Questa notte Yamato Video sui suoi social ha fatto un annuncio che farà felici tutti i fan del mecha d'annata:
Ebbene sì, ci siamo! L’atteso ritorno dell’imperatore dello spazio è finalmente ufficiale! Yamato Video è orgogliosa di annunciare l’acquisizione dei diritti di GOD SIGMA, l’anime robotico creato da Mitsuteru Yokoyama e realizzato da Toei Company, che sarà proposto nei primi mesi de 2022 in una nuova edizione completante rimasterizzata e restaurata e per la prima volta completa di tutti gli episodi doppiati in italiano!
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Notizia davvero interessante visto che God Sigma, l'imperatore dello spazio in Italia era stato trasmesso per la prima volta nel circuito delle televisioni locali, a partire dal 1981, con una distribuzione limitata a 48 dei 50 episodi totali della serie.
“God Sigma” è una serie di fantascienza mecha del 1980-81 realizzata da Saburo Yatsude, ovvero il nome dietro cui si celano alcuni autori della Toei Animation dopo l'addio da parte di Go Nagai. Go Nagai è il leggendario precursore e iniziatore del genere dei Super Robot, stile anime robotico talmente iconico e concentrato nel periodo 1972-1982, che al giorno d'oggi lo si può tranquillamente considerare un genere a sé stante, da valutare con tutte le sue tipiche caratteristiche quali: invasione da parte di antiche civiltà non umane o al contrario perfettamente umane o molto simili ai terrestri; base terrestre futuristica da dove partono tutti i robot e, ovviamente, la presenza costante e immancabile del “mostro della settimana”, nemesi del Super Robot protagonista di turno e presenza fondamentale per ogni scontro a base di armi riprese dagli antichi samurai. Caratteristiche su cui tutte le serie Nagaiane e di Saburo Yatsude si basavano.
L'animazione robotica in quegli anni spingeva tantissimo sul collaudatissimo schema tokusatsu in salsa robotica, di cui proprio Go Nagai fu ideatore e maestro, rendendo immediatamente riconoscibili le sue opere più famose quali: “Mazinga Z” del 1972, “Getter Robot” del 1974, “Great Mazinger” del 1974-75, “Ufo Robot Grendizer (Goldrake)” del 1975 e Kotetsu Jeeg (Jeeg Robot d'acciaio)” del 1975-76. Anime robotici che non solo resero Go Nagai il simbolo della prima generazione dei Super Robot, ma sia in quel periodo che nel tempo, praticamente l'emblema di un robotico molto adulto, serio, virile, dai protagonisti indimenticabili e carismatici. Con trame ben scritte per il genere e dai nemici ben caratterizzati. Tutte caratteristiche oggi inconfondibili e che rappresentano la prima delle tre epoche del genere. Infatti nel 1976 con l'addio di Go Nagai, la Toei Animation sotto il nome di Saburo Yatsude cambiò completamente quelli che erano stati per quattro anni i capisaldi del genere. La rivoluzione partì in maniera netta fin da subito con “Comattler V” del 1976-77, “Vultus V” del 1977-78, “Genaral Daimos” del 77-78, Daltanios del 1979 e “Baldios” del 1980-81.
La prima cosa che salta subito all'occhio è il mecha design, capace di voltare le spalle a tutti i robot anni '70, per inaugurare un innovativo mecha design: quello Real Robot, che rende God Sigma ormai più simile ai Transformers (sponda Decepticons) che a samurai robotici. Questo lo si nota nel design sia nei singoli robot che dei rispettivi arti e di tutti i dettagli di God Sigma, mecha design finalmente anni '80, proprio come il suo parente "Golion". Dettagli che spiccano in particolare anche per la grande ala, sia in volo che sulle ampie spalle del gigantesco robot (alto 66 metri). Un'altra importantissima svolta risiede nel personaggio principale che non è tra i soliti terrestri ma tra il nemico invasore, il mitico e indimenticabile Generale Terral. La trama è di altissima qualità e innovativa, capace di relegare l'ormai abusato schema tokusatsu in 23 minuti a episodio, per potersi concentrare su una storia originalissima e decisamente più orientata verso la guerra allo stato puro e verso una fantascienza di rara raffinatezza.
I difetti ci sono, ma per una volta ci tengo a menzionarli per prima cosa, dato il loro scarso numero e gravità, al contrario dei pregi, che meritano un serio e lungo approfondimento.
È presente l'ormai inutile schema tokusatsu, sebbene venga accantonato già dopo i primi episodi, in favore di svariate tattiche d'attacco finalmente più credibili. La serie risente di un po' di ripetitività, derivata proprio dai soliti scontri tra God Sigma e i mostri meccanici nemici (i cosmosauri), combattimenti ridotti per fortuna alla splendida trasformazione del robot protagonista con scontri di 23 minuti, visto che ormai stonano con la corposa trama, personaggi, regia e sceneggiatura. L' ultimo difetto purtroppo è il comparto grafico, non legato all'eccelso mecha design né al buon character design, ma a rifiniture dei fondali e di alcune animazioni, che vista qualità della trama, avrebbero meritato una cura nettamente superiore.
Menzionati i difetti è bene ora descrivere questa trama eccellente e davvero originale.
