Demon Slayer è un fenomeno mondiale e come sempre, di fronte a così tanto seguito, non mancano le storie correlate che rivelano anche una certa morbosità verso i personaggi principali.
La polizia ha messo sotto inchiesta un fisioterapista quarantottenne di Inami, nella prefettura di Wakayama, per vendita di quattro figure modificate illegalmente: la testa di Nezuko di Demon Slayer sul corpo di altri personaggi, un set di quatto figure vendute ad un'asta online al prezzo di 32.400 yen (circa 230 euro).
Quello che ha fatto quest'uomo è stato mettere la faccia della sorella di Tanjiro su altri corpi di action figure molto più sessualizzati.
La polizia giapponese di Wayakama lo ha arrestato per non aver rispettato la legge sulla proprietà intellettuale, e le ha elaborate senza la corrispondente autorizzazione. L'uomo in realtà modificava e vendeva figure dal 2017, e ad oggi ne ha vendute più di 550 pezzi, per un guadagno complessivo di 4,5 milioni di yen (circa 31.970 euro).
Il motivo da cui è nato questo commercio? La moglie gli aveva intimato di sbarazzarsi della sua collezione di figure... e lui ha trovato un modo per accontentarla e, allo stesso, tempo guadagnarci!
L'imputato ha dovuto ammettere le sue responsabilità e ha spiegato che per lui si trattava più di un hobby, dal momento che sua moglie ha detto che avrebbe buttato via le sue figure e avrebbe preferito dar loro un altro uso e guadagnare così un reddito extra per la casa.
Fonte consultata:
Yomiuri Shinbun Online
Certo, venderle col rischio di essere arrestati è da stupidi, ma non ci vedo nulla di male nel tenerle per se o regalarle ad amici.
Ma anche quelli che comprano sneaker bianche gli buttano un po di colore sopra e le rivendono al triplo xD
In teoria potrebbe essere illegale pure quello...forse solo vendere vestiti fatti a mano ed altri accessori non lo è. Ma di solito chiudono un occhio su queste cose, soprattutto perché alla fin finea non è che facciano reale concorrenza alle aziende produttrici.
Ci sono diversi customizzatori che prendono action figure e le modificano per fare qualcosa di differente, a volte anche colmando il vuoto che i produttori lasciano (ho visto molti custom di Marvel Legends ad esempio). A volte vendono le loro opere anche a 200 euro o più, prezzi fuori mercato chiaramente, ma stiamo parlando di produzioni artigianali di una certa qualità, non prodotti industriali realizzati in massa.
Tuttavia le aziende che detengono i diritti possono sempre denunciare chi realizza e soprattutto chi rivende questi prodotti.
Se li vendeva “a pezzi” non avrebbero avuto nulla da dire eppure si tratta fondamentalmente della stessa cosa.
Io me ne sono fatte diverse, per la mia collezione personale d di sicuro non mi sento moralmente più criminale di chi disegna personaggi altrui.
Poi hanno questa fissa esagerata per il carcere quando in questi casi basterebbero sanzioni
Detto ciò, leggendo e informandomi su questo specifico caso, mi sono fatto l'idea che probabilmente il problema individuato dalle autorità nipponiche non è tanto il fatto che il tizio abbia customizzato delle figures già in suo possesso, ma bensì il fatto che lui abbia lucrato sfruttandole e quindi ledendo in qualche modo gli interessi di chi ne detiene i diritti.
Da un lato, se fosse davvero così, in parte capirei le motivazioni delle autorità, ma dall'altro lato non capirei che differenza ci sia tra questa cosa e la compravendita dell'usato tra privati(dove a volte girano cifre astronomiche)!
Non parlo per il resto del mondo, ma resto in Italia la vendita dell'usato se attività episodica non va tassata, ma se si tratta di qualcosa che viene effettuato più o meno regolarmente allora si incomincia a parlare di partita iva e quindi di tasse.
Infatti fra poco i siti web saranno obbligati a comunicare all'agenzia delle entrate gli utenti cosa stanno facendo sul loro ecommerce.
è un po' la stessa questione degli infuencer che all'inizio non aprono partita IVA e poi si accorgono magicamente quando arriva l'agenzia delle entrate che stavano ricevendo ogni mese un pagamento dalla piattaforma X che andava dichiarato.
Nel caso in questione si parla di 550 pezzi e 30 mila euro di guadagni, più che abbastanza per dover pagare le tasse in Italia e dover anche pagare ai possessori dei diritti di distribuzione del brand un qualche tipo di fee.
Teoricamente sì per questioni di copyright… però normalmente ci passano sopra…
Forse nel caso in questione aveva un giro troppo grande…
Personalmente ho visto in venduti alcuni gunpla customizzati che avrei preso di corsa, non fosse stato per il prezzo altissimo… comunque meritato visto il lavoro che c’era dietro…
Nel primo caso io NON ho diritto di proprietà né d’uso sulla cosa, nell’altro invece ho un diritto di proprietà e di uso su ogni singolo oggetto (e infatti se voglio customizzare 10 figure devo acquistarne 10).
