Love Live! è qualcosa di speciale per tantissimi fan in tutto il mondo, festeggiamo questo anniversario con tre diversi commenti, aspettando i vostri!
Quattro serie anime e altre due in produzione. Due film. 15 tour di concerti, con il 16esimo in arrivo. 14 singoli animati. Tre giochi per smartphone, tre per PSVita e uno per le sale giochi giapponesi. 280 canzoni in totale. Ma, soprattutto, tantissime protagoniste a cui affezionarsi (e non diciamo esattamente quante perché sarebbe spoiler!), oltre ad altrettante seiyuu di talento.
Questi sono i numeri di Love Live! ad oggi, esattamente a 10 anni dalla primissima messa in commercio di uno dei suddetti singoli animati, Bokura no LIVE Kimi to no LIFE, venduto in edizione limitata in occasione del Summer Comiket 78 a partire proprio dal 13 agosto 2010. Il progetto, annunciato pochi mesi prima, prevedeva all'epoca solamente quelle che poi sarebbero diventate le μ's - ma che rimasero senza nome ufficiale fino al novembre dello stesso anno.
I primi numeri, però, furono tutt'altro che incoraggianti: durante la prima settimana sugli scaffali giapponesi, il singolo vendette la misera somma di 434 copie, 10 delle quali acquistate dal padre di Emi Nitta (doppiatrice di Honoka). A posteriori questo ha fatto sì che in molti definissero Love Live! come un progetto di successo partito dal fallimento; un elemento, questo, che viene non a caso ripreso come punto di trama dalle serie animate… e che è diventato, indubbiamente, uno degli aspetti che più ha avvicinato il pubblico a queste ragazze sì carinissime, ma soprattutto umane nel loro fallire, rialzarsi e riprovare, trovando nelle amiche la forza per andare avanti e raggiungere i propri sogni insieme.
È purtroppo molto facile, soprattutto dopo averne osservato l’immenso successo costruito durante il decennio trascorso, ridurre Love Live! a un fenomeno di marketing e fanservice. Così facendo, però, si rischia di negarsi a priori non solo quello che è un franchise cardine dell’animazione giapponese degli ultimi anni, ma anche una serie dal livello tecnico sempre maggiore, delle canzoni belle e variegate in stile e generi (si passa dal pop all'elettronico, dalle influenze tradizionali giapponesi a quelle metal, dalle ballate agli inni power rock che non sfigurerebbero come OP di tanti anime di combattimento) e, soprattutto tanto divertimento; dello spettatore in primis, ma anche divertimento del team creativo dietro al franchise, che possiamo vedere sbizzarrirsi sempre di più con il passare degli anni, sia musicalmente che artisticamente e tecnicamente.
Incoraggio tutti a dare una chance a Love Live!, ad ascoltare qualche canzone (meglio se da più di un gruppo), vedere qualche episodio, e sfido chiunque a non affezionarsi anche solo un pochino a queste ragazze e ai loro sforzi. D'altronde se il fandom ha affettuosamente soprannominato il franchise come “idol hell” ci sarà un motivo: indietro non si torna e, personalmente, neanche vorrei tornare.
Quello di Love Live! è uno dei franchise più redditizi usciti fuori dal Giappone di recente: tra anime, videoclip, dischi, videogiochi, concerti, film al cinema e gadget di ogni tipo, impossibile mettere piede in Giappone e non notare la presenza di queste nove ragazzine kawaii idolo degli otaku di tutta la nazione e oltre.
Quale sia il segreto del successo di Love Live! è molto difficile dirlo: la carineria dei personaggi, l’orecchiabilità delle canzoni, il modo super ruffiano in cui cattura il cuore degli otaku sono senza dubbio alcuni degli elementi, ma il perché le centinaia di serie simili che escono ogni anno siano state prontamente dimenticate mentre Love Live! ancora resiste, appassiona e commuove frotte di otaku è difficile da capire, specie se non si è dentro al Giappone, ai suoi meccanismi, al suo microcosmo fatto di fan sfegatati che ricercano paradossalmente nei personaggi di fantasia quel calore umano che la società gli nega.
