Non lo nego, sono un fan degli zombie movies! Film o serie tv che sia, a me non scappa nulla, in una costante ricerca di qualcosa di divertente ma al contempo innovativo che diventa sempre più difficile dopo anni di uso e abuso di questo filone. Non potevo quindi non adocchiare "Non siamo più vivi", la zombie serie coreana nuova di zecca che arriva direttamente doppiata su Netflix sulla scia di quel sorprendente successo planetario che è stato Squid Game. Dal trailer già si provava quella sensazione di Dejà Vu che un titolo basato su un'apocalisse zombie si porta sempre dietro, ma quello che ha davvero destato la mia curiosità era che il "già visto" fosse riferito anche alle mie letture fumettistiche.
Mi direte: "Niente di nuovo!", l'universo seriale coreano ha moltissime ispirazioni manga, ne abbiamo parlato anche qui per lo stesso Squid Game, eppure tanto è bastato per indurmi alla visione, pur con un certo scetticismo. Questo nonostante da fan io non abbia mai negato che uno dei titoli migliori e che più mi hanno divertito di questo filone negli ultimi anni sia Train to Busan, diventato ormai un vero cult del genere, sdoganando in parte anche da noi il cinema di intrattenimento coreano. Divertente che proprio questa pellicola venga citata in questa serie: "Gli zombie dovrebbero rimanere nei film".
Questo è il mood di Non siamo più vivi, dove un gruppo di studenti intrappolato in un liceo cerca di sopravvivere come può in attesa di soccorsi, senza cibo, acqua o Internet, dopo essere stati abbandonati dal governo nel pieno di una pandemia zombie partita proprio dalla loro scuola.
Tratto da un webtoon, Now at Our School (nota anche con il titolo di School Attack), che ha conquistato i lettori in Corea sulla piattaforma Naver e poi in Indonesia, Thailandia e a Taiwan, questo titolo non potrà non risvegliare in noi il ricordo di manga come Highschool of the Dead di Daisuke Satō come anche di School-Live! della coppia Norimitsu Kaihō/Sadoru Chiba, non solo per l'ambientazione scolastica e determinati clichè ma anche per la regia e le inquadrature, per le interazioni e la scelta dei tempi che rendono questa serie molto più vicina al mondo degli anime/manga che alle serie horror americane.
Questo, a mio modesto avviso e conscio di essere di parte in quello che dico, funziona! Da anni gli americani, almeno nella grande produzione seriale mainstream, cercano di portare (non riuscendoci) nuova linfa al filone zombie dopo i grandi fasti delle prime serie di Walking Dead, serie che ha perso milioni di fan anno dopo anno e che si sta spegnendo nel silenzio generale con la sua ultima stagione su Disney+. "Non siamo vivi" invece riesce dove "World Beyond" aveva fallito. Lo spin off teen di Walking Dead destinato a portare i più giovani sul brand è stato infatti l'ennesimo buco nell'acqua di idee stantie e trama che stenta a decollare. Forte di un background già conosciuto invece a quel pubblico a cui sono diretti, i coreani costruiscono in 12 puntate una storia apprezzabile e credibile, ovviamente nei limiti del genere, con ritmi adeguatamente dosati che vanno dal momento concitato all'immancabile siparietto leggero, utile a smorzare la tensione.
Il tutto prendendosi i propri tempi visto che le puntate sono infatti mediamente molto lunghe, superando il più delle volte la durata di un'ora e questo, soprattutto nella seconda parte, sembra a dire il vero qualche volta pesare.
Pur restando però un'opera di intrattenimento, non manca quella critica sociale che dai tempi del grandissimo Romero amiamo apprezzare in queste storie. Gli zombie come metafora degli errori umani, di una società che nasconde i veri mostri dietro una patina di perbenismo e falsità. Lo vediamo anche qui, anzi è la vera ragione del perchè si scatena la devastazione. La storia infatti non parte subito dalle orde di zombie insanguinati, come sarebbe facile immaginare, ma ci mostra lo spaccato di una scuola dove la piaga del bullismo è imperante, coperto per motivi di interesse dalla dirigenza scolastica e da un corpo insegnanti che preferisce girare la testa dall'altra parte, come lo è il classismo verso chi è meno fortunato e magari sotto sussidio per poter avere il suo sacrosanto diritto allo studio.
