“L’adolescenza è una menzogna. È il male. Chi sostiene di godersela non fa altro che illudere se stesso e gli altri, adattando gli eventi e l’ambiente che lo circondano ad uno stampo giovanile in segno di auto-conferma. In nome della propria giovinezza si tende a distorcere qualsiasi tipo di interpretazione o evento, permettendo dunque a bugie, segreti, peccati e fallimenti di dar brio alla propria adolescenza. Ma se sono proprio i fallimenti ad essere un simbolo della giovinezza, non significa forse che chi non è riuscito a farsi degli amici è al picco della sua gioventù? Certo, nessuno lo ammetterebbe, perché deve andare tutto come torna più comodo. Per concludere, idioti che tanto esaltate la vostra adolescenza… crepate.”
Yahari Ore no Seishun LoveCome wa Machigatte Iru., altrimenti conosciuta come “Oregairu”, è una serie di light novel scritta da Wataru Watari e illustrata da Ponkan 8, iniziata nel 2011 e la cui storia principale si è conclusa con 14 volumi lo scorso anno. La serie è purtroppo inedita in Italia ma sono 3 gli adattamenti animati derivati da quest’ultima: la prima stagione è stata prodotta dallo Studio Brain’s Base, la seconda e la terza da Studio Feel, che nel passaggio ha effettuato un cambio estetico nel design dei personaggi. Dopo un rinvio di 3 mesi causato dall’emergenza COVID, la terza ed ultima serie animata è finalmente giunta al termine ed è arrivato il momento di tirare le somme su quella che probabilmente è una delle migliori commedie scolastiche dell’ultimo decennio.
Il titolo di Oregairu può essere tradotto come “La mia commedia romantica adolescenziale è sbagliata, come mi aspettavo”, ma sarà veramente così?
Talvolta, il Dio delle commedie romantiche ti sorride
Oregairu segue la vita quotidiana di un club di volontariato e del trio di liceali che ne fanno parte. La storia viene narrata principalmente dal punto di vista del protagonista, Hachiman Hikigaya, un ragazzo che, a causa del suo comportamento impacciato e del suo essere negativo, ha una visione distorta dell’adolescenza. Il carattere rude e solitario e la tendenza ad isolarsi l’hanno infatti portato a non relazionarsi col prossimo, dal momento che reputa ipocrita chiunque ammetta di godersi la sua giovinezza, a detta sua ricca di falsità e secondi fini.
Hachiman viene dunque costretto da un’insegnante che si occupa dell’orientamento scolastico degli studenti ad iscriversi al “club del volontariato”, un club scolastico il cui obbiettivo è quello di aiutare i propri coetanei a superare i loro problemi. A fargli compagnia ci saranno Yukino Yukinoshita, una bellezza mozzafiato da sempre tenuta a distanza da tutti a causa della sua lingua tagliente e del suo fascino irresistibile, e Yui Yuigahama, una dolcissima e tenerissima ragazza che sebbene possa vantare un carattere molto socievole non è mai riuscita a creare dei rapporti d’amicizia veritieri e non superficiali. Il loro incontro darà origine a una serie di eventi che nel bene e nel male coinvolgeranno tanti altri studenti e scombussoleranno le dinamiche interne dei vari gruppi, in primis quelle del trio.
Ancora una volta, ritorna da dov'è venuto
Così come nella controparte cartacea, l’anime riesce a trasmettere in pieno i pensieri e le emozioni del cast, in particolar modo quelli dei protagonisti. I lunghi monologhi di Hachiman permettono allo spettatore di inquadrare meglio il personaggio e la sua filosofia di vita, secondo cui l’unico modo per mantenere l’ordine e lo status-quo all'interno di una data comunità è il cosiddetto “suicidio sociale”. Hachiman è all'apparenza freddo e cinico, ma nasconde molto di più: è infatti un acuto osservatore, che pur non riuscendo sempre a comprendere i sentimenti di chi lo circonda riesce spesso a leggere tra le righe e capire ciò a cui pensano. Non sono poche però le occasioni in cui, per risolvere i casi che vengono affidati al gruppo, preferisce metterci la faccia e passare come il cattivo della situazione pur di farne uscire bene gli altri e solo in futuro; quando il triangolo amoroso creatosi fra i protagonisti diventa ormai evidente, capisce che facendo così non si fa altro che alimentare la facciata di menzogne ed ipocrisia che tanto critica.
La testardaggine dei protagonisti a ritornare sui propri passi crea per tutta la durata della serie incomprensioni e disagio, al punto da trasformare il clima allegro e spensierato della prima stagione in qualcosa di pesante, quasi come delle catene che ti tengono ancorato al passato. Per esempio, Yukino non sopporta il fatto di sentirsi dipendente da chi le sta accanto e, convinta del fatto che contare sugli altri sia sempre un errore, si ostina a voler tenere coloro a cui vuole bene lontani dalla sua vita, spesso ostacolata dalle regole rigide e dalle ferree imposizioni della madre che la obbligano a vivere nell'ombra di sua sorella Haruno.
Solo un tocco caldo trasmette veramente un sentimento sincero
Oregairu fa riflettere molto non solo sulla necessità di “lavorare su se stessi” ma anche sull'importanza di trovare qualcosa di vero, un sentimento sincero e genuino piuttosto che qualcosa di puramente superficiale. Quando ormai il triangolo amoroso diventa evidente, pur di mantenere le cose come stanno e non perdere le persone a loro care il trio di protagonisti si sente costretto a far finta che vada tutto bene e continuare come se nulla fosse, pur consci del fatto che non lo sia e rinnegando e sopprimendo i loro stessi sentimenti. La paura di affrontare la realtà li mette in difficoltà, poiché sanno che facendo così rischiano di compromettere l’armonia del gruppo, che però era già stata compromessa in partenza.