Da fuori, Love Live! non ha veramente nulla di speciale: una storia molto basic dove nove ragazzine (ovviamente tutte appartenenti ai vari stereotipi tanto cari agli appassionati) fondano un particolare club scolastico dove cantano, ballano, fanno amicizia e inseguono i loro sogni. Ma i personaggi sono simpatici e, almeno nella prima serie, non troppo infantili, stupidini e urticanti come invece spesso accade in questo tipo di anime, e alle loro vicende ci si affeziona, merito anche di colori vivaci e di canzoni estremamente carine e orecchiabili.
Canzoni che però, forse, vogliono dire più di quanto sembrino raccontarci, parlandoci di sogni da realizzare impegnandosi, di momenti preziosi da passare insieme ai propri amici facendo tesoro di bei ricordi e di belle esperienze fintanto che se ne ha l’occasione, di quanto è bello cantare e ballare quando hai accanto a te degli amici con cui farlo. E quando ti rendi conto che dagli amici può capitare di separarsi, che le cose belle prima o poi finiscono, lasciandoti però qualcosa di importante dentro, allora un po’ ci pensi a quello che Love Live! in realtà voleva dirti, dimostrandosi una serie di ragazze carine che cantano e ballano ma che, inaspettatamente, ogni tanto ti fa riflettere, ridere e piangere, ripensando alle esperienze della tua vita e agli amici con cui le hai condivise, aiutandoti a diventare ciò che sei.
In un mondo come quello del Giappone, dove la gente ha grandissimi problemi a relazionarsi con gli altri, a instaurare rapporti sinceri, ad aprire il proprio cuore mettendo a nudo i propri sentimenti, serie come questa finiscono inevitabilmente per far parlare di sé, parlando al cuore di molte persone che vorrebbero essere liberi, felici, sinceri come quelle nove ragazzine, esprimere se stessi, liberare i propri pensieri e trovare amici con cui condividere sogni e affrontare le difficoltà della vita. Love Live! gli insegna, così come tutto sommato lo insegna anche a noi che giapponesi non siamo, che cantare, ballare, vivere insieme a degli amici è più divertente che farlo da soli, e per questo finisce inevitabilmente per colpire i suoi spettatori, anche quelli che mai pensavano di affezionarsi così tanto a nove ragazzine kawaii. Come il sottoscritto, che notoriamente detesta gli anime con le ragazzine kawaii ma sugli ultimi episodi di Love Live! ha pianto anche l’anima, poi è andato al karaoke, ha cantato le canzoni e ha pianto ancora, grato agli amici che hanno cantato con lui.
Quale sia il segreto del successo di Love Live! è molto difficile dirlo: la carineria dei personaggi, l’orecchiabilità delle canzoni, il modo super ruffiano in cui cattura il cuore degli otaku sono senza dubbio alcuni degli elementi, ma il perché le centinaia di serie simili che escono ogni anno siano state prontamente dimenticate mentre Love Live! ancora resiste, appassiona e commuove frotte di otaku è difficile da capire, specie se non si è dentro al Giappone, ai suoi meccanismi, al suo microcosmo fatto di fan sfegatati che ricercano paradossalmente nei personaggi di fantasia quel calore umano che la società gli nega.
Da fuori, Love Live! non ha veramente nulla di speciale: una storia molto basic dove nove ragazzine (ovviamente tutte appartenenti ai vari stereotipi tanto cari agli appassionati) fondano un particolare club scolastico dove cantano, ballano, fanno amicizia e inseguono i loro sogni. Ma i personaggi sono simpatici e, almeno nella prima serie, non troppo infantili, stupidini e urticanti come invece spesso accade in questo tipo di anime, e alle loro vicende ci si affeziona, merito anche di colori vivaci e di canzoni estremamente carine e orecchiabili.
Canzoni che però, forse, vogliono dire più di quanto sembrino raccontarci, parlandoci di sogni da realizzare impegnandosi, di momenti preziosi da passare insieme ai propri amici facendo tesoro di bei ricordi e di belle esperienze fintanto che se ne ha l’occasione, di quanto è bello cantare e ballare quando hai accanto a te degli amici con cui farlo. E quando ti rendi conto che dagli amici può capitare di separarsi, che le cose belle prima o poi finiscono, lasciandoti però qualcosa di importante dentro, allora un po’ ci pensi a quello che Love Live! in realtà voleva dirti, dimostrandosi una serie di ragazze carine che cantano e ballano ma che, inaspettatamente, ogni tanto ti fa riflettere, ridere e piangere, ripensando alle esperienze della tua vita e agli amici con cui le hai condivise, aiutandoti a diventare ciò che sei.
