Le polemiche sui trascorsi storici tra Corea e Giappone, si sa, sono piuttosto ricorrenti anche per gli anime e manga. Questo e' ricapitato anche questo 15 gennaio, data in cui viene festeggiato il compleanno di un personaggio assolutamente di finzione come Ray, uno dei protagonisti del franchise multimediale di The Promised Neverland. Per l'occasione Demizu Posuka, mangaka dell'opera originaria, ha pubblicato su twitter un'illustrazione speciale, come fa solitamente, che però purtroppo ha suscitato numerose polemiche.
L'illustrazione presenta diversi personaggi dell'opera, con Ray al centro, con indosso uniformi militari, in particolare dell'era Taisho, quindi uniformi dell'esercito imperiale giapponese. Sotto il post sono fioccati da subito molti commenti negativi: "No, questi non sono abiti militari moderni del Giappone, ma dell'era Taisho. L'era Taisho fu il periodo in cui il Giappone commise molti crimini nei paesi che voleva conquistare ".
In sostanza, la polemica si è generata nei paesi limitrofi al Giappone, come la Corea del Sud e la Cina, che hanno criticato il fatto che l'artista "glorificasse i tempi bui del Giappone" e la sua illustrazione fosse l'ennesimo atto da parte dei giapponesi di voler cambiare la storia senza essersi mai scusati con questi paesi per i crimini passati. Alla fine il post non è stato cancellato ma l'artista ha dovuto chiudere la possibilità di aggiungere altri commenti.
L' illustrazione in reatà aveva una sua ragione: si basava infatti su uno dei modelli presentati nel videogioco per smartphone The Promised Neverland: Escape From Hunting Garden. Basta vedere l'abbigliamento dei tre personaggi principali: Emma, Ray e Norman, i cui abiti sono identici a quelli mostrati nella visual del videogioco qui sotto.
The Promised Neverland è stato serializzato da Kaiu Shirai e Posuka Demizu su Weekly Shonen Jump di Shueisha da agosto 2016 fino al 15 giugno 2021; in Italia è edito da J-POP.
Fonte: somoskudasai.com
L'illustrazione presenta diversi personaggi dell'opera, con Ray al centro, con indosso uniformi militari, in particolare dell'era Taisho, quindi uniformi dell'esercito imperiale giapponese. Sotto il post sono fioccati da subito molti commenti negativi: "No, questi non sono abiti militari moderni del Giappone, ma dell'era Taisho. L'era Taisho fu il periodo in cui il Giappone commise molti crimini nei paesi che voleva conquistare ".
In sostanza, la polemica si è generata nei paesi limitrofi al Giappone, come la Corea del Sud e la Cina, che hanno criticato il fatto che l'artista "glorificasse i tempi bui del Giappone" e la sua illustrazione fosse l'ennesimo atto da parte dei giapponesi di voler cambiare la storia senza essersi mai scusati con questi paesi per i crimini passati. Alla fine il post non è stato cancellato ma l'artista ha dovuto chiudere la possibilità di aggiungere altri commenti.
L' illustrazione in reatà aveva una sua ragione: si basava infatti su uno dei modelli presentati nel videogioco per smartphone The Promised Neverland: Escape From Hunting Garden. Basta vedere l'abbigliamento dei tre personaggi principali: Emma, Ray e Norman, i cui abiti sono identici a quelli mostrati nella visual del videogioco qui sotto.
The Promised Neverland è stato serializzato da Kaiu Shirai e Posuka Demizu su Weekly Shonen Jump di Shueisha da agosto 2016 fino al 15 giugno 2021; in Italia è edito da J-POP.
Fonte: somoskudasai.com
Come al solito le persone parlano senza sapere niente.
Senza contare che mi sembra che in Bungo Stray Dogs quell'abito, o uno decisamente molto simile, venga indossato dai Cani da Caccia, organizzazione governativa, e nessuno se ne lamenti
Polemica inutile su una illustrazione carina
"L'epoca dei piagnistei"... mammamia gli ultimi anni sono stati allucinanti.
Sarebbe comunque stata difesa da qualcuno, hai una concezione fin troppo alta dell'Internet
Quindi all'epoca non si vestivano così i giapponesi? Perchè l'illustrazione questa è, personaggi con abiti d'epoca, non che fanno altro che possa essere classificabile come "voler cambiare la storia"....
Ma perchè l'autore dovrebbe fare un'illustrazione di personaggi giapponesi moderni vestiti da nazisti? Qua parliamo di un autore giapponese che ha realizzato un'illustrazione coi suoi personaggi in un contesto storico che nell'animazione giapponese è comunissimo, abbiamo visto decine di anime ambientati in epoca Taisho/prima Showa che non avevano nessun collegamento coi crimini militari giapponesi dell'epoca, perchè prendersela solo adesso alla fine?
