I rappresentanti di quattro gruppi industriali dell'intrattenimento hanno tenuto una conferenza stampa per dare voce all'opposizione al nuovo sistema di fatturazione giapponese.
La mangaka Reon Yutaka ha mostrato una statistica preoccupante basata su un sondaggio che ha coinvolto l'industria del manga: il 98% degli autori si sono rivelati artisti in proprio e tra loro il 20,6% teme che la nuova fatturazione possa far chiudere loro bottega.
Di seguito possiamo vedere l'intera conferenza del gruppo "STOP! INVOICE":
Con il nuovo sistema, che entrerà in vigore da ottobre 2023, i freelancers e i lavoratori autonomi non saranno più esenti dalla tassazione perché la fattura sarà, appunto, tassata. Yutaka ha spiegato che i mangaka sono già in difficoltà perché le royalties sono instabili, mentre i pagamenti legati ai manoscritti non aumentano, per via della stagnazione dell'economia giapponese e della recessione che ha colpito l'editoria.
Si sottolinea che se gli artisti dovessero assumere un commercialista e pagare le tasse sulle fatture, non potranno più lavorare.
Secondo il sondaggio, condotto tra il 3 e il 10 novembre 2022, solo 17 dei 1,275 dei partecipanti si sono espressi in favore del sistema di fatturazione. La maggioranza di loro ha indicato una generale comprensione delle nuove regolamentazioni, ma non di capire a chi siano dirette o la loro utilità.
L'impatto ovviamente ricadrà anche sugli assistenti dei mangaka. Il 31% di questi guadagna circa 1-2 milioni di yen (circa 7-14 mila euro) annui, e il 30% porta a casa meno di 1 milione di yen, per un totale del 60% che guadagna meno di 2 milioni di yen. Più della metà non riesce ad arrivare a fine mese a meno che non svolga anche un altro lavoro. Yutaka ammette di avere paura che il sistema di fatturazione possa peggiorare la situazione, e pochi potranno diventare mangaka. In questo caso l'industria manga giapponese potrebbe essere inglobata dal mercato estero, come quello coreano o cinese, permettendo la sopravvivenza soltanto delle case editrici più note e degli artisti già affermati.
Il sistema è anche controverso perché comprometterebbe la privacy personale. La fatturazione verrebbe considerata verificata soltanto se l'interessato la compila con il proprio nome vero, e tale nome diverrebbe pubblico e accessibile tramite un database nazionale. Si pone quindi il problema per chi vorrebbe tenere il proprio nome privato, come appunto alcuni mangaka o Virtual YouTubers.
Masuo Ueda, ex produttore di Sunrise e Representative Director di Skyfall, ha indicato risultati molto simili riguardo un sondaggio sui freelancers dell'industria dell'animazione. Il 60% di essi si è detto preoccupato del possibile impatto: uno su quattro, infatti, afferma di essere a rischio di dover lasciare il lavoro.
Ueda sottolinea: "La gente definisce quella degli anime come una 'black industry'. Tuttavia, nell'ultimo periodo, l'industria nel suo insieme ha lavorato per migliorare gli ambienti di lavoro e assicurare lo status di dipendente agli animatori. Però la realtà è che non tutti possono essere assunti e l'importanza di supportare i freelancers rimane centrale per il futuro. Costringere i freelancer, soprattutto gli animatori, a chiudere bottega, significherà negare l'ingresso nell'industria ai giovani. Temo che in questo caso l'industria degli anime possa venir devastata in pochi anni".
Maya Okamoto, doppiatrice e co-presidente del gruppo rappresentativo dei doppiatori Voiction, ha invece mostrato i risultati di due sondaggi condotti tra settembre e ottobre 2022 condotti sul sito web dell'associazione. Il 76% dei doppiatori ha dichiarato introiti per meno di 3 milioni di yen annui (21 mila euro). Il 27% ha risposto che potrebbero dover lasciare il lavoro proprio a causa della nuova normativa. L'80% ha affermato di non sapere ancora nulla del nuovo sistema di fatturazione, stando a quanto dichiarato alla fine di ottobre.
