Le Olimpiadi sembrano portare bene alla serie Hilary che ritorna sulla tv in chiaro dopo qualche tempo e per la prima in una nuova versione rimasterizzata in alta definizione. La vedremo infatti nella mattina di Italia1 dalle 8:39 in quello che, se confermato, sarà un doppio appuntamento fino al 20 agosto dove ce ne sarà uno solo.
Andato in onda tra il maggio e il settembre del 1986 sulle tv giapponesi, è l'adattamento del manga di Izumi Asou, per la regia di Tomomi Mochizuki. La casa di produzione che se ne occupa è la Tatsunoko (nota per diverse serie supereroistiche o per bambini), qui in una delle sue poche incursioni nel genere shojo.
La serie vanta una buona grafica e una colonna sonora davvero molto gradevole. Così come nel manga, difatti, grande risalto è dato all’elemento musicale, che accompagna i personaggi, sia sotto forma delle splendide melodie orchestrate in sottofondo alle esibizioni ginniche delle protagoniste, sia come gli scatenati ritmi rock suonati da Mao e dalla sua band, che spesso fanno da sottofondo alle scene più romantiche o quotidiane degli episodi. Dal momento che la serie animata era entrata in produzione quando il manga era ancora nel bel mezzo del suo svolgimento, era logico supporre che ci sarebbero state diverse variazioni. Manga e anime, difatti, sono profondamente diversi, pur condividendo la stessa trama di base.
Sfortunatamente, però, la serie ottenne degli ascolti molto bassi e lo staff fu costretto a chiudere baracca prima del previsto. Soltanto 19 dei 26 episodi accordati furono effettivamente realizzati e la serie fu chiusa con un finale aperto ben poco soddisfacente, lasciando senza un adattamento animato i restanti tre quarti del manga e il loro grande carico di sfide sportive e di nuovi personaggi provenienti da tutto il mondo.
Nonostante l’insuccesso, si decise di dare un’ulteriore chance alla serie televisiva, che fu replicata una seconda volta nella seconda metà del 1988, in concomitanza con le tanto attese Olimpiadi di Seoul che avevano acceso nei cuori dei giapponesi la passione per lo sport e per la ginnastica ritmica.
E’ l’occasione, per Hikari no densetsu, di farsi notare maggiormente anche a livello internazionale, dato che proprio in questo periodo la serie comincia ad essere acquistata per la trasmissione in diversi paesi europei.
Nel corso del 1988, la serie animata di Hikari no densetsu fa il giro dell’Europa, venendo programmata sulle reti televisive di diversi paesi, come ad esempio Francia, Spagna e Germania, e riscuotendo un successo ben più grande dello scarso riscontro ottenuto in patria.
Fra i vari paesi raggiunti dalla serie vi è anche l’Italia, dove il cartone animato viene trasmesso in quello stesso anno dalle reti Fininvest (oggi Mediaset).
L’edizione italiana, come da trend di quegli anni, cambia il titolo alla serie, che viene ribattezzata Hilary, come il nome dato alla protagonista (che da Hikari Kamijo diventa Hilary Kamiji).
Altri personaggi non riscontrano maggior fortuna, dato che Takaaki Ooishi diventa Willy, Hazuki Shina diventa Debby Shina e Mao Natsukawa diventa Federico. Anche alla maggior parte delle ginnaste “di sfondo”, che non hanno una parte molto attiva nella storia principale ma che partecipano alle gare e perciò vengono citate viene cambiato il nome, mantenendone però il cognome giapponese. Avremo così risultati di dubbio gusto come Sara Kido o Nicoletta Sakura.
Il doppiaggio, a dire il vero piuttosto sottotono rispetto a molte altre serie realizzate in quel periodo, schiera comunque diversi nomi importanti a dar voce ai personaggi. Nel ruolo di Hilary c’è Paola Maralli, pseudonimo della compianta Paola Tovaglia (1965 – 1994), doppiatrice, conduttrice e autrice di programmi per ragazzi, nota fra le altre cose come Kazuya/Paolo in Orange Road e Milly in Milly, un giorno dopo l’altro, per la conduzione di Ciao Ciao e per i suoi ruoli legati ai telefilm di Kiss me Licia.
Willy, Debby e Federico sono invece affidati rispettivamente a Gabriele Calindri (Satomi in Kiss me Licia, Kazuya/Kim in Touch), Patrizia Salmoiraghi (Alice in Proteggi la mia terra, Alcione in Rayearth) e Luigi Rosa (Tatsuya/Tom in Touch, Max in Mighty Max, Hyoga/Crystal in Saint Seiya). Altri celebri doppiatori coinvolti in ruoli di secondo piano sono Daniela Fava, Marcella Silvestri, Alessandra Karpoff, Giovanni Battezzato, Stefania Patruno, Franco Gamba, Maurizio Scattorin e Luca Semeraro.
Nonostante il cambio dei nomi, non sono state apportate censure di sorta, dato che l’ambientazione nipponica della storia è stata mantenuta.
