In questa rubrica andremo quindi a raccogliere alcuni di questi aneddoti e curiosità.
Il cappello di Sho-chan
Negli anni '20 dello scorso secolo ci fu un manga di enorme successo incentrato sulle avventure di un bambino di nome Sho e del suo amico scoiattolo. Le avventure del piccolo Sho (Shô-chan no bôken) ebbe un tale impatto sui bambini dell'epoca che il suo particolare berretto a maglia con l'enorme pom-pom in cima divenne noto come il capello di Sho-chan (正チャン帽). Ancora oggi, ad un secolo dalla pubblicazione del fumetto - ormai pressochè dimenticato da tutti ad eccezione degli storici - il nome è rimasto per indicare questo tipo di copricapo.
Fonte consultata:
The Adventures of Little Shô (matt-thorn.com)
Un rappresentante per gli animatori
Come già sappiamo, il ruolo di direttore dell'animazione (sakkan / sakuga kantoku / animation director) non è sempre esistito, ma è iniziato a comparire nei film animati di Toei doga in risposta alla necessità di una maggiore coesione visiva tra i personaggi disegnati da diversi animatori. Tuttavia, Yasuji Mori, il primo ad essere stato accreditato con tale ruolo nel film Il principe cattivo a caccia di Orochi, ci spiega che ci fu anche un'altra importante motivazione dietro alla nascita di questo fondamentale ruolo dell'animazione giapponese. All'epoca, il direttore artistico Reiji Koyama era una persona che non si faceva problemi ad andare dal regista a esprimere l'opinione sua e del suo staff. Quando gli animatori se ne resero conto, non volendo essere considerati meno importanti del reparto artistico, spinsero per la creazione di una figura che potesse rappresentarli ed esprimesse le problematiche e le necessità degli animatori al regista.
Fonte consultata:
- Interview – Yasuo Otsuka & Yasuji Mori (Animage 1984)
Una maratona per Sunrise
In un video in cui spiega di come la scena iniziale di Shirobako - in cui due assistenti di produzione si sfidano in una gara in stile Initial D per raggiungere prima un direttore dell'animazione a cui far controllare le animazioni per la propria serie - non sia poi così irrealistica, Toshio Okada, fondatore ed ex-presidente Gainax, ci racconta di un'indiscrezione che sentì non molto tempo dopo essere entrato nel mondo dell'animazione giapponese. Secondo questo rumor - non confermato - il successo incredibile di Gundam aveva spinto un sacco di persone a voler lavorare con Sunrise, che decise chi assumere in base ad un test abbastanza particolare. Gli interessati avrebbero dovuto correre una maratona trasportando una scatola piena di carta; i primi arrivati sarebbero poi stati assunti da Sunrise.
Fonte consultata:
- Production Assistants and the Production Side (alexswak.tumblr.com)
Allontanandosi da Mamoru Oshii
Inizialmente Kenji Kamiyama, nel dirigere Stand Alone Complex, non cercò in alcun modo di allontanarsi dallo stile di Mamoru Oshii, anzi lo emulò il più possibile cercando al tempo stesso di mostrare rispetto per il manga originale di Masamune Shirow. Col proseguire della lavorazione, tuttavia, la serie televisiva andò gradualmente separandosi dallo stile di Oshii. Mentre nei film di Oshii l'umanità andava gradualmente scomparendo lasciando posto solamente alle macchine, Kamiyama nella serie televisiva decise di concentrarsi proprio sull'umanità. Il regista chiese ai doppiatori di far sì che i membri della Sezione 9 sembrassero di 15 anni più giovani delle loro controparti cinematografiche e rese Motoko e Aramaki personaggi più semplici e coi piedi per terra. A serie conclusa Kamiyama si rese conto di essersi allontanato completamente dai film di Oshii, donando speranza per l'umanità dove invece Oshii l'aveva del tutto eliminata, e capì quindi che ciò che lui desiderava fortemente raccontare era per l'appunto l'aspetto umano della vicenda.