Meglio rinunciare all'anima gemella o perdere un’amica importante? Hachiman preferisce la verità alla finzione ma è interessante vedere come le 2 controparti femminili affrontino diversamente la questione: ci sarà infatti chi preferisce mettere da parte i propri sentimenti amorosi in favore dell’altra pur di non perdere un’amica e chi invece è disposta a far indietreggiare il prossimo poiché “vuole tutto” e non vuole tornare indietro sui suoi passi. La verosimiglianza di certe dinamiche che avvengono all'interno della serie è dunque da elogiare, dal momento che per lo spettatore sarà impossibile non empatizzare con Hachiman, Yui e Yukino.
Le ragazze sono fatte di zucchero, spezie e tutto ciò che è bello
Come è stato detto all'inizio della recensione, è stato adottato un nuovo stile grafico per le nuove stagioni di Oregairu: il design della prima richiamava tantissimo le illustrazioni di Ponkan 8 ma risultava ormai “vecchio” per una serie del 2013, che ora invece risulta più modernizzata. Menzione d'onore anche per le sigle e per il voice acting, di altissimo livello sin dalla prima stagione.
Parlando dei personaggi, è giusto spendere qualche parola anche su quelli secondari: i protagonisti brillano sia a livello di character design che di carattere, ma il resto del cast non è da meno, pur rifacendosi a determinati stereotipi ormai comuni a molti anime degli ultimi anni. Si passa dall’amico otaku a quello carino e coccoloso (Totsuka è palesemente uke), dalla ragazza tsundere a quella yaoista, passando persino per il figo della scuola, la sorellina, la sorellona provocatrice e la kohai svampita.
In particolare quest’ultima, Iroha, merita qualche parola, essendo lei stessa uno degli elementi chiave della trama da metà storia in poi: per certi versi può essere considerata solamente una semplice pedina che serve a far accadere determinati eventi, eppure l’autore dei romanzi ed i produttori dell’anime sono riusciti a dar vita ad uno splendido personaggio di nome e di fatto, che con l’avanzare degli episodi potrà persino vantare una crescita psicologica di un certo spessore. Non sono molte le storie in cui viene dato spazio a tutti i personaggi e sono ancora meno quelle in cui si cerca di dare spazio in egual maniera anche a chi non fa parte del cast principale.
La primavera prende sempre vita sotto ad un mucchio di neve
A distanza di 5 anni dalla fine della seconda, è finalmente terminata la terza e ultima stagione, che mette la parola fine alle vicende della serie ma che portava sulle spalle un carico forse troppo pesante. Chi ha seguito la serie ai tempi sa sicuramente quanto sia stato frustrante trovarsi di fronte a un cliffhanger di quella portata senza sapere come sarebbe andata a finire e, pur avendo rimediato a questa problematica, Oregairu Climax presenta alcuni difetti. A livello tecnico la stagione resta sullo stesso livello della seconda, con splendide ost e animazioni nella media che vantano però un ottimo aspetto grafico; a non essere altrettanto ottimi però sono i tempi registici usati ed alcune libertà che lo staff dell’anime ha deciso di adottare durante la realizzazione della serie, che hanno comportato alcuni tagli a livello di materiale originale. I primi episodi se la prendono con calma, forse troppo, presentando materiale originale che rende alcune sequenze piatte o non utili ai fini della trama, causando quindi la necessità di velocizzare la narrazione verso la fine della serie; insomma, gli eventi ci sono tutti, ma i tempi potevano essere gestiti meglio.
La critica maggiore va però all'eccessivo screentime dedicato a Yui, una scelta registica decisamente discutibile visto che ha comportato l'impossibilità di dare più spazio a Yukino, che doveva invece essere la vera protagonista della stagione: la sua sofferenza a livello psicologico commuove e fa emozionare ma alla lunga è risultata un po’ ripetitiva. Tuttavia non si può negare l’ottima resa su schermo di determinate situazioni nella parte finale della storia e, più in generale, quest’ultima stagione non può non essere vista come un guilty pleasure per tutti coloro che desideravano vedere animata la conclusione di questa storia.
L’aroma di quella fragranza porterà sempre i ricordi di quella stagione
Per concludere, non posso che consigliare vivamente la visione di Oregairu, sia che siate alla ricerca di una storia romantica che di uno slice of life dal profilo psicologico. Una serie che al mero fan service preferisce rendere i dialoghi il suo vero punto di forza merita sicuramente di essere vista, specialmente quando a farle da supporto ci sono bei personaggi, una splendida grafica e una colonna sonora sempre adatta alla situazione. Oregairu offre uno spaccato di vita adolescenziale incredibilmente verosimile e insegna l’importanza di ascoltare il proprio cuore anche quando i sentimenti diventano scomodi al punto di compromettere i rapporti interpersonali col prossimo. Non tutte le storie possono avere un lieto fine ma solo accettando i propri sentimenti è possibile trovare qualcosa di vero.
Per concludere, non posso che consigliare vivamente la visione di Oregairu, sia che siate alla ricerca di una storia romantica che di uno slice of life dal profilo psicologico. Una serie che al mero fan service preferisce rendere i dialoghi il suo vero punto di forza merita sicuramente di essere vista, specialmente quando a farle da supporto ci sono bei personaggi, una splendida grafica e una colonna sonora sempre adatta alla situazione. Oregairu offre uno spaccato di vita adolescenziale incredibilmente verosimile e insegna l’importanza di ascoltare il proprio cuore anche quando i sentimenti diventano scomodi al punto di compromettere i rapporti interpersonali col prossimo. Non tutte le storie possono avere un lieto fine ma solo accettando i propri sentimenti è possibile trovare qualcosa di vero.
