Seppur molto lentamente, il Giappone sta esprimendo la volontà di riaprirsi al mondo esterno, sia per quel che riguarda il turismo che per gli studenti stranieri.
In una conferenza stampa, il primo ministro Fumio Kishida ha annunciato due novità per le modalità di ingresso nel paese, che entreranno in vigore il 7 settembre. Innanzitutto, il limite giornaliero di persone che potranno mettere piede sul suolo nipponico sarà aumentato dalle attuali 20.000 persone al giorno a 50.000. In secondo luogo, sarà abolito il requisito per i turisti stranieri di essere accompagnati da una guida per tutta la durata del viaggio.
Ciò non significa però che i confini siano stati completamente aperti. Ai turisti stranieri sarà comunque richiesto di visitare il Giappone all'interno di un "viaggio organizzato". Non sono stati ancora annunciati i criteri esatti, ma apparentemente il pacchetto turistico dovrebbe consistere in sistemazioni alberghiere,trasporti e itinerario turistico predeterminati. In questo modo se un turista risultasse positivo al coronavirus, i funzionari sanitari sarebbero in grado di intraprendere le azioni appropriate per prevenire l'ulteriore diffusione del virus. Insomma non siamo al "liberi tutti" ma si preannunciano meno vincoli.
D'altronde il turismo era un'enorme fonte di introiti, soprattutto negli ultimi anni, in cui il Giappone era diventata una delle mete più gettonate con numeri da record in aumento anno dopo anno. Non stupisce quindi la notizia diffusa dall'emittente nazionale NHK secondo cui l' Agenzia del turismo giapponese vuole avviare un nuovo programma specificamente mirato ad attrarre ricchi turisti stranieri e incoraggiarli a visitare parti del Giappone poco battute, uscendo dai soliti itinerari.
Secondo le statistiche infatti, un certo numero di viaggiatori stranieri spende in Giappone oltre un milione di yen (poco meno di 8.000 euro) durante la loro permanenza.
Secondo il rapporto però, quei visitatori si concentrano soprattutto in grandi città come Tokyo e Osaka, quindi l'Agenzia del turismo giapponese selezionerà altre 10 aree turistiche del Giappone da promuovere presso i ricchi viaggiatori stranieri nel tentativo di rivitalizzare quelle economie locali, fornendo assistenza nel marketing, nel branding e nello sviluppo del personale per quei servizi turistici/ospitali che dovranno accogliere i visitatori.
Ma non finisce qui: il primo ministro Fumio Kishida ha anche dichiarato che vuole far sì che gli studenti stranieri tornino in gran numero in Giappone. Durante un incontro con Keiko Nagaoka, il ministro dell'Istruzione, della cultura, dello sport, della scienza e della tecnologia, si è discusso del Piano messo a punto nel 2008 per accogliere 300.000 studenti. Kishida ha incaricato Nagaoka di condurre un'approfondita revisione e riformulazione del programma, in modo da superare le 300.000 unità.
La speranza di Kishida è che un numero crescente di studenti stranieri rimanga in Giappone a lavorare dopo aver terminato i loro programmi di studio. In aggiunta Kishida ha chiesto di migliorare gli ambienti di lavoro del Giappone e internazionalizzare il suo sistema educativo, sia per trattenere appunto gli studenti stranieri sia per convincere i cittadini giapponesi, andati all'estero a studiare che possono utilizzare ciò che hanno imparato una volta tornati nel loro paese d'origine.
Fonti consultate:
SoraNews1
SoraNews2
SoraNews3
In una conferenza stampa, il primo ministro Fumio Kishida ha annunciato due novità per le modalità di ingresso nel paese, che entreranno in vigore il 7 settembre. Innanzitutto, il limite giornaliero di persone che potranno mettere piede sul suolo nipponico sarà aumentato dalle attuali 20.000 persone al giorno a 50.000. In secondo luogo, sarà abolito il requisito per i turisti stranieri di essere accompagnati da una guida per tutta la durata del viaggio.
Ciò non significa però che i confini siano stati completamente aperti. Ai turisti stranieri sarà comunque richiesto di visitare il Giappone all'interno di un "viaggio organizzato". Non sono stati ancora annunciati i criteri esatti, ma apparentemente il pacchetto turistico dovrebbe consistere in sistemazioni alberghiere,trasporti e itinerario turistico predeterminati. In questo modo se un turista risultasse positivo al coronavirus, i funzionari sanitari sarebbero in grado di intraprendere le azioni appropriate per prevenire l'ulteriore diffusione del virus. Insomma non siamo al "liberi tutti" ma si preannunciano meno vincoli.
D'altronde il turismo era un'enorme fonte di introiti, soprattutto negli ultimi anni, in cui il Giappone era diventata una delle mete più gettonate con numeri da record in aumento anno dopo anno. Non stupisce quindi la notizia diffusa dall'emittente nazionale NHK secondo cui l' Agenzia del turismo giapponese vuole avviare un nuovo programma specificamente mirato ad attrarre ricchi turisti stranieri e incoraggiarli a visitare parti del Giappone poco battute, uscendo dai soliti itinerari.
