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Dal genio creativo di Ken Akamatsu, nato prima come manga nel 1998, raccolto in 5 volumi (inediti in Italia) e pubblicato da <b>Kodansha</b> in madrepatria, <i>“Itsudatte My Santa!”</i> (letteralmente “Sempre My Santa”) raggiunge un discreto successo che gli vale la trasposizione in anime.
A occuparsi dell’edizione originale della serie animata, che consta in due OAV da circa 28 min cad., è lo <b>Studio TNK</b>, per la regia di Noriyoshi Nakamura, che nel 2005 dà vita ai personaggi di questa atipica storiella di Natale.

L’opera arriva nello stivale con l’immediato titolo di <b>“My Santa”</b>, distribuita dalla milanese Yamato Video, che compie un eccelso lavoro di adattamento e di traduzione. Dico questo perché la frenesia della narrazione non ha di certo agevolato il compito ai dialoghisti, nonché ai doppiatori.
Nel cast di doppiaggio figurano nomi illustri del panorama italiano, come <i>Patrizia Scianca</i>, che ci regala l’ennesimo saggio della sua bravura. Mentre i più giovani <i>Massimo Di Benedetto</i> e <i>Beatrice Caggiula</i>, raccolgono con entusiasmo questa sfida lavorativa e ne escono a testa alta. In special modo la Caggiula, la quale ha dovuto interpretare il ruolo della protagonista femminile, che in Giappone ha goduto della voce della famosissima e amatissima <i>seiyū</i> <b>Aya Hirano</b>.

La trama è di una semplicità estrema. <i>Santa</i> è un ragazzo cupo, depresso e solitario, che anche in un giorno di festa come il Natale non riesce a essere felice. La ragione della sua tristezza deriva dal fatto che odia il Natale, poiché sin da bambino lo ha sempre trascorso da solo in compagnia della nonna, dato che i suoi genitori non sono molto presenti. Come se non bastasse, la vigilia di Natale è anche il suo compleanno, ciò spiega il suo particolare nome di battesimo, nonché la sua più totale disillusione verso questa speciale ricorrenza.
In aiuto dell’apatico Santa, giunge, come un fulmine a ciel sereno, giunge <i>Mai</i>, studentessa dell’<i>Accademia di Santa Claus</i>, che con la sua allegria e tenacia cercherà di far rinascere, nel giovane protagonista, la magia del Natale.

Le vicende si distribuiranno nell’arco dei due episodi, dallo snodo simile e travolgente, per una visione frenetica quanto estremamente piacevole.
Gli amanti dello “Akamatsu Style” non resteranno per niente delusi, in My Santa ci sono tutti i cliché più tipici di quest'autore. Seppur compressi e a malapena accennati, in quest’anime ritroviamo tutti i tormentoni del maestro, padre dei più importanti Love Hina e Negima: Magister Negi Magi. Il risultato è un mix ad alto tasso di divertimento, consigliato anche a chi non ha mai letto o visto nulla di questo mangaka.
Oltretutto, non mancano delle simpatiche citazioni ad altre opere cardine dell’animazione giapponese, come “Sailor Moon” e “Attacker YOU”.

Il comparto tecnico è molto apprezzabile, raggiungendo apici di un certo livello in alcuni momenti, anche le musiche di fondo risultano accuratamente selezionate. In definitiva Itsudatte My Santa! è un prodotto ben realizzato.
Nota dolente è la longevità dell’opera, alla fine della cui visione si resta con un senso d'incompiutezza, nonostante l’apparente auto-conclusività di entrambi gli episodi. E’ un mio personale dubbio, ma sono curioso di sapere se, così come successe per il manga che doveva essere di un unico capitolo (poi diventato di 5 volumi, come scritto sopra), non fosse nelle intenzioni dello staff e di Akamatsu stesso di approfondire ulteriormente gli eventi e di fare luce su alcuni dei comprimari poco caratterizzati.

Tranne questa piccola sottigliezza, non posso che dare un giudizio positivo a quest'anime, che risulta essere molto gradevole e che è capace, anche visto controtempo, di immergere lo spettatore nella più calda e luccicante atmosfera natalizia.
Per me, un 8 ci sta tutto… Oh! Oh! Oh!