Pro
- Evoluzione e crescita personale dei protagonisti
- Monologhi interiori ed analisi psicologiche
- Triangolo amoroso ben gestito
- Splendido character design nella 2° e 3° stagione
- Colonna sonora memorabile
- L’anime copre tutta la storia
Contro
- Alcuni personaggi perdono un po’ di spazio andando avanti con la storia
- I tempi dell’ultima stagione non sempre sono stati gestiti bene
- ...ma è inedito in Italia
Grazie
Detto questo la penultima puntata rimarrà ad imperitura memoria internettiana per l'originale dichiarazione d'amore, tra le migliori nel panorama.
Non credo di risultare esagerato se 'consacro' questa opera tra le migliori romcom uscite fuori dal territorio nipponico.
Mi piace per come tratta la codipendenza, al contrario di altre opere che la propongono come "risutato felice" quando non è altro che egoismo mascherato da altruismo. E infatti Oregairu va molto "letto tra le righe"...
Questo penso sia stato un po' inevitabile, portare avanti altri personaggi con la medesima profondità usata per il triangolo amoroso sarebbe stato un po' impossibile, quasi dispersivo in una trama che già chiede attenzione e un continuo studio per monitorare lo sviluppo caratteriale dei 3 protagonisti. Però capisco anche l'intenzione di elencare questo difetto per tenere con i piedi per terra un'opera che eccelle nel suo genere:).
A me questa serie personalmente ha lasciato un grande e bellissimo ricordo. Si è fatta molto aspettare come stagione, ho proprio vissuto l'attesa e alla fine sono stato ricompensato per la mia pazienza xD. Per il resto che dire, io adoro le serie sentimentali, purtroppo non ne ho mai trovate di così leggere e profonde allo stesso tempo, o sono dei minestroni o le cose non vengono approfondite abbastanza. Qui la trama di cosa tratta? 3 ragazzi, un club, fine. Col nulla sta opera ha tirato su un scenario allucinante. Ne sentirò la mancanza. Molto.
La prima stagione è la migliore, i personaggi hanno maggiore tridimensionalità, riescono a trasmettere in modo vivido le proprie emozioni, negative o positive che siano.
Vi è inoltre un certo fattore "curiosità" dato dai caratteri disfunzionali dei vari personaggi, Hikki su tutti.
La seconda stagione è molto meno avvincente, ma riesce lo stesso a reggere il confronto con la prima grazie proprio a quella caratterizzazione dei personaggi di cui si è parlato in precedenza e all'inserimento, come parte attiva del gruppo, di Iroha.
La terza stagione è un disastro totale.
Non so quanto la novel sia differente in questa parte, ma a parte i primi episodi, tutto diventa drasticamente troppo buonista, TUTTI i personaggi cominciano a usare contorsioni linguistiche inverosimili anche solo per chiedere un bicchiere d'acqua, si perde totalmente quel mordente nichilista che caratterizzava certi personaggi al fine di far terminare tutto a taralucci e vino.
Tecnicamente non ho nulla da rimproverare alla produzione, tutte e tre le stagioni sono di livello e i vari comparti sono di qualità.
Ciò che mi ha trasmesso Oregairu è una storia partita in quinta con un setting ben definito, ma neanche la più pallida idea di dove andare a parare ed in che modo. Il classico "si è perso per la strada".
Uno spreco, poteva essere davvero tanta roba.
Stai citando tre sinonimi, a quel punto si entra nel campo delle opinioni.
In giapponese è honmono, quindi una cosa reale, che è in contrapposizione al modo in cui Hachiman si è sempre relazionato, senza sincerità, risolvendo le situazioni che aveva di fronte nel modo più efficiente possibile, sacrificando sé stesso, i sentimenti delle persone coinvolte e, in definitiva, senza creare mai nulla di duraturo.
Che è il fulcro della S2.
A me personalmente piace genuino, che credo inquadri a grandi linee l'idea di volere qualcosa di vero, reale, utilizzando comunque un aggettivo utilizzato nella sfera affettiva. Un affetto genuino è un affetto vero, non di facciata, non finto, che è quello che Hachiman vuole esprimere nel suo monologo.
P.S. Il chara design sgorbio della S1 c'entra con quello di Ponkan8 come i cavoli a merenda, in quasi nessuna delle illustrazioni Hachiman sembra un cesso a pedali come nell'anime. E libertà per libertà preferisco un character design piacevole alla vista.
P.P.S. Thorgrim, Hachiman non è mai stato nichilista, è sempre stato uno che bullshittava roba edgy senza in realtà crederci granché. È che la S1 era fatta così male in tutto che praticamente i personaggi erano incomprensibili e vuoti.
Ma anche no, questo dovrebbe andare tra i pregi
Ma devo dire che, tolto questo passaggio, ho apprezzato molto questa recensione che fornisce un buon quadro dell'opera andato un po' perso dopo il tempo necessario a concluderla, personalmente ho apprezzato molto questa stagione nonostante 'tradisca' un po' le caratteristiche delle prime due ma che, per me, fanno parte comunque di una visione d'insieme sulla naturale maturazione dei personaggi e dei loro sentimenti, il finale è quello che è e ci sta più che ben per quanto uno potesse preferire altro, punto bonus alla Yuigamama che è stata una presenza molto gradita.
