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6.0/10
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Ro-kyu-bu è un anime che ha suscitato in me reazioni contrastanti. Andiamo con ordine, punto per punto.

Grafica e design. Nessun rilievo particolare da fare sotto questo aspetto, il disegno non spicca per originalità e le fisionomie dei personaggi sono molto semplificate e appiattite sullo stereotipo della loli: occhi enormi che occupano buona parte del volto, testa grande quanto il resto del corpo messo assieme. Unica eccezione, Airi, che dimostra parecchi anni in più rispetto alle altre (in maniera peraltro piuttosto inverosimile)

Trama. Com'è possibile vedere dal genere sotto il quale è registrato, Ro-kyu-bu è un anime sportivo con protagoniste infantili, dunque ovviamente la trama prende in esame lo sviluppo delle loro abilità nel basket e delle loro capacità di affrontare nuove situazioni, all'insegna del principio "insieme è più bello", il tutto contornato da un'invidiabile vita di gruppo d'amore e d'accordo. L'aspetto equivoco è rappresentato dal rapporto di adorazione che tutte e cinque le ragazzine instaurano con il protagonista e allenatore Sabaru, di alcuni anni più grande.

Personaggi. I personaggi, posto che questa serie non si aggiudica di certo la palma per il miglior approfondimento psicologico, sono comunque apprezzabili. Il repertorio è il solito: la ragazza talentuosa che deve riuscire a condividere la sua passione con gli altri senza schiacciarli, quella che non aveva mai preso niente sul serio prima d'ora, quella timida e paurosa, quella innocente e languida, quella intelligente e servizievole che agisce dietro le quinte (si affiancano ovviamente le solite sorelle maggiori/insegnanti e l'inevitabile amica d'infanzia del protagonista).
In un certo senso, il protagonista di Ro-kyu-bu esce dal solito schema del personaggio (alludo ai protagonisti degli anime più light, quindi scolastici, commedie sentimentali e harem) privo di volontà, e mostra al contrario una discreta passione e decisione nel fare ciò che fa; un po' conturbante il suo atteggiamento nei confronti delle cestiste, molto (ma molto) premuroso e affettuoso. Nonostante questo il tutto rimane su un piano di allusione e non sfocia mai in alcunché di esplicito.

Ultime osservazioni. All'uscita della seconda serie dell'anime sinceramente penso che per il momento me la risparmierò. È un'osservazione personale, ma c'è qualcosa di pesante nel guardare il comportamento di Sabaru quando rifiuta di frequentare i propri coetanei per rimanere costantemente in compagnia di una squadra di ragazzine delle elementari (benché abbiano solo 4 anni meno di lui e siano davvero adorabili), anche se non riesco bene a spiegare questa sensazione. Altri anime ben più espliciti in merito non mi hanno disturbato affatto.
Una cosa che mi ha infastidito è stata l'assenza di sviluppo nel rapporto tra protagonista e amica d'infanzia, la quale ha qualche momento brillante, ma limitato alla sua esperienza come giocatrice di basket. È comunque possibile che nella seconda serie le falle nella trama vengano colmate, e senza dubbio verrà portato avanti il rapporto di predilezione tra Sabaru e Tomhoka, la vera co-protagonista e precoce genio del campo da gioco.