Recensione
I sospiri del mio cuore
7.0/10
"I Sospiri del mio Cuore" è per certi aspetti una tipica produzione ghibliana, mentre per altri è qualcosa di completamente diverso da qualunque opera di questo studio vista finora. Visivamente è subito riconoscibile la mano di Miyazaki e dei suoi collaboratori, qui nella persona del compianto Kondo, sia nei paesaggi sia nel chara dei personaggi; il tratto è semplice, morbido, si potrebbe dire quasi infantile, nell'accezione migliore del termine, comunque sempre curato nei dettagli, con colori caldi ma mai invadenti.
La vera sorpresa è la trama: tratto dall'omonimo manga di Hiiragi, qui non ci sono mondi fantastici, incantesimi da sciogliere, creature metà uomo metà animale, streghe o demoni; qui è la normalità della vita di tutti i giorni a essere protagonista. I personaggi principali sono due adolescenti, Shizuku e Seiji, che si conoscono grazie alla loro passione per la lettura e a un gatto randagio. I due ragazzi scopriranno presto le gioie e i dolori del primo amore, insieme alle loro famiglie e ai loro compagni di scuola. Davanti ai nostri occhi si srotolano la loro quotidianità e i loro sogni per il futuro, con Shizuku che vorrebbe diventare scrittrice e Seiji che invece vorrebbe diventare un liutaio professionista e per questo vorrebbe andare a studiare a Cremona (ennesima citazione dell'Italia,un paese per cui Miyazaki ha confessato più volte una grande ammirazione). Il tutto si svolge fra un piccolo appartamento stipato di cose in un normalissimo condominio, la scuola e un negozio di antiquariato nascosto fra le ville in collina ed è raccontato con un ritmo lento e pacato ma mai noioso e senza tempi morti.
Pur non essendo il film migliore dello Studio Ghibli, è sicuramente un'opera piacevole da vedere, che non dimostra poi troppo il fatto di essere stata prodotta nel 1995 e che ci fa rendere conto come qui o dall'altra parte del mondo le persone vivono, lavorano, soffrono e amano tutte allo stesso modo.
La vera sorpresa è la trama: tratto dall'omonimo manga di Hiiragi, qui non ci sono mondi fantastici, incantesimi da sciogliere, creature metà uomo metà animale, streghe o demoni; qui è la normalità della vita di tutti i giorni a essere protagonista. I personaggi principali sono due adolescenti, Shizuku e Seiji, che si conoscono grazie alla loro passione per la lettura e a un gatto randagio. I due ragazzi scopriranno presto le gioie e i dolori del primo amore, insieme alle loro famiglie e ai loro compagni di scuola. Davanti ai nostri occhi si srotolano la loro quotidianità e i loro sogni per il futuro, con Shizuku che vorrebbe diventare scrittrice e Seiji che invece vorrebbe diventare un liutaio professionista e per questo vorrebbe andare a studiare a Cremona (ennesima citazione dell'Italia,un paese per cui Miyazaki ha confessato più volte una grande ammirazione). Il tutto si svolge fra un piccolo appartamento stipato di cose in un normalissimo condominio, la scuola e un negozio di antiquariato nascosto fra le ville in collina ed è raccontato con un ritmo lento e pacato ma mai noioso e senza tempi morti.
Pur non essendo il film migliore dello Studio Ghibli, è sicuramente un'opera piacevole da vedere, che non dimostra poi troppo il fatto di essere stata prodotta nel 1995 e che ci fa rendere conto come qui o dall'altra parte del mondo le persone vivono, lavorano, soffrono e amano tutte allo stesso modo.