Recensione
Eden of the East
6.0/10
In questa recensione, oltre che degli 11 episodi di cui è composta la serie, parlerò anche dei due film usciti in seguito che vanno a concludere la storia.
Akira Takizawa è un giovane ragazzo giapponese che, dopo aver perso la memoria, si ritrova completamente nudo, ma con un telefono e una pistola, davanti alla Casa Bianca di Washington. Qui incontrerà Saki, una studentessa giapponese, con la quale deciderà di tornare in Giappone.
Proprio grazie al suo telefono, Akira riesce a trovare indizi sul suo passato e scopre di far parte di un'organizzazione segreta, la "Seleçao", composta da dodici membri che con 10 miliardi di Yen a disposizione devono trovare un modo per salvare il proprio Paese in un epoca in cui i cittadini giapponesi sono esposti alla paura di continui attacchi terroristici.
Tuttavia, i membri di questa organizzazione sembrano essere tutti in contrasto tra loro e devono rispettare delle regole imposte dal creatore di questo gioco folle, tale Ato Saizo( anche Mr Outsider)- La violazione di tali regole può comportare anche la morte per mano di uno dei dei dodici, detto "Supporter" la cui identità è sconosciuta.
La serie parte nel migliore dei modi: azione e suspence in ogni episodio, il comparto audio incalza alla perfezione il ritmo frenetico degli undici episodi e la opening, "Falling Down" degli Oasis carica lo spettatore dopo i primi minuti di introduzione.
Il voto sarebbe stato più alto se, oltre ai protagonisti, ci fosse stato un po' più di spazio anche per gli altri membri della Seleçao, invece ne vengono mostrati incredibilmente pochi se si considera che questa serie dovrebbe essere centrata su un gioco mortale tra più personaggi che raramente interagiscono tra loro.
L'undicesimo episodio, seppur palesemente aperto ad una nuova serie( in questo caso i due film) risulta l'unico finale dignitoso se paragonato a quello dei successivi film.
Nel primo film, "King of Eden" si parte in modo lento, Akira ha perso nuovamente la memoria e Saki torna negli U.S.A. per recuperarlo e riportarlo in Giappone.Unica nota positiva: vengono introdotti personaggi di cui purtroppo, come per la serie originale, non ne sapremo molto. Proprio quando sembra che il film cominci a prendere ritmo sopraggiunge il finale che verrà ripreso in "Paradise Lost", secondo e ultimo film.
Molti dei dubbi che ci eravamo posti nel corso della serie non verranno mai svelati:
chi è il Supporter? Perchè, in un contesto che non dovrebbe implicare elementi soprannaturali, una donna si trasforma in un angelo con delle ali nere e a nessuno sembra importare? Chi è il vincitore di questo gioco e con quale mezzo è riuscito a salvare la popolazione del proprio Paese?
Avrei voluto dare almeno un 7 a questa serie, ma i film l'hanno affossata, concludendo una buona storia in modo forzato,frettoloso e a volte incomprensibile. Forse una nuova serie o qualche episodio in più sarebbero stati una scelta migliore per concludere una trama davvero interessante. Confusionario.
Akira Takizawa è un giovane ragazzo giapponese che, dopo aver perso la memoria, si ritrova completamente nudo, ma con un telefono e una pistola, davanti alla Casa Bianca di Washington. Qui incontrerà Saki, una studentessa giapponese, con la quale deciderà di tornare in Giappone.
Proprio grazie al suo telefono, Akira riesce a trovare indizi sul suo passato e scopre di far parte di un'organizzazione segreta, la "Seleçao", composta da dodici membri che con 10 miliardi di Yen a disposizione devono trovare un modo per salvare il proprio Paese in un epoca in cui i cittadini giapponesi sono esposti alla paura di continui attacchi terroristici.
Tuttavia, i membri di questa organizzazione sembrano essere tutti in contrasto tra loro e devono rispettare delle regole imposte dal creatore di questo gioco folle, tale Ato Saizo( anche Mr Outsider)- La violazione di tali regole può comportare anche la morte per mano di uno dei dei dodici, detto "Supporter" la cui identità è sconosciuta.
La serie parte nel migliore dei modi: azione e suspence in ogni episodio, il comparto audio incalza alla perfezione il ritmo frenetico degli undici episodi e la opening, "Falling Down" degli Oasis carica lo spettatore dopo i primi minuti di introduzione.
Il voto sarebbe stato più alto se, oltre ai protagonisti, ci fosse stato un po' più di spazio anche per gli altri membri della Seleçao, invece ne vengono mostrati incredibilmente pochi se si considera che questa serie dovrebbe essere centrata su un gioco mortale tra più personaggi che raramente interagiscono tra loro.
L'undicesimo episodio, seppur palesemente aperto ad una nuova serie( in questo caso i due film) risulta l'unico finale dignitoso se paragonato a quello dei successivi film.
Nel primo film, "King of Eden" si parte in modo lento, Akira ha perso nuovamente la memoria e Saki torna negli U.S.A. per recuperarlo e riportarlo in Giappone.Unica nota positiva: vengono introdotti personaggi di cui purtroppo, come per la serie originale, non ne sapremo molto. Proprio quando sembra che il film cominci a prendere ritmo sopraggiunge il finale che verrà ripreso in "Paradise Lost", secondo e ultimo film.
Molti dei dubbi che ci eravamo posti nel corso della serie non verranno mai svelati:
chi è il Supporter? Perchè, in un contesto che non dovrebbe implicare elementi soprannaturali, una donna si trasforma in un angelo con delle ali nere e a nessuno sembra importare? Chi è il vincitore di questo gioco e con quale mezzo è riuscito a salvare la popolazione del proprio Paese?
Avrei voluto dare almeno un 7 a questa serie, ma i film l'hanno affossata, concludendo una buona storia in modo forzato,frettoloso e a volte incomprensibile. Forse una nuova serie o qualche episodio in più sarebbero stati una scelta migliore per concludere una trama davvero interessante. Confusionario.