Facciamo un esempio coi libri, che mi sembra più facile.
Io prendo un libro di testo, lo fotocopio, ci aggiungo le mie note personali e lo rivendo. C’è chiaramente lesione del diritto d’autore perché ri-produco (una volta almeno, se non di più) un testo senza pagarne i diritti.
Io prendo un libro di testo, lo annoto (o ci allego un quaderno dove pagina per pagina inserisco le mie note) e lo rivendo. In questo caso non sto ledendo il diritto d’autore in maniera diretta, per ogni mia copia compro un volume e lo allego, quindi non riproduco e distribuisco nulla. Altrimenti anche un libro scolastico/universitario con sottolineature e/o appunti ricadrebbe sotto quest’ambito.
Il discorso su IVA e tasse è invece del tutto avulso da quello sul diritto d’autore. Aggiungo inoltre che in questo caso il reddito conta poco e nulla, visto che l’apertura partita IVA è ricollegata alla professionalità dell’azione commerciale: se vendo 10 cose al settimana a 1 € l’una per un anno è sicuramente attività commerciale, se ne vendo 2 da 500 € sempre in un anno potrebbe non esserlo (dipende da altre variabili come l’organizzazione di vendita etc…).
Entrambe cose che non ho affermato, non ho legato la questione del diritto d'autore con il pagamento delle tasse e non ho scritto che il problema della vendita fossero i 30 mila euro di incassi, anzi ho fatto tutto un discorso iniziale che andava nella direzione opposta.
(Per capirci le statue sono quelle che fanno tipo la Prime1 o lo Studio XM, uno si mette daccordo con l'artista che prende la statua e la modifica secondo come la vuole l'acquisrente o a volte la fanno proprio exnovo)
Teoricamente li rispettava il prodotto base era originale li i diritti d'immagine li aveva già pagati.
Questo in Italia non dovrebbe essere reato mi pare ma i jappi so jappi
Scusami, errore mio. Mi era sembrato che la frase “Nel caso in questione si parla di 550 pezzi e 30 mila euro di guadagni, più che abbastanza per dover pagare le tasse in Italia e dover anche pagare ai possessori dei diritti di distribuzione del brand un qualche tipo di fee” andasse in tale senso agganciando la fee a quantità venduta e incassi ricevuti.
Purché il tutto sia limitato a [1 oggetto acquistato] = [1 oggetto venduto] è legittimo (articolo 5 Codice della Proprietà Industriale - principio dell’esaurimento del diritto del marchio), purché ovviamente non si inganni il compratore sull’identità del venditore (non posso spacciarlo come opera del detentore originale dei diritti) né si faccia in modo che questi possa esserne ingannato (bisogna quindi definirlo esplicitamente come ‘customizzato’, quindi preventivamente assoggettato a modifiche da parte di terzi).
Ovviamente sarebbero dovute le tasse su eventuali plusvalenze; nel caso specifico si tratterebbe però di reddito d'impresa, stante il carattere abitudinario dello stesso, con conseguente applicazione di tutta la normativa in vigore.
Dubito sia vero, ma nel caso dovrebbe venir perseguita pure la moglie per "crudeltà coniugale".
Non sarebbe reato dato che le metteva in vendita come custom ed erano pezzi unici e non si spacciava come detentore o come produttore officiale.
Poi avrebbe pagato anche le tasse visto che é giapponese
E come se vendessi una auto custom e il produttore dell'auto mi facesse causa per i diritti intellettuali sull'auto.
Manco i matti
Quindi ha violato la legge in vigore. Fare esempi con altri paesi è inutile, poco importa se negli usa o altrove è permesso, in Giappone non lo è.
Tutto giusto ma vista la quantità di garage kit presenti alla fiere, anche di versioni decisamente più provocanti (sia nudità che pose/espressioni) di tanti e tanti personaggi evidentemente tale legge non viene fatta particolarmente rispettare.
Quando si applica un doppio-pesismo si sbaglia sempre, anche perchè nel migliore dei casi si crea profonda confusione a riguardo.
L'idea che mi faccio è che più che una lotta generale alle contraffazioni/customizzazioni ci sia specificatamente su questo franchising una forte, e inconsueta per molti versi, durezza dei licenziatari, che hanno scelto (lecitamente) di controllare totalmente ogni aspetto del "merchandising" del proprio prodotto.
Ricordo anche la querelle su chi vendeva abiti simili a quelli di Tanjirou.
Cifra raggiunta in 6 anni, una media di 5000 l'anno.
Non so in Giappone e non so se questa persona avesse altre fonti di reddito comunque in Italia non si dichiara nulla sotto i 3000 euro complessivi l'anno.