In un mondo come quello del Giappone, dove la gente ha grandissimi problemi a relazionarsi con gli altri, a instaurare rapporti sinceri, ad aprire il proprio cuore mettendo a nudo i propri sentimenti, serie come questa finiscono inevitabilmente per far parlare di sé, parlando al cuore di molte persone che vorrebbero essere liberi, felici, sinceri come quelle nove ragazzine, esprimere se stessi, liberare i propri pensieri e trovare amici con cui condividere sogni e affrontare le difficoltà della vita. Love Live! gli insegna, così come tutto sommato lo insegna anche a noi che giapponesi non siamo, che cantare, ballare, vivere insieme a degli amici è più divertente che farlo da soli, e per questo finisce inevitabilmente per colpire i suoi spettatori, anche quelli che mai pensavano di affezionarsi così tanto a nove ragazzine kawaii. Come il sottoscritto, che notoriamente detesta gli anime con le ragazzine kawaii ma sugli ultimi episodi di Love Live! ha pianto anche l’anima, poi è andato al karaoke, ha cantato le canzoni e ha pianto ancora, grato agli amici che hanno cantato con lui.
Un raggio di sole non è sempre un caldo abbraccio. Siamo così abituati a dare per scontate le iconografie più immediate che non riconosciamo le sfumature di quel che abbiamo attorno, diamo per corrette sensazioni superficiali del resto… un raggio di sole non è altro che un raggio di sole, no?
Chika Takami è il raggio di sole che ha scaldato il mio cuore, che mi ha rattristito, che mi ha permesso di vedere con più chiarezza una serie che fino a quel momento avevo apprezzato ma che non riusciva ad andare oltre il più ovvio dei canovacci. Ho apprezzato, come tantissimi, Nico Yazawa per il suo essere così ossessionata dal suo sogno da sembrare fuori di testa, del resto chissà in quanti abbiamo sognato di lasciarci andare come Nico, di convincerci così tanto delle nostre potenzialità anche a corso di farci odiare. Non era però quel che cercavo, Love Live! mi è piaciuto davvero ma come mero intrattenimento, non avevo sentito ancora quel calore speciale. Ho apprezzato tantissimo le canzoni, Snow Halation l'ho cantata per tutto dicembre ma avevo bisogno di qualcos'altro per amarlo davvero.
Love Live! Sunshine!! è una delle serie più sottovalutate, soprattutto dagli stessi tanti fan del franchise. Capisco perché: la prima serie scimmiotta palesemente la serie precedente, succedono quasi le stesse cose, non c’è dubbio che sia inferiore, tutti i personaggi vengono costruiti per seguire un canovaccio stantio e già visto ma nella seconda c’è un cambiamento di marcia sublime. Partendo da lei.
Chika è la protagonista, il blando raggio di sole che deve darti energia, farti sorridere e che, parliamoci chiaramente, di solito annoia molto facilmente… proprio come Honoka, di cui lei all'inizio è una mera copia.
Dobbiamo aspettare le nubi per vedere chi sia la vera Chika, lei non vede tutto il mondo come un insieme di arcobaleni, al contrario possiamo assistere al suo essere scaraventata rovinosamente sulla Terra, diventando progressivamente un personaggio sempre più reale, pieno di dolore, di sensi di colpa. Ognuno dei suoi dubbi rendono ogni suo sorriso ancora più brillante. Le sue sacrifici e le sue vittorie personali hanno risuonato dentro di me con una forza che non avrei mai immaginato. Ognuno può elencare tantissimi motivi per i quali amare questa serie, ce ne sono davvero innumerevoli del resto, ma alle volte basta uno solo, trovare quella persona giusta che per me è stata Chika ma conosco chi ama You, conosco chi ama Dia, chi Umi, chi Eli e così via... perché ognuna di loro ha qualcosa di importante da raccontarvi e probabilmente almeno una di loro rispecchia esattamente quel che avete nel vostro cuore.
