Recensione
Freezing Vibration
8.0/10
Tra azione, fantascienza, tragedia, e quel tocco sexy che contraddistingue il genere ecchi, "Freezing Vibration" prosegue la storia delle guerriere Pandora e le loro battaglie contro i Nova, esseri soprannaturali che minacciano la terra. Ma, rispetto alla prima serie, avremo numerosi cambiamenti, molti dei quali sconvolgeranno letteralmente la storia, più in male che in bene.
Stavolta l'ambientazione si sposta tra le fredde terre dell'Alaska, in un centro di esperimenti genetici, atti a creare delle nuove guerriere, denominate E-Pandora (Evolution Pandora). Saranno introdotti molti nuovi personaggi, tra cui le più forti guerriere del mondo, ma ne saranno esclusi altrettanti altri che avevano avuto dei ruoli più o meno importanti nella prima serie (Ganessa, Miyabi, Attia, Ingrid e i relativi Limiter, e molti altri). L'attenzione si concentrerà maggiormente su Elizabeth Mably e la sua relazione con Amelia Evans, la più forte delle E-Pandora. Si scoprirà a poco a poco che il progetto non è altro che un insieme di esperimenti illeciti, condotti senza scrupoli su delle ragazze usate come cavie, col solo scopo di creare nuove Pandora, sempre più forti, ma a discapito delle loro vite. Ben presto tutto si rivelerà un fallimento, e le protagoniste dovranno trovare un modo per mettere fine a quell'orrore. Ma non tutti saranno d'accordo...
Tecnicamente non si smentisce, e se la prima serie era spettacolare, lo si può dire altrettanto della seconda. L'elemento clou di questo titolo sono sicuramente i combattimenti, quasi sempre crudi e adrenalinici, resi ancora più incredibili da una grafica esplosiva e dagli innumerevoli effetti speciali. Come in (quasi) tutti gli ecchi, il disegno cerca di ritrarre il più possibile la bellezza dei personaggi femminili, e questo è uno dei titoli che rasentano la perfezione. Ma a differenza di altre serie ecchi, la componente sexy, seppur onnipresente, qui fa da contorno a una trama molto complicata, dai toni drammatici e violenti, facendo sì che il fanservice serva solo ad abbellire la visione, senza intaccare la storia principale. La colonna sonora, invece, risulta inferiore alla precedente, riciclando anche molti brani di quest'ultima, e con delle sigle d'apertura e chiusura discrete.
Ma il vero problema di questa serie è lo stravolgimento dei personaggi: si dà infatti troppo spazio ai secondari, a discapito dei protagonisti principali. Tutta la storia della Regina Intoccabile e delle stigmate leggendarie, che era l'argomento primario, verrà accantonata, eccetto in un paio di episodi centrali, spostando invece l'interesse verso personaggi che fino a quel momento avevano avuto delle parti minori. A risentirne di più sarà proprio Satellizer, il cui ruolo viene progressivamente sminuito, e purtroppo verrà minimizzato anche il suo potere, fino a farla diventare quasi una comparsa nel finale, e la stessa sorte toccherà a Kazuya e Rana Linchen. Una mossa azzardata, con l'unico scopo di creare un finale a sorpresa, ma che snatura l'opera, la priva di tutto il fascino iniziale, rendendola vuota e fine a sé stessa, e che lascia un forte senso di delusione. Potrebbe anche trattarsi di una strategia per lasciare le porte aperte a una terza serie, che sarebbe d'obbligo per rimediare ai molti buchi, soprattutto nella relazione tra Kazuya e Satellizer, e restituire loro la parte principale di cui sono stati ingiustamente privati.
Nonostante i difetti menzionati, un voto basso sarebbe ingiusto. La serie può essere giudicata in due modi: senza collegarla troppo alla prima parte e tralasciando gli svarioni sui protagonisti, o tenendo in considerazione i cambiamenti. Nel mio caso, però, ho deciso di basare il mio voto su entrambe le scelte, poiché ritengo sia difficile ignorarne una.
Stavolta l'ambientazione si sposta tra le fredde terre dell'Alaska, in un centro di esperimenti genetici, atti a creare delle nuove guerriere, denominate E-Pandora (Evolution Pandora). Saranno introdotti molti nuovi personaggi, tra cui le più forti guerriere del mondo, ma ne saranno esclusi altrettanti altri che avevano avuto dei ruoli più o meno importanti nella prima serie (Ganessa, Miyabi, Attia, Ingrid e i relativi Limiter, e molti altri). L'attenzione si concentrerà maggiormente su Elizabeth Mably e la sua relazione con Amelia Evans, la più forte delle E-Pandora. Si scoprirà a poco a poco che il progetto non è altro che un insieme di esperimenti illeciti, condotti senza scrupoli su delle ragazze usate come cavie, col solo scopo di creare nuove Pandora, sempre più forti, ma a discapito delle loro vite. Ben presto tutto si rivelerà un fallimento, e le protagoniste dovranno trovare un modo per mettere fine a quell'orrore. Ma non tutti saranno d'accordo...
Tecnicamente non si smentisce, e se la prima serie era spettacolare, lo si può dire altrettanto della seconda. L'elemento clou di questo titolo sono sicuramente i combattimenti, quasi sempre crudi e adrenalinici, resi ancora più incredibili da una grafica esplosiva e dagli innumerevoli effetti speciali. Come in (quasi) tutti gli ecchi, il disegno cerca di ritrarre il più possibile la bellezza dei personaggi femminili, e questo è uno dei titoli che rasentano la perfezione. Ma a differenza di altre serie ecchi, la componente sexy, seppur onnipresente, qui fa da contorno a una trama molto complicata, dai toni drammatici e violenti, facendo sì che il fanservice serva solo ad abbellire la visione, senza intaccare la storia principale. La colonna sonora, invece, risulta inferiore alla precedente, riciclando anche molti brani di quest'ultima, e con delle sigle d'apertura e chiusura discrete.
Ma il vero problema di questa serie è lo stravolgimento dei personaggi: si dà infatti troppo spazio ai secondari, a discapito dei protagonisti principali. Tutta la storia della Regina Intoccabile e delle stigmate leggendarie, che era l'argomento primario, verrà accantonata, eccetto in un paio di episodi centrali, spostando invece l'interesse verso personaggi che fino a quel momento avevano avuto delle parti minori. A risentirne di più sarà proprio Satellizer, il cui ruolo viene progressivamente sminuito, e purtroppo verrà minimizzato anche il suo potere, fino a farla diventare quasi una comparsa nel finale, e la stessa sorte toccherà a Kazuya e Rana Linchen. Una mossa azzardata, con l'unico scopo di creare un finale a sorpresa, ma che snatura l'opera, la priva di tutto il fascino iniziale, rendendola vuota e fine a sé stessa, e che lascia un forte senso di delusione. Potrebbe anche trattarsi di una strategia per lasciare le porte aperte a una terza serie, che sarebbe d'obbligo per rimediare ai molti buchi, soprattutto nella relazione tra Kazuya e Satellizer, e restituire loro la parte principale di cui sono stati ingiustamente privati.
Nonostante i difetti menzionati, un voto basso sarebbe ingiusto. La serie può essere giudicata in due modi: senza collegarla troppo alla prima parte e tralasciando gli svarioni sui protagonisti, o tenendo in considerazione i cambiamenti. Nel mio caso, però, ho deciso di basare il mio voto su entrambe le scelte, poiché ritengo sia difficile ignorarne una.