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Dopo Puella Magi ★ Madoka Magica, Rai4 passava Ano Hi Mita Hana No Namae O Bokutachi Wa Mada Shiranai, Ancora Non Conosciamo Il Nome Del Fiore Che Abbiamo Visto Quel Giorno, abbreviato in AnoHana, anime del 2011 diretto da Tatsuyuki Nagai (Toradora!), composto da 11 episodi, direi genere "piagnone/cry me a river", ma ufficialmente è una commedia drammatica sentimentale che ha del soprannaturale. Come se non bastasse la tragicità di Puella Magi ★ Madoka Magica, AnoHana rincara la dose con un po' di tristezza adolescenziale. Poteva essere una storia molto bella e commovente, ma purtroppo mi sono ritrovata a ridacchiare nelle scene che, in teoria, avrebbero dovuto essere serie e questo non è un buon segno. Ci potrebbero essere spoilers, quindi consiglio la visione a chi è interessato, poi la lettura della recensione. Siete avvisati, eh

Un gruppo di amici d'infanzia, separati da dieci anni a causa della morte di una loro cara amica, Meiko Honma detta Menma, si ritrova per fare luce sul mistero della sua apparizione a Jinta Yadomi detto Jintan. Dovranno impegnarsi a scoprire la causa della sua mancata ascensione al Nirvana.
Il tema portante dell'anime è la morte e come il gruppo di amici la affronta. Venire a conoscenza della morte da bambini non è facile, specie se a mancare è una cara amica a causa di un tragico e inevitabile incidente. Nessuno di loro accetta facilmente questo evento, tanto che quelli che una volta erano i Super Busters Della Pace si separano, intraprendendo ognuno una strada diversa

Jinta Yadomi/Jintan, un tempo leader del gruppo, dopo la morte di Menma e della madre si auto-emargina, restando chiuso in casa e rifiutandosi di andare a scuola. Naruko Anjou/Anaru, da sempre gelosa del rapporto tra Jintan e Menma, si fa trascinare da amicizie che non le appartengono, tenendosi a distanza da Jintan. Atsumu Matsuyuki/Yukiatsu è il più disturbato del gruppo, è rimasto sconvolto dalla morte della bambina che un tempo "amava" e, geloso anche lui del rapporto tra Jintan e Menma, evita il discorso, compie gesti dettati dal suo dolore e l'unica persona del gruppo con cui parla è Chiriko Tsurumi/Tsuruko. Quest'ultima si presenta calma e posata, apparentemente indifferente a qualsiasi cosa succeda. L'unico che frequenta ancora il luogo segreto della loro infanzia è Tetsudou Hisakawa/Poppo, il più allegro ed estroverso ancora dopo dieci anni. Si tiene impegnato facendo dei lavoretti e viaggiando per il mondo. Sebbene siano passati molti anni, tutti vivono ancora nel passato, tornando col pensiero a quel giorno, mutilandosi la mente con i sensi di colpa.

Fino a quando Jintan si ritrova davanti lo spirito di Menma, rimasta caratterialmente e fisicamente la stessa di dieci anni prima, che si piazza a casa sua e comincia a seguirlo in ogni dove, pregandolo di fare il possibile per esaudire il desiderio che le permetterà di raggiungere l'eterno riposo. Infatti è proprio questo desiderio in sospeso che la tiene intrappolata nel nostro mondo. Per raggiungere quest'obiettivo, i Super Busters Della Pace devono riunirsi. Con evidenti difficoltà, quegli amici che una volta andavano d'amore e d'accordo e che ora non si salutano neanche, tentano di fare i conti con i fantasmi (è proprio il caso di dirlo) del passato. Grazie a Menma, le loro strade si incontrano di nuovo.