Secondo le statistiche infatti, un certo numero di viaggiatori stranieri spende in Giappone oltre un milione di yen (poco meno di 8.000 euro) durante la loro permanenza.
Secondo il rapporto però, quei visitatori si concentrano soprattutto in grandi città come Tokyo e Osaka, quindi l'Agenzia del turismo giapponese selezionerà altre 10 aree turistiche del Giappone da promuovere presso i ricchi viaggiatori stranieri nel tentativo di rivitalizzare quelle economie locali, fornendo assistenza nel marketing, nel branding e nello sviluppo del personale per quei servizi turistici/ospitali che dovranno accogliere i visitatori.
Ma non finisce qui: il primo ministro Fumio Kishida ha anche dichiarato che vuole far sì che gli studenti stranieri tornino in gran numero in Giappone. Durante un incontro con Keiko Nagaoka, il ministro dell'Istruzione, della cultura, dello sport, della scienza e della tecnologia, si è discusso del Piano messo a punto nel 2008 per accogliere 300.000 studenti. Kishida ha incaricato Nagaoka di condurre un'approfondita revisione e riformulazione del programma, in modo da superare le 300.000 unità.
La speranza di Kishida è che un numero crescente di studenti stranieri rimanga in Giappone a lavorare dopo aver terminato i loro programmi di studio. In aggiunta Kishida ha chiesto di migliorare gli ambienti di lavoro del Giappone e internazionalizzare il suo sistema educativo, sia per trattenere appunto gli studenti stranieri sia per convincere i cittadini giapponesi, andati all'estero a studiare che possono utilizzare ciò che hanno imparato una volta tornati nel loro paese d'origine.
Fonti consultate:
SoraNews1
SoraNews2
SoraNews3
Con questo voglio dire che non deve rinunciare alle proprie tradizioni e costumi, anzi, ma essere maggiormente accogliente e tollerante per chi non vuole essere solo un turista ma vuole integrarsi veramente con loro.
Credo sia giusto proteggere le proprie tradizioni e la propria cultura ma e' molto importante anche saper accogliere ed integrare le altre cosi' da crescere e migliorarsi
Non ha proprio senso, specialmente visto che i giapponesi sono liberissimi di viaggiare all'estero dove cavolo gli pare, eventualmente prendersi il COVID, per poi tornare in patria e girare senza alcuna restrizione.
Xenofobi...con i poveri
Sinceramente mi sembra tutta una trovata per spillare soldi vendendo pacchetti turistici non opzionali (in quei luoghi che il lockdown ha messo più in ginocchio)
Chi è andato in Giappone non da turista ti può assicurare che i giapponesi sono già internazionalizzati per quello che piace a loro ma ci tengono a fare "i giapponesi" quando non gli piaci, diciamo così
Mi sembra anche tanto, contando che la maggior parte del popolo non ne vorrebbe proprio di gente.
Meglio avere 100 turisti che spendono 8000€ ciascuno o 400 che ne spendono 2000?
Sempre che quei 100 turisti siano attratti dal Giappone, diciamo che e' che e' diventato un centro per il turismo di massa anche grazie agli anime e quindi molti soprattutto giovani vogliono visitare quegli ambienti visti nei cartoni, ora mi chiedo quando era il disparita' fra turisti ricchi e poveri, credo che per 100 ricchi, ce ne fossero 2000 "poveri" ma che spendevano massicciamente in gadget
Mi pare un filino forzato paragonare una piccola città dalla logistica quantomeno problematica con un'intera nazione abituata alla sovrappopolazione delle grandi aree urbane ma allo stesso tempo con un turismo locale strutturato ed organizzato.
Il numero di turisti in Giappone percentualmente rispetto alla popolazione locale è una goccia d'acqua rispetto alla situazione veneziana.
Molti appassionati di videogames, anime e manga finiscono con lo spendere un sacco di soldi ad Akihabara o altri posti, ok, magari non 8000€ ma comunque un bel po', anche perché non tutti tornano in Giappone ogni anno. Chiaramente al momento il Giappone dà priorità a chi ha un sacco di grana ed è disposto a spenderla, rispetto a turisti che viaggiano in economia.
Trovo tristi i viaggi organizzati dove sei obbligato a visitare posti in certi giorni/orari, se mi va di dilungarmi in un posto, di rinviare la visita ad un altro vuoi per il maltempo o per qualsiasi altra cosa voglio essere libero di farlo.
Vado in vacanza per divertirmi e rilassarmi non per fare un tour de force a tappe prestabilite.
Se non vogliono lasciare i turistri liberi di andare dove volgiono andare e quando vogliono andarci che continuino a stare chiusi.
Essere preoccupati per il covid significa essere razzisti adesso? 🤔
Cercati le statistiche dei contagi in Giappone, vedrai che nel 2022 hanno avuto circa 8 volte più contagi rispetto al perioso 2020-2021, tutti quei contagi chi li ha causati? Gli stranieri da casa?
Non è preoccupazione per il covid sono semplici mosse politiche, dare la colpa di tutto allo straniero è una cosa che funziona sempre nei paesi nazionalisti/razzisti, funziona in giappone come funzoina in italia.
