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Ognuno vive la vita secondo le proprie regole, le proprie certezze. Alcuni di noi fanno di queste regole dei veri e propri pilastri per la propria esistenza. Le seguono così ciecamente da sembrare dei miracolati. Tutti li ammirano perché loro riescono in ciò che pianificano, loro credono in ciò che dicono e decidono di fare sul serio, non danno aria alla bocca e bando alle ciance si rimboccano le mani da veri stakanovisti. E il resto del mondo - l'uomo medio o i fannulloni, o i nati tondi - li sta a guardare come esemplari rari che lasciano con il fiato sospeso. Si è indecisi se verso questi esseri dalle mille virtù bisogna trarre ispirazione o semplicemente rimirarli come coloro dotati di virtù inestimabili.
E' questa l'aria che tira nel liceo di Xiang Qin. Da anni lei è perdutamente innamorata del bello e impossibile Zhi Shu. Eppure la ragazza non si dà per vinta, e con tenacia, pur non avendo chissà quali brillanti doti, si dà da fare con costanza e dedizione: una forza di volontà e un animo sinceramente invidiabili. Quando non si hanno le carte in regola vien naturale abbandonare la partita, perdersi d'animo e mettere in dubbio qualsiasi cosa. Fare un passo indietro è decisamente più facile che andare avanti. Non ci vuole solo coraggio, ci vuole anche la tempra giusta per leccarsi le ferite ogni volta, e non perdere mai il buon umore. Sono queste le qualità che fanno di Xiang Qin una ragazza fuori dal comune.
E' affascinante vedere come la situazione si ribalti. E' facile stare a cantare le lodi di chi ha una vita di successi e riesce con facilità nella vita, ma difficile è avere la forza di non lasciarsi andare quando non si hanno le qualità e l'unica cosa che ti rimane è la forza interiore.

Ma è la perseveranza la chiave giusta per ottenere ciò che si vuole? Non essere tolleranti e accettare la realtà, non sperando fino alla fine di poterla plasmare come argilla, è sintomo di irresolutezza? Si può convincere un sentimento a mutare lavorandoci con testardaggine, tutti i giorni, fin quando la presenza dell'altra persona non diviene indispensabile? Credo che si possa incorrere in questi pensieri con il rischio di non capire realmente la storia di It started with a kiss. La si può comunemente banalizzare come una commedia che vede un ragazzo bello e incredibilmente intelligente che ha la sventura di trovarsi fra i piedi la figlia sciocca e maldestra di un amico di famiglia. Lei invaghita perdutamente di lui, e lui indifferente verso tutti e verso ogni cosa. I due si trovano a coabitare ed è lì che inizia il travagliato amore a senso unico della protagonista.

Suppongo che la magia di questa storia stia nella volontà - lenta e nascosta - di Zhi Shu nel cambiare le proprie regole. Quelle regole che non gli danno emozioni né ragioni per proseguire la sua vita. Non è motivato fin quando tutto fila liscio, ma da quando c'è Xiang Qin, nulla va come dovrebbe andare! La pasticciona gliene combina di tutti i colori. Quando inciampa lei si porta tutti dietro, è inevitabile. E poi, la dolce e appassionata coinquilina sembra avere le idee più chiare di lui che potrebbe avere tutto. La ragazza si dà animo e corpo per ciò in cui crede e anche per ciò che non è alla sua portata. Il paradosso è che lui, Zhi Shu, che potrebbe tutto, non desidera niente. E' tutto troppo facile e prevedibile, non c'è sentimento che lo scuota, di conseguenza crescono in lui sentimenti quali l'arroganza e l'indifferenza verso ciò che lo circonda. E' complicato, però, ignorare una ragazzina così goffa che si fa spazio rumorosamente nella sua vita. E' così il ragazzo saccente comincia ad avvertire qualcosa, ma come ogni cambiamento ha bisogno di tempo per maturare. Zhi Shu è il personaggio che finisce indubbiamente per mutare più della protagonista stessa, ed è nella sua lenta trasformazione che dipenderà la sorte dell'intera storia, per la quale lui deciderà di dare un posto ben preciso a Xiang Qin, un posto, è chiaro, nel suo cuore... Quello in casa lo ha già da un pezzo.

Il drama in questione è la versione taiwanese - la più fedele - di Itazura na Kiss, l'ultimo manga ideato da Kaoru Tada. L'autrice venne a mancare poco prima di ultimarne la conclusione, di cui ci è pervenuta la descrizione tramite il marito della mangaka. Il titolo ebbe un successo tale da vantare una versione animata e numerose serie televisive - la prima in Giappone e l'ultima, "Playful Kiss", prodotta in Korea del Sud. La suddetta serie è composta da ben 30 episodi, un po' lunghi se si tiene conto che questa è solo la prima serie che si ferma all'unione di fatto dei due novelli sposi. Di positivo c'è che il percorso intrapreso dalla coppia dura parecchi anni, e i sentimenti non nascono dal giorno alla notte, ma crescono con i protagonisti dal liceo agli anni dell'università. Emozioni intense vivono di episodi quotidiani che giustificano il mutamento di Zhi Shu. Il ruolo di lui è ben interpretato da Joe Cheng, che riesce a calarsi in una personalità espressiva nonostante i continui silenzi e le occhiate glaciali. Il volto della coprotagonista è invece quello di Ariel Lin - qui ancora agli esordi della propria sfavillante carriera -, che risulta un tantino troppo esuberante nell'impersonare Xiang Qin, ma che avrà modo di farci divertire (e disperare) in più di un'occasione. In fondo il suo personaggio è quello su cui pochi scommetterebbero, ma avrà modo di farci ricredere. Tiferemo per lei e con il tempo impareremo a riconoscere le sue qualità.

L'incostanza, la convenienza, la logica: è facile cedere a questi sentimenti e percorrere questa strada. E' semplice scegliere il sentiero tracciato per noi, fatto su misura, combinato alla suola delle nostre scarpe. Non importa se bisogna prendere scorciatoie o se ci sarebbe piaciuto esser all'altezza di un altro tipo di percorso. Non ci è dato di farlo, non è fatto per noi, non ci calza a pennello e tutto sembra ricondurci a ciò che più si rifà alla propria persona. Però c'è sempre chi ci tenterà, chi proverà a sfidare la natura delle cose e a fare quel passo in più. Xiang Qin è una di queste, queste persone intrepide che sfidano la sorte, con costanza, fino a riuscire a farsi posto.