Nell'anno 2300 gli spietati e sanguinari terrestri, possessori della potentissima triplice energia, sono un popolo di invasori a livello interplanetario e tra i popoli sottomessi c'è quello degli Heldiani. Popolo pacifico e dai tratti identici agli umani, costretto loro malgrado a subire la ferocia dei perfidi terrestri! Quindi agli Heldiani non resta che tornare nell'anno 2050 non per sterminare gli umani, non per conquistare, ma per impadronirsi della triplice energia, unico mezzo per evitare le conseguenze nefaste nel futuro e passando per invasori invece che vittime di fatto.
A guidare gli Heldiani nella prima parte ritroviamo quindi il protagonista “nemico” Terral, un Generale Heldiano deciso a sottrarre ai perfidi terrestri, l'energia che 250 anni dopo sarà responsabile di autentici stermini interplanetari.
Ma cos'è esattamente questa potentissima quanto terribile triplice energia? Si tratta di una nuova fonte di energia in 4 dimensioni, basata sulla vera scienza attuale nel campo della fisica quantistica dell'universo. Materia di studio nel 2020, realtà aumentata nel 1980-81, letteralmente anni luce avanti rispetto a qualsiasi anime pensato per quel periodo e per questo genere soprattutto. Ma l'originalità di questo capolavoro non si esauriscono qua perché c'è ben altro! Ad esempio gli Heldiani oltre che attaccare per soli 2-3 minuti con il loro robot inutile della settimana, utilizzano svariate tattiche d'attacco decisamente valide. C'è per esempio lo spionaggio per poter ingannare o sottrarre al nemico uno dei 3 robot per impedirne la formazione in “God Sigma”, la corruzione del capitalista Mr. Martino e proprietario della base terrestre, a cui interessa più il denaro che la salvezza della terra, la creazione di un cyborg dalle fattezze umane per attrarre uno dei protagonisti con metodi privi di ogni pietà, e addirittura scene a più tentativi d'infiltrazione direttamente nella base terrestre.
Anche in questa serie i terrestri vengono introdotti come i protagonisti, vittime della vendetta del generale Terral (poca cosa paragonato ai terrestri del 2300) sulle colonie umane del satellite di Giove Io. I piloti che permettono l'assemblaggio di God Sigma sono: Toshya Dan (robot Tuono), Julian Noguchi (robot Nettuno) e Kira Kensaku (robot Terremoto), tutti e 3 ragazzi con parenti vittime o in pericolo su Io.
La base di Trinity City e i robot sono progettati e custoditi dal dottor Kazami, inventore della triplice energia che alimenta la base, ma soprattutto fornisce di energia sia i robot che la grande ala che permette la splendida “formazione sigma”, ovvero il mitico assemblaggio della durata di un minuto di “God Sigma”, con tanto di base strumentale della sigla italiana, che per una volta disintegra e rende inutile l'ascolto di quella ben più banale giapponese. Altri personaggi sono Rie, ragazza molto giovane addetta alle manovre della base e a qualsiasi genere di assistenza ove la situazione lo richiede. Rie è un personaggio che cresce nel corso della serie, fino a raggiungere buoni livelli in alcune occasioni importanti. Ha anche un fratellino di nome Shota di cui si occupa come una madre, visto che sono entrambi orfani. Tuttavia Shota come in tutti gli anime di questo genere, non rappresenta niente di rilevante, come la sua amichetta Saki.
Quanto ho descritto fa parte proprio della prima parte sottovalutata, dove Terral è il generale omicida che stermina le colonie terrestri spaziali su Io, uno dei 4 satelliti galileiani di Giove, qua reso abitabile eliminando le sue eruzioni vulcaniche, che rendono nelle realtà quasi impossibile un qualsiasi insediamento umano. Tuttavia la resa del satellite è estremamente fedele, col colossale Giove in sottofondo assieme al cielo nero, tipico dell'assenza d'atmosfera.
La sigla "God Sigma", cantata dai Monelli Spaziali
Terral nei primi episodi si fa subito notare per la sua doppia personalità, che non posso svelare in questa recensione, ma che è l'ennesimo tocco di classe e talento da parte del gruppo Saburo Yatsude. Non pensate che sia la storiella d'amore come in “General Daimos” e “Baldios”, Terral nasconde un segreto troppo determinante e troppo legato alla qualità della trama, per poterlo rivelare in questa recensione. Ma questo segreto non è che uno dei tanti suoi aspetti, che rendono il Generale Terral, senza dubbio il vero e assoluto protagonista di questa serie. I suoi sottoposti sono Gira e Litz, la prima è un personaggio abbastanza interessante specie nella seconda parte, mentre Litz è l'ennesimo nevrotico guerrafondaio visto e rivisto in tutti i robotici anni '70 e quindi irrilevante seppur carismatico.
Quindi sebbene la prima parte tende a essere ripetitiva, grazie a sapienti scelte registiche, di personaggi e di trama, quest'anime è molto meno banale anche nella prima parte. Al contrario di come lo si è sempre voluto far passare.