Io la vedo in modo diametralmente opposto.
La S1 è stata quella che ha dato un volto alla serie che, altrimenti, sarebbe stata l'ennesimo insulso SoL senza né arte né parte.
I tre protagonisti erano a modo loro disfunzionali e Hikki aveva un modo di comportarsi nichilista e socialmente autolesionista.
Anche Yukino nel suo essere complessata aveva un carattere ben definito e, soprattutto, fiero. Per non parlare della sorella che nella seconda stagione fa letteralmente tremare le ginocchia.
La terza stagione l'ho vista come una caduta di stile clamorosa, sembra di vedere un banalissimo SoL con personaggi che non sono quelli che ci hanno mostrato nelle precedenti due stagioni.
Poi magari nella novel è diverso, c'è più coerenza, ma quanto mostrato su schermo è veramente pessimo da un punto di vista narrativo.
Seppur tra alti(ssimi) e bassi nelle due precedenti serie, speravo in una terza degna conclusione delle vicende. E la conclusione degna, intesa come finale, c'è stata. Il problema non è l'arrivo (magari per alcuni guerrieri delle differenti waifu presenti nella serie il problema resta solo quello XD) ma il viaggio. Ci eravamo lasciati con un bellissimo triello nella seconda. Abbiamo viaggiato per dieci episodi troppo a zig zag, con bellissimi momenti, ma anche con cadute di sceneggiatura. Imperdonabile il mancato trattamento di troppi personaggi, quasi fossero tappezzeria. La sensazione è che nelle novel ci sia di più, che per ragioni di adattamento si sia perso ("solo" 12 episodi molti dei quali sviluppano pochissimi lassi di tempo). Sono arrivato al bellissimo 11° episodio un po' cascando dal pero. E non ho gustato appieno il momentum. Lo sviluppo del rapporto tra i tre personaggi si delinea pienamente, ma la preparazione non mi ha soddisfatto.
Resta una delle migliori rom-com di sempre. Mi sono affezionato a tutti i personaggi principali.
Spero di trovare ancor più appagamento leggendo fino in fondo le novel restanti.
P.S. È l'unica opera che ho letto/visto dove c'è il personaggio imouto che non sia una semi autistica, o una pseudo tsundere complessata o peggio (ore-coff coff- im - coff coff...) ma una dolcissima e scoppiettante ragazzina che forma una bella coppia di fratelli col protagonista.
Assolutamente d'accordo
Questa serie è fantastica ed i personaggi sono scritti alla perfezione (e poi il leggere tra le righe rende tutto più avvincente).
MA il problema "assurdo" è che la terza stagione, ovvero quella conclusiva, ha standard molto bassi rispetto a quelle precedenti (quando invece ti spetteresti il contrario) e il finale SECONDO ME (no hate) va fuori dalle basi sulle quelli la storia era stata costruita.
La sofferta ricerca di qualcosa di "reale" e "genuino" che si conclude con qualcosa che potremmo definire come l'opposto.
Rimane comunque un'opera di alto livello tho
Perchè Hachiman è marcio o almeno si sente così, da cui la sua ricerca di genuinità, in opposizione a una realtà che non lo soddisfa, quella della gioventù giapponese. ("la mia commedia romantica di gioventù è sbagliata, proprio come mi aspettavo" o anche, i canoni che mi dettate tutti non mi soddisfano, e quindi sono fuori dagli schemi, sono un disadattato)
Critiche alla società disseminate durante l'opera che sembrano macchiette, ma sono feroci nella loro essenza. Tre esempi: le riunioni tra i due comitati d'istituto, col presidente dell'altra scuola che gesticola e stra parla e non arriva mai a nulla, dura rappresentazione del sistema Giappone nella sua interezza, imbolsito e attento alle formalità, ma incapace di far fronte prontamente a situazioni che escono dall'ordinario, siano esse di finzione (Godzilla di Anno è ancora più esplicito nella rappresentazione) o purtroppo reali (terremoti e tsunami).
La spietatissima critica al sistema scolastico delle gite, che insegnerebbero agli studenti semplicemente ad accettare le future uscite con colleghi e superiori di lavoro, a conformarsi alle situazioni di "divertimento" e a trarne forzatamente un minimo di soddisfazione.
O la battaglia per il ballo tra comitato genitori e consiglio studentesco.
Di questo non resta nulla, se non appunto macchiette.
Così come non resta nulla del rapporto di Hachiman con la società nel suo insieme. Della serie viva la giovinezza per quanto la mia sia "sbagliata", f*** tutto il resto.
Ok è una rom com con finale da rom com. Ma ci poteva essere di più. Ci era stato mostrato di più.
Veramente la prima stagione era appena sufficiente da un punto di vista tecnico, persino per l'epoca, il cambio di studios ha solo giovato alle successive trasposizioni.
Detto questo il nichilismo di Hachiman non l'ho colto neanche io, sicuro di non aver guardato la trasposizione facendoti aspettative fin troppo diverse rispetto a dove voleva andare a parare l'autore, ovvero la crescita e successiva maturazione del character design ?
Anche il fatto dell'incongruenza non l'ho colto, per me è stato un lungo percorso con una coerente evoluzione dei rapporti superando le problematiche dei tre protagonisti, l'ultima stagione si è concentrata su quello, era anche 'normale' che i personaggi secondari venissero messi da parte.
P.S. Colgo questo commento per editare la prima frase del primo, ho visto solo dopo che non ha senso, in realtà per errore di battitura dovevo scrivere: "
Complimenti per la recensione che coglie i punti positivi di una trasposizione animata che, non senza difetti, rimane un must.