Fonte consultata:
Interview: Kenji Kamiyama (productionig.com)
Quando Gainax (non) voleva denunciare Disney
Takami Akai: Quando venne distribuito Atlantis si discusse molto su internet su quanto Atlantis fosse simile a Nadia. Ovviamente Disney disse di non aver mai visto o sentito nulla riguardo a Nadia. NHK andò dai membri della Gainax chiedendo come si sentissero riguardo alle implicazioni dell'eventuale plagio di Disney. Questi furono molto sorpresi dal momento che loro erano soltanto una società sussidiaria senza alcun diritto sulla serie.
Hiroyuki Yamaga: In realtà cercammo di spingere NHK a combattere contro Disney, ma nemmeno il canale televisivo nazionale del Giappone osò mettersi contro Disney e i suoi avvocati. Noi dicemmo loro che la cosa non ci riguardava ma che avrebbero dovuto assolutamente denunciarli. Ovviamente, era una menzogna. Non avremmo osato fare nulla, saremmo stati completamente terrorizzati all'idea di cosa ci avrebbero fatto in risposta.
Fonte consultata:
Interviews: Gainax: Past, Present and Future, Part 2 (anime-tourist.com)
Grazie mille
Se può interessarvi il numero è il 112 di ottobre 2001
Adesso se Disney lo facesse adesso avrebbe tutti contro , gli anime ormai sono popolarissimi negli stati uniti ed occidente, e sicuramente noti ai suoi animatori e quelli della Pixar(Turning red docet)
Li ha avuti anche all'epoca. Gli anime erano popolari anche a quei tempi. Forse più di oggi ...
ovviamente le informazioni, i dati e i fatti vanno presi con le pinze, ma l'ho trovato comunque dilettevole
nel caso comunque è questo:
Ma Nadia non nasconde il fatto che si sia ispirato a Verne, anzi all'inizio di ogni episodio è scritto che è liberamente ispirato a 20000 leghe sotto i mari(e non solo).
La Disney invece non ammetterà mai di essersi ispirata a Nadia, anzi dice di non aver mai visto o sentito niente di quest'opera. Poi ovviamente nessuno si mette contro la Disney che è una multinazionali tra le più grandi, potenti e ricche del mondo.
Quella del re leone è una cazzata bella e buona, consiglio il video di 151eg per approfondire l'argomento. Per quanto riguarda Atlantis le ispirazioni ci sono sicuramente, anche se voglio dare il beneficio del dubbio visto che entrambe le opere sono ispirate dallo stesso romanzo
Infatti, come ho scritto, non si assomigliano nella trama, ma nel design di alcuni personaggi e inquadrature. Infatti questa è un'ispirazione, non un plagio, ma anche l'ispirazione va ammessa. Tezuka l'ha fatto, la Disney no.
Concordo pienamente con te
Non penso.
In America non hanno mai smesso di fare film simili ad una certa "controparte" giapponese realizzata in precedenza. Che sia plagio o coincidenza, tuttora escono film molto simili agli originali giapponesi e che succede? Si alza un po' di polvere, viene dissolta, il caso viene dimenticato e i lavori americani restano nella memoria collettiva piuttosto che il predecessore giapponese.
Poi, ogni tanto, i film predecessori giapponesi rispuntano fuori in arricoletti riguardanti curiosità sul mondo d'intrattenimento, ma resta tutto qui.
Intanto tale pratica continua.
Avessi preso un articolo, un libro... un pezzo di giornale ...
Dio mio ma veramente guardate sta roba? Come ci siamo ridotti...
Dalle prime parole già da fastidio per come si pone... parla come un rinco e le solite parolacce che oramai appartengono a quasi tutti i youtuber ed infine ha quell'aria di superiorità ... e racconta pure stronzate che non ha vissuto.
Il film del 1997 è stato fatto in risposta a quello Disney e gli spot, le frasi di lancio, erano quelle proprio per cavalcare le polemiche, che non cessavano, ed avere maggiore pubblicità ... in Italia ne parlarono riviste e fanzine specializzate. Se ricordo bene pure nei nostri tg.
Che il film di Kimba, poi, a sua volta copiò Il re leone , si, i giapponesi lo fecero come è vero che gli americani si ispirarono a Kimba ...
Negarlo è da ignoranti.