La seconda parte invece è tutto un altro anime. Le battaglie tokusatsu vengono totalmente riviste, rese funzionali solo alla trama e con robot nemici ben più pericolosi, senza però mai dimenticare quanto ormai siano superflui allo svolgersi della trama. Trama a cui viene aggiunta una continuity solidissima, cruda, adulta e con un decisa virata verso una guerra dal sapore estremamente terrestre e realistico, ma senza dimenticare la fantascienza. Tutto cambia radicalmente con l'arrivo del demoniaco Lagan, un vero e proprio dittatore sanguinario, che a differenza di Terral non si fa scrupoli con nulla e per nessuno, pur di portare a termine i suoi piani. Perfidi e senza scrupoli sono da segnalare i suoi 2 sottoposti Mes e Dalton, anch'essi meschini, sanguinari e spietati, in particolare Dalton, senza scrupoli e pronto ad uccidere senza nessuna pietà chiunque.
Il destino di Terral muta profondamente con Lagan al comando, innescando un'interessantissima sotto trama interna agli Elda, che poi sarà collegata direttamente anche alla trama principale, tramite svariati colpi di scena davvero ben ideati. In questa seconda e decisiva ultima parte lo scenario devia completamente verso la fantascienza spaziale, utilizzando uno stile molto più duro, azzerando i momenti di quiete e accentuando parecchio ogni genere di dramma legato alla guerra. Guerra che mette in ridicolo l'ormai inutile presenza degli scontri tra robot, per concentrarsi sul dramma e l'orrore che un perfido meschino come Lagan può trasformare in realtà.
La parte finale include interessanti decisioni anche da parte del Dottor Kazami, che risultano innovative e rappresentano l'ennesima ciliegina su una marea di idee da sommare alla corposa trama. “God Sigma” purtroppo si chiude all'episodio 48 in Italiano, ma per fortuna in rete sono reperibili gli ultimi 2 episodi in Giapponese, che da soli valgono tantissimo, grazie a un finale esaustivo ed eccelso.
Dal punto di vista tecnico “God Sigma” non è nulla di eccezionale e questo rende ancor più determinante lo spessore della trama. Intendiamoci il mecha design dei 3 robot, della grande ala e di God Sigma è eccelso, ma il dettaglio in movimento non è nulla di speciale per il 1980-81. La base di Trinity City è ben dettagliata in tutte le inquadrature all'interno ed esterno ha un buon dettaglio, mentre quando si alza la rampa per i robot la definizione è scarsa.
Il massimo lo si raggiunge durante la splendida trasformazione, anche se va ben precisato che le animazioni che la riguardano sono 3 e tutte in evoluzione. La prima è veloce con la sigla cantata di sottofondo e meno animazioni, la seconda rallenta e lascia solo la base ma non aggiunge nulla, mentre la terza, quella dove i 3 robot si mettono in posa d'azione è nettamente migliore. La grande ala viene preceduta da un effetto sonoro e visivo, quindi viene lanciata e caricata con la triplice energia, che poi circonda i 3 robot e li protegge per l'intera trasformazione. Le animazioni vengono ampliate sia con il rientro delle braccia di Nettuno e Terremoto, che con quello delle rispettive teste per comporre le gambe di God Sigma. Insomma la terza trasformazione é molto meglio animata, studiata ed è veramente esaltante da guardare e sentire.
Il sonoro è protagonista per la sigla iniziale italiana, anni luce superiore a quella originale giapponese, ma soprattutto proprio per l'idea tutta Italiana di lasciare dalla seconda trasformazione l'ottima base midi, dotata di un giro di basso e in generale di una cura talmente raffinata, da sembrare una OST originale e pensata appositamente per la trasformazione, cosa invece pensata qua in Italia con un risultato davvero rimarchevole.
Il doppiaggio è buono per quasi tutti i personaggi e in particolare quello di Terral, talmente ben fatto e azzeccato da non poter riuscire a immaginarlo doppiato da una altro doppiatore. Più mediocri, ma comunque accettabili, solo quello di Shota e Saki.
Le OST di sottofondo originali non brillano invece e sono le solite in stile anni '70 sentite e risentite in decine di altri Super Robot. Stessa cosa per gli effetti sonori, per nulla innovativi e anche questi riciclati da serie passate.
In ultimo va menzionato un grave errore nel doppiaggio in cui più volte viene menzionato Saturno invece di Giove. Errore banale ma non tollerabile, dal momento che Saturno non appare in nessun frame dell'intero anime, nemmeno nella sigla, visto che la Terra e Io, sono i luoghi principali dove si svolge tutta la serie, senza mai superare Giove appunto.
In conclusione “God Sigma” è un vero capolavoro del genere Super Robot, che non riesce a raggiungere il massimo punteggio a causa di difetti non gravissimi ma che sommati assieme, tolgono un punto netto al voto finale. Ed è davvero un peccato non poter dare un 10, visto che questa serie, al contrario di altre che rientrano nel Real Robot o semplicemente in una variazione forzata al genere, riesce a raggiungere il livello massimo proprio, rientrando nel classico Super Robot.
