Il governo giapponese si trova oggi ad affrontare un problema alquanto curioso, che però sta influendo sul calo delle entrate fiscali nelle casse dello stato: nel Sol Levante si consumano sempre meno bevande alcoliche. L'allarme è stato lanciato proprio dall'Agenzia delle entrate giapponese, la quale si è resa conto che i ricavi ottenuti dalle imposte sull'alcol sono scesi a causa del calo demografico, della pandemia di Covid-19 e ai nuovi stili di vita adottati in Giappone, soprattutto dai giovani adulti.
È proprio alla fascia di popolazione fra i 20 e i 39 anni che si rivolge la campagna di marketing del governo intitolata Sake Viva!, un concorso destinato ai giovani che vogliono mettere in piedi idee pubblicitarie per rilanciare il consumo di alcol. Le iscrizioni per la prima fase di selezione rimarranno aperte fino al 9 settembre.
Questa iniziativa ha suscitato però molte controversie all'interno dell'opinione pubblica giapponese, che in buona parte ha criticato la scelta del governo a spronare i giovani a bere più alcolici, i quali possono creare dipendenza e peggiorare lo stato di salute di chi ne abusa il consumo. Fatto sta che il progetto lanciato da Sake Viva! ha comunque attirato l'interesse di molti che vogliono mettere in pratica le loro strategie di comunicazione per rilanciare un prodotti come il sakè e la birra i quali sono molto amati in Giappone, sfruttando nuovi mezzi e opportunità quali internet oppure addirittura il tanto chiacchierato metaverso.
Fonte Consultata:
SoraNews24
È proprio alla fascia di popolazione fra i 20 e i 39 anni che si rivolge la campagna di marketing del governo intitolata Sake Viva!, un concorso destinato ai giovani che vogliono mettere in piedi idee pubblicitarie per rilanciare il consumo di alcol. Le iscrizioni per la prima fase di selezione rimarranno aperte fino al 9 settembre.
Questa iniziativa ha suscitato però molte controversie all'interno dell'opinione pubblica giapponese, che in buona parte ha criticato la scelta del governo a spronare i giovani a bere più alcolici, i quali possono creare dipendenza e peggiorare lo stato di salute di chi ne abusa il consumo. Fatto sta che il progetto lanciato da Sake Viva! ha comunque attirato l'interesse di molti che vogliono mettere in pratica le loro strategie di comunicazione per rilanciare un prodotti come il sakè e la birra i quali sono molto amati in Giappone, sfruttando nuovi mezzi e opportunità quali internet oppure addirittura il tanto chiacchierato metaverso.
Fonte Consultata:
SoraNews24
Mi fanno ridere i tuoi di commenti che fai, che con sufficienza hai risposto persino a Kotaro che in Giappone ci ha vissuto due anni e lo conosce meglio di te. L'abuso di alcool è un problema in qualunque parte del mondo, problema che tu metti in discussione. E la tua boria nelle risposte non fa pensare che ti fai i cavoli tuoi e soprattutto che non giudichi. Soprattutto una boria tale che giudichi persino cosa pensano le altre persone, complimenti non è da tutti!
...eppure in Italia si continua a fare pubblicità in TV, no? Nei tg ci vantiamo di quanto alcool esportiamo, alimentando il problema (altrove però, perché siamo relativamente furbi).
E dall'alto di questo ci mettiamo a condannare come se fosse la fine del mondo una campagna sì ridicola ma fondamentalmente abbastanza innocua.
Fatevi un favore: convertitevi e convertite tutti all'islam, e poi avrete risolto il problema.
Per me quelli ridicoli siete voi, che vi ergete a moralizzatori da 4 soldi.
Vi scandalizzate se il governo giapponese promuove goffamente il consumo di alcool, poi magari applaudite il brand di turno che promuove in maniera scellerata l'obesità...oopps, volevo dire la "body postitivity"!
Parlando in generale: ognuno parla per le proprie esperienze, che non conosciamo e che non possiamo certo pretendere di conoscerle, per questo il denigrarle non ha mai senso.
La questione è oggettivamente ridicola per un semplice motivo: esistono altri sistemi meno, potenzialmente, dannosi alla salute dei cittadini per far cassa. La moralità non so cosa c'entri con il succo del discorso, se non il volerlo infilare per forza.
Che poi anche se qualcuno nel sito avesse avuto brutte esperienze in proposito, avesse visto talmente tante volte lo schifo che possono portare gli effetti dell'alcool, e se per questo avesse un'opinione diversa dalla mia, meno permissiva, chi sono io per dirgli che sbaglia? Posso dialogare con quella persona cercando di fargli capire che il vietare non è la strada giusta, ma non posso credere di convincere qualcuno o pensare soltanto che sbaglia.
Cerchiamo sempre di non offendere nessuno. Grazie.
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