Recensione
Mew Mew - Amiche vincenti
9.0/10
Mi fa sorridere il fatto che uno come me dia un voto cosi alto ad un anime del genere, ma dopotutto è stato il primo anime che ho seguito seriamente, avevo 13 anni, ho ancora le videocassette. E se c'è qualche prodotto a cui devo il mio interesse verso l'animazione giapponese, è proprio questo.
Il primo anime non si scorda mai, mi ha regalato emozioni grandissime, commozione, gioia, suspense e tensione altissime, lo ricordo come il miglior macho-shoujo che ho mai visto (forse è perché è praticamente l'unico), ma ora ho una visione molto più ampia del mondo anime e credo di poter dare un parere più oggettivo. Direi che siamo, ebbene sì, davanti allo stereotipo del genere maghette, ma comunque è tra i meno patetici e mielosi se si pensa ad altri titoli dello stesso tipo (pensate ad esempio a Mermaid Melody), ha una buona dose d'azione ben miscelata con la ormai classica storia d'amore, e un chara design abbastanza buono, con disegni molto colorati e dinamici che vantano un discreto dettaglio e effetti luminosi molto accentuati. Una nota di grande merito va fatta per le colonne sonore, molto evocative, che già da sole riescono a farti commuovere, divertire e mettere in tensione, soprattutto quelle drammatiche che riescono davvero a piegarti in 2 dall'angoscia.
La protagonista, neanche a farlo apposta, è la classica ragazzina spensierata ed un po' impacciata che viene travolta da una faccenda più grande di lei, e intorno a lei andrà poi a formarsi il tipico gruppo di maghette-guerriere: abbiamo la classica gasata, quella misteriosa, quella timida e non manca nemmeno quella del tutto inarrestabile e dannatamente chiassosa. Personaggi abbastanza caratterizzati, ma come già detto, stereotipati.
Senza dilungarmi ulteriormente direi che, anche se banale, l'anime si lascia seguire senza problemi e riesce a coinvolgere quanto basta per portarlo a termine. Non eccelle in nessun campo, ma non ha neanche tanti difetti se paragonato alla concorrenza. In ogni caso per me resterà sempre una pietra miliare nella mia personale classifica.
Il primo anime non si scorda mai, mi ha regalato emozioni grandissime, commozione, gioia, suspense e tensione altissime, lo ricordo come il miglior macho-shoujo che ho mai visto (forse è perché è praticamente l'unico), ma ora ho una visione molto più ampia del mondo anime e credo di poter dare un parere più oggettivo. Direi che siamo, ebbene sì, davanti allo stereotipo del genere maghette, ma comunque è tra i meno patetici e mielosi se si pensa ad altri titoli dello stesso tipo (pensate ad esempio a Mermaid Melody), ha una buona dose d'azione ben miscelata con la ormai classica storia d'amore, e un chara design abbastanza buono, con disegni molto colorati e dinamici che vantano un discreto dettaglio e effetti luminosi molto accentuati. Una nota di grande merito va fatta per le colonne sonore, molto evocative, che già da sole riescono a farti commuovere, divertire e mettere in tensione, soprattutto quelle drammatiche che riescono davvero a piegarti in 2 dall'angoscia.
La protagonista, neanche a farlo apposta, è la classica ragazzina spensierata ed un po' impacciata che viene travolta da una faccenda più grande di lei, e intorno a lei andrà poi a formarsi il tipico gruppo di maghette-guerriere: abbiamo la classica gasata, quella misteriosa, quella timida e non manca nemmeno quella del tutto inarrestabile e dannatamente chiassosa. Personaggi abbastanza caratterizzati, ma come già detto, stereotipati.
Senza dilungarmi ulteriormente direi che, anche se banale, l'anime si lascia seguire senza problemi e riesce a coinvolgere quanto basta per portarlo a termine. Non eccelle in nessun campo, ma non ha neanche tanti difetti se paragonato alla concorrenza. In ogni caso per me resterà sempre una pietra miliare nella mia personale classifica.