Consiglio quindi caldamente di riguardare “God Sigma” proprio a chi conosce bene questo filone robotico, ma che lo valuta per ricordi invece che per i suoi reali meriti, magari seguendo solo le proprie preferenze invece che usando valutazioni legate a una visione attenta e recente, indispensabile per valutare quest'anime per come merita realmente, visto che è nettamente superiore a decine di serie vetuste considerate erroneamente classiche, invece che anime robotici cloni dei veri capolavori di questo genere. Genere robotico sempre troppo bistrattato e lascito nell'angolo dei ricordi invece che in quello dei classici Super Robot, che ormai da tempo, fatte rare eccezioni irrilevanti ormai è scomparso.
Recensione di Nemesis Ra Algol
Ebbene sì, ci siamo! L’atteso ritorno dell’imperatore dello spazio è finalmente ufficiale! Yamato Video è orgogliosa di annunciare l’acquisizione dei diritti di GOD SIGMA, l’anime robotico creato da Mitsuteru Yokoyama e realizzato da Toei Company, che sarà proposto nei primi mesi de 2022 in una nuova edizione completante rimasterizzata e restaurata e per la prima volta completa di tutti gli episodi doppiati in italiano!
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Notizia davvero interessante visto che God Sigma, l'imperatore dello spazio in Italia era stato trasmesso per la prima volta nel circuito delle televisioni locali, a partire dal 1981, con una distribuzione limitata a 48 dei 50 episodi totali della serie.
“God Sigma” è una serie di fantascienza mecha del 1980-81 realizzata da Saburo Yatsude, ovvero il nome dietro cui si celano alcuni autori della Toei Animation dopo l'addio da parte di Go Nagai. Go Nagai è il leggendario precursore e iniziatore del genere dei Super Robot, stile anime robotico talmente iconico e concentrato nel periodo 1972-1982, che al giorno d'oggi lo si può tranquillamente considerare un genere a sé stante, da valutare con tutte le sue tipiche caratteristiche quali: invasione da parte di antiche civiltà non umane o al contrario perfettamente umane o molto simili ai terrestri; base terrestre futuristica da dove partono tutti i robot e, ovviamente, la presenza costante e immancabile del “mostro della settimana”, nemesi del Super Robot protagonista di turno e presenza fondamentale per ogni scontro a base di armi riprese dagli antichi samurai. Caratteristiche su cui tutte le serie Nagaiane e di Saburo Yatsude si basavano.
L'animazione robotica in quegli anni spingeva tantissimo sul collaudatissimo schema tokusatsu in salsa robotica, di cui proprio Go Nagai fu ideatore e maestro, rendendo immediatamente riconoscibili le sue opere più famose quali: “Mazinga Z” del 1972, “Getter Robot” del 1974, “Great Mazinger” del 1974-75, “Ufo Robot Grendizer (Goldrake)” del 1975 e Kotetsu Jeeg (Jeeg Robot d'acciaio)” del 1975-76. Anime robotici che non solo resero Go Nagai il simbolo della prima generazione dei Super Robot, ma sia in quel periodo che nel tempo, praticamente l'emblema di un robotico molto adulto, serio, virile, dai protagonisti indimenticabili e carismatici. Con trame ben scritte per il genere e dai nemici ben caratterizzati. Tutte caratteristiche oggi inconfondibili e che rappresentano la prima delle tre epoche del genere. Infatti nel 1976 con l'addio di Go Nagai, la Toei Animation sotto il nome di Saburo Yatsude cambiò completamente quelli che erano stati per quattro anni i capisaldi del genere. La rivoluzione partì in maniera netta fin da subito con “Comattler V” del 1976-77, “Vultus V” del 1977-78, “Genaral Daimos” del 77-78, Daltanios del 1979 e “Baldios” del 1980-81.
La prima cosa che salta subito all'occhio è il mecha design, capace di voltare le spalle a tutti i robot anni '70, per inaugurare un innovativo mecha design: quello Real Robot, che rende God Sigma ormai più simile ai Transformers (sponda Decepticons) che a samurai robotici. Questo lo si nota nel design sia nei singoli robot che dei rispettivi arti e di tutti i dettagli di God Sigma, mecha design finalmente anni '80, proprio come il suo parente "Golion". Dettagli che spiccano in particolare anche per la grande ala, sia in volo che sulle ampie spalle del gigantesco robot (alto 66 metri). Un'altra importantissima svolta risiede nel personaggio principale che non è tra i soliti terrestri ma tra il nemico invasore, il mitico e indimenticabile Generale Terral. La trama è di altissima qualità e innovativa, capace di relegare l'ormai abusato schema tokusatsu in 23 minuti a episodio, per potersi concentrare su una storia originalissima e decisamente più orientata verso la guerra allo stato puro e verso una fantascienza di rara raffinatezza.
I difetti ci sono, ma per una volta ci tengo a menzionarli per prima cosa, dato il loro scarso numero e gravità, al contrario dei pregi, che meritano un serio e lungo approfondimento.
È presente l'ormai inutile schema tokusatsu, sebbene venga accantonato già dopo i primi episodi, in favore di svariate tattiche d'attacco finalmente più credibili. La serie risente di un po' di ripetitività, derivata proprio dai soliti scontri tra God Sigma e i mostri meccanici nemici (i cosmosauri), combattimenti ridotti per fortuna alla splendida trasformazione del robot protagonista con scontri di 23 minuti, visto che ormai stonano con la corposa trama, personaggi, regia e sceneggiatura. L' ultimo difetto purtroppo è il comparto grafico, non legato all'eccelso mecha design né al buon character design, ma a rifiniture dei fondali e di alcune animazioni, che vista qualità della trama, avrebbero meritato una cura nettamente superiore.
