Recensione
Steins;Gate
10.0/10
Sono molte le occasioni in cui parto con il presupposto che l'anime che stia per vedere si possa rivelare solo un banale passatempo o un qualcosa che presto, comunque vada a finire, dimenticherò. L'essere prevenuta è uno dei miei tanti difetti, ma, in questo caso, è stato di grandissima utilità. Ho iniziato a vedere "Steins;Gate" senza sapere quasi niente, né della trama né dei personaggi. Solo una frase che, andando su Wikipedia, mi ha inizialmente convinta a provarlo: «Cambia il passato senza cambiare lo scenario, inganna te stesso, inganna il mondo, questo è ciò che devi fare per raggiungere lo Steins Gate.»
Chiaramente all'inizio capii poco e niente di ciò che voleva intendere la frase, e non sono mai stata più felice di ciò. Ma torniamo all'inizio, e per farlo occorre scrivere uno spunto su ciò che offre la trama più o meno nei primi episodi di questa fortunatissima e strabiliante serie anime di ventiquattro episodi + un OAV.
Rintarou Okabe è l'eccentrico e particolare protagonista della serie, autoproclamatosi "scienziato pazzo", che utilizza la maggior parte del proprio tempo nell'invenzione di oggetti futuristici che tuttavia non trovano alcuno impiego pratico. Vive nel suo "laboratorio" insieme all'amico hacker Daru e, spesso, all'amica di infanzia cosplayer Shiina Mayuri. Un giorno, dopo aver inviato un'e-mail circa la morte di una ragazza, Makise Kurisu, scopre di esser tornato indietro nel tempo per mezzo di una rudimentale macchina del tempo da lui inventata, che permette di spedire messaggi nel passato. In seguito a ciò, Makise Kurisu risulta essere viva e inizia a interessarsi all'esperimento fortuito.
Verrà in seguito catturata l'attenzione di altri personaggi che proveranno ad inviare delle e-mail nel passato con il conseguente cambio di linea temporale e di modifiche di quello che era e di quello che sarebbe dovuto essere.
Questa è in sostanza la base dell'anime, una traccia a mio parere brillante e ricca di spunti; difatti "Steins;Gate", essendo un anime di fantascienza, prende come riferimenti fatti realmente accaduti ed eventi realmente presenti in natura, come "l'effetto farfalla", del quale avevo solo sentito parlare in precedenza, ma che solo ora capisco bene di cosa si tratti.
Il livello tecnico e grafico è ottimo, con un uso massiccio di sfumature grigie e un design dei personaggi interamente particolare sotto ogni punto di vista. E parlando dei personaggi, non posso non dire quanto questi siano sviluppati seguendo non i soliti stereotipi banali, ma utilizzando delle caratteristiche alquanto interessanti che coinvolgeranno lo spettatore sino all'ultimo fotogramma. Ad esempio, il protagonista (che insiste a farsi chiamare Hououin Kyoma) è uno dei più assurdi e geniali personaggi che abbia mai incontrato. Convinto che un'organizzazione complotti contro di lui, parla spesso al telefono da solo creando delle situazioni irreali, creando dei siparietti abbastanza comici.
Makise Kurisu è invece una ragazza geniale di diciotto anni, trasferitasi in America per lavoro e tornata in Giappone solo per l'estate. A prima vista appare fredda e calcolatrice, ma è in realtà imbranata e di buon cuore. Questa è teoricamente la descrizione di una tsundere, ma in realtà la sua psiche va ben oltre al di là di un semplice stereotipo, che tuttavia non voglio spoilerare per non rovinare la sorpresa.
La opening e la ending sono fantastiche, in quando perfettamente attinenti al tema dell'anime, anche se la scelta di tenere unicamente queste per una serie di ventiquattro episodi è un po' forzata, ma tuttavia ben riuscita.
I primi episodi risultano un po' lenti, poiché principalmente utili a introdurre e presentare i personaggi (come forse ho già detto, tutti diversi tra loro), ma subito dopo il ritmo diventa sempre più incalzante, fino a che lo spettatore non riuscirà praticamente a staccarsi dallo schermo. La cosa che più mi ha colpito di quest'anime è l'uso massiccio degli intrecci tra i vari protagonisti e l'utilizzo di elementi esistenti: l'IBN5100, la terza guerra mondiale e Jonh Titor.
