Recensione
Durarara!!
9.0/10
Quest'anime ha stile!
L'ho pensato dopo appena 30 secondi di opening, e dopo 11 episodi ne sono ancora più convinto.
Prendete una città affollatissima e variopinta come Ikeburo, iniettatele un alone di mistero, inserite personaggi ottimamente caratterizzati e per finire condite il tutto con un'ottima sceneggiatura dal ritmo incalzante: avrete Durarara!
Mikado Riugamine è un ragazzo di provincia, è nato e vissuto in campagna, ed ecco che decide di trasferirsi a Ikeburo per frequentare il liceo insieme all'amico d'infanzia partito anni prima. L'impatto con la realtà metropolitana è sicuramente sconvolgente, Mikado si trova catapultato in un mondo pulsante che nasconde insidie e pericoli. La città è teatro delle scorribande di improbabili personaggi, con cui il nostro "eroino" (volutamente -ino, gli si addice) avrà a che fare, a volte in maniera pacifica, altre no. Così inizia il suo percorso d'integrazione nel "sistema" disturbante della città.
L'opera si caratterizza come un anime d'azione condito con elementi soprannaturali, non mancano però i momenti comici a spezzare quella tensione di fondo che pervade la storia. Uno dei pregi di quest'anime è infatti l'atmosfera palpabile, l'apprensione - apparente - del protagonista dovuta al fatto di essere in un ambiente sconosciuto, quasi ostile.
La caratterizzazione dei personaggi è a mio avviso strepitosa, ognuno è unico, e considerato che il cast è veramente ampio e vario deve essere stato un gran lavoro arrivare a questo risultato. Certo non mancano gli stereotipi classici, come la megane taciturna e riservata, ma in qualche modo s'intuisce che c'è di più. La trama è molto articolata, non mancano i colpi di scena e nel complesso la narrazione è costante, e non subisce cali in taluni episodi come avviene invece in altre opere. Grande rilevanza è stata data al web, che svolge un ruolo importante nello svolgersi degli eventi, e non mancheranno le sorprese in questo senso!
Tecnicamente Durarara è ottimo, il character design è moderno e realistico, le animazioni sono molto buone, tutto scorre fluidamente e le scene d'azione non stancano né sanno di già visto. Essendo l'ambientazione cittadina, i fondali sono sempre molto curati. Unico appunto, se così si può dire, è il fatto che nelle scene di folla a essere colorati sono solo i protagonisti che partecipano alla scena, mentre le varie comparse sono state lasciate grigie, seppur complete di ombre. Da una parte sa di escamotage per risparmiare tempo, visto le innumerevoli scene affollate, personalmente invece lo ritengo un buon stratagemma per evitare di distrarre lo spettatore da ciò che realmente sta accadendo sullo schermo.
Infine la colonna sonora. Anche qui è stato fatto un buon lavoro, l'opening e l'ending hanno temi musicali a mio avviso molto belli, a volte le riascolto anche prima d'iniziare l'episodio. Il genere musicale è un misto tra rock, j-pop e hip-hop, perfetto per l'ambiente e il ritmo della storia. Durante l'opening poi è inserito di volta in volta un prologo all'episodio, perfettamente integrato con il tema musicale.
Conclusione: da vedere assolutamente se amate trame intricate e personaggi fuori dalle righe. Per gli altri da vedere e basta!
Il voto è 9 tendente al 10, almeno fino all'undicesimo episodio. Se i livelli rimangono questi fino alla fine è un 10 pieno.
L'ho pensato dopo appena 30 secondi di opening, e dopo 11 episodi ne sono ancora più convinto.
Prendete una città affollatissima e variopinta come Ikeburo, iniettatele un alone di mistero, inserite personaggi ottimamente caratterizzati e per finire condite il tutto con un'ottima sceneggiatura dal ritmo incalzante: avrete Durarara!
Mikado Riugamine è un ragazzo di provincia, è nato e vissuto in campagna, ed ecco che decide di trasferirsi a Ikeburo per frequentare il liceo insieme all'amico d'infanzia partito anni prima. L'impatto con la realtà metropolitana è sicuramente sconvolgente, Mikado si trova catapultato in un mondo pulsante che nasconde insidie e pericoli. La città è teatro delle scorribande di improbabili personaggi, con cui il nostro "eroino" (volutamente -ino, gli si addice) avrà a che fare, a volte in maniera pacifica, altre no. Così inizia il suo percorso d'integrazione nel "sistema" disturbante della città.
L'opera si caratterizza come un anime d'azione condito con elementi soprannaturali, non mancano però i momenti comici a spezzare quella tensione di fondo che pervade la storia. Uno dei pregi di quest'anime è infatti l'atmosfera palpabile, l'apprensione - apparente - del protagonista dovuta al fatto di essere in un ambiente sconosciuto, quasi ostile.
La caratterizzazione dei personaggi è a mio avviso strepitosa, ognuno è unico, e considerato che il cast è veramente ampio e vario deve essere stato un gran lavoro arrivare a questo risultato. Certo non mancano gli stereotipi classici, come la megane taciturna e riservata, ma in qualche modo s'intuisce che c'è di più. La trama è molto articolata, non mancano i colpi di scena e nel complesso la narrazione è costante, e non subisce cali in taluni episodi come avviene invece in altre opere. Grande rilevanza è stata data al web, che svolge un ruolo importante nello svolgersi degli eventi, e non mancheranno le sorprese in questo senso!
Tecnicamente Durarara è ottimo, il character design è moderno e realistico, le animazioni sono molto buone, tutto scorre fluidamente e le scene d'azione non stancano né sanno di già visto. Essendo l'ambientazione cittadina, i fondali sono sempre molto curati. Unico appunto, se così si può dire, è il fatto che nelle scene di folla a essere colorati sono solo i protagonisti che partecipano alla scena, mentre le varie comparse sono state lasciate grigie, seppur complete di ombre. Da una parte sa di escamotage per risparmiare tempo, visto le innumerevoli scene affollate, personalmente invece lo ritengo un buon stratagemma per evitare di distrarre lo spettatore da ciò che realmente sta accadendo sullo schermo.
Infine la colonna sonora. Anche qui è stato fatto un buon lavoro, l'opening e l'ending hanno temi musicali a mio avviso molto belli, a volte le riascolto anche prima d'iniziare l'episodio. Il genere musicale è un misto tra rock, j-pop e hip-hop, perfetto per l'ambiente e il ritmo della storia. Durante l'opening poi è inserito di volta in volta un prologo all'episodio, perfettamente integrato con il tema musicale.
Conclusione: da vedere assolutamente se amate trame intricate e personaggi fuori dalle righe. Per gli altri da vedere e basta!
Il voto è 9 tendente al 10, almeno fino all'undicesimo episodio. Se i livelli rimangono questi fino alla fine è un 10 pieno.