Recensione
Clannad - After Story
9.0/10
Stupendo! Questa è la prima impressione che mi ha suscitato questa serie appena conclusa la visione del 22° episodio di Clannad After Story.
Ma partiamo dal principio. <b>Tengo a sottolineare che la recensione presenta spoiler, per cui fermatevi se non volete rovinarvi la sorpresa.</b>
L'anime continua esattamente dal punto in cui l'avevamo lasciato alla fine della prima serie tralasciando tutti gli altri personaggi secondari e concentrandosi su Tomoya e Nagisa.
L'amore è di fatto il punto di forza di questa seconda serie, l'amore di due giovani sposi, l'amore di un padre per la/il propria/o figlia/o, l'amore di due giovani nonni nei confronti della propria nipotina, l'amore di una figlia per un padre.
I due ragazzi sono diventati ufficialmente una coppia, tuttavia i primi 9 episodi sono di fatto un prolungamento della prima, ho trovato questi episodi piuttosto noiosi e lenti, tuttavia la noia dura poco. Dal 10° episodio in avanti l'anime cambia radicalmente la struttura narrativa diventando molto più maturo e profondo. Nagisa e Tomoya crescono e il loro amore diventa, da semplice cotta adolescenziale, un vero rapporto maturo e dolcissimo.
Ciò che tuttavia colpisce nel loro rapporto è l'estremo pudore (complice anche la regia) nel rappresentare i loro sentimenti. La scena del bacio ad esempio, tolto successivamente per cui non presente nell'anime, viene ripresa, per lo più, da lontano, come se non si volessero osannare i loro sentimenti. Il loro amore è difatti dimostrato in altri modi, dal semplice tenersi per mano, alla dolcezza con cui Tomoya si prende cura di Nagisa quando lei è malata o semplicemente dai loro sguardi.
Come dicevo l'anime però cambia bruscamente piega, se nella prima serie era presente un'atmosfera assolutamente leggera, qua viene rimpiazzata con il dramma e il dolore dato dalla scomparsa prematura di Nagisa.
Entrambi in pochi episodi maturano drasticamente. Tomoya da semplice ragazzino fannullone e considerato delinquente diventa un uomo, con il peso di una famiglia a carico e con tutte le responsabilità che ne conseguono - di tipo lavorativo, coniugale e infine come padre.
Il vero salto però lo fa Nagisa, da ragazzina timida, introversa insicura e debole, diventa una donna scegliendo la vita e decidendo di mettere al mondo una figlia, anche a costo della propria.
Forse il tutto viene mostrato con eccessiva rapidità che non permette di ammortizzare lo shock nel 16° episodio, qua le lacrime sono assicurate.
Tuttavia Clannad dà però una speranza con la presenza di Ushio e con la riscoperta di Tomoya dell'essere padre, in quale trova in essa una ragione per potere continuare a vivere.
In questo senso l'After Story si dichiara una vera e propria lezione di vita.
Per quanto riguarda il il finale, effettivamente può sembrare una forzatura sul piano narrativo a mo' del "deux ex machina" tanto caro al teatro greco, ma, tuttavia, risulta l'ultimo mezzo per potere sbrogliare le questioni e presentare un lieto fine, a mio avviso meritato.
Per il resto Clannad - After Story è un anime assolutamente splendido, dolcissimo, in grado di commuovere emozionare e lasciare con il fiato sospeso fino all'ultimo.
La colonna sonora e la sigla anche in questa serie risultano stupende e contribuiscono alla costruzione di un'atmosfera commovente. Tra tutte, la rivisitazione di "Dango Daikazoku" è a dir poco splendida.
Se proprio devo trovare un difetto, sta nell'eccessiva difficoltà di comprensione del finale, che purtroppo spinge lo spettatore a dovere cercare in rete una spiegazione.
L'anime di per sé dà pochi strumenti per poterne capire il senso fino in fondo, tant'è che occorrerebbe giocare alla visual novel per capirlo da soli.
In ogni caso lo str-aconsiglio, per le emozioni che mi ha suscitato, e perché, come già la prima serie, è un anime che mi è entrato davvero nel cuore. Per me è un 9 pieno.
