Il 5 maggio vi è stata in Giappone la Kodomo no hi, ovvero la Festa dei bambini che chiude la Golden Week, la Settimana d’Oro in cui si celebrano diverse festività del Paese. Sfortunatamente i dati pubblicati dal governo giapponese non lasciano il tempo ai festeggiamenti, dato che per il quarantunesimo anno di fila vi è stato un calo della popolazione infantile stimata. Tale minimo storico è stato raggiunto anche per la paura di molte coppie di crescere dei figli durante il periodo pandemico.
Il numero di bambini di età inferiore ai quattordici anni, inclusi i cittadini stranieri, ammonta ora a 14,65 milioni, scendendo di 250.000 unità rispetto l’anno precedente. Si tratta dei dati più bassi sin dal 1950, anno in cui il Giappone iniziò a fare tale censimento. In altre parole solo l’11,7% della popolazione è composta da Under 14, scendendo dello 0,1% rispetto lo scorso anno.
Il Giappone ha la percentuale di bambini per popolazione più bassa tra le trentacinque nazioni con oltre 40 milioni di abitanti, ponendosi sotto l’Italia (12,9%) e la Corea del Sud (11,9%). Inoltre il Ministero degli affari interni e delle comunicazioni ha rivelato altri dati, ad esempio: sul totale, vi sono 7,51 milioni di bambini, mentre 7,15 milioni sono le bambine. Inoltre, bisogna aggiungere che i bambini di età compresa tra i dodici e quattordici anni ammontano a 3,23 milioni, mentre quelli di età inferiore ai due anni arrivano a soli 2,51 milioni, ulteriore dimostrazione dell’andamento a ribasso delle nascite nel corso degli anni.
A partire dal primo ottobre tutte le quarantasette prefetture del Giappone hanno iniziato a subire un calo nella popolazione infantile, cosa che non succedeva dal 1999. La prefettura di Okinawa ha la più alta percentuale di bambini con il 16,5%, mentre Akita la più bassa con il 9,5%. Nel 1954 la popolazione infantile del Giappone ammontava a 29,89 milioni, subendo un arresto nei primi anni Settanta, per poi iniziare a calare a partire dal 1982.
Fonte Consultata:
The Japan Times
Il numero di bambini di età inferiore ai quattordici anni, inclusi i cittadini stranieri, ammonta ora a 14,65 milioni, scendendo di 250.000 unità rispetto l’anno precedente. Si tratta dei dati più bassi sin dal 1950, anno in cui il Giappone iniziò a fare tale censimento. In altre parole solo l’11,7% della popolazione è composta da Under 14, scendendo dello 0,1% rispetto lo scorso anno.
Il Giappone ha la percentuale di bambini per popolazione più bassa tra le trentacinque nazioni con oltre 40 milioni di abitanti, ponendosi sotto l’Italia (12,9%) e la Corea del Sud (11,9%). Inoltre il Ministero degli affari interni e delle comunicazioni ha rivelato altri dati, ad esempio: sul totale, vi sono 7,51 milioni di bambini, mentre 7,15 milioni sono le bambine. Inoltre, bisogna aggiungere che i bambini di età compresa tra i dodici e quattordici anni ammontano a 3,23 milioni, mentre quelli di età inferiore ai due anni arrivano a soli 2,51 milioni, ulteriore dimostrazione dell’andamento a ribasso delle nascite nel corso degli anni.
A partire dal primo ottobre tutte le quarantasette prefetture del Giappone hanno iniziato a subire un calo nella popolazione infantile, cosa che non succedeva dal 1999. La prefettura di Okinawa ha la più alta percentuale di bambini con il 16,5%, mentre Akita la più bassa con il 9,5%. Nel 1954 la popolazione infantile del Giappone ammontava a 29,89 milioni, subendo un arresto nei primi anni Settanta, per poi iniziare a calare a partire dal 1982.
Fonte Consultata:
The Japan Times
Il fatto che il Giappone sia il paese più vecchio al mondo è parecchio noto, poi in base al parametro l'Italia è sfortunatamente quasi sempre al secondo posto o terzo quando ci va bene
già.... ma sono tante cause e concause... è anche vero che per il Giappone ci sono situazioni sociali ancora piu difficili che qui, ma viceversa qui abbiamo altri problemi che li non per forza hanno.
🤦♂️😂
Lo stress è causa di alterazioni ormonali sia negli uomini che nelle donne.