Basta solo le frasi dell'epoca, quando dissero di non conoscere né l'opera né OSAMU TEZUKA (!!!) a dare fastidio solamente perchè "noi siamo la Disney". QUest'aria di superiorità contro uno, Tezuka, che fu chiamato a collaborare da Kubrick in persona, figuriamoci se non sapevano chi fosse Tezuka e il suo Kimba.
lasciate perdere gli youtuber italiani, che la maggior parte vanno bene solo per televendite di pentole.
Consiglio di leggere questo articolo
https://www.plagiarismtoday.com/2019/06/04/is-the-lion-king-a-plagiarism/
o in alternativa il video
Non si può parlare di un vero plagio, ma sicuramente ci fu una buona dose di ispirazione.
Il problema non e' che si citi o no una serie o dei personaggi, ma che tu lo neghi in modo ridicolo, e' estremamente improbabile che chi ha lavorato su Re Leone non abbia mai sentito parlare di Tezuka(sarebbero dovuti stare in una bolla di vetro), olttretutto sia Kimba che Astroboy sono conosciuti negli USA anche dal pubblico generalista, quindi se semplicemente si ametteva che almeno era ispirato, finiva li.
E' stato un omaggio, una fonte di ispirazione ... e lo dichiarò Anno senza nasconderlo.
Fu davvero un bruttissimo periodo per la Disney animation che era alla merce' del CEO del momentio Michael Eisner che letteralmente mise naso sullo sviluppo dei film, malgrado fosse un completo incompetente e pensava che l'animazione dovesse passare in secondo piano a favore dei parchi a tema, e' stato lui a far cambiare trama a film come appunto Atlantis e Little Chicken che ha fatto letteralmente riscrivere cambiando anche il sesso del protagonista da puccina apuccino e la trama, ed e' uscito uno dei piu grandi flop artistici ed economici di tutti i tempi della Disney
Allora:
1) Mi sono limitato a linkare il video citato dall'altro utente per comodità e in quanto, per pura curiosità, l'ho visto.
2) Il fatto che nello stesso lo youtuber usi un tono di superiorità sì, è vero, ma sei il bue che da del cornuto all'asino per come hai esposto il commento, dovresti quanto meno portare rispetto. Per giudicare ciò che altre persone guardano, anche per semplice interesse, sei nessuno.
3) Probabilmente sì, "racconta stronzate", ma non serve "vivere" i fatti per poterne discuterne. Poteva sicuramente informarsi meglio in merito, raccogliere materiale ecc...
4) Che il re leone sia ispirato a kimba è ovviamente fuori discussione.
1)Non era rivolto a te, dunque, ma a chi posta ste robe...
2)Esatto, non sono nessuno ma reagisco così proprio perché questi tipi hanno maggiore visibilità. Io non ho una pagina, un sito o una canale dove diffondo minchiate. E non ne voglio avere. Il mio tono a volte è diretto e antipatico, capisco che può urtare. Ma capisci anche che siamo invasi! Invasi e circondati da minchiate che hanno stravolto la conoscenza e l'informazione. Viviamo tempi bui. E non parlarmi di complotto e etichette che tanto usano ste generazioni. Non mi permetterei mai, per esempio, di reagire così quando qualcuno realizza un dossier, uno speciale, qui su animeclick. Perchè la noti una certa cura, preparazione, completezza della firma. E se errori, sviste, magari inesattezze ci stanno, sono perdonate...(nessuno è perfetto).
Ricordiamoci che questi tipi, youtuber, influencer, come tante altre robe digitali, hanno fatto fuori, meglio usare la parola "sostituito": riviste, libri, cinema, homevideo, tv, ecc.ecc. Il livello di critica si è abbassato di parecchio in ogni settore e la massa non se ne è accorta. O mi sbaglio?
Ora arriverà Ironic a dire che sono vecchio, che i tempi cambiano. Ambè...
3) Sarebbe magnifico poter fare una chiacchierata con personaggi o vivere certi momenti storici, anche per capire il travaglio, la mutazione tra vissuto e scrittura attraverso il tempo. ...
E' vero che non bisogna vivere i fatti per raccontare, ma fino ad un certo punto. Ed in questo caso si, perché non stiamo parlando di secoli fa. Facilissimo informarsi. Il problema che nessuno di questi lo fa con le cose e i mezzi del passato. Corto circuito vero?
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