Ma partiamo dal principio. <b>Tengo a sottolineare che la recensione presenta spoiler, per cui fermatevi se non volete rovinarvi la sorpresa.</b>
L'anime continua esattamente dal punto in cui l'avevamo lasciato alla fine della prima serie tralasciando tutti gli altri personaggi secondari e concentrandosi su Tomoya e Nagisa.
L'amore è di fatto il punto di forza di questa seconda serie, l'amore di due giovani sposi, l'amore di un padre per la/il propria/o figlia/o, l'amore di due giovani nonni nei confronti della propria nipotina, l'amore di una figlia per un padre.
I due ragazzi sono diventati ufficialmente una coppia, tuttavia i primi 9 episodi sono di fatto un prolungamento della prima, ho trovato questi episodi piuttosto noiosi e lenti, tuttavia la noia dura poco. Dal 10° episodio in avanti l'anime cambia radicalmente la struttura narrativa diventando molto più maturo e profondo. Nagisa e Tomoya crescono e il loro amore diventa, da semplice cotta adolescenziale, un vero rapporto maturo e dolcissimo.
Ciò che tuttavia colpisce nel loro rapporto è l'estremo pudore (complice anche la regia) nel rappresentare i loro sentimenti. La scena del bacio ad esempio, tolto successivamente per cui non presente nell'anime, viene ripresa, per lo più, da lontano, come se non si volessero osannare i loro sentimenti. Il loro amore è difatti dimostrato in altri modi, dal semplice tenersi per mano, alla dolcezza con cui Tomoya si prende cura di Nagisa quando lei è malata o semplicemente dai loro sguardi.
Come dicevo l'anime però cambia bruscamente piega, se nella prima serie era presente un'atmosfera assolutamente leggera, qua viene rimpiazzata con il dramma e il dolore dato dalla scomparsa prematura di Nagisa.
Entrambi in pochi episodi maturano drasticamente. Tomoya da semplice ragazzino fannullone e considerato delinquente diventa un uomo, con il peso di una famiglia a carico e con tutte le responsabilità che ne conseguono - di tipo lavorativo, coniugale e infine come padre.
Il vero salto però lo fa Nagisa, da ragazzina timida, introversa insicura e debole, diventa una donna scegliendo la vita e decidendo di mettere al mondo una figlia, anche a costo della propria.
Forse il tutto viene mostrato con eccessiva rapidità che non permette di ammortizzare lo shock nel 16° episodio, qua le lacrime sono assicurate.
Tuttavia Clannad dà però una speranza con la presenza di Ushio e con la riscoperta di Tomoya dell'essere padre, in quale trova in essa una ragione per potere continuare a vivere.
In questo senso l'After Story si dichiara una vera e propria lezione di vita.
Per quanto riguarda il il finale, effettivamente può sembrare una forzatura sul piano narrativo a mo' del "deux ex machina" tanto caro al teatro greco, ma, tuttavia, risulta l'ultimo mezzo per potere sbrogliare le questioni e presentare un lieto fine, a mio avviso meritato.
Per il resto Clannad - After Story è un anime assolutamente splendido, dolcissimo, in grado di commuovere emozionare e lasciare con il fiato sospeso fino all'ultimo.
La colonna sonora e la sigla anche in questa serie risultano stupende e contribuiscono alla costruzione di un'atmosfera commovente. Tra tutte, la rivisitazione di "Dango Daikazoku" è a dir poco splendida.
Se proprio devo trovare un difetto, sta nell'eccessiva difficoltà di comprensione del finale, che purtroppo spinge lo spettatore a dovere cercare in rete una spiegazione.
L'anime di per sé dà pochi strumenti per poterne capire il senso fino in fondo, tant'è che occorrerebbe giocare alla visual novel per capirlo da soli.
In ogni caso lo str-aconsiglio, per le emozioni che mi ha suscitato, e perché, come già la prima serie, è un anime che mi è entrato davvero nel cuore. Per me è un 9 pieno.