiamo intrapreso.
Smettere di raccontare questo viaggio, tuttavia, non vuol dire terminarlo - ed è ciò che Furudate ci dice nelle ultime due tavole. Hinata e Kageyama, così come tutti gli altri, hanno davanti innumerevoli incontri sia sportivi che in amicizia, anche semplicemente davanti a una TV e a una pizza (o una paella), segno che tutti gli sforzi compiuti all’interno dei vari club scolastici non si annullano in ogni caso, che non è la fama sportiva l’unico successo che può uscire da un’esperienza del genere, ma anche e soprattutto le relazioni che i nostri personaggi hanno intrecciato tra loro e che è bellissimo vedere ora sviluppate, incrociate, sublimate anche dopo anni. Quasi come se Furudate volesse dirci che è questo il vero potere dello sport, quasi più della componente atletica.
Spero in futuro di rileggere Haikyuu e provare la stessa cosa, come se ritrovare questa serie e questi personaggi ancora una volta fosse come ritrovare dei vecchi amici, allontanati dalla vita ma mai persi del tutto, così come il nostro tempo insieme.
E, come a un amico, non ho altro da dire se non grazie di questi anni.
Di seguito troverete le impressioni su questa conclusione, ovviamente estremamente SPOILER
È incredibilmente bello, in un 2020 così complesso e difficile per tutti, vedere come anche il concludersi di qualcosa a cui si è voluto un bene infinito possa sì rattristare ma anche riempire il cuore. Senza mezze misure.
Se tutto questo arco finale è quasi sembrato un tributo all’internazionalità raggiunta da Haikyuu, è sicuramente apprezzabile come questa non sia venuta meno nel finale nonostante tutte le difficoltà che il mondo reale sembrava poter porre: la scelta (sicuramente prevista da anni) di terminare la storia alle Olimpiadi poteva essere messa in discussione proprio a causa di questo 2020, dell’ovvio spettro del virus che già ha ritardato la messa in onda del secondo cour dell’ultima stagione dell’anime. Cosa poteva fare, quindi Furudate? Forse ritardare ancora la conclusione del manga per almeno un anno? Forse “estrarre” la serie e le vicende dal mondo reale, facendo finta che le Olimpiadi si svolgessero nello stesso 2020 - o, comunque, senza alcun ricordo di ciò che aveva toccato tutto il mondo? Sarebbe stato strano, certo, ma probabilmente anche un errore ingenuo e molto semplice da fare quando si tratta ancora del nostro presente.
Quello che abbiamo ricevuto è invece un ulteriore tributo al respiro internazionale dell’opera, o meglio ancora dello sport stesso. Piccoli messaggi di gioia e ringraziamento sulle bandiere dei vari paesi, senza citare direttamente il Covid ma gioendo chiaramente dell’unità internazionale (per ora ancora sognata più che reale…) riscoperta dopo aver superato le difficoltà. Un bellissimo cenno, voluto o meno, al ruolo che le stesse Olimpiadi hanno ricoperto durante i tempi di pace in seguito a guerre e conflitti.
Fa sorridere, diciamocelo, vedere citata più volte anche l’Italia: prima come nuova casa di un Nishinoya novello pescatore (anche qui, da quanto tempo Furudate si teneva dentro un gioco di parole nella nostra lingua riguardo al ruolo del libero?!) e, ora, con un Kageyama che si ritrova a giocare nella nostra Superlega. A quando una trasferta di AnimeClick al Palalottomatica?
Infine una piccola parentesi su Oikawa: anche se non si tratta del protagonista, per molti vederlo soffrire ed essere sconfitto dalla Karasuno ha significato un piccolo colpo al cuore. È bello quindi vedere come, similmente ad Hinata, anche lui si sia fatto forza dei suoi stessi limiti e, mangiandosi il suo stesso tanto decantato orgoglio (o forse nutrendosene) si sia lanciato nell’esperienza internazionale che lo ha portato ad essere quasi un Boss Finale, non un compagno di squadra come Ushijima, Osamu o altri avversari storici: anche dopo tanti anni, Tooru Oikawa non è riducibile a un compagno, neanche a livello nazionale. Tooru Oikawa è destinato, per sua stessa volontà, a combattere e cercare di sconfiggere tutti i suoi vecchi avversari su tutti i campi possibili. Mai alleato, sempre rivale (seppur ormai in modo amichevole), sempre il Grande Re che sogna di “dominare il campo”.
Haikyuu ci ha lasciati, sì, ma lo ha fatto in un modo talmente magistrale da sembrare una dichiarazione di affetto nei confronti di tutti e tutto ciò che questo manga ha toccato: ̶a̶d̶ ̶e̶c̶c̶e̶z̶i̶o̶n̶e̶ ̶d̶e̶l̶l̶a̶ ̶p̶i̶c̶c̶o̶l̶a̶ ̶N̶a̶t̶s̶u̶ ̶H̶i̶n̶a̶t̶a̶ nessun personaggio è lasciato indietro (neanche alcune comparse che probabilmente molti di noi neanche ricordavano!), così come anche alcuni punti di trama apparentemente chiusi ma che invece Furudate trova il modo di concludere ulteriormente, senza lasciare al caso la crescita di nessun personaggio. Una lettera d’amore quindi ai personaggi stessi, sì, ma anche ai lettori tutti: i punti salienti della storia, le scene a cui ci siamo più affezionati, tutti ritornano a salutarci nelle bellissime pagine finali e ci ricordano il bellissimo viaggio che abbiamo intrapreso.
