Quello dei bassi salari per chi lavora nell'industria degli anime è un problema ormai ben noto a tutti e riconosciuto persino a livello internazionale. Tuttavia, l'argomento è stato finalmente affrontato in occasione di una seduta di gabinetto in Giappone dal membro dell'assemblea Hiroyuki Moriyama, che ha sottolineato il fatto che in Cina la retribuzione sia maggiore nello stesso settore.
In risposta a quest'ultimo, è stato presentato un rapporto del 2019 della Japan Animation Creators Associations (JAniCA), secondo il quale il reddito medio annuo nel settore sia in aumento. Malgrado questo, viene purtroppo sottolineato dallo stesso documento che i giovani sui 20 anni vengono sottopagati in quanto gruppo ed è proprio per far fronte a questo problema che l'Agenzia per gli Affari Generali sta investendo in programmi sperimentali di formazione per giovani talenti. Pur riconoscendo l'aumento rispetto agli anni precedenti, Moriyama afferma che il salario di base per questi ultimi si aggira intorno ai 1,1 milioni di yen (poco più di 8 mila euro) e invita Cool Japan ad affrontare seriamente questo problema.
Yasuhiro Irie, regista di Fullmetal Alchemist: Brotherhood e rappresentante della JAniCA commenta dicendo che "le riforme sono appena iniziate e c'è ancora molto lavoro da fare".
Il progetto di formazione di giovani animatori" è nato nel 2010 con l'obbiettivo di promuovere la crescita degli studi d'animazione nazionali e impedire che quest'ultima venisse esternalizzata all'estero. Grazie a quest'ultimo, sono stati sfornati sia cortometraggi che titoli del calibro di Little Witch Academia e Death Billiards, da cui poi è derivato Death Parade.
Il progetto era precedentemente conosciuto con il nome di "Anime Mirai".
Fonte Consultata:
Anime News Network
In risposta a quest'ultimo, è stato presentato un rapporto del 2019 della Japan Animation Creators Associations (JAniCA), secondo il quale il reddito medio annuo nel settore sia in aumento. Malgrado questo, viene purtroppo sottolineato dallo stesso documento che i giovani sui 20 anni vengono sottopagati in quanto gruppo ed è proprio per far fronte a questo problema che l'Agenzia per gli Affari Generali sta investendo in programmi sperimentali di formazione per giovani talenti. Pur riconoscendo l'aumento rispetto agli anni precedenti, Moriyama afferma che il salario di base per questi ultimi si aggira intorno ai 1,1 milioni di yen (poco più di 8 mila euro) e invita Cool Japan ad affrontare seriamente questo problema.
森山浩行議員
— 立憲民主党 国会情報+災害対策 (@cdp_kokkai) February 4, 2022
アニメーターの給料、日本に対して中国倍以上という話がある。現状は把握をしてますか
内閣府
平均年収は2015年に比べ増加。20~30歳代の前半は、なお給与平均を下回る
森山議員
20代前半の年収は110万。そこの部分を厚く、クールジャパンの担当大臣としては、ぜひ取り組んで頂きたい pic.twitter.com/mXWYGqB1Cr
Yasuhiro Irie, regista di Fullmetal Alchemist: Brotherhood e rappresentante della JAniCA commenta dicendo che "le riforme sono appena iniziate e c'è ancora molto lavoro da fare".
Il progetto di formazione di giovani animatori" è nato nel 2010 con l'obbiettivo di promuovere la crescita degli studi d'animazione nazionali e impedire che quest'ultima venisse esternalizzata all'estero. Grazie a quest'ultimo, sono stati sfornati sia cortometraggi che titoli del calibro di Little Witch Academia e Death Billiards, da cui poi è derivato Death Parade.
Il progetto era precedentemente conosciuto con il nome di "Anime Mirai".
Fonte Consultata:
Anime News Network
Hanno scoperto l acqua calda...che incomincino a attivarsi piuttosto
ma questi sono assunti in azienda con contratti similari a quelli in italia? o sono a tipo partita iva?
reason: se uno è a partita iva, con 8k è una entrata, poi collaborerà con altro..o no?
Credo che questi siano i contratti per chi è assunto come dipendente. I "partita iva" sono i cosiddetti freelancer, che collaborano con diversi studi, ma non se la passano meglio... il compenso per singolo frame è comunque una miseria, e devono caricarsi di lavoro per far quadrare i conti.
Sicuramente la pressione interna ed esterna sta finalmente dando i suoi frutti dopo tanti anni di varie vicissitudini.
Speriamo sia un buon punto di partenza per adeguare un mercato che ha bisogno di essere regolamentato a favore di chi ci lavora.
Continuando a pagare una miseria queste persone, ci si espone a due enormi problemi nel medio periodo:
1- La perdita di competenze a favore di altri Paesi (Cina e Corea del Sud su tutti, che già ora pagano meglio e con costo della vita inferiore), che significa perdita di professionalità emigranti e sviluppo di nuove direttamente in altri Stati.
2- Il rischio di venire totalmente annichiliti dalle piattaforme streaming americane. Netflix ha iniziato recentemente a darsi agli anime; nulla le vieta, considerando i capitali immensi di cui dispone, di alzare l'asticella ed entrare di prepotenza nel mondo degli studi di produzione (stipendi triplicati e saccheggia qualsiasi competenza di cui necessita). Del resto è noto che i Jap parametrino il successo di un anime secondo i dati del loro Paese, bollando come flop opere che negli USA sono un successo con incassi venti volte superiori, senza contare che spesso gli anime sono visti come trampolino di lancio per le novel e per i manga, sempre in una visione limitata al solo Giappone (ricordo tempo fa che la S2 di un anime si parametrava molto sui BD venduti nel mercato nazionale). Per questo potrebbe anche avvenire che le piattaforme decidano di fare soldi internazionalizzando (seriamente) gli anime fin dalla produzione. In questo caso trovo difficile pensare che possano esistere studi e produzioni anime capaci di poter tenere testa alla Disney o ad Amazon per dirne un paio.
Riguardo alla news, anche se non mi aspetto nulla nel breve termine, spero che qualcosa possa davvero iniziare a cambiare. Bisogna vendere però se si andranno ad intaccare solo i dipendenti o anche i freelence, altrimenti siamo punto a capo...
Ma Netflix oltre a distribuire non ha anche prodotto i seguenti anime (che mi pare vengano bollati come "originals"): super ladri, dragon pilot, Devilman Crybaby, the great pretender e diversi altri di cui non ricordo il nome?
Il termine Original è sempre stato sfruttato diversamente dal significato originale, se ci fai caso su Netflix non si parla mai di esclusive come su Prime, proprio perché utilizzano lo stesso termine sia per gli originali "veri" (ovvero quelli che hanno almeno co-finanziato) e le esclusive (di cui acquistano i diritti in un secondo momento). Ovviamente la maggior parte sono il secondo caso.
Anche se ormai possiamo dire che il confine tra le due cose non esista più...
Scusate l'OT xD
Speriamo che non venga fuori l'ennesima cagata di legge...
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