Il virus nasce proprio per l'errore di un genitore, preso dalla totale disperazione di non poter proteggere il proprio figlio da tutto questo odio e questa prevaricazione del branco verso il più debole. Il cataclisma zombie proprio per questo però non sarà visto da tutti come "la fine", anzi saranno proprio alcuni, vittime di eterni soprusi fino al giorno prima, a vederla come una nuova esaltante opportunità.
In tutto questo dicevamo, uno sparuto gruppo di giovanissimi sopravvissuti dovrà cercare di portarsi in salvo combattendo non solo gli zombie, ma anche le proprie paure e la delusione di vedersi abbandonati da quegli stessi adulti che avevano sempre creduto essere il loro scudo e la loro protezione. Siamo di fronte quindi a un "teen drama" che non si nasconde dietro un dito, ma capace di offrire molti risvolti interessanti che non possono non essere presi in considerazione nella valutazione generale di un'opera comunque capace di dar forma e immagine a quelle paure ancestrali che da anni sono la fortuna di questo filone, paure rese ancora più attuali con una pandemia globale più che reale e non a caso citata più volte anche nelle corso delle puntate.
Tutto questo permette una visione piacevole sia al fruitore come me, piu smaliziato e fan di questo tipo di intrattenimento, che a quello occasionale, che si sofferma solo qualche volta su questo tipo di titoli, cercando in primis un semplice svago.
Devo dire in effetti che nell'ultimo periodo ho visto diversi titoli coreani di genere horror/sovrannaturale e rimango ogni volta sorpreso della loro capacità di prendere vari elementi della cultura pop e a saperli miscelare con mestiere senza però mai far riferimento eccessivo ad un brand o titolo in particolare. Sembra essere davvero questa la la mossa vincente, unita a tempi e stile di recitazione molto vicini a quelli occidentali, che li sta portando a conquistare il mondo dell'intrattenimento casalingo nell'epoca di Netflix.
Mi direte: "Niente di nuovo!", l'universo seriale coreano ha moltissime ispirazioni manga, ne abbiamo parlato anche qui per lo stesso Squid Game, eppure tanto è bastato per indurmi alla visione, pur con un certo scetticismo. Questo nonostante da fan io non abbia mai negato che uno dei titoli migliori e che più mi hanno divertito di questo filone negli ultimi anni sia Train to Busan, diventato ormai un vero cult del genere, sdoganando in parte anche da noi il cinema di intrattenimento coreano. Divertente che proprio questa pellicola venga citata in questa serie: "Gli zombie dovrebbero rimanere nei film".
Questo è il mood di Non siamo più vivi, dove un gruppo di studenti intrappolato in un liceo cerca di sopravvivere come può in attesa di soccorsi, senza cibo, acqua o Internet, dopo essere stati abbandonati dal governo nel pieno di una pandemia zombie partita proprio dalla loro scuola.
Tratto da un webtoon, Now at Our School (nota anche con il titolo di School Attack), che ha conquistato i lettori in Corea sulla piattaforma Naver e poi in Indonesia, Thailandia e a Taiwan, questo titolo non potrà non risvegliare in noi il ricordo di manga come Highschool of the Dead di Daisuke Satō come anche di School-Live! della coppia Norimitsu Kaihō/Sadoru Chiba, non solo per l'ambientazione scolastica e determinati clichè ma anche per la regia e le inquadrature, per le interazioni e la scelta dei tempi che rendono questa serie molto più vicina al mondo degli anime/manga che alle serie horror americane.
Questo, a mio modesto avviso e conscio di essere di parte in quello che dico, funziona! Da anni gli americani, almeno nella grande produzione seriale mainstream, cercano di portare (non riuscendoci) nuova linfa al filone zombie dopo i grandi fasti delle prime serie di Walking Dead, serie che ha perso milioni di fan anno dopo anno e che si sta spegnendo nel silenzio generale con la sua ultima stagione su Disney+. "Non siamo vivi" invece riesce dove "World Beyond" aveva fallito. Lo spin off teen di Walking Dead destinato a portare i più giovani sul brand è stato infatti l'ennesimo buco nell'acqua di idee stantie e trama che stenta a decollare. Forte di un background già conosciuto invece a quel pubblico a cui sono diretti, i coreani costruiscono in 12 puntate una storia apprezzabile e credibile, ovviamente nei limiti del genere, con ritmi adeguatamente dosati che vanno dal momento concitato all'immancabile siparietto leggero, utile a smorzare la tensione.