Direi che questo commento è un sunto abbastanza semplice ma efficace dell'evoluzione del character design, senza interpretazioni personali o aspettative di sorta.
Il fatto che tu riesca ad attribuire un determinato messaggio ad una scena non significa che l'anime si faccia promotore/abolitore di tale idea. In parole povere, potresti aver frainteso o ingigantito tutta la chiave di lettura dell'anime.
La prima stagione è buona sotto ogni punto di vista, anche se a molti il chara non era sceso giù (a me era invece indifferente); all'epoca circolavano certe serie animate veramente oscene, soprattutto quelle di Studio feels tratte da Visual Novels.
Hikki viene presentato come un personaggio estremamente logico e razionale, avverso alle relazioni scolastiche comuni e senza particolare significato.
È nichilista poiché disprezza ciò che lo circonda e la realtà che vive, al punto di sacrificare se stesso per ottenere un risultato, non perché voglia sentirsi migliore, ma poiché convinto che la sua vita sociale sarà uno schifo a priori (quindi autolesionismo).
Nella seconda stagione comincia a farsi qualche domanda grazie a Yui e Yukino che lo riprendono durante la gita scolastica, altrimenti avrebbe continuato con il suo atteggiamento autolesionista.
Non voglio sembrare polemico o apparire come uno che cerca di avere ragione ad ogni costo, alla fine il mio è solo un punto di vista e come tale va preso, ma ho delle motivazioni per asserire ciò.
Ho trovato incongruente la stagione finale poiché i personaggi, nessuno escluso, hanno avuto cambi di atteggiamento troppo radicali e per nulla giustificati da quanto mostrato su schermo.
Hikki è passato dall'essere un asociale scontroso forzato a stare al centro dell'attenzione di fine seconda stagione, ad un PR in piena regola che va d'accordo con tutti.
Yukino da personaggio determinato con problemi in famiglia è diventata un'imbranata senza spina dorsale.
Yui è l'unica che è rimasta più coerente, ma credo sia merito del maggiore spazio che gli è stato concesso.
Come diceva anche un altro utente, il problema non è dove si è arrivati, ma COME lo si è fatto, ed in questo reputo che la terza stagione abbia gestito in modo pessimo il materiale a disposizione.
Sarà, di certo non mi aspetto un vero trattato di sociologia o psicologia da una serie come Oregairu. Ma se levo anche queste mie chiavi di lettura, della terza e (dalla sola terza) stagione personalmente mi resta in mano poco in rapporto alle mie e ripeto mie aspettative: un triangolo portato avanti un po' alla renè ferretti, mega fan service con scene da tendenza su twitter, e tanti saluti. Ripeto. Da un triello splendido, pieno di dra(m)ma, detto e non detto, tensione e incomprensioni, che chiudeva la seconda stagione, non ho assistito in questa stagione a un culmine di tensione emotiva paragonabile. quasi fuggissero il climax.
Mi hai risposto, mi hai dato il tuo punto di vista, non lo condivido in toto ma lo accetto.
Mi cambia la giornata vedere un utente che su un blog con un pensiero opposto al mio me lo argomenta, sopratutto con questa misura, cosa alquanto rara girando per internet in ogni suo anfratto, regno ormai incontrastato di boomer, leoni da tastiera, pessimi troll e flamer.
Purtroppo gli editori italiani non vedono di buon occhio le serie scolastiche e slice of life
Un vero peccato, perché serie come questa o Kaguya sama Love is war (ma la lista potrebbe essere infinita) meritavano non solo lo streaming ma anche l'home video
Io a differenza di tanti ho trovato la terza stagione molto piacevole e mi sono goduto la visione. La trovo una degna conclusione di una storia in cui ogni stagione ci ha fatto vedere e approfondire un lato diverso con una evoluzione e cambiamento di ognuno dei personaggi principali
Ora leggetevi la novel
E io purtroppo siccome tenevo per Yui, l'ultima stagione è stata una pugnalata dopo l'altra, una sofferenza unica. E non venitemi a dire che non è finita così male per lei, perché il club è tornato. Ma per piacere, nella realtà non riuscirebbe così tanto facilmente a interagire con loro. Anche se si fa vedere felice e col sorriso, starà soffrendo un sacco. Quindi sì, l'ultima stagione è Yui suffering the animation.
Per non parlare poi di quel rifiuto da parte di Hachiman del tipo "è inutile che mi aspetti, tanto non ti considero nemmeno" (Ugh quello ha fatto male)
Comunque la storia generale, senza contare solo la parte romantica, è diversa dal solito ed è in grado di tenere acceso l'interesse. 8/10 voto complessivo delle 3 stagioni.
Di fatto concordo molto con l'opinione di Thorgrim, anche se preferisco non esprimermi su animazione e chara design.
Oltretutto facevo il tifo per Yui, quindi non sono per niente soddisfatto dal finale.
Intendiamoci, resta un bell'anime, ma non vado oltre al 7,5 in media (e questo partendo da un 8,5 della prima stagione).
Quoto questa parte molto significativa ma hai detto praticamente tutto quello che penso nei tuoi messaggi, la terza stagione è stata veramente una rivoluzione/evoluzione in negativo dei personaggi principali che li ha snaturati rendendo tutto troppo "differente" rispetto alla prima e seconda stagione. Tra l'altro credo che un utilizzo maggiore dei personaggi secondari avrebbe alleggerito e reso più interessante la gestione del triangolo, che risulta farcita di discorsi troppo prolissi e ripetitivi
Come altri preferisco la prima stagione rispetto a questa sua evoluzione/conclusione.