Le due sigle giapponesi sono state eliminate e sostituite da un fortunato brano cantato da Cristina D’Avena (presente peraltro nelle compilation di Fivelandia per ben due anni di fila, il 1988 e il 1989), ma le molte canzoni originali presenti in sottofondo agli episodi e anche le stesse sigle, quando presenti dentro gli episodi, sono state mantenute, seppur ricantate in italiano con un buon risultato.
Pur non diventando un grosso fenomeno mediatico come invece toccato ad altre serie del periodo, Hilary ottiene un ottimo riscontro di pubblico che garantisce alla serie diverse repliche sui vari canali Fininvest/Mediaset nel corso degli anni, una breve apparizione sotto forma di anime comics sul Corriere dei Piccoli nel corso degli anni ’80, la pubblicazione in videocassetta da parte di Yamato Video, diverse repliche televisive su svariati canali come Boing e Cooltoon (dove è attualmente replicata spesso e volentieri a partire dallo scorso anno) e, non ultima, la pubblicazione del manga, edito da Star Comics dal 2003 al 2004 col titolo La leggenda di Hikari, in sedici volumetti fedeli agli originali giapponesi.
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Fonte tv: simpleguidatv.suppaman.it
Trama: Hikari Kamijo è una vivace studentessa con la passione per la ginnastica ritmica che si allena duramente per realizzare il suo sogno di diventare, in futuro, una campionessa olimpionica. Accanto a lei, l’ammirata senpai Hazuki Shina, posata stella del club scolastico di ginnastica ritmica e fedele amica e rivale di Hikari, sia sulla pedana sia in amore. Il cuore di entrambe, infatti, batte per il bel Takaaki Ooishi, loro compagno di scuola, amico e promettente ginnasta, che sembra essere legato sentimentalmente ad ambedue le ragazze. Il triangolo si complica con l’entrata in scena di Mao Natsukawa, compagno di scuola di Hikari e membro di una promettente rock band, che si dichiara innamorato della ragazza e disposto a farle da personale accompagnatore, realizzando in prima persona le musiche per le sue esibizioni ginniche.
Andato in onda tra il maggio e il settembre del 1986 sulle tv giapponesi, è l'adattamento del manga di Izumi Asou, per la regia di Tomomi Mochizuki. La casa di produzione che se ne occupa è la Tatsunoko (nota per diverse serie supereroistiche o per bambini), qui in una delle sue poche incursioni nel genere shojo.
La serie vanta una buona grafica e una colonna sonora davvero molto gradevole. Così come nel manga, difatti, grande risalto è dato all’elemento musicale, che accompagna i personaggi, sia sotto forma delle splendide melodie orchestrate in sottofondo alle esibizioni ginniche delle protagoniste, sia come gli scatenati ritmi rock suonati da Mao e dalla sua band, che spesso fanno da sottofondo alle scene più romantiche o quotidiane degli episodi. Dal momento che la serie animata era entrata in produzione quando il manga era ancora nel bel mezzo del suo svolgimento, era logico supporre che ci sarebbero state diverse variazioni. Manga e anime, difatti, sono profondamente diversi, pur condividendo la stessa trama di base.
Sfortunatamente, però, la serie ottenne degli ascolti molto bassi e lo staff fu costretto a chiudere baracca prima del previsto. Soltanto 19 dei 26 episodi accordati furono effettivamente realizzati e la serie fu chiusa con un finale aperto ben poco soddisfacente, lasciando senza un adattamento animato i restanti tre quarti del manga e il loro grande carico di sfide sportive e di nuovi personaggi provenienti da tutto il mondo.
Nonostante l’insuccesso, si decise di dare un’ulteriore chance alla serie televisiva, che fu replicata una seconda volta nella seconda metà del 1988, in concomitanza con le tanto attese Olimpiadi di Seoul che avevano acceso nei cuori dei giapponesi la passione per lo sport e per la ginnastica ritmica.
E’ l’occasione, per Hikari no densetsu, di farsi notare maggiormente anche a livello internazionale, dato che proprio in questo periodo la serie comincia ad essere acquistata per la trasmissione in diversi paesi europei.
Nel corso del 1988, la serie animata di Hikari no densetsu fa il giro dell’Europa, venendo programmata sulle reti televisive di diversi paesi, come ad esempio Francia, Spagna e Germania, e riscuotendo un successo ben più grande dello scarso riscontro ottenuto in patria.
Fra i vari paesi raggiunti dalla serie vi è anche l’Italia, dove il cartone animato viene trasmesso in quello stesso anno dalle reti Fininvest (oggi Mediaset).
L’edizione italiana, come da trend di quegli anni, cambia il titolo alla serie, che viene ribattezzata Hilary, come il nome dato alla protagonista (che da Hikari Kamijo diventa Hilary Kamiji).
Altri personaggi non riscontrano maggior fortuna, dato che Takaaki Ooishi diventa Willy, Hazuki Shina diventa Debby Shina e Mao Natsukawa diventa Federico. Anche alla maggior parte delle ginnaste “di sfondo”, che non hanno una parte molto attiva nella storia principale ma che partecipano alle gare e perciò vengono citate viene cambiato il nome, mantenendone però il cognome giapponese. Avremo così risultati di dubbio gusto come Sara Kido o Nicoletta Sakura.