Il tutto prendendosi i propri tempi visto che le puntate sono infatti mediamente molto lunghe, superando il più delle volte la durata di un'ora e questo, soprattutto nella seconda parte, sembra a dire il vero qualche volta pesare.
Pur restando però un'opera di intrattenimento, non manca quella critica sociale che dai tempi del grandissimo Romero amiamo apprezzare in queste storie. Gli zombie come metafora degli errori umani, di una società che nasconde i veri mostri dietro una patina di perbenismo e falsità. Lo vediamo anche qui, anzi è la vera ragione del perchè si scatena la devastazione. La storia infatti non parte subito dalle orde di zombie insanguinati, come sarebbe facile immaginare, ma ci mostra lo spaccato di una scuola dove la piaga del bullismo è imperante, coperto per motivi di interesse dalla dirigenza scolastica e da un corpo insegnanti che preferisce girare la testa dall'altra parte, come lo è il classismo verso chi è meno fortunato e magari sotto sussidio per poter avere il suo sacrosanto diritto allo studio.
Il virus nasce proprio per l'errore di un genitore, preso dalla totale disperazione di non poter proteggere il proprio figlio da tutto questo odio e questa prevaricazione del branco verso il più debole. Il cataclisma zombie proprio per questo però non sarà visto da tutti come "la fine", anzi saranno proprio alcuni, vittime di eterni soprusi fino al giorno prima, a vederla come una nuova esaltante opportunità.
In tutto questo dicevamo, uno sparuto gruppo di giovanissimi sopravvissuti dovrà cercare di portarsi in salvo combattendo non solo gli zombie, ma anche le proprie paure e la delusione di vedersi abbandonati da quegli stessi adulti che avevano sempre creduto essere il loro scudo e la loro protezione. Siamo di fronte quindi a un "teen drama" che non si nasconde dietro un dito, ma capace di offrire molti risvolti interessanti che non possono non essere presi in considerazione nella valutazione generale di un'opera comunque capace di dar forma e immagine a quelle paure ancestrali che da anni sono la fortuna di questo filone, paure rese ancora più attuali con una pandemia globale più che reale e non a caso citata più volte anche nelle corso delle puntate.
Tutto questo permette una visione piacevole sia al fruitore come me, piu smaliziato e fan di questo tipo di intrattenimento, che a quello occasionale, che si sofferma solo qualche volta su questo tipo di titoli, cercando in primis un semplice svago.
Devo dire in effetti che nell'ultimo periodo ho visto diversi titoli coreani di genere horror/sovrannaturale e rimango ogni volta sorpreso della loro capacità di prendere vari elementi della cultura pop e a saperli miscelare con mestiere senza però mai far riferimento eccessivo ad un brand o titolo in particolare. Sembra essere davvero questa la la mossa vincente, unita a tempi e stile di recitazione molto vicini a quelli occidentali, che li sta portando a conquistare il mondo dell'intrattenimento casalingo nell'epoca di Netflix.
"Non siamo più vivi" è un mix di letture manga, videogiochi, animazione, serie e film tv, romanzi a tema zombie che riesce ad amalgamare tutte le sue anime in una storia avvincente, capace di lasciarti ad ogni fine puntata con il desiderio di passare a quella dopo e regalandoti momenti di ottimo intrattenimento per ogni età, pur nella sua natura di teen drama (che potrebbe far allontanare un target più adulto) e pure nella a volte eccessiva lunghezza di ogni puntata. Da apprezzare il tentativo di fotografare diverse storture della società contemporanea e l'incapacità attuale di molti adulti di proteggere e tutelare le nuove generazioni, situazioni che possiamo ritrovare anche senza spostarci troppo lontano da casa nostra.
Tra inseguimenti, combattimenti tipici da battle shonen, lanci di frecce alla fine c'è anche il tempo di farci la domanda classica che non passa mai di moda: non sarà che i veri mostri sono proprio i vivi?