Più o meno siamo sempre li.
Se è per questo, non c'è modo di sfuggire al lapsus storico di turno.
Se disegnassi i protagonisti di Demon Slayer con le giubbe rosse inglesi dovrebbe insorgere mezzo pianeta per apologia del colonialismo britannico; se vesto quelli di Chainsaw Man con divise dell'Armata Rossa si possono offendere Polacchi, Ungheresi, Ucraini, ecc...
Su queste premesse non posso disegnare un leone. Sia mai che le gazzelle abbiano un mancamento.
E' anche per questo motivo che il Partito Borbonico non accetta l'unità d'Italia e vorrebbe ripristinare la legalità riedificando il Regno delle Due Sicilie, vittima della violenza di pochi (mille in camicia rossa) i quali si sono arrogati il diritto di destituire dei bravi regnanti senza una consultazione elettorale su larga scala che coinvolgesse tutti i sudditi, preferendo dare solo la voce alle armi.
D'altronde anche l'Austria, nell'Ottocento, ha subito l'attacco di numerosi terroristi facinorosi pseudo-italiani (chiamati carbonari) che, anziché dimostrare pacificamente in piazza in un tripudio di bandiere colorate, anziché fare una bella petizione online per affrancarsi dal governo di Vienna, hanno scelto la strada della violenza.
Un abbraccio agli amici austriaci e ai borbonici, scusateci se usiamo simboli divisivi che rievocano pagine sgradite della storia.
Per quanto mi riguarda, io riconosco solo lo Stato Pontificio.
Le divise naziste, indipendentemente dal fatto che siano state indossate da sacchi di letame, erano belle, e furono realizzate da Hugo Boss, per dire. Se qualcuno dovesse disegnare dei personaggi con quelle divise non diventerebbe automaticamente sostenitore nazista, magari vuole solo disegnare delle belle divise militari.
Se comunque dobbiamo ragionare così, allora dovremmo scandalizzarci più per dei personaggi vestiti da preti o sacerdoti, visto quello che hanno combinato in 2000 anni di storia...
Social-cerebroleso-fan: U can't do that here!
In effetti ricordo Megane in Lamù travestito da SS, ma nessuno si sognava di accusare Oshii di essere filonazista. Sarà che a quei tempi si badava ancora al contesto.
E parlando di internet, si tende troppo spesso a tralasciare che polemiche come questa, o quella sugli orecchini di Tanjiro in Demon Slayer, sono montate ad arte da nazionalisti di altri paesi. Fa sempre comodo avere qualcuno con cui prendersela ciclicamente, come la Germania per gli italiani.
Concordo.
Personalmente io rivedrei e ridurrei l'importanza che si dà a tutto ciò che può essere apologia di qualcosa e lo limiterei a fatti concretamente dannosi (ovvero non il "potrebbe indurre a" che non ha alcuna base).
Indignarsi per tutto, anche senza una chiara intenzione di attaccare dall'altra parte, serve solo a piegare le persone ed il loro agire al proprio volere e ai propri gusti.
A questo punto forse dovremmo smettere di fare commemorazioni, se ricordare il passato serve solo a limitare e costringere le persone forse non si è capito perché si è scelto di farlo.
PS: non me la sono inventata, ci stanno dei poveracci che lo pensano per davvero
Concordo e il fatto che possano essere "belle" sarebbe soltanto una giustificazione anche poco credibile.
Ci sta. Però se mettiamo in mezzo il rispetto, va considerato anche quello nei confronti di chi riceve la critica/accusa, spesso non portato nell'attribuire intenzioni all'autore/autrice di turno senza avere un vero dialogo. Non è l'autore a doversi giustificare ma chi eventualmente muove le accuse a spiegare e penso che se venisse fatto veramente ci si accorgerebbe che delle vere basi su cui sia necessario "imporre" la propria visione non ce ne siano.
L'attribuzione di un significato ai simboli è una cosa personale e secondo me se ci si ostina a continuare a farlo forse è opportuno non ricordare più il passato.
Certo, non c'è dubbio, ma se un disegnatore disegna una divisa in quello stile, però senza simboli, come è anche in questo caso, non c'è molto da indignarsi. Il disegnatore non sta facendo propaganda, il problema è che le divise "ricordano" "quelle usate dai soldati.
Magari lo ha fatto solo perché gli piace la divisa o perché ha pensato che stesse bene con quel personaggio. Tutto qua.
