Recensione
Bleach
7.0/10
Solitamente non seguo serie così lunghe, ma questo Bleach aveva una fama che non poteva non farmi incuriosire, insomma fatto sta che cominciai a vedermi questa tanto lodata serie.
La storia narra di Ichigo Kurosaki, uno studente delle superiori con l'innata capacità di vedere i fantasmi (il perché è un grosso punto interrogativo ancora adesso) che un giorno viene attaccato da un essere chiamato Hollow, un'anima che non ha trovato la pace nell'aldilà. Ma Ichigo viene salvato da una shinigami di nome Rukia Kuchiki che viene però ferita nello scontro.
Per salvare la sua famiglia rimasta coinvolta nello scontro allora Ichigo si fa cedere i poteri di shinigami da Rukia e grazie a essi riesce a eliminare l'Hollow. Comincia così la vita di Ichigo come Dio della morte, ma le cose prenderanno presto una brutta piega quando Rukia verrà arrestata dagli altri shinigami per avere commesso il reato di aver donato i suoi poteri ad Ichigo, che deciderà allora di andarla a salvare nella Soul Society, il mondo degli Dei della morte; ad affiancarlo ci saranno Uryu Ishida, un Quincy (storici nemici degli shinigami), Sado Yasutora, forzuto e taciturno compagno di Ichigo e infine Inue Orihime, dolce e ingenua amica di Ichigo.
Una volta entrati nella Soul Society grazie all'aiuto di altri personaggi, si troveranno ad affrontare il Gotei 13, le tredici brigate degli Shinigami, capitanate dai tredici più forti capitani della Soul Society. Entra così nel vivo la storia di Bleach, di cui non vi anticipo altro.
Seppur tutt'altro che originale, lo svolgersi della storia regala dei bei momenti e soprattutto degli eccellenti combattimenti. Purtroppo Bleach cede quando si tratta di imbastire un qualcosa di buono al di fuori dell'azione, infatti se si escludono i combattimenti, di momenti memorabili, ce ne sono veramente pochi, inoltre i colpi di scena non sono mai particolarmente inaspettati, anzi, spesso sono assolutamente prevedibili.
Capitolo personaggi: qui si trova il maggiore pregio e difetto di Bleach.
Kubo infatti crea personaggi dal grande carisma e stile, come il fortissimo Zaraki Kenpachi, il capitano dell'undicesima brigata, o gli Arrancar - forme evolute degli Hollow - che appariranno successivamente, o ancora come Grimmjow e Ulquiorra, secondo me uno dei personaggi stilisticamente migliori mai creati.
Purtroppo Kubo crea però tanti, tanti, tanti, troppi personaggi. Il numero improponibile d'interpreti rende impossibile approfondirli adeguatamente tutti, portando a un'enormità di personaggi piatti e privi di caratterizzazione, che risultano spesso inutili ai fini della storia.
Passando all'apetto, tecnico Bleach vanta un discreto character design e delle buone animazioni, che in alcuni combattimenti diventano veramente ottime (Ichigo vs. Grimmjow, Ichigo vs. Ulquiorra), mentre le ambientazioni purtroppo sono piuttosto spoglie e banali.
Per quanto riguarda il sonoro, le musiche sono discrete, ma non riescono a colpire, il doppiaggio è anch'esso solo buono a parte alcune ottime interpretazioni.
Termino dicendo che in definitiva Bleach è un anime riuscito solo a metà, perché una volta raggiunto il suo obbiettivo, ovvero essere spettacolare e senza troppe pretese, cerca di strafare inserendo troppi elementi superflui che ne danneggiano seriamente il livello qualitativo. Rimane insomma un anime piacevole, ma che ha davvero troppa carne al fuoco per meritare il successo che ha avuto.
Pagella finale
Trama: 6,5
Disegno: 8
Caratterizzazione personaggi: 7
Sonoro: 6,5
Globale: 7
La storia narra di Ichigo Kurosaki, uno studente delle superiori con l'innata capacità di vedere i fantasmi (il perché è un grosso punto interrogativo ancora adesso) che un giorno viene attaccato da un essere chiamato Hollow, un'anima che non ha trovato la pace nell'aldilà. Ma Ichigo viene salvato da una shinigami di nome Rukia Kuchiki che viene però ferita nello scontro.
Per salvare la sua famiglia rimasta coinvolta nello scontro allora Ichigo si fa cedere i poteri di shinigami da Rukia e grazie a essi riesce a eliminare l'Hollow. Comincia così la vita di Ichigo come Dio della morte, ma le cose prenderanno presto una brutta piega quando Rukia verrà arrestata dagli altri shinigami per avere commesso il reato di aver donato i suoi poteri ad Ichigo, che deciderà allora di andarla a salvare nella Soul Society, il mondo degli Dei della morte; ad affiancarlo ci saranno Uryu Ishida, un Quincy (storici nemici degli shinigami), Sado Yasutora, forzuto e taciturno compagno di Ichigo e infine Inue Orihime, dolce e ingenua amica di Ichigo.
Una volta entrati nella Soul Society grazie all'aiuto di altri personaggi, si troveranno ad affrontare il Gotei 13, le tredici brigate degli Shinigami, capitanate dai tredici più forti capitani della Soul Society. Entra così nel vivo la storia di Bleach, di cui non vi anticipo altro.
Seppur tutt'altro che originale, lo svolgersi della storia regala dei bei momenti e soprattutto degli eccellenti combattimenti. Purtroppo Bleach cede quando si tratta di imbastire un qualcosa di buono al di fuori dell'azione, infatti se si escludono i combattimenti, di momenti memorabili, ce ne sono veramente pochi, inoltre i colpi di scena non sono mai particolarmente inaspettati, anzi, spesso sono assolutamente prevedibili.
Capitolo personaggi: qui si trova il maggiore pregio e difetto di Bleach.
Kubo infatti crea personaggi dal grande carisma e stile, come il fortissimo Zaraki Kenpachi, il capitano dell'undicesima brigata, o gli Arrancar - forme evolute degli Hollow - che appariranno successivamente, o ancora come Grimmjow e Ulquiorra, secondo me uno dei personaggi stilisticamente migliori mai creati.
Purtroppo Kubo crea però tanti, tanti, tanti, troppi personaggi. Il numero improponibile d'interpreti rende impossibile approfondirli adeguatamente tutti, portando a un'enormità di personaggi piatti e privi di caratterizzazione, che risultano spesso inutili ai fini della storia.
Passando all'apetto, tecnico Bleach vanta un discreto character design e delle buone animazioni, che in alcuni combattimenti diventano veramente ottime (Ichigo vs. Grimmjow, Ichigo vs. Ulquiorra), mentre le ambientazioni purtroppo sono piuttosto spoglie e banali.
Per quanto riguarda il sonoro, le musiche sono discrete, ma non riescono a colpire, il doppiaggio è anch'esso solo buono a parte alcune ottime interpretazioni.
Termino dicendo che in definitiva Bleach è un anime riuscito solo a metà, perché una volta raggiunto il suo obbiettivo, ovvero essere spettacolare e senza troppe pretese, cerca di strafare inserendo troppi elementi superflui che ne danneggiano seriamente il livello qualitativo. Rimane insomma un anime piacevole, ma che ha davvero troppa carne al fuoco per meritare il successo che ha avuto.
Pagella finale
Trama: 6,5
Disegno: 8
Caratterizzazione personaggi: 7
Sonoro: 6,5
Globale: 7