Poco verosimile e come altri non credo sarebbe finita realmente così.
Ho pensato più volte che forse era meglio una svolta negativa, ma forse ancora meglio
con ognuno per la sua strada e comunque una maturazione. (con un bel salto avanti di tempo nel finale a mostrare i personaggi adulti)
Hachiman rimane comunque un bel personaggio da ricordare...
Per quanto riguarda la dichiarazione d'amore, io preferisco due semplici parole dirette come gli ultimi momenti. Per Yui mi è dispiaciuto parecchio.
La prima stagione presentava il contesto, la seconda l'evoluzione con tanto d'inghippo e la terza la soluzione. Normale che ci siano dei ritmi diversi, il cazzone della prima stagione non puoi metterlo in un'altra stagione come la terza come se nulla fosse, nella serie Hikki non è mai stato presentato come un insensibile, che non sia un tipo facile è altra cosa.
Poi anche il discorso della friendzone, una situazione ostica come quella è normale che richieda una stagione intera (se no non sarebbe un sentimentale), che Yui sia rimasta o meno può essere in/naturale secondo la vostra opinione, perché tutti ci comportiamo diversamente di fronte ad una situazione come quella. Ci sono rapporti per cui si va oltre la friendzone per quanto sono importanti e altri in cui si alza i tacchi per evitare altro dolore.
Il contrario, se sul più bello del rompicapo (specialmente con un finale come quello della seconda stagione) mi parli degli altri togli solo la tensione al tutto.
Inoltre lo "snaturare" dei personaggi è ovvio in quanto stanno vivendo una storia d'amore adolescenziale, se non hanno i loro drammi e le escandescenze psicologiche lì quando mai ce li avranno? lol. Non è così strano cambiare per una storiella d'amore, specialmente in un periodo come quello scolastico.
E che commenti se non l'hai visto
Concordo pienamente su tutto cio che hai detto. Tutta questa delusione non ha alcun senso; è letteralmente assurdo pensare che Hikki sarebbe rimasto lo stesso dall'inizio alla fine.
Di anime scolastici-sentimentali ce ne sono tanti.
Perché trovavo decisamente più interessante l'Hachiman della prima stagione.
Tutto quel buonismo non lo sopporto proprio.
Premetto subito che sono un grande fan della serie e di Hachiman, ma alcune svolte/cambiamenti non mi sono piaciute o le ho trovate poco verosimili.
Anche io penso che Hikki sia, almeno all'inizio, nichilista e pessimista con dell'astio verso i suoi coetanei che vivono felici la loro gioventù (nel suo tema li vuole vedere crepare...): ma allora perché si espone così tanto in prima persona con relativa shit storm per aiutare gli altri che tanto odia?
L'unica cosa che mi viene da pensare è per via della scommessa imposta dalla professoressa (che poi alla fine non si è saputo nulla, o meglio hanno deciso tutto loro due), magari Hikki per vincere la scommessa di prodiga ad aiutare gli altri oppure per il semplice motivo di fare colpo o bella figura... boh
Come molti anche io all'inizio sono rimasto un po' spiazzato dal cambiamento di Hikki, ma poi pensandoci bene è più che normale; voglio dire... due fi***tte te la fanno annusare da vicino... mi sembra ovvio un suo cambiamento… “tira più un pelo… ecc. ecc.”
Non vogliamo parlare poi della sorella di Yukino, Haruno? Ma cos'è che vuole veramente? Designata come erede della famiglia, lascerebbe il posto a sua sorella minore solo se Hikki le darà soddisfazione?! Che vuol dire? Poi come se non avesse mai nulla da fare (essendo appunto l'erede degli affari di famiglia), è sempre lì a stuzzicarli, quasi a pedinarli - e poi come fa a sapere che Hikki cerca questa "cosa reale"? (Mi riferisco in particolare alla puntata di fine seconda stagione quando c'è l'evento della cioccolata) Nella stanza del club c'erano solo loro tre, e Iroha fuori dalla porta - dubito che qualcuno di loro abbia parlato con lei.
E il suo rapporto con Hayato? Sembra ci siano stati dei trascorsi, ma non si capisce nulla di preciso.
Altra cosa che mi è sembrata forzata e fuori luogo, è il pseudo harem che si è formato alla fine.
Tralasciando ovviamente Yui e Yukino, nella lista ci sono: Iroha che nell'ultima puntata con Komachi palesa la cosa, Kaori che lo rivaluta dopo le riunioni per la festa di Natale, Ebina che gli fa una mezza confessione prima di tornare a casa dalla gita scolastica, Saki spesso fa capire che non gli dispiace, Haruno che gli dice in faccia più volte che gli piace e gli interessa, la prof. Shizuka che nella penultima e ultima puntata quasi gli fa una confessione (per non parlare di quando ballano e le gli finisce sopra...) e per finire ci metto pure Saika... fate un po' voi.
Magari nella LN viene spiegato tutto e meglio o certe cose sono narrate in modo diverso - non saprei ma da quello che leggo in giro molte parti sono state tagliate.
Infine una curiosità: ho notato che molti nomi dei personaggi sono compresi nei loro stessi cognomi, per esempio Yukino Yukinoshita, Yui Yuigahama, Hayato Hayama, Saki Kawasaki, Minami Sagami, Shizuka Hiratsuka (non uguali ma molto simili), Rumi Tsurumi, Meguri Shiromeguri, Kaori Orimoto - c'è qualche significato particolare, oppure l'autore si è solo divertito?
Non simili, ma proprio uguali.