Per finire, "Steins;Gate" è un anime completo di tutto (umorismo fresco, sentimento graduale, tensione, suspense...) e allo stesso tempo indimenticabile. Lo consiglio a tutti coloro che cerchino qualcosa di impegnativo, ma lo sconsiglio a chi cerca invece qualcosa di più leggero.
Non sarò mai sazia di un capolavoro come questo, che infatti guarderò nuovamente durante la messa in onda su Rai4, prevista per gennaio dell'anno prossimo.
Chiaramente all'inizio capii poco e niente di ciò che voleva intendere la frase, e non sono mai stata più felice di ciò. Ma torniamo all'inizio, e per farlo occorre scrivere uno spunto su ciò che offre la trama più o meno nei primi episodi di questa fortunatissima e strabiliante serie anime di ventiquattro episodi + un OAV.
Rintarou Okabe è l'eccentrico e particolare protagonista della serie, autoproclamatosi "scienziato pazzo", che utilizza la maggior parte del proprio tempo nell'invenzione di oggetti futuristici che tuttavia non trovano alcuno impiego pratico. Vive nel suo "laboratorio" insieme all'amico hacker Daru e, spesso, all'amica di infanzia cosplayer Shiina Mayuri. Un giorno, dopo aver inviato un'e-mail circa la morte di una ragazza, Makise Kurisu, scopre di esser tornato indietro nel tempo per mezzo di una rudimentale macchina del tempo da lui inventata, che permette di spedire messaggi nel passato. In seguito a ciò, Makise Kurisu risulta essere viva e inizia a interessarsi all'esperimento fortuito.
Verrà in seguito catturata l'attenzione di altri personaggi che proveranno ad inviare delle e-mail nel passato con il conseguente cambio di linea temporale e di modifiche di quello che era e di quello che sarebbe dovuto essere.
Questa è in sostanza la base dell'anime, una traccia a mio parere brillante e ricca di spunti; difatti "Steins;Gate", essendo un anime di fantascienza, prende come riferimenti fatti realmente accaduti ed eventi realmente presenti in natura, come "l'effetto farfalla", del quale avevo solo sentito parlare in precedenza, ma che solo ora capisco bene di cosa si tratti.
Il livello tecnico e grafico è ottimo, con un uso massiccio di sfumature grigie e un design dei personaggi interamente particolare sotto ogni punto di vista. E parlando dei personaggi, non posso non dire quanto questi siano sviluppati seguendo non i soliti stereotipi banali, ma utilizzando delle caratteristiche alquanto interessanti che coinvolgeranno lo spettatore sino all'ultimo fotogramma. Ad esempio, il protagonista (che insiste a farsi chiamare Hououin Kyoma) è uno dei più assurdi e geniali personaggi che abbia mai incontrato. Convinto che un'organizzazione complotti contro di lui, parla spesso al telefono da solo creando delle situazioni irreali, creando dei siparietti abbastanza comici.
Makise Kurisu è invece una ragazza geniale di diciotto anni, trasferitasi in America per lavoro e tornata in Giappone solo per l'estate. A prima vista appare fredda e calcolatrice, ma è in realtà imbranata e di buon cuore. Questa è teoricamente la descrizione di una tsundere, ma in realtà la sua psiche va ben oltre al di là di un semplice stereotipo, che tuttavia non voglio spoilerare per non rovinare la sorpresa.
La opening e la ending sono fantastiche, in quando perfettamente attinenti al tema dell'anime, anche se la scelta di tenere unicamente queste per una serie di ventiquattro episodi è un po' forzata, ma tuttavia ben riuscita.
I primi episodi risultano un po' lenti, poiché principalmente utili a introdurre e presentare i personaggi (come forse ho già detto, tutti diversi tra loro), ma subito dopo il ritmo diventa sempre più incalzante, fino a che lo spettatore non riuscirà praticamente a staccarsi dallo schermo. La cosa che più mi ha colpito di quest'anime è l'uso massiccio degli intrecci tra i vari protagonisti e l'utilizzo di elementi esistenti: l'IBN5100, la terza guerra mondiale e Jonh Titor.
Per finire, "Steins;Gate" è un anime completo di tutto (umorismo fresco, sentimento graduale, tensione, suspense...) e allo stesso tempo indimenticabile. Lo consiglio a tutti coloro che cerchino qualcosa di impegnativo, ma lo sconsiglio a chi cerca invece qualcosa di più leggero.
Non sarò mai sazia di un capolavoro come questo, che infatti guarderò nuovamente durante la messa in onda su Rai4, prevista per gennaio dell'anno prossimo.