Tra inseguimenti, combattimenti tipici da battle shonen, lanci di frecce alla fine c'è anche il tempo di farci la domanda classica che non passa mai di moda: non sarà che i veri mostri sono proprio i vivi?
Pro
- Mix riuscito dell'immaginario pop legato agli zombie
- Denuncia sociale presente ed efficace
- Serie che, nonostante la lunghezza, intrattiene
Contro
- La lunghezza delle varie puntate si sente maggiormente nella seconda parte
- Forzature tipiche da zombie movies
Come facevi notare esistono talmente tanti manga sul tema che veramente si parte fiacchi e molto scettici.
Mi spaventa il discorso "teen drama" perchè solitamente non è all'altezza di una storia adulta.
Forse mi ricrederò, ma al momento toccherà aspettare.
È un teen drama in salsa asiatica, come potrebbe essere qualsiasi trasposizione di un manga con protagonisti degli adolescenti
Per non parlare di personaggi fastidiosi per il gusto di esserlo e "sacrifici" un pó alla cazzo (della serie "devo morire per il bene della trama").
Ah e buchi di trama (tipo il pompiere sulle scale che sopravvive e l'orda che semplicemente si volatilizza).
Inoltre da Apocalisse Zombie a Sopravvivenza il passo e breve.
Come hai detto tu oltre a dover mettere in conto i clichè sull'ambito scolastico ci saranno tutti quelli relativi a questa seconda parte. Quindi alla fine rientreranno anche tutti i restanti come I am A Hero, Zombie 100, La fortezza dell'Apocalisse....ecc
La cosa è questa: se è piaciuto Train to Busan (e Peninsula) non può non piacere anche questo. Stiamo lì.
Speravo che all'uscita di questa serie inserissero anche il doppiaggio di Kingdom e invece niente. Devono investire di più nei doppiaggi italiani dei prodotti coreani e non solo, perché hanno perle eccezionali.
Ah si si una matassa vivente che ingloba e divora chiunque passi. Per bloccare la gente al giorno d'oggi gli si lanciano i tubi dell'acqua perché più efficaci di reti o manette.
Però ripeto, si accettano. Lo stesso Io sono Leggenda citato sopra ne è pieno. A proposito io preferisco il cult in bianco e nero con Vincent Price se proprio dobbiamo parlare di trasposizioni di quel romanzo
Negli ultimi anni però, proprio partendo da Train to Busan, non si può non notare che questo filone rende meglio in salsa asiatica (con tutte le varie sfumature dal più horror ad appunto il teen drama) che in quella americana, che francamente sta sfornando diversi prodotti non solo noiosi ma anche più che dimenticabili.
L'altra mezzombie? Li mi sono spiegato la cosa con il fatto che l'abbiano eliminata come lo zombie normale che tenevano per capire la situazione. L'idea me la sono fatta quando hanno fatto vedere i loro lettini vuoti mentre li pulivano
Secondo me semplicemente qualcuno è portatore "sano" e il resto no, chi morde chi non conta.
Ci sta...quello che era successo ai 2 prima di Nam Ra e quello che diceva il professore era questo..dopo il morso e quanto successo però alla ragazza il dubbio mi era venuto.
Tra parentesi Nam ra alla fine dice che ci sono molti altri come lei...il che è ovvio, non poteva essere la sola. Questo potrebbe anche aprire a uno spin off/sequel.
Penso e spero per lui che con Io sono leggenda intendesse il romanzo di Matheson e non l'orrido film con Will Smith che come hai detto tu viene surclassato da ogni parte dal nostro l'ultimo uomo sulla terra (ma anche da occhi bianchi sul pianeta terra). XD
Comunque sono indeciso sul vederla, sono un amante dell'horror (di tutto il mondo), ma non un fan della serialità.
Ah si nell'ottica di una eventuale seconda stagione a quel punto me l'aspetterei pure io. Anche se preferirei si chiudesse così..lasciando libera l'immaginazione su quello che succederà dopo
Nemmeno il titolo inglese c'entra con quello originale. Che andrebbe tradotto come "al momento la nostra scuola..."
P.s. un treno per Busan è un film non solo girato male, ma addirittura montato male!
