Recensione
Kanon (2006)
7.0/10
Recensione di AmarantaKiller
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Questa serie di Kanon del 2006 è un remake in 24 episodi della versione del 2002 che era composta da solo 13 puntate ed è inoltre stata realizzata dallo studio Kyoto Animation.
Mi sono avvicinata a quest'anime perché fortemente raccomandato da un utente che, a giudicare dal numero di premi vinti, è di certo molto affidabile ed esperto del campo, anche se i nostri gusti si rivelano diametralmente opposti in alcuni casi.
Ammetto di aver iniziato la visione di "Kanon" con molti pregiudizi. Innanzitutto non sono assolutamente un'amante del genere, per questo motivo mi sono ritrovata spesso ad alzare gli occhi al cielo come segno di insofferenza, davanti a vezzi, situazioni, parole o versi senza senso come "uguu" & co., che appartengono allo stile shoujo per eccellenza e che sortiscono su di me un effetto di profonda irritazione.
Sorvolando su ciò, credo che "Kanon" sia un anime non dal soggetto proprio originalissimo, ma che presenta tuttavia delle punte di eccellenza per certi aspetti. La prima riguarda il comparto grafico, notevolmente migliorato rispetto alla versione precedente, e in certi casi anche l'animazione e i fondali estremamente luminosi ed evocativi. Altro elemento di eccellenza riguarda sicuramente il doppiaggio e la perfetta fusione delle voci con i personaggi, che sono davvero eccezionali. Questo è per quanto riguarda la veste estetica dell'anime.
Se ci addentriamo nella storia, come ho già detto, non ho trovato il soggetto un autentico capolavoro, tuttavia, anche qui ci sono elementi di novità: primo fra tutti il protagonista, Yuuichi. Infatti è la prima volta che mi capita di vedere in un anime, che abbia un'impostazione comunque shoujo, così completo, sensibile, maturo e anche ironico. La tipica figura del ragazzo chiuso, poco espansivo e talvolta rude lascia il posto a quella inedita di Yuuichi, un ragazzo emotivamente molto forte e coraggioso, che per la prima volta lascia trasparire i suoi sentimenti, le sue paure e il suo dolore senza necessariamente mantenere il contegno dell'uomo forte a tutti i costi.
La storia ruota intorno al protagonista che non ricorda più ciò che gli è capitato sette anni prima nella città dove aveva trascorso molto tempo da bambino e dove incontra alcune ragazze delle quali lui non si ricorda e che hanno a che fare in qualche modo con il suo passato. Loro rappresentano un vero enigma per lui, perché dimostrano di conoscerlo meglio di quanto immagini, ma lui no. Comunque a mano a mano Yuuichi si ricorderà di ciascuna di loro in un continuo processo all'indietro, che sarà molto duro per lui e che lo porterà anche a distacchi dolorosi.
"Kanon" è una storia di nostalgia e di ricerca del passato, per dare un senso alla propria vita presente. Un altro suo punto forte è la delicatezza e la tenerezza con le quali vengono raccontate le disavventure delle protagoniste, mostrate le loro fragilità e il loro commovente desiderio di amare ed essere amate a loro volta da Yuuichi e, infine, di non essere dimenticate. La storia non si fa mancare neanche effetti soprannaturali che contribuiscono a rendere sempre più misteriosi questi incontri apparentemente casuali. Ma l'elemento straniante che disorienta lo spettatore è di certo questo racconto a metà tra la realtà e il sogno; infatti quest'ambiguità continuerà fino alla fine.
Il mio voto complessivo è 7 e mezzo.
Mi sono avvicinata a quest'anime perché fortemente raccomandato da un utente che, a giudicare dal numero di premi vinti, è di certo molto affidabile ed esperto del campo, anche se i nostri gusti si rivelano diametralmente opposti in alcuni casi.
Ammetto di aver iniziato la visione di "Kanon" con molti pregiudizi. Innanzitutto non sono assolutamente un'amante del genere, per questo motivo mi sono ritrovata spesso ad alzare gli occhi al cielo come segno di insofferenza, davanti a vezzi, situazioni, parole o versi senza senso come "uguu" & co., che appartengono allo stile shoujo per eccellenza e che sortiscono su di me un effetto di profonda irritazione.
Sorvolando su ciò, credo che "Kanon" sia un anime non dal soggetto proprio originalissimo, ma che presenta tuttavia delle punte di eccellenza per certi aspetti. La prima riguarda il comparto grafico, notevolmente migliorato rispetto alla versione precedente, e in certi casi anche l'animazione e i fondali estremamente luminosi ed evocativi. Altro elemento di eccellenza riguarda sicuramente il doppiaggio e la perfetta fusione delle voci con i personaggi, che sono davvero eccezionali. Questo è per quanto riguarda la veste estetica dell'anime.
Se ci addentriamo nella storia, come ho già detto, non ho trovato il soggetto un autentico capolavoro, tuttavia, anche qui ci sono elementi di novità: primo fra tutti il protagonista, Yuuichi. Infatti è la prima volta che mi capita di vedere in un anime, che abbia un'impostazione comunque shoujo, così completo, sensibile, maturo e anche ironico. La tipica figura del ragazzo chiuso, poco espansivo e talvolta rude lascia il posto a quella inedita di Yuuichi, un ragazzo emotivamente molto forte e coraggioso, che per la prima volta lascia trasparire i suoi sentimenti, le sue paure e il suo dolore senza necessariamente mantenere il contegno dell'uomo forte a tutti i costi.
La storia ruota intorno al protagonista che non ricorda più ciò che gli è capitato sette anni prima nella città dove aveva trascorso molto tempo da bambino e dove incontra alcune ragazze delle quali lui non si ricorda e che hanno a che fare in qualche modo con il suo passato. Loro rappresentano un vero enigma per lui, perché dimostrano di conoscerlo meglio di quanto immagini, ma lui no. Comunque a mano a mano Yuuichi si ricorderà di ciascuna di loro in un continuo processo all'indietro, che sarà molto duro per lui e che lo porterà anche a distacchi dolorosi.
"Kanon" è una storia di nostalgia e di ricerca del passato, per dare un senso alla propria vita presente. Un altro suo punto forte è la delicatezza e la tenerezza con le quali vengono raccontate le disavventure delle protagoniste, mostrate le loro fragilità e il loro commovente desiderio di amare ed essere amate a loro volta da Yuuichi e, infine, di non essere dimenticate. La storia non si fa mancare neanche effetti soprannaturali che contribuiscono a rendere sempre più misteriosi questi incontri apparentemente casuali. Ma l'elemento straniante che disorienta lo spettatore è di certo questo racconto a metà tra la realtà e il sogno; infatti quest'ambiguità continuerà fino alla fine.
Il mio voto complessivo è 7 e mezzo.