Tra il 20% di chi ha detto di averne sentito parlare, alcuni hanno confessato di essersi sentiti dire di come, a quei termini, non avrebbero potuto avere contratti in futuro a meno che non fossero registrati, oppure che la loro paga sarebbe stata ridotta se non avessero applicato le dovute tassazioni. Okamoto evidenzia che i doppiatori potrebbero essere non considerati per certi ruoli, per queste ragioni.
Dopo la conferenza stampa, i relatori sono andati alla Camera dei Rappresentanti per partecipare a una tavola rotonda su come modificare il nuovo sistema di fatturazione. Yoshinori Suematsu, membro della Camera, ha affermato che quasi 5 milioni di persone in Giappone verrebbero messe in una situazione di disagio, e ha inoltre espresso il suo dissenso all'applicazione delle normative. La riunione contava 55 membri e quasi tutti erano d'accordo con Suematsu. Takayuki Ochiai, altro membro della Camera, ha trasmesso in diretta la riunione sul suo canale YouTube:
Nonostante il sistema sia evidentemente impopolare, il numero di utenti registrati sta aumentando. Stando a Tetsushi Shimono, che gestisce le pratiche all'Agenzia delle Entrate Nazionale, il sistema ha 1.43 milioni di registrati stando ai dati di fine ottobre 2022, con un aumento da settembre di 228.000 utenti. Circa 200.000 nuovi registrati arrivano ogni mese.
Il numero di attività tassabili è stimato aggirarsi attorno ai 3 milioni, significa quindi che quasi la metà di queste sono già state registrate.
Hiroshi Someya, direttore della pianificazione dell'ufficio imposte, ha ribattuto che il nuovo sistema è imprescindibile per il calcolo delle imposte. Ciò nonostante, ha dichiarato che il governo considera importante affiancare il piano Cool Japan, e ha suggerito che le loro preoccupazioni potrebbero essere risolte tramite una differente proposta di legge.
Alla conferenza erano presenti altre figure di rilievo, come Masahiko Ōtsuka, in rappresentanza dello Studio Trigger, e gli attori Satoshi Maruo e Aya Hirose. La Professional Motion Picture Workers Association Japan ha compilato una richiesta ufficiale diretta ai membri del governo giapponese per posporre e migliorare la normativa.
Allo stato attuale, non sembra però che la nuova normativa possa essere fermata, o la sua entrata in vigore ritardata. Sembra tuttavia che si stia provando ad apportare alcuni correttivi, come una riduzione delle tasse per le piccole imprese che guadagnino meno di 10 miioni di yen (circa 70mila €).
Fonte consultata:
Anime News Network I, II
La mangaka Reon Yutaka ha mostrato una statistica preoccupante basata su un sondaggio che ha coinvolto l'industria del manga: il 98% degli autori si sono rivelati artisti in proprio e tra loro il 20,6% teme che la nuova fatturazione possa far chiudere loro bottega.
Di seguito possiamo vedere l'intera conferenza del gruppo "STOP! INVOICE":
Con il nuovo sistema, che entrerà in vigore da ottobre 2023, i freelancers e i lavoratori autonomi non saranno più esenti dalla tassazione perché la fattura sarà, appunto, tassata. Yutaka ha spiegato che i mangaka sono già in difficoltà perché le royalties sono instabili, mentre i pagamenti legati ai manoscritti non aumentano, per via della stagnazione dell'economia giapponese e della recessione che ha colpito l'editoria.
Si sottolinea che se gli artisti dovessero assumere un commercialista e pagare le tasse sulle fatture, non potranno più lavorare.
Secondo il sondaggio, condotto tra il 3 e il 10 novembre 2022, solo 17 dei 1,275 dei partecipanti si sono espressi in favore del sistema di fatturazione. La maggioranza di loro ha indicato una generale comprensione delle nuove regolamentazioni, ma non di capire a chi siano dirette o la loro utilità.
