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"Inari, konkon, koi iroha" è una serie anime andata in onda nel 2014 composta di 10 episodi, è una piccola serie anime che riesce a far sorridere.

La storia risulta essere semplice, senza troppi preamboli o situazioni particolari che non permettono di confondersi o di essere depistati, tutto è chiaro e semplice fin dall'inizio. Inari è un' adolescente, imbranata e impacciata, si innamora di un suo compagno, che è uno dei ragazzi più carini della scuola. Un giorno però lo umilia pubblicamente nell'ora di ginnastica e dal giorno non riesce più a parlargli. Inari mentre attraversa il complesso templare vicino a casa sua, salva dall'annegamento una delle volpi spirituali, appartenenti alla dea Uka, che è la divinità del tempio, in cui, si rifugia sempre ogni qual volta ha un problema. Uka che è profondamente affezionata a Inari, per ringraziarla gli dona l'avverarsi di un suo desiderio. Inari senza nemmeno pensarci chiede di potersi trasformare nella più carina della scuola. Decisione questa che risulterà sbagliata per lei, al punto che la stessa divinità deciderà poi di donarle parte dei suoi poteri, i quali prevedono di potersi trasformare in chiunque lei desideri. Questo potere però non sempre si rivelerà utile ad Inari e comporterà molti sacrifici anche per la stessa divinità. Chiaro che da questo momento in poi ci saranno tutta una serie di situazioni che saranno utili ad far divertire il telespettatore.

La caratterizzazione data ai personaggi è un po banale ma questo non permette che gli stessi siano noiosi. Infatti sia la protagonista che tutti i personaggi di contorno si lasciano capire molto facilmente e saranno coinvolti in situazioni in cui la loro caratterizzazione così semplice permetterà invece di arrivare ad ottenere circostanze inaspettate e comiche. Punto di forza della serie è proprio l'aspetto fisico che viene dato ai personaggi che rispecchiano in qualche modo anche il loro carattere. Inari ad esempio è una ragazza imbranata e sbadata e fisicamente ha un aspetto normale, al punto che sembra essere ancora una bambina rispetto alle sue coetanee. Anche i personaggi di contorno sono molto particolari, le amiche di Inari sono diverse, e si va dalla spilungona un po maschiaccio, alla otaku paffutella e più in forma. Non ci sono molti fisici formosi e scultorei, a eccezione per la bellissima dea Uka, ma credo che gli abbino donato proprio quel fisico perfetto, in funzione del fatto di essere una divinità.

Graficamente è ricco di bellissimi sfondi e ho gradito il modo particolare il modo in cui sono stati rappresentate alcune divinità, in quanto non tutte erano di fattezza umana. Bellissimi i disegni del complesso templare. Per quel che riguarda il sonoro sia l' opening che l'ending erano abbastanza orecchiabili.

"Inari, konkon, koi iroha", permette un po di sbirciare nella cultura orientale, e mostra parte della tradizione e del folklore. Così anche il viaggio verso la piana celeste risulta affascinante, soprattutto per un occidentale.
In generale è un'anime adatto a un pubblico di età adolescenziale, divertente e in alcuni punti anche comico, il romanticismo gli fa da padrona ma vi sono anche ulteriori sentimenti, come l'amicizia e la famiglia. Per tutta la serie pervade quella sensazione di misticità e credenze popolari che ho particolarmente gradito. Nota dolente è che alcune puntate sono state auto-conclusive dando l'impressione che fossero state messe per aumentarne il numero, inoltre non mi è piaciuto il finale. Malgrado tutto ciò, gli il mio parere è sulla sufficienza, ma non oltre, perché un volta concluso non regala nulla e non accenna nemmeno a riflessioni proprie.