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Si dice che il passato è passato e che ciò che è stato non ritorna più. Vedendo "Karate Robo Zaborgar" però viene da dubitarne. L'intero film è un grande tuffo nel passato: l'anno di produzione ufficiale può essere il 2011, ma l'anno di produzione morale è in tutto e per tutto il 1974, anno della prima messa in onda delle serie TV di Zaborgar. Chiunque sia cresciuto a pane, robottoni e tokusatsu giapponesi riconoscerà le atmosfere, le musiche, le tematiche, i gesti, le espressioni tipiche degli anni settanta: la ricostruzione storica è certosina e perfetta fin nei minimi dettagli. Zaborgar non è una parodia, ma un sentito omaggio allo spirito di quegli anni; se risulta assurdo e ridicolo è perché le opere dell'epoca erano così. Il regista Noboru Iguchi (stella del trash giapponese, con al suo attivo film come Machine Girl e Robo Geisha) realizza qui un pezzo da maestro, esponendo brillantemente le assurdità del tokusatsu storico, con evidente amore e devozione per il genere.

Il telefilm originale "Denjin Zaboga" è quasi sconosciuto in Italia, visto che da noi venne trasmesso parzialmente sulle TV private soltanto nei primissimi anni ottanta e soltanto in certe regioni; io stesso, grande fruitore della TV di quegli anni, non l'ho mai visto. Ma basta aver visto gli anime robotici dell'epoca per capire tutto di Zaborgar, che è probabilmente il primo tokusatsu direttamente ispirato dagli anime nagaiani. L'influenza è fortissima: Zaborgar è un robot trasformabile come Getter Robot, ha una seconda parte combatte contro l'Impero dei Dinosauri (sempre come in Getter Robot), ha armi copiate da Mazinga Z (come il Jet Punch al posto del Rocket Punch), ha essenzialmente la stessa trama di Cutey Honey, i personaggi e gli antagonisti sono quelli tipici dei robotici dell'epoca. Del resto tokusatsu e anime uscivano dalle stesse mani, basti dire che la colonna sonora di Zaborgar è di Shunsuke Kikuchi, l'autore delle colonne sonore di anime come L'Uomo Tigre, Babil Junior, Kyashan, Getter Robot, Hurricane Polymar, Goldrake, Gaiking, Danguard, Guyslugger, Starzinger, General Daimos e molti altri. Kikuchi in quegli anni era un autore era così famoso che il suo nome alle musiche era garanzia di successo per tutta la serie. Per noi italiani della Goldrake Generation la colonna sonora di Zaborgar significa Goldrake, essendo praticamente uguale (all'epoca le colonne sonore, gli effetti sonori e quant'altro si riciclavano tra serie diverse).

Tutta quanto si può dire per l'originale vale anche per il film "Karate Robo Zaborgar", visto che è identico. Rivaleggia con il film di "Yattaman" di Takashi Miike per il posto di miglior remake di una serie anni settanta. La visione di Zaborgar è raccomandata a tutti i fan di Go Nagai, da cui eredita lo spirito dissacrante e la vena ecchi. Segnalo in particolare i titoli di coda, in cui vengono mostrate immagini del telefilm originale, dimostrando una fedeltà assoluta nel design di robot e mostri combattenti, e perfino nell'aspetto degli attori. Si scopre così che anche le trovate più assurde, che sembravano uscite da puro spirito goliardico, erano invece presenti nell'originale. Un film essenziale per i girellari, e da raccomandare alle giovani generazioni che vogliono farsi un'idea di quello che erano i prodotti giapponesi del tempo che fu.