Tsu diventa Zu per la stessa regola (nigori) per cui:
kawa (fiume) diventa gawa in p.e. Shinagawa
hana (fiore) diventa bana in Ikebana
shima (isola) diventa jima in Sakurajima
ecc. ecc.
L'unica che hai citato che esce dalla suddetta regola è Minami Sagami, perché a te suona simile, ma dal punto di vista giapponese devi guardare le sillabe. Quindi in quel caso avrebbe seguito la regola come gli altri se si fosse chiamata Mikami Sagami.
Poi io non sono esperto di giapponese e magari in realtà la regola non è quella che sembra, e la spiegazione è più articolata rispetto al semplice utilizzo del nigori.
Poi dimenticavo, sempre su Haruno: come fa a sapere del desiderio di Yukino - ossia quando dice a Hikki di esaudire il desiderio di Yui? Mi riferisco alla scena quando loro due, Hikki e Haruno, escono dalla scuola la sera dopo il ballo/PROM.
Cmq non lo sapevo, ma è uscita una nuova LN in allegato al Bluray, che continua proprio da dove era finita la storia... un bel OAV non sarebbe male, speriamo!
Io mi sono limitato a rispondere al tuo
dicendo che in realtà sono proprio uguali, e che il caso particolare in realtà è quello di Minami Sagami.
Sul motivo di come mai esista questa assonanza non mi sono espresso perché non saprei che risponderti, credo sia necessario verificare prima i kanji prima di fare qualsiasi ipotesi.
Comunque anche se gli altri sono kanji diversi, l'assonanza rimane - cosa che ho notato solo in quest'opera.
è una sorta di easteregg/citazione, chiamala come meglio credi xD, visto che l'autore della LN di Oregairu si chiama Wataru Watari ha ripetuto l'assonanza per ogni personaggio
Beh, di roba peggiore ce n'era, ma da un punto di vista della fluidità delle animazioni e della capacità di rendere "vivi" i personaggi la S1 era giusto accettabile.
Lo staff della S2 e S3 almeno a livello di animatori è molto superiore, e si vede.
In realtà secondo me è qui che il personaggio viene un po' frainteso, lui non si comporta così perché è autolesionista o perché dall'alto della sua razionalità vede lo schifo che sono le relazioni adolescenziali.
Si comporta così perché si sente fuori luogo, rifiutato alle medie e isolato già dall'inizio alle superiori a causa dell'incidente che gli ha fatto saltare la prima parte di scuola.
E così, un po' per darsi il tono di anticonformista e un po' per essere lasciato da solo, assume la maschera che vediamo nella S1. Non lo fa per disprezzo, lo fa per paura, perché è più facile essere scherniti perché ci si comporta da stronzi che essere scherniti perché non all'altezza.
Ovviamente il personaggio cambia e una volta accettato dal resto della classe, una volta che ha compreso e apprezzato quello che rifuggiva per paura non avrebbe avuto senso che si comportasse come a inizio serie.
Secondo me questo nelle novel era più chiaro, nella S1 secondo me appare come un personaggio meno sofferto di quello che dovrebbe essere.
Era già successo tutto nella S2, Hikki aveva già rapporti normali o comunque non più basati sulla totale indifferenza con quasi tutti i personaggi della classe.
In particolare non aveva alcun problema con Ebina o Tobe, era uno dei pochi a capire Hayama, aveva rivalutato Miura dopo aver capito quanto lei tenesse alle amicizia e al rapporto con Hayama.
Con Saki, Zaimokusa e Totsuka non ha mai avuto grossi problemi.
Aveva già cucito dei rapporti veri con molti altri personaggi nella prima parte della storia, non avviene tutto di botto nella S3.
Yukino sì, è il personaggio che ne esce peggio (è uno dei personaggi che WW ha un po' scazzato, non offrendo un'evoluzione costante e coerente), ma questo da fine S2, e comunque la totale incapacità di opporsi alla famiglia era già una cosa della S1.
Stringi stringi e quello che ne esce di Yukino è la totale incapacità di avere un rapporto normale con le altre persone, il suo essere imbranata alla fine è il risultato di quello che si era visto nella S1, lei è un genio ma non è assolutamente capace di gestire i rapporti interpersonali. Aggiungici il triangolo amoroso con la sua migliore amica e il rapporto conflittuale con la famiglia e si capisce perché Yukino dalla fine della S2 e per buona parte della S3 fa quasi solo una cosa, fugge.
Fugge da Yui e Hachiman, riesce finalmente a parlare con la sorella solo grazie alla presenza e all'incoraggiamento di Yui e Hachiman.
Il problema è che in tutto questo c'è ben poco di interessante.
Lo stesso discorso lo si potrebbe fare su Haruno e sulla sua condizione di solitudine esistenziale.
Ma sono tutte cose che "vengono da lontano" in realtà e che non additerei come colpe della S3, che se ha un problema è il blocco che ha avuto WW negli ultimi anni, che lo hanno portato ad avere bisogno di 4 anni e mezzo per scrivere gli ultimi 3 volumi (che sono quelli coperti dalla S3).
Difatti 12 e 13 sanno abbastanza di filler in vista della conclusione e lo stesso 14 ha subito una quantità ridicola di ritardi.
Onestamente sì, alcune sottotrame sarebbe bello fossero state gestite meglio, ma in fin dei conti la storia principale credo sia finita in modo onesto e se devo essere sincero mi sta bene così.
Con il senno di poi il problema principale credo sia stato l'aver buttato troppo carne al fuoco perdendosi in caratterizzazioni dei personaggi spesso esagerate, strampalate o portate avanti con paragoni letterari alti che c'entravano come i cavoli a merenda.
