Recensione
Soul Eater
7.0/10
Soul Eater è quello che si può definire "il tipico Shounen". Infatti presenta tutti gli elementi di questo genere e, in alcuni punti, è molto simile ad altre opere sebbene abbia anche aspetti molto discostanti e originali. Quest'anime è composto da 51 episodi non tutti importanti al fine della narrazione: tra di essi infatti almeno una decina potrebbero anche non essere visti che la storia si capirebbe comunque.
Partiamo dalla trama. E' intrigante e originale, narra la storia di alcuni maestri d'armi e le proprie armi. In questo mondo contorto (dove il sole e la luna ridono delle vicende umane) infatti troviamo a grosse linee 4 tipologie di persone: le persone comuni, le streghe, le armi (ovvero persone che hanno la capacità di trasformarsi in un'arma) e i maestri d'armi (persone che fanno coppia con le proprie armi e le maneggiano). Queste ultime due categorie collaborano sempre: troviamo i protagonisti assoluti Soul e Maka lavorare insieme per uno scopo preciso. Ma se credete che il primo episodio a metà concluda già tutta la storia vi sbagliate di grosso: i primi 3 episodi sono solo l'introduzione della lunga avventura dei nostri personaggi che in essi verranno presentati. Lo scopo principale di Soul, Maka, Black Star, Tsubaki, Death the Kid, Liz & Patty sarà per lo più sconfiggere il Kishin e molti altri antagonisti presenti nella storia. Riguardo alle streghe faccio un piccolo appunto: la loro presenza viene odiata da tutti, come tanto tempo fa. Vi è quindi una credenza negativa su di esse già in principio. I combattimenti sono parte integrante della trama e senza di essi quest'anime non ci sarebbe nemmeno: infatti è tutto basato su di essi.
Non si può parlare di vere tematiche che emergono da questo anime, ma qualcosa c'è anche qua: la fiducia, il lavoro di squadra, il coraggio ... sono tutte belle cose che sono presenti in questo anime. Benché il significato di molte azioni possa sembrare nascosto, guardando la serie con un occhio più attento da essa possiamo anche imparare qualcosa, come nella maggior parte degli anime di questo genere.
La grafica è abbastanza curata, il disegno è originale, ma non di mio totale gradimento. Nella seconda parte della serie si notano enormi miglioramenti nella grafica: infatti nulla è costante in Soul Eater. Le proporzioni delle persone sono abbastanza corrette, anche se non manca qualche faccia un po' troppo grossa. Gli occhi mi piacciono molto poiché non seguono molto i soliti schemi e creano un disegno proprio. Gli sfondi sono quasi tutti uguali, non sono molto curati, sono solo i protagonisti ad attirare l'attenzione.
Le opening e le ending sono azzeccate anche se la seconda sigla iniziale non mi piace molto. Hanno tutte un accompagnamento ritmico delle immagini. La colonna sonora è perfetta, su questo non ho niente da ridire. Il doppiaggio giapponese è stato scelto bene mentre le voci italiane (alcune) lasciano un po' desiderare.
Nel complesso una serie che consiglio agli appassionati del genere poiché, come detto prima, ricorrono molti elementi tipici. Può essere anche un anime di passaggio per cambiare il proprio genere. Consiglio specialmente ad un pubblico maschile (non disdegna però anche un pubblico femminile, questo è ovvio) giovane o anche un po' più adulto. Voglio però avvisare tutti che la fine è la pecca di questo anime: non a caso gli do 7.
Partiamo dalla trama. E' intrigante e originale, narra la storia di alcuni maestri d'armi e le proprie armi. In questo mondo contorto (dove il sole e la luna ridono delle vicende umane) infatti troviamo a grosse linee 4 tipologie di persone: le persone comuni, le streghe, le armi (ovvero persone che hanno la capacità di trasformarsi in un'arma) e i maestri d'armi (persone che fanno coppia con le proprie armi e le maneggiano). Queste ultime due categorie collaborano sempre: troviamo i protagonisti assoluti Soul e Maka lavorare insieme per uno scopo preciso. Ma se credete che il primo episodio a metà concluda già tutta la storia vi sbagliate di grosso: i primi 3 episodi sono solo l'introduzione della lunga avventura dei nostri personaggi che in essi verranno presentati. Lo scopo principale di Soul, Maka, Black Star, Tsubaki, Death the Kid, Liz & Patty sarà per lo più sconfiggere il Kishin e molti altri antagonisti presenti nella storia. Riguardo alle streghe faccio un piccolo appunto: la loro presenza viene odiata da tutti, come tanto tempo fa. Vi è quindi una credenza negativa su di esse già in principio. I combattimenti sono parte integrante della trama e senza di essi quest'anime non ci sarebbe nemmeno: infatti è tutto basato su di essi.
Non si può parlare di vere tematiche che emergono da questo anime, ma qualcosa c'è anche qua: la fiducia, il lavoro di squadra, il coraggio ... sono tutte belle cose che sono presenti in questo anime. Benché il significato di molte azioni possa sembrare nascosto, guardando la serie con un occhio più attento da essa possiamo anche imparare qualcosa, come nella maggior parte degli anime di questo genere.
La grafica è abbastanza curata, il disegno è originale, ma non di mio totale gradimento. Nella seconda parte della serie si notano enormi miglioramenti nella grafica: infatti nulla è costante in Soul Eater. Le proporzioni delle persone sono abbastanza corrette, anche se non manca qualche faccia un po' troppo grossa. Gli occhi mi piacciono molto poiché non seguono molto i soliti schemi e creano un disegno proprio. Gli sfondi sono quasi tutti uguali, non sono molto curati, sono solo i protagonisti ad attirare l'attenzione.
Le opening e le ending sono azzeccate anche se la seconda sigla iniziale non mi piace molto. Hanno tutte un accompagnamento ritmico delle immagini. La colonna sonora è perfetta, su questo non ho niente da ridire. Il doppiaggio giapponese è stato scelto bene mentre le voci italiane (alcune) lasciano un po' desiderare.
Nel complesso una serie che consiglio agli appassionati del genere poiché, come detto prima, ricorrono molti elementi tipici. Può essere anche un anime di passaggio per cambiare il proprio genere. Consiglio specialmente ad un pubblico maschile (non disdegna però anche un pubblico femminile, questo è ovvio) giovane o anche un po' più adulto. Voglio però avvisare tutti che la fine è la pecca di questo anime: non a caso gli do 7.