Recensione
Death Note
8.0/10
"Death Note" narra le vicende di uno studente modello, Yagami Light. Egli si trova in un mondo colmo di violenza, una società caratterizzata da crimini, insomma, lo stesso tipo di società corrotta con la quale siamo destinati a sopravvivere oggigiorno. Il protagonista è inerte di fronte a tali vicissitudini, fino a quando trova nel giardino della sua scuola un misterioso quaderno proveniente dal mondo degli Shinigami (Dei della morte). Difatti non si tratta di un comune quaderno, ma bensì del quaderno della morte.
I possessori del Death Note entreranno in contatto col Dio della morte al quale esso è legato. Costui, manifestatosi agli occhi di Yagami Light, spiega le suddette regole. Esse asseriscono che qualsiasi persona il cui nome venga scritto sul Death Note morirà pur che si conosca il volto della stessa. Yagami Light avvalendosi segretamente di questo potere deciderà di farne uno scopo di vita, ossia eliminare dal mondo tutte le ingiustizie, i corrotti, i criminali, sottoponendoli al "giudizio divino".
L'elevato numero di morti inspiegabili di criminali ha attirato l'attenzione di uno dei più famosi investigatori del Giappone conosciuto con il nome in codice di L. Quest'ultimo e l'Interpol ritengono, pur consapevoli della diminuzione del tasso di criminalità, che tale giustiziere non è poi tanto diverso da un normale assassino, così, tramite la televisione e i mass media, il giovane Yagami Light apprende di essere ormai conosciuto al mondo con il nome di Kira. Scopo di L è dunque di risolvere tale caso, riuscendo a stanare il colpevole, Kira, che si cela dietro tutte queste morti inspiegabili. Kira contro L. Chi sarà il primo a essere smascherato?
E così si dà il via a questo splendido anime ricco di colpi di scena, molto psicologico, tanto da incollare lo spettatore allo schermo fin da subito. Uno dei pochi anime a mio avviso ben riusciti già dai primissimi episodi, perché si rivela entusiasmante, avvincente e unico nel suo genere. Tuttavia non ritengo che l'anime, per quanto possa essere interessante e molto originale, sia classificabile come un capolavoro assoluto. "Death Note" ostenta troppo, tutto ha un limite; "Death Note" tenta di oltrepassare tale limite e alla fine fallisce.
Senza nulla togliere all'idea di base, i personaggi si presentano un po piatti. Il protagonista imperversa in maniera molto esagerata, non facendosi nessuno scrupolo nel tentare di uccidere una persona comune o addirittura un famigliare pur di portare avanti con ossessione, per non dire in maniera del tutto folle, il suo scopo: divenire il padrone del mondo.
Amane Misa, la classica oca, è innamorata persa del protagonista, va bene che ha le sue ragioni, però è tanto stupida da farsi usare da Kira, essendone anche consapevole.
L'investigatore L, basa le sue teorie su percentuali bassissime: 5%, 1%, e per finire risultano pure essere fondate. Ci sarebbe da dire molto altro sui personaggi e sulle loro azioni scaturite nel contesto in cui si trovano, ma, senza andare nello spoiler, ritengo che potevano essere molto più curati e carismatici.
Altro punto dolente che ho riscontrato visionando l'opera, per me fondamentale, è stato lo scarso livello di emozione che essa trasmette. Quelle poche scene drammatiche potevano essere rese semplicemente più emozionanti, dando un tocco di umanità ai personaggi. Anche il finale, seppur giustissimo, non mi ha saputo emozionare come quello di altri anime, in tal senso solo "Code Geass" ha saputo soddisfarmi pienamente. Alla fine il discorso ripiomberà sempre sui personaggi, "opachi", "freddi", in perfetta sintonia con i disegni e i colori della narrazione.
La colonna sonora è lodevole, molto godibile e perfetta per immergere lo spettatore nella trama. A me dispiace non potere dare un voto massimo a una serie che già dai primi 25 episodi eccelle e come genere riesce sicuramente a incuriosire molto di più rispetto al 80% dell'animazione giapponese.