Proprio perchè creatore di un filone così vasto e redditizio si dice che Romero rivoluzionò il cinema horror...se non fosse stato così importante sarebbe stato semplicemente dimenticato.
Su train to busan de gustibus...
La serie mi è piaciuta molto. Non sono d'accordo nel ritenere la seconda parte più interessante o lenta, anzi... forse a me sono i primi episodi a esser piaciuti meno. Sarà che gli zombie che correvano mi facevano troppo ridere, li trovavo troppo trash e poco affini al genere di appartenenza. Anche gli effetti speciali non erano granché ed è una cosa che ho notato soprattutto nei primi episodi.
Poi i personaggi ingranano e quindi ho anche trovato la storia più coinvolgente.
Non mi è piaciuta per niente la morte del padre pompiere, che fa una fatica immensa per trovare la figlia e poi muore subito. L'ho trovato scontato e poco appagante.
Penso che il personaggio della tizia snob con la maglietta rosa (scusate, non ho memorizzato mezzo nome) sia stato un po' sprecato. Sembravano avere grandi progetti per lei e lo sviluppo del suo personaggio, anche solo un confronto diretto col gruppo che invece non c'è mai stato. Peccato.
Il personaggio migliore e più interessante è stato sicuramente Nan-ra (l'unica di cui ricordo il nome XD) e anche l'attrice è stata bravissima! Nel finale col discorso sul rimanere amici anche se lontani, mi sono sciolto in una valle di lacrime. Sarà un concetto trito e ritrito, ma su di me ha sempre un certo effetto...
In generale le storie d'amicizia le trovo sempre più emozionanti di quelle d'amore!
Ma cosa c'entra questo?
Non parliamo mica di un prodotto amatoriale, verso il quale possiamo essere più comprensivi. Se tu professionista decidi di realizzare una serie in cui sono previsti effetti speciali ma non hai i mezzi per poterli realizzare al meglio, io consumatore lo noto e ti boccio il prodotto da questo punto di vista.
Poi che la serie brilli per altre cose sono d'accordo.
Io per dire amo in modo viscerale il Live Action di Sailor Moon, che è terribile come effetti speciali. Ma ne amo altri elementi (la storia, la caratterizzazione dei personaggi, la trama orizzontale e poco fillerosa), ma questo non significa che io possa giustificare la pessima resa finale degli effetti solo perché loro "non sono Hollywood". Rimangono orribili e non potrò mai far a meno di pensarlo ogni volta che lo rivedrò, ma lo amo lo stesso per altri motivi.
Appunto per quello, la gente ti ricorda quando gli proponi qualcosa di nuovo che funziona, non il solito copione uguale a quello di altre decine di film e serie, quale sarebbe la novita'? dove starebbe la parte interessante? nel fatto che è coreano? che è ambientato in una scuola? un mostro da clichè in un'ambientazione da clichè, ma i protagonisti si salveranno grazie alla forza del clichè.
Praticamente incrociano le dite e sperano che il pubblico sia talmente giovane da non aver nemmeno visto tutta la caterba di materiale sugli zombi dell'ondata (gia stantia) degli anni '2000.
Su un treno per Busan, non è degustibus, non ho detto che è bello o brutto, ho detto che è girato male e montato male, è proprio tecnicamente fatto male! Ci sono degli erroracci enormi tutte e due le volte che scendono dal treno, sopratutto la seconda!
Se un filone ha successo e continua a piacere in tutti i media non vedo dove sia lo scandalo a riproporre questo genere di film...questo discorso andrebbe fatto a tanti altri filoni.
Gli zombie sono un filone abusato? Vero...ma a me continuano a divertire film del genere e se me li propongono in vesti diverse dal solito anche meglio.
Sono fatti per intrattenere e finchè intrattengono continueranno a farne...liberi voi di non vederli. Direi che mai come ora con le piattaforne streaming ci sta il max della scelta
Non andrei a giustificare la cosa. Sostituisci FILM a GAME.
E' il motivo perchè l'industria videoludica si è venduta l'anima.
I soldi fanno soldi e non importa più il contenuto.
Cosa che ormai è applicata a tutto.
L'intrattenimento di cui parli sono i soldi facili.