...scusa ma non ha alcun senso quello che hai scritto. A parte che le ultime varianti covid sono molto più contagiose rispetto al passato, quindi 1 persona infetta, che sia turista giapponese di ritorno a casa o turista straniero potrebbe, in teoria, contagiare più persone (rispetto al passato). Ma questo chiaramente vale ovunque. Solo che altrove se ne sono fregati per salvare il turismo, invece in alcuni paesi ci tengono di più alla salute delle persone si vede.
Ho sentito di migranti che hanno dovuto pagare 10 mila euro solo per approdare in Europa...non so, quello mi sembra un po' peggio. E niente gita ad Akihabara purtroppo per loro.
Ma se hanno percentuali di vaccinati con tutte le dosi più elevate che in UK...
Hai qualcosa da dire riguardo alle percentuali? Ovviamente no, perché sono più elevate di quelle di Italia, Francia, Germania e probabilmente quasi tutti i paesi europei (se non tutti, ma non ho ancora controllato). Ah, pure più elevate di Svezia e Norvegia.
Divertente quello che si domanda come mai il Ministero del turismo voglia sviluppare il turismo in tutto il paese e non arricchire solo alcune zone, l'idolatria verso il libero mercato porta a farsi queste domande (ma anche quello che pensa che sia tutto un gombloddo per vendere pacchetti, come se ci fosse il monopolio delle agenzie, non scherza)...
I posti con meno turisti sono posti con accessibilità inferiore. Tutto qui.
Se tu prendi l'aereo per Tokyo, e hai una settimana sola di vacanza, non è che ci puoi facilmente esplorare le zone più sconosciute, specialmente dovendo far affidamento a Google Maps e i mezzi di trasporto pubblici.
Giappone: copertura vaccinale 83.5%
Germania:77.65
Italia:85.78
USA:79.19
Danimarca:82.32
uk:79.94
Non direi proprio no vax.
Il 29 novembre 2021 il Giappone chiuse le frontiere per riaprirle, parzialmente il 10 giugno 2022; se guardi l'andamento dei contagi noterai che l'ondata di contagi è iniziata ai primi di luglio.. sarà un caso...
Quindi: frontiere chiuse pochi casi, frontiere aperte picco di contagi.
Comunque:
al 29 agosto i casi sono stati:
Giappone: circa 19 milioni
Germania: circa 32 milioni
Italia: circa 22 milioni
USA: 93 milioni
Danimarca: 3 milioni
UK: 23 milioni
A te il divertimento di calcolarti le percentuali sulla popolazione.
Okay, dico io la mia, che da sempre ho il passaporto croato e vivo nella Corea del sud, sposata in una famiglia coreana.
Per ora abbiamo altre priorità, quindi, crediamo che, al momento quando toccherà tornarci a fare la gita in Giappone, le cose si saranno sistemate, quindi, per ora, ammetto che non abbiamo cercato informazioni dettagliate, quindi le mie preoccupazioni seguenti provengono da ciò che leggo e sento tramite notizie italiane (quindi, punto di vista europeo) e coreane (punto do vista dei paesi asiatici vicini).
Ricordo che si faceva menzione che non a tutti i turisti stranieri si applicherebbero le stesse regole e che, appunto, per i paesi asiatici sarebbe stato diverso rispetto a quelli europei. Ciò che non è stato precisato, però, è se ciò si guarda in base al passaporto o in base al punto di partenza segnato sul biglietto aereo. Dettaglio importante per mio marito e me, che vorremmo viaggiare insieme.
Ricordo cmq che all'aeroporto, nonostante l'infrastruttura, che faceva distinzione tra passaporti, mio marito ed io non avevamo l'obbligo di separarci perché siamo, appunto, sposati.
Quindi, per i vincoli del covid, chi possiede certi visti (non giapponesi) viene escluso da alcuni regolamenti?
A me tutta questa faccenda sembra molto complicata. Boh. Cmq.... come ho detto prima, penso che il prossimo viaggio in Giappone non sarà in programma prima del 2024 (perché per il 2023 vogliamo visitare la Croazia e, già che ci siamo, forse anche Italia e Slovenia). Vedremo.
Hanno meno morti di tutti gli stati europei e di molti paesi del mondo, hanno più vaccinati di tutti gli stati europei e di molti paesi nel mondo...qual è il (tuo) problema, dunque? Solo che sono partiti in ritardo con le vaccinazioni? 😂
Ehm, forse non hai capito come funziona qui: se davvero vuoi bloccarmi dovresti usare l'apposita modalità prevista dal sito, altrimenti posso e continuerò a rispondere a qualsiasi sciocchezza scrivi.
Ad ogni modo, a fine 2021 il Giappone aveva già raggiunto percentuali di vaccinazione simili a quelle dell'Italia, dove le cose sono andate mooolto peggio (anche perché non abbiamo chiuso i confini come e quando avremmo dovuto). Paesi come Giappone e Taiwan hanno evitato la botta iniziale anche grazie alle loro politiche sui flussi migratori, noi e l'Inghilterra no.
Forse, ma non dei Logan Paul.
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