Ma a proposito, nessuno si indignó quando in Fullmetal Alchemist, King Bradley si fa chiamare Fuhrer?
Cope harder
PS: vedo che sono arrivati i wumao che tirano in ballo il risorgimento a cazzo di cane. Per giunta dimostrando di non aver mai aperto un libro di storia in vita loro
Io ho avuto l'impressione che quel post fosse ironico...
La vedo allo stesso modo, quel che mi dà un po' fastidio è che si facciano due pesi due misure perché si tratta di un mangaka e del Giappone.
Già finto buonismo, il Giappone imperialista ha semplicemente commesso enormi crimini in Corea e poi Cina...proprio noiosi questi coreani... vai a mostrare una divisa dell'esercito tedesco della seconda guerra mondiale in Israele e vedrai come reagiscono... proprio noiosa la memoria storica
Quoto in pieno!!! È veramente ora di finirla con questa storia delle divise… tra un po’ dovranno tutti vestirsi di un saio bianco? O nero? Nulla? Non andrebbe nemmeno bene queste di alternative… siamo al ridicolo
Dove si firma per pubblicare i manga nazisti in Israele?
A parte gli scherzi non penso Israele sia da prendere a modello, per qualunque cosa
L'esercito israeliano ha disegnato I suoi carri prendendo spunto da quelli tedeschi.
Inoltre il porno estremo nazisploitation andava di moda (o almeno così diceva wikipedia).
Non ridete troppo forte che vi fa male
Legge di Poe: senza un'indicazione precisa, non è possibile distinguere un'affermazione estrema dalla sua parodia.
Scemenze simili le ho già incontrate e dopo il terzo punto puoi solo disegnare una circonferenza unica...
Quello che voglio intendere è che siamo davanti ad un'illustrazione per un manga shounen, giustificata peraltro dal videogioco, la domanda quindi è questa: ma c'è davvero bisogno di fare polemica su cose del genere?
Infatti è per quello che ho aggiunto che Israele forse non è il miglior esempio per parlare di tolleranza.
E sull'ironia io l'ho percepita perchè il post è autocontraddittorio (la violenza dei cerbonari è necessaria dal post stesso ma allo stesso tempo criticata e non puoi criticare qualcosa che ritieni necessario)
non solo. ma quando l'urgenza di criticare valica il buon senso, si creano esagerazioni per non dire altro........ed essere educati
Ma poi uno penso che possa esprimere la propria arte come gli pare, anche se volesse fare un riferimento diretto. Cos'è adesso censuriamo le cose solo perché rimandano a eventi orribili, anche quando è chiaro che non hanno scopo di glorificarli? Non mi sembra diverso da chi bruciava libri di diversa ideologia, tipo uuuuh i nazisti ecco.
Ma ehi, ormai sembra che uno debba fare attenzione a qualunque cosa posta su Internet, specialmente se lo fà su Twitter con tutti gli snowflakes che ci vivono sempre in agguato come avvoltoi, attentissimi a qualunque pretesto per far esplodere qualche polemica dal, letteralmente, nulla.
Almeno chi ha un pò di sale in zucca può farcisi qualche risata e prenderli in giro, è una delle gioie della vita perculare gli hater moralisti ^^.
Mi immagino però la povera illustratrice che ha voluto solo commemorare il giorno della nascita di uno dei suoi personaggi con un mero disegno e la gente ha reagito così:
Su Israele e i diritti umani posso concordare, ma il mio è un discorso di opportunismo e memoria storica. Penso al giusto disgusto dei deportati per il revisionismo storico (consiglio i libri di Vidal Naquet sul tema) Il problema non è neppure che il Giappone non si sia mai scusato con coreani e cinesi, ma che da un decennio e mezzo ha preso iniziative di revanscismo. Il manga e l'animazione sono stati in passato luoghi di memoria e denuncia storica, penso a Shigeru Mizuki... l'autrice certamente non aveva intenzioni sbagliate, certamente non ha minimamente pensato ai problemi con la Corea, ma il fatto che si disegnino con leggerezza divise di questo tipo dimostra che in Giappone c'è una assenza di memoria storica. I coreani sono molto suscettibili, troppo, ma da Shinzo Abe in poi il governo del Giappone degli ultimi anni fa un po di tutto per provocare. Certo noi italiani non abbiamo molto di cui parlare con i nostri miti di "italiani buonagente", con il nostro dire tanto contenti un ambaradan ecc...
Comunque il precedente messaggio di KuomaHoyn spiega tutto benissimo.