E non si può negare - anche in base all'alto numero di suicidi - che una parte del problema sia puramente sociale.
Ancor di più sapendo che coinvolgono TUTTE le prefetture del Giappone...
E' triste soprattutto perché per quel poco che mi era dato di vedere in Giappone negli ultimi anni con i miei occhi, ho notato spessissimo tante coppie giovani con almeno due figli, speravo che fosse indice di qualche sottilissimo cambiamento, e invece no T__T
ps: approvo le foto tratte da Kotaro vive da solo ♥
1. La cultura del lavoro in Giappone è uguale o addirittura migliore rispetto agli anni '60, '70, '80 e '90, questo lo vediamo tra le altre cose nelle ore medie lavorate annue che sono molto calate negli anni. Nonostante si lavorasse di più e la cultura era la medesima, se non peggiore, c'è stata una crescita demografica continua.
2. Il dato dei suicidi non c'entra, i suicidi in Italia o Spagna sono bassissimi eppure c'è decrescita demografica, al contrario in Francia sono simili al Giappone o addirittura in Korea che sono IL DOPPIO rispetto al Giappone, ma c'è crescita demografica. O ancora in Guyana che è il primo paese al mondo per suicidi c'è crescita.
3. Che una parte del problema sia sociale, può essere, ma devi portare dati. I fatti e dati dicono che tutti i paesi "ricchi" hanno decrescita demografica senza immigrazione, questo in tutte le culture del lavoro e in tutti gli ambienti sociali, sia asiatici, che in Europa del Nord, del Sud e Orientale.
In conclusione ci sono molte cause, ma il lavoro non è lontanamente tra le principali.
Per evitare poi ogni genere di qualunquismo e frasi fatte, consiglio di leggere questo articolo del Post: https://www.ilpost.it/2022/05/04/citta-vivibili-persone-anziane/.
eh già, in india e in centro africa proprio quel problema devono avere 🤦♂️🤦♂️🤦♂️🤦♂️🤦♂️
vero. e sapere che non è solo un periodo...41 ANNI!! sono un periodo allucinante! ma consecutivi!! 😱😱
Io penso che sia un problema complesso ma non sono tanto stupito. Però mi sono dato delle mie risposte un po' ignoranti
Un modo di leggerlo è anche che si vive più a lungo. E dato che siamo sovrappopolati e non ci piace stare tutti schiacciati bisogna anche scegliere, più anziani o più giovani? Credo sia anche un modo della natura e della società di regolarsi e non sottrarsi risorse.
Nei paesi dove mediamente si sta meglio l'età in cui finisci gli studi ed entri nel mondo del lavoro si è spostata in avanti, e con essa l'indipendenza economica e la creazione eventuale di una nuova famiglia.
Mettere su famiglia è un costo ed un impegno: se lavori in due e non ti puoi permettere la casa, magari posticipi o rinunci un'eventuale espansione del nucleo familiare. In fondo da noi 50 anni fa ti sposavi e ti compravi la casa (anche facendoti aiutare) e non sempre lavoravano entrambi i genitori, oggi invece hai il mutuo e se va bene lo paghi in due per metà della vita. Quindi ci sta che non sia per tutti.
Poi vabbè, anche gli anziani hanno un costo sociale, però che si fa?
Soluzioni etiche e sostenibili nel tempo non mi vengono in mente. E personalmente non la vedo in modo così drammatico.
Poi se aggiungiamo anche crisi economica che diminuisce il potere d'acquisto, orari massacranti per tutta la settimana non migliora di certo la situazione.
Avevo sentito che il Giappone tempo fa propose di ridurre la settimana lavorativa da 5 giorni a 4 dando più spazio alle famiglie e ai rapporti sociali. Cosa che già qualche paese del nord Europa fa da tempo.
Però a quanto pare anche a causa della pandemia è tutto slittato.
Gli articoli di animeclick sono sempre molto faziosi, se cerchi su internet scoprirai che in Giappone si lavora mediamente meno ore che in Italia (dati riportati da fonti autorevoli) ma qui si riportano solo notizie delle compagnie che sfruttano i dipendenti.
Tutti i Paesi sviluppati vanno incontro ad un decremento della popolazione, l'Italia nel 2100 avrà 20 milioni di abitanti (ora sono il triplo).
Gli unici a fare eccezione sono quelli con una forte immigrazione, tipo la Germania nella qual migra gente da tutta l'Europa, la Francia che ha immigrazione dalla sue ex colonie in Africa, l'Inghilterra dall' India e gli Usa dal sud america e Messico.