L'impatto ovviamente ricadrà anche sugli assistenti dei mangaka. Il 31% di questi guadagna circa 1-2 milioni di yen (circa 7-14 mila euro) annui, e il 30% porta a casa meno di 1 milione di yen, per un totale del 60% che guadagna meno di 2 milioni di yen. Più della metà non riesce ad arrivare a fine mese a meno che non svolga anche un altro lavoro. Yutaka ammette di avere paura che il sistema di fatturazione possa peggiorare la situazione, e pochi potranno diventare mangaka. In questo caso l'industria manga giapponese potrebbe essere inglobata dal mercato estero, come quello coreano o cinese, permettendo la sopravvivenza soltanto delle case editrici più note e degli artisti già affermati.
Il sistema è anche controverso perché comprometterebbe la privacy personale. La fatturazione verrebbe considerata verificata soltanto se l'interessato la compila con il proprio nome vero, e tale nome diverrebbe pubblico e accessibile tramite un database nazionale. Si pone quindi il problema per chi vorrebbe tenere il proprio nome privato, come appunto alcuni mangaka o Virtual YouTubers.
Masuo Ueda, ex produttore di Sunrise e Representative Director di Skyfall, ha indicato risultati molto simili riguardo un sondaggio sui freelancers dell'industria dell'animazione. Il 60% di essi si è detto preoccupato del possibile impatto: uno su quattro, infatti, afferma di essere a rischio di dover lasciare il lavoro.
Ueda sottolinea: "La gente definisce quella degli anime come una 'black industry'. Tuttavia, nell'ultimo periodo, l'industria nel suo insieme ha lavorato per migliorare gli ambienti di lavoro e assicurare lo status di dipendente agli animatori. Però la realtà è che non tutti possono essere assunti e l'importanza di supportare i freelancers rimane centrale per il futuro. Costringere i freelancer, soprattutto gli animatori, a chiudere bottega, significherà negare l'ingresso nell'industria ai giovani. Temo che in questo caso l'industria degli anime possa venir devastata in pochi anni".
Maya Okamoto, doppiatrice e co-presidente del gruppo rappresentativo dei doppiatori Voiction, ha invece mostrato i risultati di due sondaggi condotti tra settembre e ottobre 2022 condotti sul sito web dell'associazione. Il 76% dei doppiatori ha dichiarato introiti per meno di 3 milioni di yen annui (21 mila euro). Il 27% ha risposto che potrebbero dover lasciare il lavoro proprio a causa della nuova normativa. L'80% ha affermato di non sapere ancora nulla del nuovo sistema di fatturazione, stando a quanto dichiarato alla fine di ottobre.
Tra il 20% di chi ha detto di averne sentito parlare, alcuni hanno confessato di essersi sentiti dire di come, a quei termini, non avrebbero potuto avere contratti in futuro a meno che non fossero registrati, oppure che la loro paga sarebbe stata ridotta se non avessero applicato le dovute tassazioni. Okamoto evidenzia che i doppiatori potrebbero essere non considerati per certi ruoli, per queste ragioni.
Dopo la conferenza stampa, i relatori sono andati alla Camera dei Rappresentanti per partecipare a una tavola rotonda su come modificare il nuovo sistema di fatturazione. Yoshinori Suematsu, membro della Camera, ha affermato che quasi 5 milioni di persone in Giappone verrebbero messe in una situazione di disagio, e ha inoltre espresso il suo dissenso all'applicazione delle normative. La riunione contava 55 membri e quasi tutti erano d'accordo con Suematsu. Takayuki Ochiai, altro membro della Camera, ha trasmesso in diretta la riunione sul suo canale YouTube:
Nonostante il sistema sia evidentemente impopolare, il numero di utenti registrati sta aumentando. Stando a Tetsushi Shimono, che gestisce le pratiche all'Agenzia delle Entrate Nazionale, il sistema ha 1.43 milioni di registrati stando ai dati di fine ottobre 2022, con un aumento da settembre di 228.000 utenti. Circa 200.000 nuovi registrati arrivano ogni mese.
Il numero di attività tassabili è stimato aggirarsi attorno ai 3 milioni, significa quindi che quasi la metà di queste sono già state registrate.