Che la denuncia sia nata per via di possibili danni di immagine?
Nel video di sessualizzato vedo poco, 2 corpi sono di figure economiche (le ichiban) di REM, e non proprio "sessualizzate" a meno che non si pensi al seno più grosso, le altre al volo non le riconosco ma non mi sembrano diverse.
La più sessualizzata è Boa Hancock col cappello di Rufy sul corpo di una ichiban di Fujiko di Lupin.
Tra l'altro fa un po' sorridere lamentarsi della sessualizzazione quando poi...
https://www.animeclick.it/news/91199-nezuko-di-demon-slayer-in-copertina-sul-playboy-giapponese
https://www.animeclick.it/news/92677-demon-slayer-donna-accusata-di-vendita-di-torte-non-autorizzate
Articolo 113, comma 1 della legge sul diritto d'autore I seguenti
atti sono considerati atti di violazione dei diritti morali degli autori, dei diritti d'autore, dei diritti di pubblicazione, dei diritti morali dell'esecutore o dei diritti connessi.
Articolo 2. Qualsiasi prodotto creato da un atto che viola i diritti morali, i diritti d'autore, i diritti di pubblicazione, i diritti morali degli artisti o i diritti connessi che distribuiscono, possiedono a scopo di distribuzione, offrono di distribuire, esportano come attività commerciale o possiedono a scopo di distribuzione di esportazione come impresa
Altro che 2 pesi e 2 misure teoricamente in Giappone per la legge sui diritti intellettuali tutto è illegale:
-doujinshi
-disegni amatoriali
-disegni su torte
-rimodellamento di action fugure
-Jav con attrici in cosplay
-Cosplay a fine di lucro
-garagekit
o qualsiasi cosa si inventi l'autore/detentore dei diritti
Io capisco che gli autori vanno protetti ma questa legge sembra scritta in modo e maniera che sia vaga apposta (altro che leggi Italiane) e creare una zona grigia dove il detentore del diritto possa fare il bello e il cattivo tempo.
Io credevo che la legge Italiana fosse strana ma quella jappa è a un altro livello di follia!
In realtà (almeno limitatamente a questa legge e per quel poco che possiamo leggere qua) rispetto alla VAGHEZZA mi sembra che sia l'opposto... la normativa non è per nulla vaga ma proibisce tutte queste alterazioni. Bisognerebbe ovviamente vedere poi se si applicano anche altre normative (o comunque entrino in gioco limitazioni alla norma stessa) e in generale l'organizzazione dell'ordinamento giuridico giapponese, che non mi è nota.
Rimane indubbio invece che, se fosse così, i poteri in capo all'autore sarebbero decisamente più ampi rispetto a quelli previsti dal nostro ordinamento (ma anche qua poi ovviamente intervengono giurisprudenza e prassi a limitare il tutto).
Interessante è comunque il fatto che si tratta di una "violazione morale" dei diritti d'autore che, però, a quanto pare, risulta in capo al detentore dei diritti economici. Interessante perché nella maggioranza degli ordinamenti occidentali non reggerebbe (i diritti morali NON sono trasferibili, mentre lo sono quelli economici), mentre immagino che lì si possa (o che la traduzione "morali" non sia equivalente alla nostra ma assuma altro peso).
Ho trovato il sito Cric (credo sia tipo la nostra SIAE) e qui esplicita tutte le leggi con i vari link ai testi delle norme.
Morale sta nel vero senso della parola Morale che non ledano l'onore o offendano l'autore
e li distinguono dai diritti d'autore, come diceva emmevi42 la legge Giapponese è molto più stringente rispetto a quella occidentale ma i reati legati alla Morale sono legati direttamente all'autore che se non denuncia non credo che possano partire d'ufficio in quanto sono legati alla persona stessa e alla sua sensibilità (come fà un ufficiale a capire se fare un garagekit o una doujinshi di un'opera di una terza persona l'offenda o altro).
Non vorrei fare il giudice in Giappone sai che rogne con morale/onore e anche l'avvocato come fai a dimostrare che il tuo cliente non ha offeso la morale dell'autore
Se ti denuncia Boichi perché hai fatto una doujinshi hentai di una sua opera ed è risaputo che lo stesso Boichi disegnava doujinshi hentai mo ora dichiara che non lo fa più e dice che la tua opera lo offende.
Che gran casino giudiziario ne esce fuori, forse è per questo che molti autori non fanno nulla dato che non ci perdono e anzi la maggior parte delle volte è pubblicità gratis
Se uno provasse a vendere qualche doujinshi realizzata utilizzando personaggi coperti da copyright online, verrebbe subito bastonato.
Le doujinshi le vendono online non diversamente da come questa persona vendeva la custom.
Dai "normali" canali di vendita per privati a partire da Yahoo market japan e compagnia, gli equivalenti dei nostri ebay, subito, ecc ecc ecc
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