Negli Stati Uniti, per esempio, qualche decennio fa la popolazione era composta quasi esclusivamente da bianchi (che superavano il 90%). Nel 2060 saranno una minoranza anche loro.
Insomma sarebbe successa la stessa cosa.
Il caso del Giappone (come quello dell'Italia comunque) sembra più estremo perché la prospettiva di vita è molto alta rispetto agli altri Paesi e questa cosa modifica le percentuali in modo negativo
No, la Francia grazie alle politiche familiari fino alla crisi economica ha avuto un tasso di figli per donna di 2, quindi il perfetto tasso di sostituzione. A questo tasso si è aggiunta l'immigrazione.
Non bianchi ma WASP. I sudamericani ( popolazione con la crescita maggiore ) sono bianchi nonostante gli americani non li considerino tali ( così come non considerino bianchi gli italiani tra l'altro).
No, succede solo se in un Paese ricco non fai politiche familiari. Una volta che le donne hanno accesso all'istruzione ed al lavoro devi dare incentivi ( scuole a basso costo, congedi per ambo i sessi, asili meglio se aziendali, quoziente familiare etc. )perchè giustamente altrimenti preferiscono un figlio o nessuno piuttosto che fare le casalinghe. In secondo luogo stipendi congrui al tenore di vita.
Ancora no, la prospettiva di vita di Italia e Giappone non si discosta molto da quella di Paesi quali Germania, Francia, Inghilterra, Svezia etc.
Israele e alcuni paesi del golfo sono ricchi e ben istruiti, eppure hanno un TFR sopra il 2,1 (per cui la loro popolazione continuerà a crescere). Anzi, in alcuni casi (come il Qatar) sono le donne straniere ad abbassare il tasso di natalità. Inoltre, ci sono alcuni paesi poco sviluppati con tassi di natalità e fertilità non proprio rassicuranti.
Secondo le stime, la popolazione Totale italiana nel 2100 dovrebbe essere tra i 40 milioni (nel peggiore dei casi) e 50 milioni di abitanti. La storia dei 20M è decisamente impossibile. Neanche la Corea del sud, il quale ha il tasso di natalità e fertilità più basso al mondo, perderebbe 2/3 della propria popolazione
Anche la Germania dovrebbe avere un calo di popolazione, secondo le stime. I tassi di fertilità e natalità sono MOLTO bassi anche lì. L'immigrazione calerà nel tempo, visto che i tassi di natalità stanno calando rapidamente in ogni continente (Hai menzionato India e Messico, paesi i cui tassi di fertilità sono scesi sotto il 2.1 e le nascite stanno diminuendo. La stessa cosa sta accadendo in tutto il sud-centro America, dove quasi tutti i paesi sono sotto il tasso di fertilità richiesto, ma anche nel resto Dell'Asia e Africa) e quei paesi si stanno sviluppando rapidamente. Per cui, per persone non si sentiranno più spinte a emigrare, senza contare il fatto che quei paesi cercheranno di tenersi stretti i pochi giovani rimasti.
Scenderanno sotto il 50%, ma nessuno diventerà la maggioranza. I "bianchi non latini" (usando le categorie degli USA) costituiranno ancora il 45% della popolazione totale. Il resto sarà costituito da nativi americani, africani, asiatici, latinoamericani, hawaiani+isolani del pacifico e persone multirazziali.
se avessero avuto delle politiche familiari decenti, non sarebbe successo
Sia l'Italia che il Giappone hanno delle aspettative di vita ALTISSIME, così come molti altri paesi.
Io non ho mai capito questa storia dell'accorciare la settimana lavorativa, non si potrebbe invece portare le ore giornaliere da 8 a 6?
vero. ma poi, la cosa che mi ha fatto davvero impressione... 41 ANNI DI FILA...una cosa allucinante. un trend incontrovertibile.
Una cosa non escluderebbe l'altra. Alla fine queste misure oltre alle persone giovano anche sull'economia, meno problemi di salute fisica/mentale, più produttività, si esce di più e quindi spende di più facendo girare l'economia creando a sua volta nuovi posti di lavoro.
Insomma giornate più corte con settimana corta! (utopia per ora xD)
In Italia abbiamo lo stesso problema, ma perlomeno noi facciamo entrare un po' di migranti che aumentano un po' le nascite.
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