Hiroshi Someya, direttore della pianificazione dell'ufficio imposte, ha ribattuto che il nuovo sistema è imprescindibile per il calcolo delle imposte. Ciò nonostante, ha dichiarato che il governo considera importante affiancare il piano Cool Japan, e ha suggerito che le loro preoccupazioni potrebbero essere risolte tramite una differente proposta di legge.
Alla conferenza erano presenti altre figure di rilievo, come Masahiko Ōtsuka, in rappresentanza dello Studio Trigger, e gli attori Satoshi Maruo e Aya Hirose. La Professional Motion Picture Workers Association Japan ha compilato una richiesta ufficiale diretta ai membri del governo giapponese per posporre e migliorare la normativa.
Allo stato attuale, non sembra però che la nuova normativa possa essere fermata, o la sua entrata in vigore ritardata. Sembra tuttavia che si stia provando ad apportare alcuni correttivi, come una riduzione delle tasse per le piccole imprese che guadagnino meno di 10 miioni di yen (circa 70mila €).
Fonte consultata:
Anime News Network I, II
Non ho capito quindi adesso i freelancers non pagavano le tasse sulle fatture fatte?
Qualcuno ha una chiara idea su quale sia il sistema fiscale giapponese in merito?
ai giovani da sfruttare*
Non ho capito nemmeno io quel discorso...
E sinceramente nemmeno bene cosa dovrebbe cambiare, i lavoratori freelance direi che si possono paragonare alle nostre partite IVA... non le pagano già le tasse?
Poi un'altra cosa mi ha incuriosito: tutte le volte che si parla di lavoro e stipendi in Giappone le cifre che vengono fuori sono bassissime, praticamente meno che un apprendistato da noi; visto che il costo della vita in Giappone non è certe basso, soprattutto nelle città principali, e in più c'è un mercato consumistico elevato... come diavolo è possibile?
"lavoratori che non pagavano le tasse ora dovranno pagarle"
Sulla questione delle fatture nominali e dell'anonimato non credo si un gran prolema
Magari "chibi333" in realtà si chiama Franco Rossi ma dubito la fattura dica "Franco Rossi in arte chibi333" e neppure "Franco rossi per il lavoro su "manga di chibi333"" quindi non vedo quale privacy verrà violata a meno di sapere già la corrispondenza nickname nome reale (e quindi non c'è nulla da rivelare)
Cioè in pratica rimarrà solo più Kyoto Animation a fare i cartoni xD
Quelli che lavorano per le major dovrebbero essere al sicuro, no ?
Staremo a vedere ... non credo che i giapponesi rinunceranno tanto facilmente a manga ed anime, sono fiducioso e spero troveranno una soluzione.
Sono andato a rivedere un video su YouTube che parlava proprio di costo della vita in Giappone, per chi può interessare il canale è "Tommaso in Giappone", è un italiano che vive a Tokyo da dieci anni.
Da che si capisce:
- giustamente, non ci avevo pensato, fare il confronto yen euro non ha molto senso perché dipende dal tasso di cambio, ma non cambia altrettanto il potere di acquisto interno
- da che dice, per vivere a Tokyo, 250mila yen al mese sei a pelo, quindi mi sembrano ancora più strani questi stipendi così bassi
- lui è un libero professionista e di tasse ne ha fondamentalmente 3, assicurazione sanitaria, tassa nazionale, che copre ad esempio la pensione, tassa locale, per i servizi
Da ottobre prossimo invece non lo saranno più e ciò potrebbe comportare costi di sostegno proibitivi per gli indipendenti (già non favoriti in partenza).
Evidentemente questa tassa è troppo esosa in proporzione alle fatture o agli introiti.
Come al solito consiglio il canale di Animator Dormitory Channel.
In generale vivono in dormitori molto più economici di un appartamento e la maggior parte lascia i lavoro di animatore per fare altro
Dall'articolo di animeclick del tempo:
https://www.animeclick.it/news/91148-animatori-sottopagati-quali-sono-le-cause-del-problema
da come hanno messo per ora rischia solo di far danno alla industria della animazione e manga, oltre a portare a una fuga di talenti all'estero.
No forse mi sono spiegato male, è una cosa che ho letto anche in altri articoli su altri siti… non riguarda solo i lavatori dell’animazione o dei manga, sempre a quel che ho letto.
