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8.0/10
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Che a Chūgaku Akamatsu piacciano le ragazze volanti si è capito. Per chiunque non ha ancora afferrato la mia scherzosa battuta consiglio vivamente di vedere l'anime prima di leggere questa recensione. Ovviamente parlare di ragazze volanti e parlare di "Hidan No Aria" è un attacco che Chugaku non ha esitato a sferrare cogliendo in pieno il bersaglio di milioni di fan che si è conquistato con il medesimo anime. Tokio, Liceo Butei, una scuola che a prima vista sembra una rarità del Giappone forse per il quantitativo di artiglieria che la scuola si porta dietro. La scuola in questione insegna agli alunni a diventare Butei, ovvero persone che pur di difendere la legge la infrangono smascherando il colpevole e ricevendo onori, ma, come scoprirà a spese sue Kinji Tōyama (Butei di livello E), l'essere Butei non significa ricevere solamente onori, ma anche perdere tesori preziosi. Dopo la morte del fratello, causata dal Butei Killer, un omicida seriale che uccide i Butei, Kinji di ritorno con la sua bicicletta verso la scuola si ritrova nell'ennesima trappola. Il Butei Killer ha colpito proprio lui. Solo e sconfortato, gli vengono subito mostrate le regole per sopravvivere a una bomba messa nel sedile che esploderà non appena una di queste preziosissime regole verrà infranta. Aria, una ragazza che assiste alla scena, esegue in perfetto volo ad angelo da un grattacielo e dopo aver planato sul ragazzo lo porterà in salvo dal suddetto killer. Da qui si intrecceranno le due storie: da una parte c'è Kinji che rifiuta di essere chiamato "Butei", dall'altra c'è Aria, chiamata scherzosamente "Aria la quadra" per il quantitativo enorme di armi che si porta dietro. Difatti la ragazza si presenta come una Butei di grado S.
Il design dei personaggi è molto a favore della trama e i modelli poligonali (in primo luogo le armi) risultano i migliori se non gli unici che il genere anime ci offre. Armato solo di una pistola, Kinji insieme a Aria deve fronteggiare un'enorme varietà di nemici che gli si pareranno davanti per svariati motivi. Senza spoilerare nulla è ottimo, anche l'uso della storia che l'anime porta in suo favore con personaggi del calibro di Arsenio Lupin, Sherlock Holmes, Giovanna D'arco e molto altro. Tra tanti colpi di scena, dalla mente malata di Akamatsu non si poteva che aspettare un finale davvero sconvolgente che purtroppo non si è verificato. Alla base dei colpi di scena e delle armi l'anime offre ben poco e per gli amanti del romanticismo (ovviamente) l'anime è sconsigliatissimo. Per gli amanti dello stealth del pedinaggio e della vera investigazione che Akamatsu ci regala: preparatevi a sfoderare le armi.