Ma andiamo con ordine. Da leggersi con fare cantilenante. Jintan, estroverso e vitale, andava d'accordo con tutti, a eccezione di Yukiatsu, geloso sia della sua leadership sia dell'interesse che Menma, la sua "amata", gli prestava. Ma non ha mai detto niente, si faceva andare bene tutto. Un'altra gelosona era Anaru, la classica bambina con gli occhiali non corrisposta. Infatti, "amava" Jintan che "amava" Menma, ma faceva di tutto per non rivelarlo. Vi state già infastidendo, vero? Dai, finché sono bambini, sono anche carini da vedere. Tsuruko "amava" Yukiatsu ma non si è mai dichiarata, guardava taciturna Anaru che gli faceva da confidente. Poppo, che menomale non è innamorato di nessuno, era un bambino emarginato che entra a far parte del gruppo. Per ultima Menma, innamorata di tutti, che riserva però il suo grande cuore a Jintan. Una volta conosciuti, stanno anche simpatici. Ma quando s'incontrano dieci anni dopo, ci si trova ad assistere a espedienti patetici come la gelosia, l' "amore" provato dieci anni prima, le fissazioni e i vari litigi. Insomma, nessuno si chiede come mai Menma appare solo a Jintan, noi lo scopriamo più tardi, ma loro se la prendono con gli eventi e basta. Per tutta la durata dell'anime vediamo la scena del dopo-morte di Menma, ma mai come è avvenuto. E Jintan che non spiega agli altri che lui vede veramente l'amica? Nessuno gli crede, ma lui nonostante tutto non apre bocca. Che senso ha? Per non parlare delle motivazioni egoistiche riguardanti il desiderio di Menma: questa povera creatura vuole restare con i suoi amici, ma vorrebbe anche raggiungere il Nirvana, dal momento che, non so se ve ne siete accorti, ma non ha un corpo. Perché non ascoltarla semplicemente? Eh no. E' meglio essere egoisti e pensare di farle raggiungere il Nirvana non per fare un piacere a lei, ma a voi. Grrr.
I personaggi secondari di maggior spicco, seppur scarsamente approfonditi, sono la madre di Menma, una donna provata dal dolore che perde il contatto con la realtà rimanendo ancorata al passato, tanto che il fratello di Menma, Satoshi, personaggio che ho trovato interessante, deve ricordarle che ormai è cresciuto ed è diventato alto. Non si vede spesso, ma ha un ruolo fondamentale nella vita e nei relativi problemi di Jintan sua madre, morta di malattia quando i Super Busters esistevano ancora, con la quale Menma aveva un bel rapporto. Come ultimo, il padre di Jintan, incurante dell'apatia del figlio, uomo solo ma saltellante e tranquillo che etichetta sempre le cose che gli piacciono con l'aggettivo "kawaii", "carino".

Il problema in tutto questo è che all'inizio mi stava entusiasmando, mi ha riportata indietro nel tempo, facendomi ricordare il sapore dell'infanzia. Poi è diventato banale. Ognuno supera il dolore a modo proprio, ma frenare un po' i condotti lacrimali, no? Non si sa come mai, ma a ogni frase qualcuno piange, si dispera, si strappa i capelli, tanto da far diventare la visione insopportabile e aspramente divertente. Quello che mi infastidisce è che i personaggi sono studiati bene e il comparto tecnico è perfetto. Perché rovinare quello che poteva essere un anime da 8 facendo scelte insulse e prive di significato come fare versare lacrime ai protagonisti a tutti i costi? Non funziona che più il personaggio piange più è commovente la storia. Anzi. Perché poi i protagonisti non fanno domande e di conseguenza non hanno risposte, facendo così innervosire lo spettatore? Come dicevo, scelte prive di senso. Il brodo si prolunga troppo, abbiamo capito che questi poveri ragazzi sono affranti, hanno conosciuto la morte, si sentono in colpa, ma c'è bisogno di ripeterlo come un disco rotto? A livello di sceneggiatura, una delle poche cose che si salva sono le scenette comiche che, devo ammettere, mi hanno fatta ridere.

Per quanto riguarda il comparto tecnico, come ho scritto sopra, è perfetto. Il design dei personaggi è curato, così come gli sfondi, le animazioni e le musiche. Ecco, la colonna sonora è azzeccata, sia l'opening, Aoi Shiori dei Galileo Galilei, sia l'ending, Secret Base - Kimi Ga Kureta Mono, interpretata da Ai Kayano, Haruka Tomatsu e Saori Hayami e le varie musiche presenti durante le scene. Il doppiaggio va benissimo, se non si considerano i gemiti e i pianti sconfinati che fanno rabbrividire. Ma non credo sia colpa dei doppiatori.
Poteva essere un'opera degna del suo nome se non si fossero persi di vista i temi: la morte e l'aldilà, con i quali poteva nascere qualcosa di straordinario. Ma si è dato più spazio ai triangoli amorosi e alle lagne. Eh, vabbé. Mi aspettavo una bellissima storia ed è stata rovinata. Forse sono io che sono troppo cinica, e in questo caso l'anime può risultare bello a chi è più incline a commuoversi con una marea di lacrime, però si poteva fare di molto meglio. Peccato. Voto: 6 scarso.