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10.0/10
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Premessa: questa recensione è scritta da uno che ha sempre avuto molta più simpatica (diciamo pure da fan sfegatato) per il baseball anziché per il calcio, di cui, nonostante dicono che come primo impatto sia facile e veloce da apprendere - le basi ovvio -, non ho mai capito nulla. Ma Inazuma Eleven mi ha fatto un effetto strano, mi ha fatto appassionare a uno sport che per ben 21 anni ho cercato di evitare in tutti i modi. Ora entriamo nella recensione che è il motivo per cui scrivo.
Ho seguito tutti gli episodi trasmessi da Rai 2 e posso dire che tecniche speciali a parte è stato un anime che dopo il primo episodio mi ha fatto dire "Ora sono curioso di vedere la prossima puntata".

Il paragone con Holly e Benji, già forse detto in altre recensioni, salta subito ovvio, ma in questa serie ho visto qualcosa di molto diverso, qualcosa che mi ha fatto avvicinare a uno sport che, come detto, non apprezzo proprio per nulla. Avevo sentito parlare, anche prima della realizzazione dell'anime, di questa serie ed essendo un RPG sul calcio mi aspettavo, cosa che poi ho constato provando il gioco di persona in lingua originale, le ovvie tecniche speciali o comunque azioni di gioco che comprendevano vari effetti. C'è secondo me qualcosa di ben più grande dietro la trama di questa serie che poi, andando avanti, diventa sempre più interessante anche se a tratti assurda, ma ha qualcosa che ad Holly e Benji manca.
In quella serie, per quello che mi riguarda, ho visto agonismo puro, ed essendo cresciuto dietro serie come Yattaman o Touch mi aspettavo di vedere sia la comicità (si parla di Holly e Benji) sia l'azione, ma anche del sentimento, cosa che invece non ho visto in Holly e Benji. In Inazuma Eleven invece ho visto questi elementi.

Il fattore comico non è sempre divertente e certe gag si potevano evitare, ma altre fanno morire dal ridere; di sentimento invece ce n'è molto. Non vediamo insomma solo calcio, ma vediamo come il calcio stesso metta in luce debolezze interne, non per forza legate allo sport, dei vari personaggi. La colonna sonora, che avevo apprezzato nel videogames, ritorna e sentirla più strumentalizzata mi ha fatto molto piace, e pure il doppiaggio sia italiano che originale è stato ben studiato. Unica nota negativa sul lato sonoro è che nell'edizione italiana alcune opening ed ending, che ogni tanto si sentivano in sottofondo durante le partite o in certi momenti, sono state sostituite, ma questo e solo un piccolo neo che non si nota nemmeno.

Le traduzioni mi sono sembrate buone, i nomi delle tecniche, anche se non sempre adeguati, sono stati ripresi bene. I nomi dei personaggi sono stati ovviamente tradotti e sul lato dell'adattamento sono un neo che, per chi ha giocato al gioco o seguito la serie in originale, è difficile da mandare giù, ma tutto sommato si supera. I personaggi di per sé invece sono tutti molto ben caratterizzati, come forse già detto, e ci si affeziona presto a uno o più di loro.

Per concludere, anche se forse mi sono perso in divagazioni varie, i punti "deboli" - se cosi e possibile definirli, visto che proprio sono due cose che con il proseguire delle visioni si dimentica - sono alcuni piccoli tagli delle colonne sonore e la traduzione dei nomi americanizzati in una cornice giapponese. I punti di forza invece sono molti, considerando che lo dice uno che di calcio non sa nulla e fino a poco tempo fa non ne ha mai voluto sapere nulla. La trama è solida e, anche se in alcuni punti potrebbe sembrare assurda/irreale, va tenuto conto che è un anime tratto da un RPG e dunque gli elementi surreali o improbabili sono all'ordine del giorno - come le tecniche speciali.

Insomma alla fine posso dire di consigliare quest'anime a coloro che in primis adorano il calcio e gli RPG, e in secundis se cercate un anime sportivo un po' particolare e anche un po' folle, viste anche certe tecniche micidiali usate dai protagonisti. Personalmente sono rimasto soddisfatto da questa serie, e proprio come alcuni personaggi sono rimasto catturato dal carisma di Mark/Endou.