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Votato come miglior film dell'anno in patria, con incassi che hanno superato quelli di "Titanic" e premiato con nientepopodimeno che un Oscar come miglior film di animazione, è stato il primo (e spero non ultimo) anime a ricevere questo premio.
Recensisco dopo avere beccato con grandissimo piacere e fortuna un'edizione "deluxe" del film a soli nove euro, e dopo essermi impressionato perché non credevo che questo lungometraggio che avevo visto anni fa su Sky per sbaglio avesse vinto così tanti premi.
Il film comincia nel più normale dei modi: Chihiro è seduta tristemente in macchina mentre,con i genitori, se ne va verso la sua nuova città, dove sta traslocando, ovviamente visto che chiunque ha fatto almeno un trasloco da una città all'altra può capire come ci si sente. La ragazza infatti è triste e scocciata, e con un certo rancore verso i genitori passa il viaggio a lamentarsi.

A un certo punto però il padre, sicuro di prendere una scorciatoia, si perde, finendo per trovarsi davanti a un misterioso edificio che viene subito esplorato dai due curiosi genitori e dalla figlia, che però al contrario dei due è spaventata.
Entrando si trovano in una specie di dimensione parallela, un enorme paesaggio nel quale si trova anche una grande città in stile orientale piena di ristoranti e chioschi, dove i genitori si fermano allegramente (e ingordamente) a mangiare, senza nemmeno chiedere permesso. La ragazza al contrario si rifiuta, continuando a provare quel senso di inquietudine, che poi si rivelerà per giusto quando, al sopraggiungere della notte, si scopre che in realtà quella è una città di spiriti e che quindi non è di certo luogo per la ragazza e per la sua famiglia. Però, se Chihiro viene salvata dall'intervento tempestivo di Haku, un suo coetaneo che vive in quella città, non hanno la stessa fortuna i genitori, che finiscono per essere tramutati in grossi maiali, che però non saprebbero pilotare nemmeno il più semplice degli aerei.

Così Chihiro finisce per lavorare nello stesso luogo di Haku, delle terme per spiriti, sperando un giorno di riuscire a "riconquistare" i genitori e tornare nel mondo reale.
Questo film è stato indubbiamente un successo: oltre alle tecniche di realizzazione e alle colonne sonore, che a mio avviso valgono tutti i sedici milioni di euro del budget, fino all'ultimo centesimo, è uno dei pochi film che riesco a vedere e rivedere senza mai stancarmi.
Nonostante presenti una trama apprezzabile anche per un bambino piccolo, spesso La città incantata presenta metafore ben più nascoste, che rendono il film godibile anche per un cinefilo adulto.
Ormai, avendo il DVD, lo guardo spesso nei momenti vuoti, magari i sabati sera senza senso (intervallandolo con Totoro e con altri film dello studio Ghibli che ho in DVD), e ogni volta finisco la visione soddisfatto.
Miyazaki riesce a infilare un libro, che sicuramente di per sé era ottimo, in un fantastico vestito fatto di ottima regia, colori e animazioni ottime e musiche a mio avviso perfette, aggiungendo quel qualcosa in più che secondo me fa di questo film un capolavoro.
Che dire, questo film è consigliatissimo a tutti quanti, nessuno escluso.