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Tatsuhiro Satou, un ragazzo di ventidue anni, senza prospettive future di alcun tipo, vive da solo in un appartamento a Tokyo, tutto spesato dai suoi genitori. E' il classico soggetto che in Giappone viene chiamato "hikikomori": non esce quasi mai di casa e, di conseguenza, non sente né vede nessuno. E' un isolamento totale dalla società dettato da diversi fattori, come le grandi aspettative da parte di madre e padre, che mandano il proprio figlio all'università sperando che un giorno assuma un ruolo importante nel mondo del lavoro. Satou, oltre a sentirsi un fallito, pensa di essere inutile, è pigro, dorme spesso oppure trascorre molto tempo al computer.
Nel corso delle puntate incontrerà vecchie e nuove conoscenze, che man mano lo aiuteranno a uscire oppure a ricadere nuovamente nella condizione di "hikikomori". La vicenda mostra le paranoie e le insicurezze della personalità di Satou, che lotta tra depressione e voglia di riprendersi la propria vita. La storia estremizzata mostra, però, come questo fenomeno poco discusso si stia diffondendo a macchia d'olio non solo in Giappone, ma anche in continenti come Europa e America.

I disegni sono ben fatti: non c'è meticolosità in ogni dettaglio, ma possiamo dire che tra il massimo e il minimo a livello di grafica siamo nella media. Le espressioni dei personaggi sono talmente realistiche che si finisce per esserne coinvolti. Per quanto riguarda i vestiti l'autore dell'anime non si è dato molto da fare: soprattutto un personaggio, Misaki, indossa sempre gli stessi abiti.
Il doppiaggio in italiano è uno dei migliori. Il protagonista ha come doppiatore Alessandro Rigotti, poco conosciuto ma sicuramente già sentito in altri cartoon, come ad esempio per aver doppiato Sasuke Uchiha in "Naruto". Davide Garbolino, invece, è la voce di Yamazaki, famoso per aver doppiato Ash Ketchum ("Pokémon"), "Detective Conan", ecc.

I personaggi hanno tutti personalità con complessi: Yamazaki (amico di Satou) è il classico nerd-otaku che spende tutto il suo tempo a leggere manga e giocare ai videogame; anche lui ha difficoltà a socializzare con le persone. Misaki, ragazza sola e anonima, non racconta mai nulla della sua vita, ma conosce nel dettaglio tutto ciò che riguarda Satou. Hitomi è una ragazza triste e pessimista, perché a causa della sua bellezza è invidiata da tutte le sue coetanee, e per questo motivo non ha mai avuto amici, tranne Satou.

Lo consiglio a tutti!