Per carità, non ci si scandalizza della cosa, semplicemente si è consapevoli.
Sul discorso Seguiti è come la "Lotteria dei finali nei manga" che stiamo
vedendo sempre più spesso. A volte riesce a volte viene fuori qualcosa di mediocre, altre volte una perdita di tempo. Non serve tornare ai tempi di Battle Royale per capirlo.
Piccolo spunto di riflessione, prima di parlare informarsi. Gli zombie movie esistevano già ben prima di Romero, il primo risale al 1932 ( tanto per dire Romero non era ancora nato ) e per tutti gli anni '30 e '40 ci furono una caterva di zombie movie in cui questo rappresentava le paure del tempo ovvero una massa di persone senza cervello che distruggevano ciò che l'uomo libero aveva costruito. Praticamente erano uno spauracchio della paura nazista. Romero reinventò lo zombie come critica alla cultura consumistica del tempo. Ed è per questo che ebbe successo. Questo tuo sminuire un'altra reinterpretazione sfancula a sua volta il lavoro che fece Romero.
Parli della stessa industria videoludica che ha premiato come gioco dell'anno It Takes Two?
Chi se ne importa. Come detto prima, w la libertà di scelta. A me questi titoli divertono e rilassano, vedo che comunque piacciono ancora tanto e se qualcuno si triggera per la cosa mi spiace per loro
Squid Game pur essendo moralisteggiante è un prodotto ben fatto.
ma a Train of Busan fatto bene?
manco i personaggi si salvano, tentano di fargli fare l'effetto "The Mist" ma qui è forzatissimo.
Train of Busan è probabilmente il più brutto film di zombie del millennio.
Come uccidere la propria credibilità in una frase.
Che non ti piaccia ok ma non diciamo cagate.
il montaggio nel film è sbagliato, piu volte, ciò rende A Train to Busan OGGETTIVAMENTE un pessimo film.
Paragonandolo con le tante storie sugli zombie due sono stati gli elementi meno ricorrenti, l'utilizzo di un sistema per ucciderli abbastanza ingegnoso e Nan-ra che mi ha ricordato uno dei personaggi che più amavo in i'm hero. Sarebbe stato interessante anche capire se gli zombie dopo qualche giorno a digiuno morissero di fame o meno... Non credo si farà una seconda serie, ma la vedrei nel caso.
Si i film/manga/anime/telefilm sugli zombie ci saranno ancora per molto per fortuna, e credo che mi stupiranno ancora, ma tutto dipende dai gusti.
Poi... ogni tanto leggo di qualcuno che si lamenta di qualcosa, dimenticando che oggettivamente in un racconto l'unica cosa importante è la storia, tutto il resto è valore aggiunto.
A proposito di buchi di trama
ep. 5
I due poliziotti, nell'auto assediati dagli zombie, 25'02", magicamente sono nel vicolo, 25'11".
Non ricordo dove, ma ci sono anche le indistruttibili (per gli zombie) porte scorrevole che sono scardinate dagli studenti senza eccessivi sforzi.
(Non è un buco, ma... come sparano bene i soldati alla fine dell'ep 6!)
ep. 5
da 48'24" Se questo virus... impara come funziona la nostra mente... (da 48'29" a 48'39 immagini del teppista) potrebbe nascere una nuova specie umana."
Quindi il virus è mutato (sembra che il teppista sia cosciente e che NON provi dolore), e questo spiega i mezzombi.
46'07" "L'attesa per una visita va dalle 12 alle 72 ore." E a cosa serve la visita, a cercare segni di morsi? E comunque il tempo di incubazione è intorno ai 5 minuti!
ep. 6
da 28'06" Deputata: "Quando avremo fatto il test, le chiamerò un elicottero per andare a scuola.
Soccorritore: "Il problema non è il test. Anche se fosse negativo, dovremo stare in quarantena. Nove giorni per la MERS, quindici per il Covid-19 e tre settimane per l'Ebola."
Interessante, dopo 24-48 ore hanno già sviluppato il test per rilevare il virus! Virus che ha un'incubazione di 5 minuti! Quindi test e isolamento ASSOLUTAMENTE inutili!
https://www.projectnerd.it/2022-06-non-piu-vivi-annunciata-la-seconda-stagione/
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