P.S. Io ho i miei seri dubbi che WW abbia mai voluto rivolgere critiche pesanti verso la società giapponese.
Ma anche ammettendo lo abbia fatto se tu mischi critiche che andrebbero prese sul serio a continue citazioni di Precure, Aikatsu, Pokémon etc etc sei un mona e le tue critiche sono carta straccia.
P.P.S. Ovviamente con WW intendo Wataru Watari, ovvero l'autore.
Ecco il perché del suo atteggiamento apparentemente "strano e rinunciatario": in realtà, Yukino cerca di fare quello che è meglio per entrambi. Infatti, nonostante apprezzi (e si innammori) di Hachiman perché capisce quanto in realtà lui valga e quanto sia molto diverso da come vuole apparire, è l'unica (insieme alla professoressa e per certi versi Haruna) che si preoccupa veramente per lui e non vuole che si metta in pericolo o in cattiva luce trovando le sue "soluzioni efficaci ma nelle quali lui ci rimette sempre", e se deve dirgli qualcosa di spiacevole lo fa (il che è imprescindibile per una vera relazione). Yukino non vuole che Hachiman si sacrifichi per lei ed è disposta a distanziarsi da lui se questo è il caso. E ovviamente non è perfetta, per cui commette errori (così come Hachiman).
Quindi hai letto tutta la LN originale?
Ho letto che molte parti nell'anime sono state tagliate rispetto alla LN, confermi?
ps. Non ricordo: la famiglia di Yukino di cosa si occupa di preciso?
Il padre è l'amministratore di una ditta di costruzioni ed un politico locale.
Molte no, alcune sì, i punti importanti assolutamente no.
Alcune parti per forza di cose dovevano saltare, tipo tutti gli intermezzi, che sono monologhi criptici in cui non viene detto chi fa il monologo (ma si capisce) e ci sono le citazioni letterarie di cui parlavo nel post precedente.
Comunque le prime due stagioni avevano adattato molto più materiale, ma la novel lì l'avevo letta prima dell'inizio della S2, quindi non aspettarti un elenco minuzioso.
Nel 12, 13 e 14 non hanno tolto sostanzialmente nulla di significativo (le ho finite 7 mesi fa quindi i particolari precisi non me li ricordo, ma in linea generale sono stati molto fedeli togliendo solo parti accessorie, che è una bella differenza rispetto a S1 e S2 dove c'erano stati dei sacrifici abbastanza importanti, tutta la parte su Hayama ad esempio nell'anime è liquidata molto più velocemente).
@Pallettone: Il problema di Yukino non è tanto che non si capisce, è che non risulta interessante la sua evoluzione, nella S2 è stato abbastanza bello vederla aprirsi sempre di più con quelli del club e anche sciogliersi un po' verso gli altri studenti.
Poi tra fine della S2 e inizio della S3 prima quasi finisce preda dello schema malvagio di Yui (si scherza) poi risulta incapace di agire di propria iniziativa e si affida prima ad Hachiman e poi, alla fine, ad Hachiman, Yui perché da sola non riesce ad affrontare con serenità i problemi familiari.
Esce la questione delle codipendenza, decide di allontanarsi da Hachiman e... basta. Ci vuole poi Hachiman che la salva da un futuro da zitellona.
Mi sembrava lecito aspettarsi qualcosina di più, bello il momento in cui accetta la follia di Hachiman di fare il secondo prom ma a parte questo c'è davvero poca roba.
Grazie, capisco - ma ci sono dei trascorsi tra Hayato e Haruno e/o Yukino?
Nonostante l'esito del triangolo fosse scontato sin dalla prima puntata (benché abbia sempre preferito Yui), come detto da altri, non sono rimasto deluso tanto per la chiusura, quanto per il modo con cui ci si è arrivati.
La fine della seconda stagione aveva raggiunto il picco emotivo, con la tensione palpabile per una relazione a tre che non poteva più reggere e per le incrinature evidenti alla filosofia di vita di Hachiman. Dopodiché, nell'ultima serie, tutto si è sgonfiato, con un'involuzione sorprendente (in negativo) dei personaggi, snaturati nel loro carattere (Yukino e Hachiman in particolare), a favore di una retorica buonista che mal si coniuga con lo spirito originale di "Oregairu".
Lo screentime sbilanciato a favore di Yui (da me invero molto gradito) lo vedo più che altro come un tentativo (ingenuo) di depistare lo spettatore, conscio dal primo momento dello sbocco "naturale" della loro relazione.
Inverosimile invece il modo in cui si definiscono alla fine i rapporti tra i protagonisti, con Yui (apparentemente) felice e appagata nel fare da reggimoccolo ai due innamorati: non una tragedia, ma risvolti un po' più drammatici, e credibili, erano auspicabili, visti comunque i toni delle prime stagioni.
Pollice in su invece per la prof. e Iroha, due personaggi secondari (ma non troppo), sempre coerenti e incisivi nei loro interventi.
Dio, quanto è vero.
Il modo in cui Yukino è stata snaturata dalla seconda stagione in poi è davvero incomprensibile.
Nella prima serie ho adorato la contrapposizione tra lei e Hachiman, erano l'uno il perfetto contraltare dell'altro, avendo comunque tratti personali di fondo in comune.
Da lì... boh? Una serie interminabile di guance rosse, sorrisi piatti e frasi a mezza bocca, tra l'altro a malapena sussurrate.
Sul finale recupera punti, ma non si riesce comunque a recuperare la vera essenza originale del personaggio.
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