Il personaggio più reale, più vero, tra quelli che mi ha dato di più e non parlo solo di Love Live!
Chika Takami è il raggio di sole che ha scaldato il mio cuore, che mi ha rattristito, che mi ha permesso di vedere con più chiarezza una serie che fino a quel momento avevo apprezzato ma che non riusciva ad andare oltre il più ovvio dei canovacci. Ho apprezzato, come tantissimi, Nico Yazawa per il suo essere così ossessionata dal suo sogno da sembrare fuori di testa, del resto chissà in quanti abbiamo sognato di lasciarci andare come Nico, di convincerci così tanto delle nostre potenzialità anche a corso di farci odiare. Non era però quel che cercavo, Love Live! mi è piaciuto davvero ma come mero intrattenimento, non avevo sentito ancora quel calore speciale. Ho apprezzato tantissimo le canzoni, Snow Halation l'ho cantata per tutto dicembre ma avevo bisogno di qualcos'altro per amarlo davvero.
Love Live! Sunshine!! è una delle serie più sottovalutate, soprattutto dagli stessi tanti fan del franchise. Capisco perché: la prima serie scimmiotta palesemente la serie precedente, succedono quasi le stesse cose, non c’è dubbio che sia inferiore, tutti i personaggi vengono costruiti per seguire un canovaccio stantio e già visto ma nella seconda c’è un cambiamento di marcia sublime. Partendo da lei.
Chika è la protagonista, il blando raggio di sole che deve darti energia, farti sorridere e che, parliamoci chiaramente, di solito annoia molto facilmente… proprio come Honoka, di cui lei all'inizio è una mera copia.
Dobbiamo aspettare le nubi per vedere chi sia la vera Chika, lei non vede tutto il mondo come un insieme di arcobaleni, al contrario possiamo assistere al suo essere scaraventata rovinosamente sulla Terra, diventando progressivamente un personaggio sempre più reale, pieno di dolore, di sensi di colpa. Ognuno dei suoi dubbi rendono ogni suo sorriso ancora più brillante. Le sue sacrifici e le sue vittorie personali hanno risuonato dentro di me con una forza che non avrei mai immaginato. Ognuno può elencare tantissimi motivi per i quali amare questa serie, ce ne sono davvero innumerevoli del resto, ma alle volte basta uno solo, trovare quella persona giusta che per me è stata Chika ma conosco chi ama You, conosco chi ama Dia, chi Umi, chi Eli e così via... perché ognuna di loro ha qualcosa di importante da raccontarvi e probabilmente almeno una di loro rispecchia esattamente quel che avete nel vostro cuore.
Il personaggio più reale, più vero, tra quelli che mi ha dato di più e non parlo solo di Love Live!
Ancora continuiamo con due live... uno dei lati più importanti di questo mondo
Concludiamo con un piccolo sguardo al futuro: Il PV del primo singolo di Kasumi Nakasu del Nijigasaki High School Idol Club
Concordo con quanto detto nei commenti dell'articolo, è difficile non affezionarsi ad almeno una delle ragazze (preferisco le μ's ma in effetti le Aqours con la seconda stagione delle serie a loro dedicate sono risalite anche nelle mie preferenze).
Sto facendo fatica ad apprezzare le ragazze del Nijigasaki High School Idol Club (che per ora sto conoscendo nel gioco Sif All Stars) ma bisognerà aspettare di vederle in animazione per capire se potranno essere all'altezza delle altre.
Che altro dire se non buon anniversario Love Live!
Delle prime 9 ragazze conservo un bel ricordo. #TeamEli
Ho giocato a Sif sin da quando è uscito ma poi circa 2 anni fa l'ho dovuto eliminare dal cell, occupava troppo spazio e ci giocavo sempre meno.
Sinceramente non sto più seguendo molto love live. Seguivo le live che si trovavano su yt delle Aqours, ma ormai fra un po' scioglieranno pure loro, e le Nijigasaki non mi interessano proprio. Quindi è stato un bel franchise per me, mi ha fatto parecchio compagnia, ma non penso seguirò le prossime uscite che faranno. Lo considero concluso.
Che dire? Gran belle serie, carine e divertenti, con un sacco di bella musica in mezzo.