E dubito in Giappone ci sia sta super offerta di giovani lavoratori in ogni campo, visto che la popolazione continua ad invecchiare e i giovani a diminuire…
È comunque una curiosità, non essendoci dentro non è che si può capire bene.
È riferito sostanzialmente a tutti i mangaka perché essi sono lavoratori autonomi e non dipendenti. Ma il problema riguarda solo quelli poco famosi che vendono poche copie, visto che si ritroveranno di fatto a guadagnare meno visto che dovranno pagare le tasse (cosa che incredibilmente non dovevano fare fino ad oggi).
In più non so di preciso come vengano presentate, ma se c’è un guadagno dichiarato per nominativi si può capire facilmente almeno quelli di grandissimo successo, esempio Koyoharu Gotouge o Ado su cui ci sono solo rumor.
Bisogna anche dire che non vedo molte alternative per far finire la piaga dei freelancer pagati con 2 spiccioli per frame disegnato, siamo andati avanti per anni a dire che così la situazione è insostenibile, ma alla fine della fiera si spinge che nulla cambi.
Poi è un buon cambiamento? Non lo so come detto non conosco la situazione fiscale in Giappone, ma sicuramente mi sembra che limiti la piaga dei freelancer
Forse è anche ora che i top mangaka non utilizzino assistenti pagati 1-2 milioni di yen annui, è anche quello il problema. Mi immagino come lavori bene un editor/assistente che oltre a quel lavoro deve anche cercarsi un altro part-ime per arrivare alla fine del mese
Anche perché non è una misura volta al miglioramento delle condizioni lavorative ma ad una più efficiente riscossione dei tributi.
Inoltre freelancers e indipendenti non sono dipendenti pubblici (come non lo sono i mangaka "ufficiali" del resto) e quindi di fatto non sussiste alcun principio per cui chicchessia si senta vincolato a migliorare la loro posizione lavorativa.
Semplicemente o avranno ancor meno introiti di prima o dovranno cambiare mestiere. O andarsene a spasso.
Perchè se come si intuisce -sicuramente sbagliando- quelli coinvolti sono 5 milioni di persone, forse sono un po' troppi per fare un lavoro che non so quanto riesca ad assorbire, e da qui, anche i bassi stipendi. Se ho 5 milioni, ma anche fossero 2 milioni di disegnatori fra cui scegliere a chi dare lavoro è il tizio che getta l'osso nel canile e guarda i cani sbranarsi fra loro per l'osso, perché sicuro che uno lo troverà alle sue condizioni da schiavista.
Se i mangaka fossero molti meno avrebbero più potere (semplice legge domanda-offerta) e potrebbero avere salari più alti.
Io credo che molti fra i giovani freelance siano aiutati dai genitori o siano esperti dell'arte dell'arrangiarsi.
Quando penso al mio stipendio e al fatto che un figlio di papà che conosco gira il mondo (ultimante è stato in Australia e a Singapore) lo trovo ingiusto. Io credo che i soldi servano soprattutto da giovani per poter essere liberi di divertirsi.
Comunque mi ricordo che quando lavoravo da un commercialista come ragioniere avevamo almeno un cliente in regime di contabilità semplificata e vi assicuro che in Italia (25 anni fa) non bisognava essere geni per cavarsela senza l'aiuto dello studio del commercialista.
Se i freelancer giapponesi non pagano le tasse non è una cosa normale.
Poi ti chiedi perché hanno un tasso dei suicidi così alto. 80 ore la settimana son veramente tante...Neanche facendo 10 ore al giorno ci arrivi. Da operaio dopo una certa cede proprio il fisico.
Forse il sistema giapponese aveva delle tali storture che hanno permesso a molti di (tirare a) campare e non pagare le tasse, ma ciò ha anche portato ad una pletora di giovani animatori, mangaka e maestranze del settore ad essere sfruttati per paghe da fame. Forse è meglio che le cose cambino, sebbene all'inizio sarà sicuramente una cosa drastica per molti.
Esatto, è ciò che mi chiedo anche io...
Devi eseguire l'accesso per lasciare un commento.