Menzionati i difetti è bene ora descrivere questa trama eccellente e davvero originale.
Nell'anno 2300 gli spietati e sanguinari terrestri, possessori della potentissima triplice energia, sono un popolo di invasori a livello interplanetario e tra i popoli sottomessi c'è quello degli Heldiani. Popolo pacifico e dai tratti identici agli umani, costretto loro malgrado a subire la ferocia dei perfidi terrestri! Quindi agli Heldiani non resta che tornare nell'anno 2050 non per sterminare gli umani, non per conquistare, ma per impadronirsi della triplice energia, unico mezzo per evitare le conseguenze nefaste nel futuro e passando per invasori invece che vittime di fatto.
A guidare gli Heldiani nella prima parte ritroviamo quindi il protagonista “nemico” Terral, un Generale Heldiano deciso a sottrarre ai perfidi terrestri, l'energia che 250 anni dopo sarà responsabile di autentici stermini interplanetari.
Ma cos'è esattamente questa potentissima quanto terribile triplice energia? Si tratta di una nuova fonte di energia in 4 dimensioni, basata sulla vera scienza attuale nel campo della fisica quantistica dell'universo. Materia di studio nel 2020, realtà aumentata nel 1980-81, letteralmente anni luce avanti rispetto a qualsiasi anime pensato per quel periodo e per questo genere soprattutto. Ma l'originalità di questo capolavoro non si esauriscono qua perché c'è ben altro! Ad esempio gli Heldiani oltre che attaccare per soli 2-3 minuti con il loro robot inutile della settimana, utilizzano svariate tattiche d'attacco decisamente valide. C'è per esempio lo spionaggio per poter ingannare o sottrarre al nemico uno dei 3 robot per impedirne la formazione in “God Sigma”, la corruzione del capitalista Mr. Martino e proprietario della base terrestre, a cui interessa più il denaro che la salvezza della terra, la creazione di un cyborg dalle fattezze umane per attrarre uno dei protagonisti con metodi privi di ogni pietà, e addirittura scene a più tentativi d'infiltrazione direttamente nella base terrestre.
Anche in questa serie i terrestri vengono introdotti come i protagonisti, vittime della vendetta del generale Terral (poca cosa paragonato ai terrestri del 2300) sulle colonie umane del satellite di Giove Io. I piloti che permettono l'assemblaggio di God Sigma sono: Toshya Dan (robot Tuono), Julian Noguchi (robot Nettuno) e Kira Kensaku (robot Terremoto), tutti e 3 ragazzi con parenti vittime o in pericolo su Io.
La base di Trinity City e i robot sono progettati e custoditi dal dottor Kazami, inventore della triplice energia che alimenta la base, ma soprattutto fornisce di energia sia i robot che la grande ala che permette la splendida “formazione sigma”, ovvero il mitico assemblaggio della durata di un minuto di “God Sigma”, con tanto di base strumentale della sigla italiana, che per una volta disintegra e rende inutile l'ascolto di quella ben più banale giapponese. Altri personaggi sono Rie, ragazza molto giovane addetta alle manovre della base e a qualsiasi genere di assistenza ove la situazione lo richiede. Rie è un personaggio che cresce nel corso della serie, fino a raggiungere buoni livelli in alcune occasioni importanti. Ha anche un fratellino di nome Shota di cui si occupa come una madre, visto che sono entrambi orfani. Tuttavia Shota come in tutti gli anime di questo genere, non rappresenta niente di rilevante, come la sua amichetta Saki.
Quanto ho descritto fa parte proprio della prima parte sottovalutata, dove Terral è il generale omicida che stermina le colonie terrestri spaziali su Io, uno dei 4 satelliti galileiani di Giove, qua reso abitabile eliminando le sue eruzioni vulcaniche, che rendono nelle realtà quasi impossibile un qualsiasi insediamento umano. Tuttavia la resa del satellite è estremamente fedele, col colossale Giove in sottofondo assieme al cielo nero, tipico dell'assenza d'atmosfera.
La sigla "God Sigma", cantata dai Monelli Spaziali
Terral nei primi episodi si fa subito notare per la sua doppia personalità, che non posso svelare in questa recensione, ma che è l'ennesimo tocco di classe e talento da parte del gruppo Saburo Yatsude. Non pensate che sia la storiella d'amore come in “General Daimos” e “Baldios”, Terral nasconde un segreto troppo determinante e troppo legato alla qualità della trama, per poterlo rivelare in questa recensione. Ma questo segreto non è che uno dei tanti suoi aspetti, che rendono il Generale Terral, senza dubbio il vero e assoluto protagonista di questa serie. I suoi sottoposti sono Gira e Litz, la prima è un personaggio abbastanza interessante specie nella seconda parte, mentre Litz è l'ennesimo nevrotico guerrafondaio visto e rivisto in tutti i robotici anni '70 e quindi irrilevante seppur carismatico.
Quindi sebbene la prima parte tende a essere ripetitiva, grazie a sapienti scelte registiche, di personaggi e di trama, quest'anime è molto meno banale anche nella prima parte. Al contrario di come lo si è sempre voluto far passare.
