Chi abita in località di villeggiatura o città d'arte sa che il turismo può essere sia fonte di guadagni e di lavoro che fucina di problemi per i residenti che spesso hanno a che fare con la maleducazione e la noncuranza dei turisti.
Il Giappone non è da meno: negli ultimi anni è diventato una meta ambita e gettonata, un po' per moda da social, un po' anche grazie al cambio favorevole dello yen verso l'euro e altre valute.
Il 2024 è stato un anno da record, con 36 milioni di visitatori stranieri, che hanno speso una cifra superiore agli 8.000 miliardi di yen, facendo la fortuna di hotel, ristoranti, negozi di souvenir e via dicendo. Ma tutte queste persone portano con sè anche un sovraffollamento tale da mettere a rischio l’agibilità di siti storici e intere aree cittadine. La Japan Tourism Agency ha pubblicato una nuova guida con sette punti fondamentali che i visitatori stranieri dovrebbero tenere a mente, raccomandando anche di informarsi sugli usi e costumi locali. Insomma, in una parola, di essere beneducati. Purtroppo non tutti lo sono e le testimonianze sul web sono le più disparate:
 

Da qui il ricorso da parte del governo e anche di singole prefetture o cittadine ad una serie di misure "contenitive" per arginare il problema, anche se ci sarà da capire quanto davvero efficaci.
Ad Otaru, una piccola città in Hokkaido, gli addetti al turismo stanno impiegando guardie di sicurezza per impedire il raduno di troppe persone sulla Funami-za, una strada molto ripida che però sarebbe il luogo perfetto per scattare foto del paesaggio del porto e del mare. C'è scappato anche il morto: una donna cinese è morta travolta da un treno mentre camminava sui binari nel tentativo di fotografare una location del film cinese del 2015 Cities in Love. I residenti si lamentano di tutte queste persone che impediscono il traffico dei veicoli e arrivano ad entrare nelle proprietà private per scattare una foto. La popolarità di Otaru è alle stelle con quasi 98.000 turisti stranieri che hanno trascorso almeno una notte in città da aprile ad ottobre dell'anno scorso; ma poiché molti turisti soggiornano nella vicina Sapporo, probabilmente il numero di coloro che la visitano senza soggiornarvi è decisamente più alto.
 



Se Otaru piange, Kyoto non ride anzi: l'antica capitale è forse una delle città giapponesi più duramente colpite dall'overtourism, anche perché è una delle tappe "obbligatorie" di un viaggio in Giappone, fra templi e geisha.
Per questo le sue autorità hanno deciso un forte aumento delle tasse di soggiorno a partire da marzo 2026, che potrebbe arrivare fino a circa 60 euro a notte per persona a seconda della sistemazione. Secondo il piano proposto, i visitatori che affittano una stanza per un prezzo compreso tra 20.000 e 50.000 yen a notte (da 124 a 310 euro) avranno una tassa di soggiorno di 1.000 yen (6,20 euro) a persona a notte, tra 50.000 yen e 100.000 yen a notte (ovvero da 310 a 620 euro), sarà di 4.000 yen (24 euro). Se si sceglie una sistemazione che costa più di 620 euro a notte, la tassa di soggiorno raggiungerà i 62 euro.


E questo sta influenzando anche le gite scolastiche giapponesi: le statistiche dell'Educational Tour Institute del Giappone mostravano che nel 2022 Kyoto è stata la destinazione principale per le gite scolastiche per le scuole medie in Giappone, seguita da Nara e Osaka, che come Kyoto fanno parte della regione giapponese del Kinki. Tuttavia il 54% delle scuole medie del Kanto ha affermato di considerare l'idea di evitare il Kinki per i viaggi futuri e la ragione è proprio la crescente folla di turisti.
Per non parlare dei passaggi a livello: poche settimane fa, un folto gruppo di turisti stava attraversando il passaggio a livello nei pressi di Fushimi Inari Taisha (storico tempio di Kyoto) quando l'allarme ha iniziato a suonare, indicando l'imminente arrivo di un treno. I pali hanno iniziato ad abbassarsi ma i turisti hanno ignorato tutti i segnali continuando a camminare sui binari mentre i pali calavano sulle loro teste. Così è scattato il segnale di emergenza, il treno è stato fermato, registrando un ritardo di 20 minuti e causando disagio alla circolazione e ai pendolari.



In precedenza nella rubrica mensile delle pillole, avevamo già parlato dell'aumento del prezzo dei biglietti del castello di Himeji per i non residenti e dell'ingresso limitato presso Ginzan Onsen, situato sulle montagne della prefettura di Yamagata, uno dei quartieri termali più belli del Giappone e particolarmente mozzafiato nei mesi invernali. Purtroppo questo essere così "instagrammabile" sta rendendo il soggiorno in zona complicato e perciò la Ginzan Hot Spring Association ha annunciato che istituirà un limite al numero di visitatori giornalieri ammessi nel quartiere e non ne consentirà affatto l'ingresso dopo una certa ora.

D'altronde difficile biasimare chi ha deciso di regolamentare a volte a caro prezzo l'ingresso a luoghi turistici soprattutto se di culto: lo scorso anno era rimbalzata la notizia di un turista americano che visitando il tempio Meiji a Tokyo aveva ben pensato di incidere sul legno di un torii (l'arco di legno che delimita l'ingresso all'area sacra del tempio) il suo cognome:



Fonti consultate:
SoraNews
InsideOver
TheGuardian