Smettere di raccontare questo viaggio, tuttavia, non vuol dire terminarlo - ed è ciò che Furudate ci dice nelle ultime due tavole. Hinata e Kageyama, così come tutti gli altri, hanno davanti innumerevoli incontri sia sportivi che in amicizia, anche semplicemente davanti a una TV e a una pizza (o una paella), segno che tutti gli sforzi compiuti all’interno dei vari club scolastici non si annullano in ogni caso, che non è la fama sportiva l’unico successo che può uscire da un’esperienza del genere, ma anche e soprattutto le relazioni che i nostri personaggi hanno intrecciato tra loro e che è bellissimo vedere ora sviluppate, incrociate, sublimate anche dopo anni. Quasi come se Furudate volesse dirci che è questo il vero potere dello sport, quasi più della componente atletica.
Spero in futuro di rileggere Haikyuu e provare la stessa cosa, come se ritrovare questa serie e questi personaggi ancora una volta fosse come ritrovare dei vecchi amici, allontanati dalla vita ma mai persi del tutto, così come il nostro tempo insieme.
E, come a un amico, non ho altro da dire se non grazie di questi anni.
Un Haikyu bis con Natsu protagonista?
Sto correndo troppo e tanto.
Sicuramente vedere uno spokon femminile su Jump (o anche Jump + eh) sarebbe grandissima, grandissima cosa.... diciamo che non incrocio le dita solo per non rimanere delusa Anche perché rimarrei sicuramente soddisfatta anche senza sequel, alla fin fine.
Personalmente spero in realtà di vedere Furudate mettersi alla prova con altre tipologie di storie; come disegna le azioni veloci e d'impatto mi piace immensamente, sarebbe interessante avere una storia in cui potesse mostrare il suo stile "cresciuto" anche fuori dallo sport
Grazie sensei per questa magnifica opera, che spero di poter vedere tutta in versione anime.
Unica pecca, ho notato un lento peggioramento del tratto ?
É stata la cosa che mi ha fatto piú felice, perché Oikawa é il mio personaggio preferito.
Il capitolo finale l'ho apprezzato. E spero che la canonicità risani il fandom.
A me non pare, onestamente. Qui ci sono un po' di comparison a basso tasso di spoiler: https://imgur.com/r/haikyuu/ZCihyBn
Sicuramente il tratto è cambiato un sacco dall'inizio, ma più che peggioramento la trovo un'evoluzione dovuta a vari fattori, tra cui in primis lo spostamento sempre maggiore sull'azione (le schiacciate, i movimenti, la necessità di "far sentire" i colpi anche graficamente) e la serializzazione settimanale, che per forza di cose implica che un artista debba fare delle scelte e debba decidere su cosa concentrare i propri sforzi. Il chara è sicuramente diventato più spigoloso e meno morbido e puccioso (gli stessi personaggi sono mostrati ben più piazzati e muscolosi rispetto ai ragazzini mingherlini dell'inizio, cosa più realistica dati i livelli di competizione a cui erano arrivati).
Personalmente trovo il "nuovo" tratto (che poi si è stabilizzato da anni) meno amatoriale e più maturo, perché semplificare uno stile e farlo funzionare è molto più difficile di quanto si pensi... mi ha ricordato il processo di maturazione che aveva avuto Kishimoto con Naruto, passando da un tratto sovradettagliato e a tratti "disordinato" a uno più schematico e pulito ma non per questo peggiore, anzi più funzionale al tipo di storia che era diventata. Stessa cosa per Haikyuu.
Il capitolo finale è bello perché inquadra i personaggi nelle loro vite e nel raggiungimento dei loro obiettivi: c'è chi è arrivato in alto nella pallavolo, c'è chi si è realizzato in altri campi, chi ha scelto altre vie per la propria vita. Ma la passione, l'amicizia e il lavoro di squadra non sono mai andati persi per questi ragazzi, che nel ricordo si sostengono anche nel futuro. Guardando le partite, rimanendo in contatto.
Haikyuu è anche una storia di rivalità, una rivalità sportiva, che si affianca all'amicizia. L'esempio sono Kageyama e Hinata che rimangono amici-rivali fino alla fine della storia. Pronti sia a sfidarsi che a giocare insieme. E questo vale pure per gli altri personaggi.
Grandissimi ragazzi, in faccia a chi sosteneva che non ce l'avreste fatta e a confronto con voi stessi. Che possiate continuare tutti a realizzarvi.
Grazie.
Penso che con l'anime scoppierò a piangere.
Non mi dispiacerebbe se Furudate si imbarcasse in un'altra tipologia di storia, sarei curiosa. Anche se penso che al momento si prenderà una bella pausa.
Insomma.. perlomeno non c'è stata una Genkidama di gruppo per sconfiggere Kageyama & Co.
Idem per me, il finale sarà un duro colpo da digerire...
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