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la seconda stagione è pazzesca
la maggior parte della gente che critica sunshine non ha mai visto la seconda, pazzesco
Per il futuro non so come sarà, le Niji hanno portato con se diversi cambiamenti e sarà da vedere se il progetto continuerà ad avere quel fascino che ha portato tanti a seguirlo attivamente o semplicemente apprezzarlo. Intanto sono più che felice di festeggiare questo 10° anniversario (anche se ormai è da inizio anno che si fa festa per questo anniversario) di quella che forse è la serie che più ha condizionato le mie scelte in fatto di viaggi in questi ultimi anni.
Non ho criticato nulla, non ho detto che la prima stagione fa schifo, ho detto solo che non mi è piaciuta. Questione di gusti. Se guardo 10 episodi di una serie e non mi piace è difficile invogliare una persona a continuare. Non sei il primo che mi dice che la seconda stagione è bellissima ma se io leggo un libro e per metà mi fa schifo è normale che non abbia voglia di continuarlo.
Quanti bei ricordi!
Praticamente (escluse le AKB48 e il 48group in generale), Love Live è stato il trampolino di lancio che mi ha gettato a capofitto nel mondo delle idol (e, come sottolineato nell'articolo, non vorrei certo tornare indietro, a prescindere da ciò che dicano altri).
Ho iniziato a seguire le μ's sostanzialmente tardi (praticamente a due anni dalla conclusione della loro lunga carriera), potendomi però godere in retrospettiva sia le serie anime, sia tutto il malloppo che comprende questo mondo (live, canzoni, mv, fanart, ship, emozioni, cd, gadget).... un pò per il concept particolare in sè, un pò per l'estrema carineria (ahahah) delle protagoniste, un pò per i grandi nomi dietro (appena scoperto che c'erano Mimorin e Nanjolno dietro come seiyuu... immensa gioia!) sono stato tirato per i capelli all'interno di questo mondo e non me ne pento. Ho anche iniziato ai tempi a giocare con il SIF e ci gioco tuttora, abbastanza regolarmente.
Tra esperienze varie, live e grande amore sia per le protagoniste (Hanayo waifu, di cui credo di avere la più grande collezione di figure esistente ahahah) sia per tutte le seiyuu (sia quelle già note, sia quelle che ho scoperto seguendo la serie) che ho amato per la loro bravura e le loro capacità, sono stati due anni interessanti, struggenti (in una *coff coff* determinata puntata della serie, e al Final Live ho addirittura pianto come un bambino) e pieni di soddisfazioni, ship (qualcuno ha detto Jolks?) e bei ricordi (a parte per il mio portafogli, ahahah). Ancora oggi ascolto regolarmente le loro bellissime canzoni, riguardo regolarmente le due stagioni "storiche" e gli mv, e il film.
Ho poi iniziato subito a seguire le "eredi", cioè le Aqours, fin dalla presentazione iniziale del nuovo progetto (complice anche il fatto che una delle mie attrici tokusatsu preferite, Arisha, sarebbe stata tra le candidate), ho vissuto di prima persona l'hype per le prime canzoni, i primi eventi, i live.... mi sono innamorato di queste ragazze a prima vista (sia delle protagoniste, sia delle seiyuu e delle loro antics assurde ahahah), la prima stagione dell'anime l'ho apprezzata nonostante tutto e la seconda è fantastica oltre ogni dire. Il film è stato una bellissima ciliegina sulla torta. Diciamo che in tutto e per tutto mi considero un grande fan del franchise in sè, amo sia le μ's sia le aqours e nonostante ormai le prime siano solo un bel ricordo, e per le seconde non manchi molto per esserlo, mi ritengo pienamente soddisfatto.
Non ho molte buone impressione per le Nijigaku, proprio perchè sono una cosa così "diversa". μ's e aqours erano legate a strettissimo filo, hanno raccontato tante storie diverse ma anche molto complementari, mentre qui si tratta proprio di aprire un nuovo filone, ed è un grosso rischio per chi come me, è un fan che vive di nostalgia.
Darò comunque loro la giustissima chance e spero che riescano a brillare di luce propria come gli altri due gruppi sono riusciti a fare!
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