Recensione
Black Jack TV 2004
10.0/10
Un bambino viene strappato alla sua vita felice a causa di un tragico incidente. Grazie alla propria forza di volontà, e all'intervento di un chirurgo dalle abilità miracolose, il piccolo affronta la riabilitazione, lo shock della morte della madre e si prefissa l'obiettivo di diventare un chirurgo eccellente, come colui che lo ha salvato.
Ventun'anni dopo, Kuro'o Hazama è un medico dalle abilità ultraterrene, capace di fare l'impossibile davanti a un tavolo operatorio, un medico che maneggia il bisturi egregiamente, ma senza licenza, e pretende cifre da capogiro. Costui è conosciuto nel campo con l'ambiguo nome "Black Jack", ambiguo come la sua personalità e i suoi metodi. Lavora dietro le quinte, poiché la licenza gli è stata revocata, chissà per quale motivo: forse perché se ne infischia dell'autorizzazione della comunità medica, o forse perché disprezza i metodi altrui e l'ospedale gli sta stretto. Ma una cosa è certa: Black Jack è il chirurgo più bravo del mondo, "il chirurgo per cui intere generazioni hanno guadagnato".
Le personalità più disparate giungono presso la sua villa sul mare, provenendo da tutte le nazioni del globo, affetti da morbi impossibili da curare, per i quali i migliori medici hanno pronunciato sentenze di morte. Aggrappati all'ultimo (costoso) barlume di speranza, ad attenderli, la frase "Io eseguirò l'intervento, ma vi costerà..." e l'entusiasmo di una bambina che afferma di essere un'adulta.
Grazie al progetto registico del figlio del "Dio del manga", l'antieroe per eccellenza rinasce a nuova vita: Kuro'o Hazama, il giovane prodigio dall'aspetto piratesco e dall'anima di un samurai. Sotto il suo più famoso pseudonimo, il medico esegue operazioni impossibili, seguendo procedure spesso rischiosissime e andando contro la scienza, contro Dio stesso, spesso, contro la sua propria incolumità.
Nonostante le tematiche affrontate siano importanti, gravi, talvolta tristi, 'Black Jack TV' ha un tono decisamente più leggero rispetto ai suoi predecessori ("Black Jack - Dieci indagini nel buio" e "Black Jack - La Sindrome di Moira"). Pur volendo garantire fedeltà all'opera da cui tutto è partito - ogni episodio corrisponde a un capitolo preciso del manga, e il suo titolo appare all'inizio di ognuno dei 61 episodi -, Tezuka Jr. ha voluto rendere al padre un omaggio completo e fedele, all'altezza dei precedenti, con un carico d'affetto e gratitudine decisamente superiore.
L'intenzione è quasi palpabile, e per questo commovente.
Si è soliti evitare gli anime dagli episodi autoconclusivi ma, a mio parere, per 'Black Jack TV 2004' il discorso non vale e non dovrebbe valere. E' una vera propria perla. Tecnicamente è sufficiente, non eccezionale. Tuttavia, perfettamente godibile. Un'opera leggera, ma mai scontata.
Lo consiglio a tutti, in particolar modo a chi non ha modo di acquistare la versione cartacea edita dalla Hazard Edizioni. Per ora, reperibile solo sottotitolato in inglese. Voto: 10.
Ventun'anni dopo, Kuro'o Hazama è un medico dalle abilità ultraterrene, capace di fare l'impossibile davanti a un tavolo operatorio, un medico che maneggia il bisturi egregiamente, ma senza licenza, e pretende cifre da capogiro. Costui è conosciuto nel campo con l'ambiguo nome "Black Jack", ambiguo come la sua personalità e i suoi metodi. Lavora dietro le quinte, poiché la licenza gli è stata revocata, chissà per quale motivo: forse perché se ne infischia dell'autorizzazione della comunità medica, o forse perché disprezza i metodi altrui e l'ospedale gli sta stretto. Ma una cosa è certa: Black Jack è il chirurgo più bravo del mondo, "il chirurgo per cui intere generazioni hanno guadagnato".
Le personalità più disparate giungono presso la sua villa sul mare, provenendo da tutte le nazioni del globo, affetti da morbi impossibili da curare, per i quali i migliori medici hanno pronunciato sentenze di morte. Aggrappati all'ultimo (costoso) barlume di speranza, ad attenderli, la frase "Io eseguirò l'intervento, ma vi costerà..." e l'entusiasmo di una bambina che afferma di essere un'adulta.
Grazie al progetto registico del figlio del "Dio del manga", l'antieroe per eccellenza rinasce a nuova vita: Kuro'o Hazama, il giovane prodigio dall'aspetto piratesco e dall'anima di un samurai. Sotto il suo più famoso pseudonimo, il medico esegue operazioni impossibili, seguendo procedure spesso rischiosissime e andando contro la scienza, contro Dio stesso, spesso, contro la sua propria incolumità.
Nonostante le tematiche affrontate siano importanti, gravi, talvolta tristi, 'Black Jack TV' ha un tono decisamente più leggero rispetto ai suoi predecessori ("Black Jack - Dieci indagini nel buio" e "Black Jack - La Sindrome di Moira"). Pur volendo garantire fedeltà all'opera da cui tutto è partito - ogni episodio corrisponde a un capitolo preciso del manga, e il suo titolo appare all'inizio di ognuno dei 61 episodi -, Tezuka Jr. ha voluto rendere al padre un omaggio completo e fedele, all'altezza dei precedenti, con un carico d'affetto e gratitudine decisamente superiore.
L'intenzione è quasi palpabile, e per questo commovente.
Si è soliti evitare gli anime dagli episodi autoconclusivi ma, a mio parere, per 'Black Jack TV 2004' il discorso non vale e non dovrebbe valere. E' una vera propria perla. Tecnicamente è sufficiente, non eccezionale. Tuttavia, perfettamente godibile. Un'opera leggera, ma mai scontata.
Lo consiglio a tutti, in particolar modo a chi non ha modo di acquistare la versione cartacea edita dalla Hazard Edizioni. Per ora, reperibile solo sottotitolato in inglese. Voto: 10.