Probabilmente il commento di @IlBorga voleva evidenziare che, dal punto di vista di un coreano, le uniformi dell'esercito imperiale giapponese, non gli abiti della gente comune dell'epoca, hanno la stessa valenza delle divise naziste per noi occidentali.
King Bradley è un villain, (tra l'altro, a mio parere,
Dal tenore della maggior parte dei commenti traspare un cinismo estremo, ma se vi rimane ancora un briciolo di empatia, provate a mettervi nei panni di un coreano che vede rappresentati dei personaggi che ammira con le stesse uniformi di chi si è reso responsabile delle peggiori atrocità contro il suo popolo.
Tutto d'accordo tranne il coinvolgimento italiano nell'olocausto che non mi sembra minimizzato visto che il termine crimini nazifascisti è molto usato.
Allo stesso tempo il numero di ebrei deportati prima dell'occupazione tedesca (dove erano comunque in dei campi di lavoro e privi di diritto sia chiaro) rasenta lo 0.
a ben veduta, sarebbe un crimine contro la dignità umana
Sarebbe molto interessante in quel caso leggere i commenti dei giapponesi e di tutti i menefreghisti che hanno postato in questa news.
Da quel che sò le uniformi non hanno mai compiuto crimini da sole.
Riguardo la Aum Shinrikyo come già detto nel mio primo commento se l'autore non glorifica le loro ideologie ed azioni criminali ed è funzionale alla storia, non c'è nessun problema.
Anzi dirò di più, mi disgusta quando in una storia cambiano i simboli solo perché offendono qualche snowflake. Quel che è stato và ricordato in tutta la sua cruda interezza, la gente ha il diritto e il dovere di sapere e ricordare e quindi di tramandare.
Cacchio il giorno della memoria è stato solo ieri, sono proprio le vittime uscite allo scoperto che vogliono si sappia tutto e niente venga censurato... il vero nemico al giorno d'oggi sono proprio le mentalità negazioniste e la cancel culture.
Già che ci sono rispondo anche a questo che prima avevo preferito ignorare. Se fossi io saprei all'istante che l'autrice non ha mostrato alcuna ideologia pro-imperialista, che non sono minimamente provocatorie e che non ha neanche usato simboli dato che sono solo illustrazioni tratte da modelli bonus prese da un mobage.
Ben diverso da quel che ho visto anche oggi al telegiornale riguardo le proteste vergognose che stanno facendo i No-Vax paragonandosi ai prigionieri ebrei, vero uso improprio e vittimista di simboli dell'Olocausto quali le camice a striscie blu e bianche e la stella gialla.
Anche le uniformi sono parte integrante di una determinata ideologia, non si possono scindere le due cose, altrimenti la gente potrebbe andare in giro indossando le uniformi delle SS e giustificarsi dicendo "non sono nazista, mi piacciono solo a livello estetico".
Nulla da obiettare in proposito, ma ribadisco che in questo caso il fattore che ha scatenato la polemica è stata la rappresentazione di personaggi che nel manga sono portatori di valori positivi con le stesse uniformi di chi si è macchiato delle peggiori atrocità.
Non so, che devo dire, a me non dà fastidio. Non riesco proprio a fare l'associazione perché il contesto non mi dà alcuna sensazione negativa, come già detto preferisco guardare in fondo alle cose piuttosto che al superficiale del mero vestiario, e se l'autrice non ha vestito i personaggi per portare avanti una sua filosofia pro-imperialista non riesco a trovare motivo di arrabbiarmi, sconvolgermi o offendermi anche se fossi io stesso un membro del popolo/etnia perseguitati.
Dipende dalla sensibilità di ognuno suppongo.
Ma guarda neanche io vorrei trovarmi in giro per strada qualcuno vestito con uniformi che venivano usate da organizzazioni criminali, sarebbe di cattivo gusto anche senza simboli sono d'accordo, ma penso che in certi contesti sia ok.
Se mi trovo ad una fiera del fumetto tipo Lucca Comics e vedo un gruppo di cosplayer che scimmiotta i nazisti, ma è chiaro che non sono neo-nazisti anche loro e anzi, che li prendono teatralmente in giro, per me va bene. E faccio questo esempio perché l'ho visto con i miei occhi proprio a Lucca anni fà XD
Insomma dipende tutto da come e da chi questo tipo di cose vengono usate secondo me.
Poi davvero sono discorsi troppo grandi, rischio di sembrare l'esperto arrogante di turno e non ci tengo proprio. Ma non credo che nessuno qua fosse menefreghista o mancasse di empatia verso le vittime, quello mi ha triggerato.
Fine discorso da parte mia, peace ✌️
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