Il doppiaggio, a dire il vero piuttosto sottotono rispetto a molte altre serie realizzate in quel periodo, schiera comunque diversi nomi importanti a dar voce ai personaggi. Nel ruolo di Hilary c’è Paola Maralli, pseudonimo della compianta Paola Tovaglia (1965 – 1994), doppiatrice, conduttrice e autrice di programmi per ragazzi, nota fra le altre cose come Kazuya/Paolo in Orange Road e Milly in Milly, un giorno dopo l’altro, per la conduzione di Ciao Ciao e per i suoi ruoli legati ai telefilm di Kiss me Licia.
Willy, Debby e Federico sono invece affidati rispettivamente a Gabriele Calindri (Satomi in Kiss me Licia, Kazuya/Kim in Touch), Patrizia Salmoiraghi (Alice in Proteggi la mia terra, Alcione in Rayearth) e Luigi Rosa (Tatsuya/Tom in Touch, Max in Mighty Max, Hyoga/Crystal in Saint Seiya). Altri celebri doppiatori coinvolti in ruoli di secondo piano sono Daniela Fava, Marcella Silvestri, Alessandra Karpoff, Giovanni Battezzato, Stefania Patruno, Franco Gamba, Maurizio Scattorin e Luca Semeraro.
Nonostante il cambio dei nomi, non sono state apportate censure di sorta, dato che l’ambientazione nipponica della storia è stata mantenuta.
Le due sigle giapponesi sono state eliminate e sostituite da un fortunato brano cantato da Cristina D’Avena (presente peraltro nelle compilation di Fivelandia per ben due anni di fila, il 1988 e il 1989), ma le molte canzoni originali presenti in sottofondo agli episodi e anche le stesse sigle, quando presenti dentro gli episodi, sono state mantenute, seppur ricantate in italiano con un buon risultato.
Pur non diventando un grosso fenomeno mediatico come invece toccato ad altre serie del periodo, Hilary ottiene un ottimo riscontro di pubblico che garantisce alla serie diverse repliche sui vari canali Fininvest/Mediaset nel corso degli anni, una breve apparizione sotto forma di anime comics sul Corriere dei Piccoli nel corso degli anni ’80, la pubblicazione in videocassetta da parte di Yamato Video, diverse repliche televisive su svariati canali come Boing e Cooltoon (dove è attualmente replicata spesso e volentieri a partire dallo scorso anno) e, non ultima, la pubblicazione del manga, edito da Star Comics dal 2003 al 2004 col titolo La leggenda di Hikari, in sedici volumetti fedeli agli originali giapponesi.
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Fonte tv: simpleguidatv.suppaman.it
Sono già qui con il telecomando in mano...
E speriamo in una riedizione DVD come si deve.
peccato l' orario !!!!
Speriamo arrivi presto in dvd
Tra trasposizione e adattamento, non è un granché come serie. Però il manga (che all'epoca avevo scoperto per puro caso in edicola) mi era piaciuto davvero tanto e lo conservo ancora gelosamente.
Apprezziamo almeno la coerenza di mandare una serie che ne parla (anche se, a differenza del manga, la protagonista qui non fa in tempo ad arrivarci) in concomitanza con le Olimpiadi.
Si tratta di un classico del genere sportivo,come Jenny la tennista, Rocky Joe, Motori in pista,Pat la ragazza del baseball... please, non dirmi che non hai mai sentito nemmeno questi!
XD
Solo i primi due.
Ti scordi che tecnicamente non è possibile scaricare questi filmati... in teoria sarebbero sotto copyright, infatti youtube ti fa pagare attraverso Premium.
Poi i"puristi"preferiscono sempre i DVD, salvo bestemmiare quando si accorgono che(per tirare al risparmio) vengono mantenute le censure.
Peccato che su yamato animation la qualità video e sub sia abbastanza infima 😨
Il manga non é graficamente bello come il cartone animato, ma offre un approfondimento della storia più maturo e notevole. Se riuscite é da leggere.
Ma perchè poi l'anime l'hanno fatto così corto? Non ebbe successo in Giappone?
E' vero, infatti anche con il manga di Mila e Shiro è successo così, da pochi volumi manga ne hanno fatto uscire 50 e passa episodi.
Bisogna aspettare gli anni novanta per una nuova ondata di anime tv di successo tratti da shoujo, lì sì che qualsiasi cosa veniva pubblicata su Ribon o Nakayoshi veniva adattata per la tv in un anime che durava almeno un anno con un certo successo.
Un vero peccato, perchè l'anime meritava e quel finale aperto mi ha sempre lasciato l'amaro in bocca.
Però ha avuto senz'altro più fortuna di Hilary, addirittura qui da noi ha spopolato, non mi pare esista nessun altro anime che abbia goduto anche di live action prodotti in Italia tanto la serie aveva convinto il pubblico degli anni 80.
Anche Marmalade Boy ha avuto un discreto successo, a me personalmente conquistò un bel pò specie nella seconda parte, peccato che l'adattamento nostrano sia stato un vero scempio (tanto da competere con quello perpetrato su Orange Road).
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