Voto 8,5
E' assolutamente consigliata la visione a tutti. Chi non vedrà "Death Note" non potrà mai avvalersi del titolo di "miglior conoscitore di anime". Si consiglia la visione in lingua originale.
I possessori del Death Note entreranno in contatto col Dio della morte al quale esso è legato. Costui, manifestatosi agli occhi di Yagami Light, spiega le suddette regole. Esse asseriscono che qualsiasi persona il cui nome venga scritto sul Death Note morirà pur che si conosca il volto della stessa. Yagami Light avvalendosi segretamente di questo potere deciderà di farne uno scopo di vita, ossia eliminare dal mondo tutte le ingiustizie, i corrotti, i criminali, sottoponendoli al "giudizio divino".
L'elevato numero di morti inspiegabili di criminali ha attirato l'attenzione di uno dei più famosi investigatori del Giappone conosciuto con il nome in codice di L. Quest'ultimo e l'Interpol ritengono, pur consapevoli della diminuzione del tasso di criminalità, che tale giustiziere non è poi tanto diverso da un normale assassino, così, tramite la televisione e i mass media, il giovane Yagami Light apprende di essere ormai conosciuto al mondo con il nome di Kira. Scopo di L è dunque di risolvere tale caso, riuscendo a stanare il colpevole, Kira, che si cela dietro tutte queste morti inspiegabili. Kira contro L. Chi sarà il primo a essere smascherato?
E così si dà il via a questo splendido anime ricco di colpi di scena, molto psicologico, tanto da incollare lo spettatore allo schermo fin da subito. Uno dei pochi anime a mio avviso ben riusciti già dai primissimi episodi, perché si rivela entusiasmante, avvincente e unico nel suo genere. Tuttavia non ritengo che l'anime, per quanto possa essere interessante e molto originale, sia classificabile come un capolavoro assoluto. "Death Note" ostenta troppo, tutto ha un limite; "Death Note" tenta di oltrepassare tale limite e alla fine fallisce.
Senza nulla togliere all'idea di base, i personaggi si presentano un po piatti. Il protagonista imperversa in maniera molto esagerata, non facendosi nessuno scrupolo nel tentare di uccidere una persona comune o addirittura un famigliare pur di portare avanti con ossessione, per non dire in maniera del tutto folle, il suo scopo: divenire il padrone del mondo.
Amane Misa, la classica oca, è innamorata persa del protagonista, va bene che ha le sue ragioni, però è tanto stupida da farsi usare da Kira, essendone anche consapevole.
L'investigatore L, basa le sue teorie su percentuali bassissime: 5%, 1%, e per finire risultano pure essere fondate. Ci sarebbe da dire molto altro sui personaggi e sulle loro azioni scaturite nel contesto in cui si trovano, ma, senza andare nello spoiler, ritengo che potevano essere molto più curati e carismatici.
Altro punto dolente che ho riscontrato visionando l'opera, per me fondamentale, è stato lo scarso livello di emozione che essa trasmette. Quelle poche scene drammatiche potevano essere rese semplicemente più emozionanti, dando un tocco di umanità ai personaggi. Anche il finale, seppur giustissimo, non mi ha saputo emozionare come quello di altri anime, in tal senso solo "Code Geass" ha saputo soddisfarmi pienamente. Alla fine il discorso ripiomberà sempre sui personaggi, "opachi", "freddi", in perfetta sintonia con i disegni e i colori della narrazione.
La colonna sonora è lodevole, molto godibile e perfetta per immergere lo spettatore nella trama. A me dispiace non potere dare un voto massimo a una serie che già dai primi 25 episodi eccelle e come genere riesce sicuramente a incuriosire molto di più rispetto al 80% dell'animazione giapponese.
Voto 8,5
E' assolutamente consigliata la visione a tutti. Chi non vedrà "Death Note" non potrà mai avvalersi del titolo di "miglior conoscitore di anime". Si consiglia la visione in lingua originale.