La seconda parte invece è tutto un altro anime. Le battaglie tokusatsu vengono totalmente riviste, rese funzionali solo alla trama e con robot nemici ben più pericolosi, senza però mai dimenticare quanto ormai siano superflui allo svolgersi della trama. Trama a cui viene aggiunta una continuity solidissima, cruda, adulta e con un decisa virata verso una guerra dal sapore estremamente terrestre e realistico, ma senza dimenticare la fantascienza. Tutto cambia radicalmente con l'arrivo del demoniaco Lagan, un vero e proprio dittatore sanguinario, che a differenza di Terral non si fa scrupoli con nulla e per nessuno, pur di portare a termine i suoi piani. Perfidi e senza scrupoli sono da segnalare i suoi 2 sottoposti Mes e Dalton, anch'essi meschini, sanguinari e spietati, in particolare Dalton, senza scrupoli e pronto ad uccidere senza nessuna pietà chiunque.
Il destino di Terral muta profondamente con Lagan al comando, innescando un'interessantissima sotto trama interna agli Elda, che poi sarà collegata direttamente anche alla trama principale, tramite svariati colpi di scena davvero ben ideati. In questa seconda e decisiva ultima parte lo scenario devia completamente verso la fantascienza spaziale, utilizzando uno stile molto più duro, azzerando i momenti di quiete e accentuando parecchio ogni genere di dramma legato alla guerra. Guerra che mette in ridicolo l'ormai inutile presenza degli scontri tra robot, per concentrarsi sul dramma e l'orrore che un perfido meschino come Lagan può trasformare in realtà.
La parte finale include interessanti decisioni anche da parte del Dottor Kazami, che risultano innovative e rappresentano l'ennesima ciliegina su una marea di idee da sommare alla corposa trama. “God Sigma” purtroppo si chiude all'episodio 48 in Italiano, ma per fortuna in rete sono reperibili gli ultimi 2 episodi in Giapponese, che da soli valgono tantissimo, grazie a un finale esaustivo ed eccelso.
Dal punto di vista tecnico “God Sigma” non è nulla di eccezionale e questo rende ancor più determinante lo spessore della trama. Intendiamoci il mecha design dei 3 robot, della grande ala e di God Sigma è eccelso, ma il dettaglio in movimento non è nulla di speciale per il 1980-81. La base di Trinity City è ben dettagliata in tutte le inquadrature all'interno ed esterno ha un buon dettaglio, mentre quando si alza la rampa per i robot la definizione è scarsa.
Il massimo lo si raggiunge durante la splendida trasformazione, anche se va ben precisato che le animazioni che la riguardano sono 3 e tutte in evoluzione. La prima è veloce con la sigla cantata di sottofondo e meno animazioni, la seconda rallenta e lascia solo la base ma non aggiunge nulla, mentre la terza, quella dove i 3 robot si mettono in posa d'azione è nettamente migliore. La grande ala viene preceduta da un effetto sonoro e visivo, quindi viene lanciata e caricata con la triplice energia, che poi circonda i 3 robot e li protegge per l'intera trasformazione. Le animazioni vengono ampliate sia con il rientro delle braccia di Nettuno e Terremoto, che con quello delle rispettive teste per comporre le gambe di God Sigma. Insomma la terza trasformazione é molto meglio animata, studiata ed è veramente esaltante da guardare e sentire.
Il sonoro è protagonista per la sigla iniziale italiana, anni luce superiore a quella originale giapponese, ma soprattutto proprio per l'idea tutta Italiana di lasciare dalla seconda trasformazione l'ottima base midi, dotata di un giro di basso e in generale di una cura talmente raffinata, da sembrare una OST originale e pensata appositamente per la trasformazione, cosa invece pensata qua in Italia con un risultato davvero rimarchevole.
Il doppiaggio è buono per quasi tutti i personaggi e in particolare quello di Terral, talmente ben fatto e azzeccato da non poter riuscire a immaginarlo doppiato da una altro doppiatore. Più mediocri, ma comunque accettabili, solo quello di Shota e Saki.
Le OST di sottofondo originali non brillano invece e sono le solite in stile anni '70 sentite e risentite in decine di altri Super Robot. Stessa cosa per gli effetti sonori, per nulla innovativi e anche questi riciclati da serie passate.
In ultimo va menzionato un grave errore nel doppiaggio in cui più volte viene menzionato Saturno invece di Giove. Errore banale ma non tollerabile, dal momento che Saturno non appare in nessun frame dell'intero anime, nemmeno nella sigla, visto che la Terra e Io, sono i luoghi principali dove si svolge tutta la serie, senza mai superare Giove appunto.
In conclusione “God Sigma” è un vero capolavoro del genere Super Robot, che non riesce a raggiungere il massimo punteggio a causa di difetti non gravissimi ma che sommati assieme, tolgono un punto netto al voto finale. Ed è davvero un peccato non poter dare un 10, visto che questa serie, al contrario di altre che rientrano nel Real Robot o semplicemente in una variazione forzata al genere, riesce a raggiungere il livello massimo proprio, rientrando nel classico Super Robot.
Consiglio quindi caldamente di riguardare “God Sigma” proprio a chi conosce bene questo filone robotico, ma che lo valuta per ricordi invece che per i suoi reali meriti, magari seguendo solo le proprie preferenze invece che usando valutazioni legate a una visione attenta e recente, indispensabile per valutare quest'anime per come merita realmente, visto che è nettamente superiore a decine di serie vetuste considerate erroneamente classiche, invece che anime robotici cloni dei veri capolavori di questo genere. Genere robotico sempre troppo bistrattato e lascito nell'angolo dei ricordi invece che in quello dei classici Super Robot, che ormai da tempo, fatte rare eccezioni irrilevanti ormai è scomparso.
Recensione di Nemesis Ra Algol
La recensione incensa un po' troppo questa serie, che non e' sicuramente quanto di meglio abbia offerto il genere, ma che rimane comunque buona (e a tratti molto buona) e meritevole di una pubblicazione integrale.
Io un po'di giappo lo so,ma come lettura e a livello elementare.
Voto senz'altro per una imminente ripubblicazione in DVD.
Speriamo arrivi presto edizione home video.
"Scagliando la tua spada nello spazio/ti getti sui nemici a precipizio!"
(ma senza spada....uh uh uh!...)
A parte gli scherzi,una delle sigle migliori assieme a Ufo Daiapolon,Ken il guerriero e Lady Oscar"classica".
Da qualche mese sono reperibili coi sub. ita.
L'ho rivista tutta qualche mese fa: sufficiente. La prima parte mediocre e non per via della ripetitività o dello schema tokusatsu (parola che oramai ha acquisito il significato di male assoluto, quando non lo è) ma per via che le trame dei singoli ep., la caratterizzazione dei personaggi e i disegni brutti non lo differenziano o meglio non lo alzano rispetto al robotico fino ad allora andato in onda. Dopo ben 25 ep. (metà serie), le cose cominciano a variare: la trama si articola, episodi più avvincenti, i disegni migliorano a vista d'occhio (a volte anche l'animazione), i personaggi "crescono" ...insomma, seconda parte sopra la media. Non una serie fondamentale ma godibile ancora oggi guardandolo rigorosamente un episodio al giorno ...
Il mio God Sigma è comunque felice:
https://pbs.twimg.com/media/FEtr87TXIAI9uxO?format=jpg&name=small
Preferirei anche io, almeno per consistenza della lavorazione. Poi chiaramente andrebbe incluso il doppiaggio storico per preservarlo. Idem per la sigla, originale ma va anche preservata quella storica italiana.
Il fatto di doppiare solo gli episodi mancanti, boh, mi sembra una pezza, tra l'altro mi chiedo come facciano con il cast. Aspetto di saperne di più.
Sì concordo, anche perchè il doppiaggio storico lasciava molto a desiderare, fosse per me lo rifarei anche per Danguard e altri classici bistrattati in quel senso.
Ma come mai ai tempi non doppiarono gli ultimi due episodi? Si dimenticarono di acquistarli? Li reputarono troppo scioccanti o che altro?
Può essere qualunque motivazione,Laserion fu lasciato alla prima serie anche se poteva avere i numeri per un successo.
C'era il marasma commerciale, negli anni ottanta i cartoni giapponesi costavano ancora poco, si compravano a chili ma poi non c'era un trattamento equo.
A Cybernella e Lalabel fecero un adattamento obbrobrioso,la maghetta si vide tagliare tre o quattro puntate.
Penso che anche Daikengo abbia seri problemi di (in) comprensione.
Una girellata che lascio ai girellari molto volentieri.
Mi ricordo come andavano le cose in quegli anni (parzialmente, sono del '90) ma ogni volta che me lo rammentano mi cascano le braccia
Un po' ci son cresciuta con i robottini ( Arbegas,Daikengo, ecc....)Ken Shiro, l'uomo Tigre e compagnia bella. Ai tempi facevano pure Dragon Ball (sempre su Telenorba)
Perche' no?
non e' un capolavoro vero, ma a molti (me compreso) brucio' non poco il fatto che si interrompeva cosi vicino alla fine, alla fine escludendo il doppiaggio dei due episodi finali, non c'e' molto da rieditare, mettendo ovviamente i sbu fedeli, vero la serie dovrebbe essere ridoppiata visto come era vergognoso il primo doppiaggio, ma siamo lontani dai tempi in cui si ridoppiavano opere davvero mediocri come Charlotte per esempio, circolano davvero pochi soldi.
Yamato doppia gli ultimi due episodi perche' ogettivamente non ha un grande impatto, cosa diversa se volessero ridoppiare tutta la serie, per quanto possa interessare, non e' esattamente un capolovoro memorabile, ne e' stata epocale, ha un appeal giusto per i cultori del genere, ma non e' un Gundam o un Ken il Guerriero(quello si che meriterebbe un ridoppiaggio con i contro )
Ma che, davvero?
Gli stessi tempi dell'uomo tigre e di ken il guerriero?
Stessi tempi del pre prima serata di Bem?
Di Ryu? Di Sam il ragazzo del west ( primi episodi)? Di zambot (con episodi tragici di bambini-bomba e carneficina finale)? Ecc ecc
Beh...alla prima trasmissione di Card Captor Sakura fecero una cosa analoga, ahimè. U_U
L'ultimo episodio doveva andare in onda di lunedì, quindi decisero che era brutto e non lo trasmisero, facendo finire la serie di venerdì ed iniziare il lunedì con un nuovo cartone o anime. -_-
Sì ma era brutto. Un mecha più ridicolo del solito, tra parentesi (lo batte solo Voltron - Go Lion)
Quelli erano dei tempi "raw" nei quali molti aspetti dovevano essere ancora esplorati e certe consapevolezze raggiunte. Questo conferiva sicuramente errori, inesattezze, gravi sbavature, politiche senza senso e tanto altro ma, dall'altro lato ha offerto anche più magia ed autenticità ad un settore che sarebbe diventato poi il fenomeno che è oggi. Che dire, orgoglioso di averne fatto parte.
Che bello aver gusti diversi, per me entrambi ottimi, poi Golion è pure molto famoso nel mondo.....
Ho per sbaglio letto Co****ne anzichè Coligne, non sto scherzando. Sono serio.
Vabbè, visto il commento però.. non me ne pento.
Da bambini, perché in fondo erano serie dirette maggiormente a loro, mai sentito lamentarsi alcuno... Anzi, si faceva a gara a prendere più leoni giocattoli possibili per ricreare il robot intero. I ricconi avevano addirittura tutti i piloti, chiavi e navicelle...
Dicessi balatak, o mechander, ma neanche, li definirei brutti. Ridicoli a mio parere non c'è nessun robot.
Mi piaceva la sigla italiana di God Sigma.
Voltron? Un mecha che realmente neanche esiste?
Sicuro lo batte lui.
Da piccola lo adoravo, letteralmente: è stato uno dei miei robottoni preferiti. Credo che il forte rilievo che veniva dato ai sentimenti dei personaggi l'abbia differenziato da molte altre serie del genere, valendogli anche il titolo di "Shoujo robottone". Classica serie che metteva d'accordo il pubblico maschile e quello femminile, che comunque negli anni '70 e '80 apprezzava eccome anche i robottoni. Si era di bocca buona!
Qui comunque c'era un forte rilievo dato alle storie d'amore( impossibile dimenticare il tenebroso Terral ), alle tematiche ecologiste, pacifiste che erano d'attualità all'epoca e-soprattutto, ma non voglio spoilerare troppo-anche se per vie un po' tortuose veniva presentata una storia d'amore molto particolare, con un velato accenno al "gender bender" che forse all'epoca portò alle censura degli ultimi episodi e sicuramente alla censura o elaborazione di molti dialoghi precedenti.
Questo, oltre a una sequela di imprecisioni (soprattutto sull'origine temporale degli invasori) dovuta alla scarsa cura nelle tempistiche pressanti dell'epoca giustificherebbe un ridoppiaggio, ma tant'è, accontentiamoci di assistere finalmente al sospirato epilogo che finora avevamo solo potuto intuire da puntate raw trovate qua e là su internet.
Non sapevo che avesse così tanti estimatori, all'epoca eravamo solo io ed un compgno delle medie a seguirlo e parlarne..mi fa piacere, due notizie positive per aprire bene la settimana!!!
Uhhhh, cosa mi hai rammentato. Che tempi
Laserion già, poteva al pari di Arbegas avere un bel pò di successo, ancora oggi è attuale, un robot creato e guidato al computer!
Spero che un giorno recuperino anche quello anche se non ha la fama di God Sigma e soci.
Arbegas era uno strano misto, l'ambientazione , mecha e chara era tipicamente anni 80, ma la storia era cosi anni 70 che era fuori tempo massimo gia da allora con personaggi che erano davvero odiosi, e la cosa che mi colpi' e' che alla fine per arrestare l'invasione hanno letteralemente perpetrato un genocidio del popolo invasore, ma non con dramma , ma con leggerezza e divertimento, abbiamo sconfitto i cattivi.
A dire il vero non ricordo tanto il finale però i protagonisti mi erano abbastanza simpatici anche se sicuramente stereotipati, c'era persino il Boss della situazione, si rifaceva molto ai classici Getter Robot, Grande Mazinga e soci ma con una grafica tipicamente anni 80.
Il doppiaggio italiano di Arbegas non lo trovai malaccio, il cast era quello utlizzato anche su opere più famose come Ken il guerriero, Maison Ikkoku, etc. quindi in questo caso un ridoppiaggio lo troverei fuori luogo a differenza di altre serie più bistrattate e troncate sul più bello (penso pure a Yawara / Ginger la principessa dello Judo).
il primo,anche se ripeti non brilla come story ripresa da Gaiking o al limite da Gakeen,poi Arbegas e infine Laserion il quale avveniristico nella story ma povero,elementare nel Mecha.
non mi meraviglia, il comparto tecnico e mecha non erano affatto male , ma la storia riprendeva i topoi nagaiani delle serie televisive, ma senza il pathos che ne conseguiva, credo che fosse molto orientato ad un pubblico decisamente infantile.
L'originale Golion sì era molto bello a differenza della versione taglia e cuci americana intitolata Voltron.
infatti il remake Netflix riprende molti elementi narrativi dalla trama originale
Credo che la Yamato stessa se ne sia dimenticata!
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